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lunedì 4 gennaio 2021

Best of Best and Worst of Worst - 2020 Edition

Ciao a tutti. Negli ultimi tempi sono stata latitante, ma ho avuto bisogno di staccare un po' dal blog, dopo un anno intenso in cui a causa del lockdown e di alcuni eventi spiacevoli accaduti ho sentito, più che in altri anni, il bisogno di leggere (e il numero di post pubblicati, ben 180, lo dimostra!)

È stato anche l'anno in cui mi sono dedicata con più continuità a Instagram, e spero di continuare questo trend positivo.

Ma soprattutto è giunto il momento delle classifiche e avendo letto tantissimo ho molto da dire (non state a sentire Goodreads... L'ho aggiornato in fretta e furia il 31 dicembre, ma credo di essermi scordata metà dei libri).


martedì 21 luglio 2020

Review Party: The Ones. La profezia dei prescelti - Veronica Roth

Ciao again! Secondo post di oggi e un gradito ritorno qui sul blog: è stato infatti tradotto in italiano l'ultimo romanzo di Veronica Roth: The Ones. La profezia dei prescelti
Come spesso mi accade con la Roth, da un lato ne apprezzo l'originalità e la voglia di differenziarsi dalle coleghe, ma dall'altro c'è sempre qualcosa che non mi garba. 
Cosa? Leggete la recensione! 


TITOLO: The Ones. La profezia dei prescelti
AUTORE: Veronica Roth
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 19,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare...

martedì 9 giugno 2020

Blogtour: Una notte ho sognato New York - Piero Armenti

Ciao a tutti! In questa ultima tappa del blogtour dedicato a Una notte ho sognato New York di Pietro Armenti vi parlo di una nuova tendenza del mondo viaggi, sviluppatasi negli anni Duemila: la Urban Exploration. 
Cos'è? Come si pratica? Scopritelo in questo post di approfondimento.



TITOLO: Una notte ho sognato New York
AUTORE: Piero Armenti
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 18,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: "Ho capito che dovevo partire. Andare lontano, oltre qualsiasi luogo conosciuto. Non bastava Milano, neanche Londra o Parigi. Dovevo metterci un oceano di distanza tra me e la vita. L'ho capito all'improvviso, mentre ero sdraiato in veranda, con gli occhi al cielo e le stelle sopra di me. Dopo qualche secondo il risultato era davanti a me: 'Complimenti, hai acquistato il tuo biglietto per New York'." Questa è la storia di un ragazzo come tanti, che ha appena finito l'università e non sa cosa fare della sua vita. Però di una cosa è sicuro: quando di notte abbraccia la sua fidanzata, in realtà pensa solo a New York. Un ragazzo che ha voglia di vivere, ha voglia di libertà. E New York per lui è libertà totale: è incontri inaspettati con persone diverse e insolite, è fare colazione con un bagel e non con il cornetto, preferire dei tacos alla pizza, non notare le stranezze della gente perché ti sembrano normali. Ma soprattutto New York è le luci dei grattacieli che sembrano stelle, storie che si intrecciano e mille sogni che al mattino non si dimenticano. Del resto, tutto ciò che accade di importante nella vita di una persona, lì avviene dopo il tramonto. 
Anche se non è sempre oro tutto ciò che luccica. New York, infatti, può essere anche solitudine: con la sua fredda indifferenza costringe a guardarsi allo specchio, a fare i conti con le proprie radici e con ciò che è veramente importante. Il protagonista di questo romanzo lo scoprirà sulla sua pelle: scegliere la famiglia, le sue origini, o il suo futuro, rinunciare agli affetti o cercarne di nuovi, tornare in Italia o vivere in America.

giovedì 14 maggio 2020

Review Party: Come un respiro - Ferzan Özpetek

Uscito due giorni fa, anch'esso inizialmente rimandato a causa dell'epidemia da Covid che ci ha colpito, Come un respiro è il terzo romanzo del regista e scrittore Ferzan Ozpetek. 
Confesso: l'ho letto in un giorno e spero di riuscire a vederlo adattato sul grande schermo perché, nonostante la lunghezza davvero risicata (non raggiunge le duecento pagine, almeno nel formato elettronico che ho letto) è riuscito a catturarmi dall'inizio alla fine. Ma vi spiego meglio nella recensione... 



