martedì 20 ottobre 2020

Review Party: L'oscurità - Sylvain Reynard

 Ciao a tutti! Anche oggi tre post perché sì, "tri is mei che one!" (semicit). Il primo riguarda la recensione di una serie che seguo fin da quando in Italia è stata pubblicata la novella introduttiva: sto parlando dei vampiri della saga Il fiorentino di Sylvain Reynard di cui oggi, grazie alla casa editrice, vi sto recensendo il secondo volume, L'oscurità



TITOLO: L'Oscurità     
AUTORE: Sylvain Reynard
COLLANA: Delrai Edizioni
PREZZO (CARTACEO): 19,90€
PREZZO (EBOOK): 5,99€  
TRAMA: Il Principe ha giurato a Raven amore eterno e le ha promesso giustizia per i torti subiti. Lei, però, dovrà prendere presto una terribile decisione: consentire al vampiro di ottenere vendetta contro i demoni del suo passato oppure persuaderlo a rimanerle accanto. In gioco c'è molto di più dei loro cuori... L'oscurità incombe sulla città di Firenze. L'ispettore Batelli, ancora sospettoso, vuole vederci chiaro sul coinvolgimento di Raven al furto nella Galleria degli Uffizi. E mentre William è a caccia di un traditore, pronto a fargliela pagare, si ritrova a essere il bersaglio del nemico numero uno della loro specie. Impegnato così a condurre una guerra su due fronti, dovrà mantenere i suoi sentimenti nascosti, per non esporre e mettere in pericolo la sua più grande debolezza



Qual è la serie sui vampiri più sottovalutata degli ultimi anni? 
Se me lo chiedeste oggi, vi risponderei senza alcun dubbio la serie Il Fiorentino di Sylvain Reynard. Perché diciamocelo: questa saga ha tutti gli elementi per conquistare il grande pubblico. Un'ambientazione che esalti la storia? Non c'è città al mondo che possa competere con il fascino di Firenze, specie se descritto da un autore innamorato dell'Italia come Sylvain Reynard. Un protagonista maschile tormentato e affascinante? C'è: William York, il secolare vampiro inglese protagonista della trilogia può competere per bellezza e romanticismo con i vampiri più famosi della letteratura paranormal romance. Una scrittura dettagliata e scorrevole? Dei comprimari che rubano la scena ai personaggi principali? Una storia avvincente? C'è, c'è, c'è. 
Ho amato sia Il principe che L'allodola, ma anche L'oscurità, secondo volume della trilogia Il fiorentino, non scherza. È un libro più breve rispetto a L'allodola, ma più concentrato: non esistono momenti morti, la narrazione è intensa dall'inizio alla fine e succede di tutto. 
Il romanzo parte infatti con i fuochi d'artificio con il dilemma morale di Raven su come vendicarsi del suo patrigno, dopo che William lo ha catturato per lei, e si chiude con un'ultima parte ricca di azione e di colpi di scena che, sinceramente, non ero riuscita a prevedere (sebbene, lasciatemi dire, col senno di poi alcune cose erano evidenti!). 
Reynard riesce a sfruttare questo secondo libro come tutti gli autori di trilogie dovrebbero fare: per creare un ponte tra il primo e l'ultimo volume della saga, approfondendo aspetti legati ai personaggi principali e, al tempo stesso, stuzzicando il lettore aggiungendo nuovi elementi alla trama, e regalandogli una storia degna di essere letta. 
E L'oscurità è tutto questo: torniamo, infatti, in un Principato di Firenze in cui regna la quiete prima della tempesta. William ha riscoperto grazie a Raven la sua umanità e la capacità di amare qualcuno, ma alle sue spalle qualcuno trama per togliergli tutto il potere conquistato in centinaia di anni di regno. 
Nel frattempo Raven ha scoperto l'amore e l'accettazione di sé grazie al suo vampiro ma deve fare ancora i conti non solo con i temibili nemici del suo compagno, ma anche con il suo passato tornato a farle visita. 
Mi piace Raven, nonostante l'autore insista un po' troppo su quella sua aura di santità che la circonda e che contrasta con l'oscurità che caratterizza il popolo dei vampiri fiorentini. Ho apprezzato, in particolare, che la sua disabilità non solo non venga accantonata ma che fornisca anche spunti di dialogo tra lei e William. 
William è sempre il vampiro tormentato che abbiamo imparato a conoscere già nella novella Il principe ma, in questo caso, l'autore decide di regalarci ampi scorci del suo passato, che non solo hanno reso più intrigante la lettura, ma ci permettono di conoscere meglio il personaggio e le sue motivazioni. 
Per quanto riguarda lo stile, l'ho già detto nella recensione de L'allodola e lo ripeto anche qui: Sylavin Reynard scrive bene. Non solo i suoi capitoli sono scorrevoli e non annoiano mai, ma trovo la sua prosa molto raffinata e, attraverso le sue parole, riesco a percepire tutto il suo amore nei confronti dell'arte e del nostro paese, come, tra l'altro, è gia accaduto col primo volume. 
Inoltre trovo che, anche quando parla di sesso, Sylvain Reynard non scada nel volgare, ed è un aspetto che un autore di romance apprezzo tantissimo. 
Dunque la mia valutazione è molto positiva, quattro stelline e mezzo. Nonostante avessi già aspettative alte, questa serie sta continuando a stupirmi e mi aspetto molto dal volume conclusivo, The Roman, che immagino verrà pubblicato da Delrai Edizioni il prossimo anno e che attendo con molta ansia.
 

Nessun commento:

Posta un commento