Buongiorno. Anche oggi, come sempre più spesso accade, sul blog troverete due recensioni: la prima è quella della prima parte di Dormire in un mare di stelle, il nuovo libro di Christopher Paolini che dopo quasi 10 anni (e sottolineo 10 anni!) torna con un nuovo romanzo di fantascienza (i Racconti da Alagaesia non li considero un romanzo vero e proprio). Dato che l'autore è famoso per essere prolisso, sono stata prolissa anche io nella mia recensione, dato che è forse la più lunga che abbia mai scritto (fa il paio con quella del Trono di Ghiaccio di Sarah J Maas).
TITOLO: Dormire in un mare di stelle. Volume 1
AUTORE: Christopher Paolini
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 19,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso.
Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno.
Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi.
Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni.
Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso.
Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.
Ci credete se vi dico che, per un certo periodo, ho odiato, senza averne nuppure letto un estratto, Dormire in un mare di stelle di Christopher Paolini, in quegli anni noto solo come "il romanzo di fantascienza"? Facciamo un salto indietro: è il 2011, Inheritance è stato pubblicato da poco, il finale si è rivelato leggermente controverso e Paolini ha annunciato che avrebbe scritto un fantomatico quinto libro in cui avrebbe ripreso le questioni lasciate in sospeso alla fine del Ciclo dell'Eredità.Non prima però di aver dato alla stampa un certo "libro di fantascienza" che aveva appena iniziato a scrivere.Io ero piuttosto arrabbiata per la fine di Inheritance, volevo leggere il quinto libro il prima possibile e quel romanzo di fantascienza, genere che all'epoca non mi attirava più di tanto, mi appariva solo come una perdita di tempo, oltre al fatto che l'autore continuava a mostrare su Twitter pagine e pagine di manoscritto senza mai accennare a una data di pubblicazione.Poi, nel frattempo, io ho aperto il blog e scoperto nuovi generi e autori, mentre Chris ha scritto La forchetta, la strega e il drago, una raccolta di brevi racconti ambientati in Alagaësia e facente parte di una nuova serie.Tuttavia, a ben nove anni dall'annuncio (ma sempre prima dei suoi colleghi Martin e Rothfuss), Dormire in un mare di stelle, questo il titolo definitivo, si prepara ad uscire in libreria... e, nonostante tutto, io non ho potuto fare a meno di leggerlo.
In lingua originale To sleep in a sea of stars è un voluminoso tomo da quasi novecento pagine (da fare invidia a Sanderson) e, data la lunghezza, Rizzoli ha preferito spezzarlo in due volumi, il primo dei quali rimane comunque un "libricino" di oltre seicento pagine. Anzi, vi dirò di più: se non avessi saputo che in inglese era un unico libro, non avrei mai detto che quella che ho letto era solo la prima metà di Dormire in un mare di stelle, in quanto la storia (o almeno, la sua prima metà) non si conclude in maniera troppo brusca, ma conclude un episodio chiave del romanzo lasciando il lettore a domandarsi come si evolverà la situazione in futuro. Il libro segue la vicenda di Kira Návarez, una xenobiologa, esperta di forme di vita extraterrestri, in missione su Adrasteia insieme a una squadra di colleghi, tra cui figura anche il fidanzato Alan. Kira è in procinto di lasciare il pianeta per dirigersi verso un nuovo sistema e un nuovo incarico ma, pochi giorni prima della partenza, viene mandata ad ispezionare un drone difettoso. Kira trova il drone, ma non solo: scopre infatti una strana cavità in cui è stato nascosto un qualcosa...Ed è proprio dall'incontro tra Kira e questo qualcosa, e dalle sue catastrofiche conseguenze, che si sviluppa la storia. Dormire in un mare di stelle è l'esame di maturità di Christopher Paolini e, sebbene questa sia solo la prima metà del libro, devo dire che l'autore è promosso, seppur senza la lode.Da una parte Dormire in un mare di stelle è un'opera complessa, che si sviluppa attorno a un'unica protagonista, Kira, ma che, al tempo stesso, contempla numerosi personaggi secondari, ambientazioni, e colpi di scena.
Riguardo al romanzo in sé, durante la lettura è riuscito a farmi provare tre tipi di emozioni. Certe parti mi hanno davvero entusiasmato: tra la trama che raggiungeva sviluppi interessanti o che non ero riuscita a prevedere, e la prosa di Christopher Paolini che regalava citazioni poetiche degne di essere trascritte alcuni capitoli di questo libro hanno rasentato la perfezione letteraria.Il che fa da contraltare alla seconda sensazione: la noia. Sì, perché tra un capitolo entusiasmante e l'altro vi sono pezzi piatti, in cui l'autore apre una digressione dietro l'altra, alcune su argomenti che non interessano a nessuno se non alla protagonista, e finisce per perdersi in un mare non di stelle, ma di parole. In realtà non sono nuova a questo tipo di sentimento nei confronti dei libri di Paolini: l'autore è noto per essere prolisso e in questi anni non è riuscito a smussare questo aspetto della sua scrittura, che può piacere o non piacere. Infine la sorpresa: l'autore ha infilato qua e là degli easter egg, delle strizzate d'occhio, se non delle vere e proprie anticipazioni relative alla sua opera più famosa, il Ciclo dell'Eredità. A un certo punto ha addirittura tirato fuori quello che credo sia uno spoiler grande una casa riguardo una delle questioni insolute da Eragon e che mi ha fatto sorridere e saltare sulla sedia al tempo stesso.Tornando a Dormire in un mare di stelle, la trama fa da padrone in questa prima parte della storia: i personaggi infatti sono poco approfonditi, ad eccezione della protagonista di cui, sebbene la narrazione sia in terza persona, conosciamo pensieri e paure. Questo forse è dovuto al fatto che Kira incontra i personaggi secondari principali (chiamiamoli così) solo dopo un terzo del libro, e che, comunque, la storia stessa è caratterizzata da un gran via vai di gente.
Per quanto riguarda la scrittura, confermo le mie impressioni di cui vi ho parlato prima: Christopher Paolini è uno scrittore dotato, che è cresciuto stilisticamente da quando ha dato alle stampe Eragon, ma che, tuttavia, non è mai riuscito a liberarsi del suo peggior difetto: l'essere prolisso. Anche in questo caso, come nel Ciclo dell'Eredità, tende infatti a perdersi in digressioni che, sebbene non le definirei inutili, tendono comunque ad appesantire il libro e che avrebbero potuto decisamente essere sforbiciate. Tuttavia, grazie anche a world-building che seppure un po' confuso (dopotutto questa è solo la prima metà del libro) sembra essere comunque interessante e ben studiato, e a certi colpi di scena finali ben assestati, devo dire che questo Dormire in un mare di stelle Volume uno mi è piaciuto e che non vedo l'ora che arrivi il 22 ottobre per leggere la seconda parte.Per questo motivo la mia valutazione parziale è di quattro stelline: che salga fino alle cinque, o scenda alle tre (e speriamo non più in basso!) dipende tutto da come Christopher Paolini ha saputo gestire il finale della storia.
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