TITOLO: Come un respiro
AUTORE: Ferzan Özpetek
COLLANA: Strade Blu Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre. Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall'oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata? Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare - come solo Ozpetek sa fare - una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.

giovedì 28 novembre 2019

Review Party: Un piccolo odio - Joe Abercrombie

Buongiorno. Oggi sul blog troverete due post relativi a due romanzi completamente diversi fra loro: il grimdark di Joe Abercrombie e il teen romance di Isabelle Ronin. 
Entrambi hanno strappato la sufficienza ma devo dire che mi aspettavo qualcosa di più. 
Quello di Abercrombie è comunque un inizio molto intrigante per la sua nuova serie (nonostante abbia riscontrato ne Un piccolo odio un po' gli stessi difetti de Il richiamo delle spade). 



TITOLO: Un piccolo odio
AUTORE: Joe Abercrombie
COLLANA: Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 22,00€
PREZZO (EBOOK): 11,99€
TRAMA: Savine dan Glokta è la figlia dell'uomo più odiato del regno, l'Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po' di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d'un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti. Joe Abercrombie torna al mondo della "Prima Legge" con una saga ambientata alcuni decenni dopo la prima. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale.

lunedì 25 novembre 2019

Book Box #3: Fairyloot vs Illumicrate


Era da secoli che non parlavo di qualcosa che non fossero recensioni o review party. Tuttavia, ricordandomi che questo è anche un blog che parla del mondo dei libri, eccomi qui a parlare di una delle mie scoperte del 2019: le bookish box. Un po’ care a dire il vero ma, nonostante tutto, non mi hanno delusa. Nel 2019 ne ho acquistate 5 (in realtà 3, perché una mi è stata regalata per il compleanno e una, l’unica  italiana, la Re-belle box mi arriverà a Natale).
Delle box italiane vi parlerò più avanti, delle americane non ho provato niente, perciò in questo post mi concentrerò sul grande dilemma per tutti gli amanti delle box inglesi: Fairyloot o Illumicrate, quale è meglio.
Ps: le foto sono prese dal proilo Instagram del blog, @silvia_hookingbooks. Lì trovate anche gli unboxing delle altre box che ho preso, oltre a tante altre foto in tema libroso. 



BOX
Non c'è una risposta univoca, dipende dal mese.
Generalmente, guardando gli unboxing degli ultimi due anni, la FairyLoot ha degli oggetti più utili o più carini, ma non è sempre vero: per quanto mi riguarda, delle quattro box che ho acquistato, quella che mi è piaciuta di più è una Illumicrate e quella che invece mi ha deluso di più una Fairyloot. Secondo me il segreto è acquistare una box di cui si aspetta o il libro o un oggetto che è già stato rivelato: se si sceglie solo per il tema o i fandom, c'è il rischio di rimanere delusi.
Per quanto riguarda il costo, si equivalgono abbastanza: circa 40€ a seconda del cambio euro-sterlina. Non pochi, certo, però c'è da dire che anche le box italiane (ad esclusione della Re-belle) costano 40€.

lunedì 18 novembre 2019

Una nuova iniziativa per voi: #UBBREADATHON

Il 2019 sta finendo e, da lettrice, mi ritrovo una pila di libri acquistati e mai letti.
Alcuni riuscirò a recuperarli il prossimo anno, altri... finiranno a prendere polvere sullo scaffale, come succede tutti gli anni.
Per smaltire un po' di questi libri accumulati e mai letti insieme ad altre fantastiche blogger, Giusy, Barbara, Elena e Martina, abbiamo pensato di organizzare una readathon: la United BookBloggers Readathon, da qui in poi abbreviata tramite l'hashtag #UBBreadathon, che troverete anche nei social.

giovedì 17 novembre 2016

Recensione: Non è la fine del mondo - Alessia Gazzola

Ciao a tutti! Qui in facoltà c'è il riscaldamento rotto: tragedia! Non a caso sono stata ammalata negli scorsi giorni, raffreddore e mal di testa, maledetto freddo che a momenti anche gli orsi polari vengono a laurearsi in ingegneria!
Comunque l'antidoto al freddo è una tazza di té (o caffè, o meglio cioccolata) bollente e un bel libro. Questo, Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola, è molto carino e divertente anche se ha un po' deluso le mie aspettative (mai fidarsi delle copertine troppo belle).

