Buongiorno a tutti. Continuano le recensioni dedicata alla trilogia The Infernal Devices di Cassandra Clare. Oggi tocca al secondo volume della serie, Il principe.
Disclaimer: la recensione è stata realizzata qualche tempo fa leggendo la prima edizione della serie, dunque non quella in uscita in questi giorni
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (CARTACEO): 14,00 €
PREZZO
(EBOOK): 6,99€
TRAMA: In una Londra vittoriana fosca e inquietante, e nel suo
magico mondo nascosto, Tessa Gray crede di avere finalmente trovato
tranquillità e sicurezza con gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni, che
proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del perfido Mortmain. Ma
con lui e il suo esercito di automi ancora in azione, il Consiglio vuole
spodestare Charlotte Fairchild, per affidare il comando a Benedict Lightwood,
uomo senza scrupoli e affamato di potere. Nella speranza di salvare Charlotte,
Will, Jem e Tessa decidono di svelare i segreti del passato di Mortmain e
scoprono sconvolgenti legami fra gli Shadowhunters e la chiave del mistero
dell'identità di Tessa. La ragazza, intrappolata nei sentimenti che prova per
Will e Jem, si trova a dover compiere una scelta cruciale quando scopre in che
modo gli Shadowhunters abbiano contribuito a fare di lei "un mostro".
Sconvolta, Tessa è tentata di schierarsi con il fratello Nate dalla parte di
Mortmain. Ma a chi è davvero fedele? E chi ama, nel profondo del suo cuore?
Soltanto lei può scegliere se salvare gli Shadowhunters di Londra oppure
distruggerli per sempre.
Sebbene credo di
essere una delle poche che (per ora) preferisce The Mortal Instruments a The
Infernal Devices quando parlo di Cassandra Clare, finora, posso dire solo cose
positive (*nota: questa parte è stata scritta prima di aver letto Regina dell'aria e delle tenebre*).
Anche questo secondo
volume della saga dedicata agli Shadowhunters della Londra Vittoriana si rivela
infatti un romanzo curato nei minimi dettagli, ricco d'azione e colpi di scena,
che ben prepara all'atto finale della serie.
Nonostante, come ho
già detto all'inizio della recensione, per ora preferisca la prima serie a
questa (è sicuramente colpa di New York, la città che adoro e dove sogno un
giorno di andare) devo ammettere che il Principe mi è sembrato più convincente
dell'Angelo, dove, a parti molto avvincenti e ricche di adrenalina se ne
alternavano altre più piatte. Tuttavia la storia di Tessa stenta a conquistarmi
in maniera completa: sto avendo qualche difficoltà a redigere la recensione e
non ho avvertito nessuna sensazione post-lettura che certi romanzi che invece
mi colpiscono molto suscitano una volta concluso l'ultimo capitolo.
Non che il Principe
non mi sia piaciuto, al contrario. Per quanto riguarda i personaggi li ho
trovati particolarmente ben realizzati: credo di avere una cotta letteraria per
Jem che adoro, non solo dal pinto di vista estetico, ma soprattutto
caratteriale: è sensibile, è un musicista e vorrei prendere a pugni Tessa nei
suoi momenti "amo Will? O Jem? O tutti e due?". Perdonatemi:
generalmente la protagonista non mi dispiace, la trovo ben più sopportabile
rispetto alla media, ma quando fa così mi innervosisce parecchio.
Un altro elemento
che mi è piaciuto del Principe è stato l'approfondimento su Will, che ha spiegato
i motivi del suo comportamento non proprio corretto nei confronti di Tessa
adottato nel primo romanzo. Ho iniziato a rivederlo sotto un'altra luce
rispetto a quella con cui l'avevo immaginato nell'Angelo... ma continuo ancora
a preferire Jem!
La gestione
dell'azione invece mi ha convinto fin da subito: Mortmain è un antagonista di
quelli che piacciono a me, furbo e capace di prevedere le mosse dei
protagonisti! Inoltre si capisce subito che la Clare sa gestire la trama nel
migliore dei modi: semina indizi, non rivela tutto subito, ma non lascia
nemmeno troppi momenti morti nella storia, i colpi di scena si alternano,
tuttavia al termine del romanzo molte domande rimangono senza risposta,
lasciando il lettore soddisfatto per una storia che ha un finale comunque
soddisfacente, senza cliffhanger forzati, ma curioso di leggere l'ultimo
volume.
Un'altra piccola
nota di merito, come avevo già detto nella recensione dell'Angelo, sono le
copertine: mi hanno colpito da subito, nonostante, dopo aver conosciuto Jem, mi
sono accorta che non ha gli occhi a mandorla... pazienza, almeno i colori
caratteristici del personaggio sono azzeccati (e ciò non è affatto scontato).
Quanto avrei voluto
che avessero affidato a Barbieri anche quelle di The Mortal Instruments...
In conclusione
anche questa volta il giudizio è di quattro stelline con un più: questo segno
positivo rappresenta un miglioramento che ho percepito rispetto al volume
precedente della stessa serie, ma non posso dare di più in quanto, a fine
lettura, mi sono sentita compiaciuta e soddisfatta, ma non folgorata, o
particolarmente colpita da ciò che avevo appena finito di leggere, tanto che
sono subito passata a un'altra lettura senza troppi rimpianti.
L'unica cosa che
forse mi è rimasta è la curiosità di leggere La Principessa, ma questa è
soprattutto dovuta alle numerose recensioni che affermano che si tratta di un
romanzo che spezza il cuore. Riuscirà a smuovermi da questa sorta di apatia
letteraria che associo a The Infernal Devices?
Lo scopriremo nella
prossima recensione...
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