Ciao a tutti. Dopo avervi parlato dei corvi, torniamo alle recensioni. Oggi vi parlo de La torre dell'alba, il sesto e penultimo volume della serie Trono di Ghiaccio di Sarah J. Maas (mercoledì invece vi avevo pubblicato l'approfondimento con le somiglianze tra i libri della Maas).
TITOLO: La torre dell'alba AUTORE: Sarah J. Maas
COLLANA: Oscar fantastica
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgorante città di Antica per stringere un'alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l'ultima speranza per l'Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo.
Per chi non lo sapesse La torre dell'alba doveva essere in origine un racconto su Chaol ma la storia, nelle mani di Sarah J. Maas, un'autrice non possiede il dono della sintesi, si è allargata al punto da diventare non solo un romanzo, ma un mattone di seicento pagine. Confesso: più che aspettative, nei confronti di questo libro avevo veri e propri timori. Il primo legato proprio all'origine di questa storia: sapendo quanto gli ultimi libri della Maas siano pieni di "fuffa", cioè di parti che avrebbero potuto essere tagliate o rimosse in fase di editing, cosa devo pensare de La torre dell'alba, che era stato addirittura pensato per essere una produzione breve?La mia seconda paura era invece relativa al personaggio di Chaol: in dai primi volumi lo ho amato e shippato con Celaena, ma in Regina delle Ombre non solo l'autrice aveva distrutto la mia coppia preferita (per accoppiare Aelin con quel tronco di pino di Rowan, che tra l'altro non riesco a reggere per più di due pagine) ma aveva finito anche per rendere Chaol insopportabile ai miei occhi, con comportamenti che nei primi due libri della serie non sarebbero stati mai nelle sue corde. Alla fine, sorpresa delle sorprese, Sarah J Maas mi ha colpito: La torre dell'alba non è poi così terribile come pensavo. Certo, non è nemmeno il migliore della serie del Trono di Ghiaccio ma almeno è un gradino sopra L'impero delle tempeste (e, ma questa è una mia opinione personale, parecchi gradini sopra La regina delle ombre, il libro che per me rappresenta il punto più basso della saga). Se dovessi paragonarlo a un altro libro dello stesso genere, sicuramente sarebbe A feast for crows, il quarto volume delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, di George R.R. Martin. Entrambi sono libri in cui non è presente il cast completo della serie: se nel romanzo di Martin non erano presenti i tre pezzi da novanta della saga, Tyrion, Jon e Daenerys, ne La torre dell'alba sono assenti sia Aelin e i suoi compagni di viaggio che Manon e Dorian.Vi dirò: se l'assenza di Aelin mi ha reso il libro quasi più sopportabile (non sono più una fan della protagonista dalla sua svolta fae del terzo e quarto volume) quella di Manon, una dei personaggi meglio riusciti dell'intera saga, un po' mi è pesata ma, fortunatamente, c'era la presenza di Chaol a compensarla. Sì, perché Chaol cambia caratterizzazione per la terza volta in sei libri ma, almeno in questo caso, la sua evoluzione è frutto di un percorso sensato: dopo la ferita subita il capitano delle guardie deve riprendersi, sia fisicamente che mentalmente, dai suoi traumi, e il viaggio verso la torre dell'alba e i guaritori che possono darlo tornare l'uomo di un tempo non è facile. Accanto a lui si muove Nesryn, che, nonostante non sia certo tra i personaggi indimenticabili della serie, è riuscita comunque ad intrattenermi. La sua storyline, infatti, non era noiosa e, per di più, si risolve con un esito che avrà conseguenze importanti sull'ultimo volume della serie.La Maas inoltre ripesca dalle novelle il personaggio di Yrene Towers, una guaritrice dotata, principalmente per farle esercitare le sue arti curative, im pratica per essere il love interest di Chaol. Confesso: come coppia continuo a preferire quella formata da Chaol e Celaena, ma, nel complesso, i due hanno una dinamica molto più interrssante (e non tossica) rispetto ad altre coppie uscite dalla penna della stessa autrice. Non ho apprezzato molto la conclusione di questo volume, perché (spoiler, evidenzia per leggere) sembra che nel mondo di Sarah J. Maas non possono esistere personaggi principali single, brutti o disabili. In ogni caso La torre dell'alba si è rivelato il miglior volume della seconda parte della serie e la sua freschezza mi ha riportato ai primi, amatissimi, libri. Per questo motivo la mia valutazione è di quattro stelline. Adesso manca un solo volume alla conclusione della serie (sempre che la casa editrice non decida di dividerlo in due parti come già accaduto in altre parti del mondo): Kingdom of Ash. Al contrario di altre volte, sono pronta a lasciare Aelin, Rowan e gli altri e di vedere, finalmente, dopo migliaia e migliaia di pagine, dove andrà a finire la loro storia.
Anzi no... In realtà la Maas aveva annunciato ancora nel 2018 una sorta di guida/sequel intitolata The World of Throne of Glass, coscritta con l'autrice australiana Lynette Noni e illustrata da Charlie Bowater. Peccato che si siano perse completamente le tracce di questo libro...
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