TITOLO: Non è la fine del mondo
AUTORE: Alessia Gazzola
COLLANA: Feltrinelli
PREZZO (CARTACEO): 15,00
PREZZO (EBOOK): 9,99
TRAMA: Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre).
Residenza: Roma. Per il momento – ma solo per il momento – insieme alla madre, rea di aver chiamato le figlie (Emma e Arabella) come le protagoniste di un romanzo Regency nella convinzione che avere nomi romantici sarebbe stato un punto di forza per loro (per essere sfottute, senz’altro).
Cosa non le piace: il chiasso. Le diete. La mondanità. Il rumore dell’aspirapolvere. La maleducazione.
La sua idea di felicità: bufera con folate di vento ululanti. Una candela, un divano e un plaid. Un romanzo rosa un po’ spinto, rigorosamente ambientato in epoca Regency. Un pacco di biscotti – vanno tutti bene, purché basti guardarli per dichiarare guerra alle coronarie. 
Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia sempre quando si sente giù. Un uomo che non può (non deve!) avere. Un contratto a tempo indeterminato.
A salvarla dallo stereotipo della zitella, solo l’allergia ai gatti. 
Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo.
Avvilita e depressa, dopo molti colloqui fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove finisce per essere presa come assistente. E così tutto cambia.
Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. 
Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è, in quel piccolo paradiso di tulle e colori pastello? E perché il famoso scrittore che aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica per il suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che per qualche ragione continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?

martedì 18 ottobre 2016

Recensione: La collezionista di libri proibiti - Cinzia Giorgio

Ciao a tutti! Qui è arrivato l'autunno pieno: giornate grigie, troppo piovose per i miei gusti, tisane fumanti, coperte di pile... e ovviamente libri! Quello di cui vi parlerò oggi, in effetti, è una tipica lettura invernale, che parla proprio di libri e sebbene all'inizio non avessi aspettative altissime, sono stata contenta di essere stata smentita!
Ringrazio la casa editrice per la copia inviata.

TITOLO: La collezionista di libri proibiti
AUTORE: Cinzia Giorgio
COLLANA: Anagramma Newton Compton
PREZZO (CARTACEO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 4,99
TRAMA: Venezia, estate 1975.Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione.Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti… Parigi, estate 1999.Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città.Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo... Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono?

lunedì 9 maggio 2016

Il Giro del Mondo in Ottanta Libri #9: Cile

Ciao a tutti! Ripeschiamo oggi quella che è stata la prima rubrica pubblicata sul blog: Il giro del mondo in 80 libri. Si tratta delle recensioni di romanzi ambientati un po' in giro per il mondo, e di genere diversi da quelli che recensisco di solito. Non volevo dimenticarmela nel 2016... dato che è stata una delle prime rubriche pubblicate qui sul blog!
Nella puntata di oggi andremo in Sudamerica, in Cile più precisamente,  con la recensione di un libro molto, molto conosciuto,...




TITOLO: La Casa degli Spiriti
AUTORE: Isabel Allende
COLLANA: Universale Economica Feltrinelli
PREZZO (CARTACEO): 9,50
TRAMA: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di García Márquez.

martedì 10 novembre 2015

Recensione: Albion-Ombre - Bianca Marconero

Ciao a tutti. Sono felicissima di farvi leggere questa recensione, scritta piuttosto di getto, devo ammettere, ma non potevo fare altrimenti: questo romanzo mi è piaciuto moltissimo e dovevo condividere le mie sensazioni con voi lettori.
Ringrazio la casa editrice che mi ha inviato gentilmente una copia.


