mercoledì 21 ottobre 2020

Recensione: The Infernal Devices. Il Principe - Cassandra Clare

Buongiorno a tutti. Continuano le recensioni dedicata alla trilogia The Infernal Devices di Cassandra Clare. Oggi tocca al secondo volume della serie, Il principe. 
Disclaimer: la recensione è stata realizzata qualche tempo fa leggendo la prima edizione della serie, dunque non quella in uscita in questi giorni 



TITOLO: The Infernal devices. Il Principe
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (CARTACEO): 14,00
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA: In una Londra vittoriana fosca e inquietante, e nel suo magico mondo nascosto, Tessa Gray crede di avere finalmente trovato tranquillità e sicurezza con gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni, che proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del perfido Mortmain. Ma con lui e il suo esercito di automi ancora in azione, il Consiglio vuole spodestare Charlotte Fairchild, per affidare il comando a Benedict Lightwood, uomo senza scrupoli e affamato di potere. Nella speranza di salvare Charlotte, Will, Jem e Tessa decidono di svelare i segreti del passato di Mortmain e scoprono sconvolgenti legami fra gli Shadowhunters e la chiave del mistero dell'identità di Tessa. La ragazza, intrappolata nei sentimenti che prova per Will e Jem, si trova a dover compiere una scelta cruciale quando scopre in che modo gli Shadowhunters abbiano contribuito a fare di lei "un mostro". Sconvolta, Tessa è tentata di schierarsi con il fratello Nate dalla parte di Mortmain. Ma a chi è davvero fedele? E chi ama, nel profondo del suo cuore? Soltanto lei può scegliere se salvare gli Shadowhunters di Londra oppure distruggerli per sempre.



Sebbene credo di essere una delle poche che (per ora) preferisce The Mortal Instruments a The Infernal Devices quando parlo di Cassandra Clare, finora, posso dire solo cose positive (*nota: questa parte è stata scritta prima di aver letto Regina dell'aria e delle tenebre*). 
Anche questo secondo volume della saga dedicata agli Shadowhunters della Londra Vittoriana si rivela infatti un romanzo curato nei minimi dettagli, ricco d'azione e colpi di scena, che ben prepara all'atto finale della serie.
Nonostante, come ho già detto all'inizio della recensione, per ora preferisca la prima serie a questa (è sicuramente colpa di New York, la città che adoro e dove sogno un giorno di andare) devo ammettere che il Principe mi è sembrato più convincente dell'Angelo, dove, a parti molto avvincenti e ricche di adrenalina se ne alternavano altre più piatte. Tuttavia la storia di Tessa stenta a conquistarmi in maniera completa: sto avendo qualche difficoltà a redigere la recensione e non ho avvertito nessuna sensazione post-lettura che certi romanzi che invece mi colpiscono molto suscitano una volta concluso l'ultimo capitolo.
Non che il Principe non mi sia piaciuto, al contrario. Per quanto riguarda i personaggi li ho trovati particolarmente ben realizzati: credo di avere una cotta letteraria per Jem che adoro, non solo dal pinto di vista estetico, ma soprattutto caratteriale: è sensibile, è un musicista e vorrei prendere a pugni Tessa nei suoi momenti "amo Will? O Jem? O tutti e due?". Perdonatemi: generalmente la protagonista non mi dispiace, la trovo ben più sopportabile rispetto alla media, ma quando fa così mi innervosisce parecchio.
Un altro elemento che mi è piaciuto del Principe è stato l'approfondimento su Will, che ha spiegato i motivi del suo comportamento non proprio corretto nei confronti di Tessa adottato nel primo romanzo. Ho iniziato a rivederlo sotto un'altra luce rispetto a quella con cui l'avevo immaginato nell'Angelo... ma continuo ancora a preferire Jem!
La gestione dell'azione invece mi ha convinto fin da subito: Mortmain è un antagonista di quelli che piacciono a me, furbo e capace di prevedere le mosse dei protagonisti! Inoltre si capisce subito che la Clare sa gestire la trama nel migliore dei modi: semina indizi, non rivela tutto subito, ma non lascia nemmeno troppi momenti morti nella storia, i colpi di scena si alternano, tuttavia al termine del romanzo molte domande rimangono senza risposta, lasciando il lettore soddisfatto per una storia che ha un finale comunque soddisfacente, senza cliffhanger forzati, ma curioso di leggere l'ultimo volume.
Un'altra piccola nota di merito, come avevo già detto nella recensione dell'Angelo, sono le copertine: mi hanno colpito da subito, nonostante, dopo aver conosciuto Jem, mi sono accorta che non ha gli occhi a mandorla... pazienza, almeno i colori caratteristici del personaggio sono azzeccati (e ciò non è affatto scontato).
Quanto avrei voluto che avessero affidato a Barbieri anche quelle di The Mortal Instruments...
In conclusione anche questa volta il giudizio è di quattro stelline con un più: questo segno positivo rappresenta un miglioramento che ho percepito rispetto al volume precedente della stessa serie, ma non posso dare di più in quanto, a fine lettura, mi sono sentita compiaciuta e soddisfatta, ma non folgorata, o particolarmente colpita da ciò che avevo appena finito di leggere, tanto che sono subito passata a un'altra lettura senza troppi rimpianti.
L'unica cosa che forse mi è rimasta è la curiosità di leggere La Principessa, ma questa è soprattutto dovuta alle numerose recensioni che affermano che si tratta di un romanzo che spezza il cuore. Riuscirà a smuovermi da questa sorta di apatia letteraria che associo a The Infernal Devices?
Lo scopriremo nella prossima recensione...

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