Post 3 di 3. Come sapete quest'anno cade il centenario della nascita del personaggio di Hercule Poirot e il blog Liberi di Scrivere ha organizzato una blogathon a cui partecipo con piacere. Il mio post è la recensione di uno dei romanzi di Agatha Christie con protagonista Hercule Poirot meno noti, Sono un'assassina?, scritto nel 1966 e giunto in Italia 3 anni dopo.
TITOLO: Sono un'assassina? AUTORE: Agatha Christie
COLLANA: Oscar Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 11,50€
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: Nell'appartamento di Poirot, con grande sorpresa dello stesso investigatore, si presenta una strana ragazza in minigonna, che, prima di dileguarsi precipitosamente, afferma di «non poter escludere di aver commesso un omicidio». Il celebre detective belga ha sicuramente più di un motivo per essere perplesso. Chi è la ragazza e chi è la sua vittima? Il caso si presenta subito assai complesso, ma Poirot decide di affidarsi al suo istinto e, con l'aiuto della scrittrice Ariadne Oliver, farà emergere una sconcertante verità.
Sono un'assassina?, scritto proprio così, con il punto interrogativo, è uno dei romanzi più particolari di Agatha Christie tra quelli aventi come protagonista Hercule Poirot e forse, proprio per questo, uno dei miei preferiti. Si tratta di uno degli ultimi scritti di Agatha Christie e ciò si avverte in tutti gli aspetti della storia. Nell'ambientazione in primis: le tenute nobiliari e il lusso degli anni Venti e Trenta sono sostituiti dall'inquietudine che regna nella Londra degli anni Sessanta. Inquietudine che si riflette nei personaggi e in primis in quella Norma Restarick, ragazza confusa e smarrita, che confida a Poirot che forse ha ucciso un uomo prima di scappare via. Ma questa inquietudine, figlia di un cambiamento epocale, si riflette anche nel protagonista stesso e in Ariadne Olivier, la scrittrice di gialli che appare spesso nei gialli della Christie e che si dice essere un alter ego dell'autrice.Lo stile, per quanto riguarda il caso, è il solito dei gialli della Christie: c'è un caso (anche se qui, a dire il vero, il caso risulta presunto per oltre metà del libro, siccome manca un cadavere e le indagini si reggono solo sulle affermazioni confuse di Norma), ci sono degli indizi, veri o falsi, sparsi qua e là per la storia, e c'è una soluzione del mistero che, in questo romanzo, è decisamente arzigogolata e quasi impossibile da indovinare prima di Hercule Poirot. Quello che invece non è comune rispetto invece agli altri romanzi dell'autrice, è l'atmosfera che regna nella storia. La Christie ha scritto questo libro a settantacinque anni: la sua età si riflette non tanto nello sviluppo della storia, quanto nella voce del narratore, che descrive una Londra, e una società inglese, decisamente diversa da quella dei primi romanzi di Poirot. E le sue opinioni spesso sono critiche: la gioventù sta cambiando, è allo sbando, la droga circola ovunque e l'Impero Britannico sta, un pezzo alla volta, disgregandosi. Col senno di poi le vedute della Christie sono piuttosto chiuse e datate, ma è stato strano per una volta sentire la sua voce di essere umano, anziché quella della creatrice instancabile di romanzi gialli. Una donna nata nell'Epoca Vittoriana, cresciuta sotto determinati valori, che sta vivendo piano piano la caduta degli stessi, mentre il mondo intorno cambia a una velocità che è difficile da accettare per una donna, anziana e soprattutto britannica, come lei. È proprio questa nostalgia dei tempi andati, insieme al timore di ciò che porterà il futuro, la particolarità di Sono un'assassina? che non è certo il più brillante o il più conosciuto dei libri della Christie ma è a suo modo uno dei più interessanti, ed è per questo motivo che ho deciso di parlarvene per il centenario della nascita di Hercule Poirot. In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline. Per quanto riguarda l'indagine Sono un'assassina? è un libro godibile, ma non avvincente come altri classici di Agatha Christie. Per questo motivo mi sento di consigliarlo a chi ha già esperienza con questa autrice, ed in particolare per chi ha letto e apprezzato i suoi primi libri (e dunque potrà notare le peculiarità di questo volume) mentre ai neofiti consiglio sempre di partire da Poirot a Styles Court o comunque da romanzi più convenzionali come Assassinio sull'Orient Express.
Effettivamente pur amando la Christie e Poirot non avevo mai sentito nominare questo romanzo in particolare 🙈
RispondiEliminaSono però sicura che anche questa volta la regina del giallo abbia fatto centro, è difficile che sbagli un colpo!
Io l'ho scoperto grazie al film con David Suchet, anche se hanno cambiato un po' la trama
EliminaHo apprezzato molto queste tue riflessioni sulla gioventù londinese degli anni'60. Sì è un giallo molto particolare ma intricato e bellisimo.
RispondiEliminaSì, è insolito, ma proprio per questo mi è rimasso impresso
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