TITOLO: Albion - Ombre
AUTORE: Bianca Marconero 
COLLANA: Limited Edition Books
PREZZO (CARTACEO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 2,99
TRAMA: Marco Cinquedraghi e i suoi amici hanno scoperto di essere portatori di una peculiarità genetica che si fonda nella leggenda. Sono le nuove incarnazioni di Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Ma qual è il prezzo del loro privilegio? A cosa si deve rinunciare per guadagnarsi un destino già scritto? Marco preferisce non chiederselo. Saranno gli errori commessi e le bugie a trascinarlo in una spirale che lo obbligherà ad aprire gli occhi, mentre anche l'eredità di mago Merlino si risveglia e reclama il proprio tributo. Tra amicizie che si incrinano, amori condannati per le colpe del passato, l'ombra di una fata leggendaria e un'indagine su una morte sospetta che sembra portare a una tragica verità, i ragazzi dell'Albion College proseguono il loro cammino per diventare grandi. Ma capire cos'è la vera grandezza comporta un sacrificio che ognuno di loro dovrà affrontare da solo, per salvarsi.

domenica 19 luglio 2015

The Great Book Tag #15: Serie Tv Book Tag

Buongiorno! Da quasi una settimana a questa parte ogni giorno è pare, il più caldo degli ultimi 150 anni... e anche oggi non fa eccezione! Al mare pare di fare il bagno nel brodo, ma è sempre meglio di niente.
Dunque, accaldata e insabbiata, vi lascio con un nuovo tag! Qusto l'ho trovato nel blog di Miss Dafne, Apri le porte della Fantasia. Nono seguo moltissime serie tv, e molte delle serie che seguo non sono tra le più conosciute, ma il tag era troppo carino e dunque eccomi qui!



venerdì 8 maggio 2015

Recensione: Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti - Antonio Dikele Distefano

Salve a tutti! Oggi una recensione che mi ha molto coinvolta di una lettura dal titolo kilometrico che mi ha piuttosto delusa.... vi lascio con il mio parere. 

TITOLO: Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?
AUTORE: Antonio Dikele Distefano
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (CARTACEO): 14,00
PREZZO (EBOOK): 4,99
TRAMA: C'è una storia d'amore importante, durata un anno e osteggiata da tutti, il primo grande amore e la sua fine. Perché Antonio è nero e per i genitori di lei il ragazzo sbagliato. E poi c'è la famiglia di Antonio, gli amici, la scuola e altri attimi del cuore. Ci sono incontri, amori, momenti che fanno crescere, istanti indimenticabili. "Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?" è la vita di un ragazzo raccontata di getto, inseguendo le emozioni, passando da un'immagine all'altra. Pagine cariche di sentimento, frasi che colpiscono il cuore e destinate a essere scritte e riscritte. Un racconto fatto di momenti singoli, come singole canzoni, che insieme fanno la playlist di una vita.

Esistono libri che possono conquistarti il cuore e libri che invece desideri non avere mai letto. E poi esistono libri che non ti fanno né caldo né freddo, che non ti hanno suscitato emozioni particolari, ma che non ti hanno nemmeno fatto rimpiangere di averli iniziati. Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? di Antonio Dikele Distefano rientra per me, in questa particolare categoria: complessivamente mi ha delusa, ma non per questo mi è sembrava una lettura da buttare via.
Molta della mia delusione è dovuta al fatto che, qualche settimana fa, sono stata alla presentazione del romanzo: l'evento mi è piaciuto molto, l'autore mi è sembrato, oltre che simpatico, anche molto convincente e non vedevo l'ora di iniziare il romanzo, tra l'altro un grande successo editoriale degli ultimi mesi, certa che mi avrebbe entusiasmato. 
Tuttavia, pochi capitoli e i miei bollenti spiriti si erano già raffreddati.
Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? è un romanzo molto breve (il numero delle pagine inganna: contate gli spazi bianchi e piangete sui poveri alberi abbattuti) che porta il lettore in un viaggio nella vita di Antonio, autore, protagonista e narratore, ragazzo italiano uguale agli altri e al tempo stesso diverso, non solo per il colore della pelle ma anche, a mio avviso, per una spiccata sensibilità e una certa intraprendenza. Il libro non tratta solo, come si potrebbe pensare, della storia tra Antonio, nero, e Linda, bianca, osteggiata in tutti i modi dalla madre della ragazza; ma anche delle amicizie del protagonista, del  suo quotidiano, della sua infanzia e della sua famiglia: anzi,arrivata al termine, mi sono convinta che la storia tra i due ragazzi non sia l'argomento principale del testo, cosa che magari può pensare un lettore mentre legge la trama del romanzo.
Dunque, perché se l'argomento trattato è così personale, e anche coinvolgente, devo ammetterlo, quali sono stati i miei problemi col romanzo? A dirla tutta, ciò che mi ha impedito di godere della storia è lo stile dell'autore. Come ha detto una mia compagna di università, mentre le parlavo del libro e dei miei dubbi in proposito: "Visto che hai detto che l'autore si è definito il nuovo Fabio Volo, non ti è venuto qualche dubbio?"
In realtà, non avendo mai letto nulla di Fabio Volo, né avendo pregiudizi in proposito, ero rimasta impassibile di fronte a questa affermazione,ma col senno di poi ci ho riflettuto (e dovrò affrontare anche Fabio Volo per schiarirmi le idee).
In ogni caso la scrittura è volutamente, spacciatamente, e pacchianamente d'effetto, e il risultato finale non è emozionante, come magari desiderava l'autore, quanto piuttosto artificioso e in certi punti anche divertente (ma certamente non era intenzione di Distefano scrivere un libro comico).
Quello che infatti mi ha colpito, e non è proprio un pregio, della maniera di scrivere è l'uso continuo di paragoni e similitudini non solo azzardate, ma proprio curiose e talvolta inadatte al contesto. Cercando infatti di parlare un linguaggio romantico e al tempo stesso di riflettere i giovani della nostra generazione, l'autore finisce per stilare un'accozzaglia di paragoni, che più di una volta al  posto della commozione mi hanno strappato un sorriso sghembo. Tuttavia questa sorta di difetto mi ha reso molto più piacevole la lettura, che altrimenti rischiava in alcune parti di cadere nella noia.
Un'altra cosa che non mi ha convinta, sempre per ciò che riguarda stile e struttura, è la maniera in cui i capitoli sono organizzati, ovvero senza criterio. L'azione va e viene, nel passato e nel presente, i personaggi vanno e vengono e io, come lettrice, a un certo punto ho perso il filo del discorso. Introdurre qualche indicazione temporale in più, e magari anche approfondire certe vicende, che restano invece piuttosto superficiali e indistinte, sarebbe stata cosa assai gradita.
Invece un elemento originale che ho apprezzato parecchio è la playlist, titoli di canzoni ascoltate durante la stesura, che fungono al tempo stesso da titoli dei capitoli. Molti brani sono veramente belli, altri non appartengono proprio al mio genere, ma la scelta dell'autore di inserirli ha dato un tocco in più al romanzo.
Quindi? Quindi non saprei. Si tratta di un romanzo talmente breve che non rimpiango certo di aver letto, ma credevo di emozionarmi di più, avevo aspettative che non sono state realizzate e questo influisce sulla valutazione.
Per questo mi sento di assegnare tre stelline con un meno: valutazione senza infamia, né lode, proprio come è stata alla fine questa lettura.




lunedì 4 maggio 2015

Il Giro del Mondo in 80 Libri #7: Florida (USA)

Salve! Questa è una recensione  molto vecchia che contiene riferimenti a una mia pausa con la lettura avvenuta durante il periodo invernale d'esami... ho deciso di non cancellare questi riferimenti perché:
1) la recensione ne avrebbe risentiro
2) sono una sorta di "ricordati di leggere"
Dunque vi lascio  alla recensione, tra l'altro  appartenente alla rubrica Il Giro del Mondo in 80 libri.



TITOLO: Cocktail letale
AUTORE: Donald Bain e Jessica Fletcher
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 9,50 
TRAMA:  Portia Shelby ha mischiato troppe pillole dimagranti e farmaci per cardiopatici: un cocktail letale contro cui ogni medico o farmacista avrebbe dovuto metterla in guardia. Ma nessuno l'ha avvertita, e a Jessica Fletcher non resta che recarsi in Florida - insieme al dottor Seth Hazlitt, allo sceriffo Metzger e sua moglie Maureen - per partecipare al funerale dell'amica. Subito capisce, però, che si tratta di omicidio. Il costruttore al cui progetto edilizio Portia si opponeva fermamente, il misterioso ristoratore che forse è un mafioso sotto copertura... o persino l'affascinante marito della vittima: tutti avevano un buon movente per ucciderla, e la Signora in Giallo, una volta fiutata la preda, non se la lascia certo sfuggire...

Dopo una pausa durata quasi un mese sono ritornata alla lettura. In un certo senso non avevo abbandonato i libri ma la mia prima sessione invernale di esami mi aveva costretto a passare dal New Adult alla fisica, dal fantasy alla matematica. Così, dopo molto studio e diversi (ma ahimè non tutti) esami superati ero stanca e non avevo voglia di impegnarmi con romanzi troppo lunghi e più che mai con romanzi in inglese (Fangirl della Rowell, che a dicembre non vedevo l'ora di iniziare, dovrà aspettare ancora un po'): così ho cercato per casa un romanzo che primo, fosse leggero e secondo,  fosse anche un giallo dato che avevo una gran voglia di storie del mistero, che ti tenessero attaccato alla pagina.
Qualche anno fa i miei genitori mi regalarono una collezione di tre romanzi della Signora in   giallo: novecento pagine (dunque trecento circa a romanzo) scritte in  quella che chiamo "carattere speciale per orbi", cioè molto in grande. L'ideale per chi, come me, rientrava alla lettura dopo molto tempo! 
La storia è un classico giallo alla Fletcher: Jessica va da qualche parte, in questo caso in Florida per un  funerale, e puntualmente, accade un omicidio. Meglio, in questo caso la morte della suddetta amica, dovuta ad un attacco di cuore, si rivela in realtà tutt'altro che naturale e la Fletcher, come al suo solito, si mette ad indagare ficcando il naso dove non dovrebbe.
Niente di nuovo sotto il sole.
Dunque cosa mi ha spinto a redigere la recensione di un romanzo che di certo non brilla per originalità, non ha grandi pregi, ma nemmeno enormi difetti?
Semplice: la rappresentazione della Florida. In questo romanzo infatti l'ambientazione ricopre un ruolo principale nella trama ed è proprio ciò che lo distingue dagli innumerevoli gialli della stessa serie, oltre al fatto che mi ha spinto a scriverne una recensione per includerlo proprio in questa rubrica.

Dove è ambientata la vicenda
Infatti l'unico aspetto del romanzo degno di nota è che ogni ambiente è talmente descritto alla perfezione che il lettore si sente partecipe dell'indagine di Jessica. Non a caso, il punto del libro che ho preferito è il viaggio dei protagonisti alle Keys Islands, un arcipelago situato a sud della Florida, che mi è capitato di vedere in un programma alla televisione qualche tempo fa e del quale mi sono innamorata.

Ribadisco il concetto
Per il resto la trama è passabile: niente che strappi il cuore in mille pezzettini e coinvolga il lettore al punto da fargli passare la notte in bianco, ma nemmeno così noiosa da interrompere la lettura.
I personaggi come al solito non sono caratterizzati: la Fletcher appare come la signora troppo curiosa (ma nel cartaceo non può godere della recitazione della brava Angela Lansbury) i suoi amici non sono altro che un pretesto per permettere alla protagonisti di fare domande, e i cattivi, o presunti tali, lasciano un poco a desiderare.
La mitica Key Lime Pie, citata fino allo sfinimento nel romanzo,
con cui concludere in dolcezza la recensione! 
Dunque la mia valutazione finale è di tre oneste stelline, per un libro che si è rivelato una lettura passabile, che mi ha regalato di bello un viaggio con la fantasia alle Florida Keys e poco altro. 

lunedì 13 aprile 2015

Recensione: Never Never - Colleen Hoover e Tarryn Fisher

Buongiorno! Oggi recensione di un libro in lingua evento più  unico  che raro, dato che i libri  in lingua per me sono dei veri e propri  tappi... a parte questo, che mi è  piaciuto  molto a dire il vero!



TITOLO: Never Never
AUTORE: Colleen Hoover & Tarryn Fisher 
PREZZO (CARTACEO): 2,94$ 
PREZZO (EBOOK): 7,99$

TRAMA: (Tradotta da me) Migliori amici da quando hanno imparato a camminare. Innamorati da quando avevano quattordici anni. Completi estranei da questa mattina. Lui farà qualsiasi cosa per ricordare. Lei farà qualsiasi cosa per dimenticare.

Lo confesso: di solito tendo a soffrire le letture in lingua. Non so perché, ma sono pochi i romanzi, letti in lingua originale, che riescono ad entusiasmarmi come quelle in italiano. Forse il non comprendere tutte le parole incide sulla mia lettura? Non ne ho idea.
Ma non sono qui per parlare delle solite letture in lingua, anzi, ma di un'eccezione.
Certo, una delle autrici, la mia amata Colleen Hoover, per me era una garanzia ma, d'altro canto, l'altra autrice Tarryn Fisher non l'avevo nemmeno mai sentita nominare: l'unica cosa di cui ero a conoscenza era che la Hoover aveva scritto le parti relative al protagonista maschile, mentre la Fisher si era occupata della protagonista femminile.
La trama della novella non sembrava svelare molti misteri: parlava solo di due ragazzi che da migliori amici e fidanzati, un giorno non ricordano più niente. Ed è proprio questo che basta sapere... perché non c'è molto altro da dire!
Never Never inizia proprio così, di colpo, senza dare la possibilità al lettore di realizzare quello che sta succedendo, e la lettura prosegue così, nel buio più assoluto, aggiungendo di capitolo in capitolo dettagli al puzzle senza però riceverne la visione completa.
La storia è narrata attraverso i punti di vista alternati dei due protagonisti, Silas e Charlie, permettendo al lettore di vivere la storia attraverso i loro occhi e di conoscere quello che loro sanno... il che, al primo capitolo, si riduce a niente. La ricerca del passato è proprio quello che più ho amato di Never Never: poter stare nella testa dei protagonisti significa vivere la loro avventura al loro posto, in questo caso, mi sono sentita talmente coinvolta che mi sembrava di essere senza memoria come i protagonisti.
Ho adorato Silas, il ragazzo protagonista: come in molti romanzi della Hoover la figura maschile è semplicemente adorabile, una persona affidabile dopotutto, nonostante nasconda anch'egli degli scheletri nell'armadio. Al contrario Charlie non l'ho potuta reggere: non so se sia semplice antipatia a pelle o il suo modo di ragionare e di vivere la vicenda, ma tanto ho amato Silas quanto ho odiato lei, al punto che, verso la fine, desideravo che i suoi capitoli passassero in fretta (mentre volevo che quelli di Silas si allungassero sempre più).   
Lo stile mi è piaciuto parecchio: ti catturava, ti immergeva nella lettura al punto da non farti più smettere. Già è raro che questo mi capiti con un romanzo in italiano, figurarsi con uno in lingua, ma in questo caso è stato così, nonostante l'inglese usato non sia proprio uno dei più semplici (la sintassi non è complicatissima, ma l'uso di parole colloquiali ha mandato in crisi la funzione dizionario del mio kindle). Un'altra cosa che mi ha colpito è che, se non ci fosse stato scritto sulla copertina "Tarryn Fisher & Colleen Hoover" non avrei mai detto che si trattava di una collaborazione tra due autrici: al contrario avrei pensato ad un unico scrittore, molto bravo, che riusciva a differenziare le due voci protagoniste senza tuttavia alterare l'unità dell'opera. 
Invece essendo Never Never il prodotto di due scrittrici sono contenta che non si senta lo stacco da una parte all'altra.

In conclusione sono quattro stelline e mezzo: quella mezza stellina ha nome Charlie e ho deciso di assegnarla, nonostante nasca da un'antipatia piuttosto personale, perché, verso la fine, mi era presa l'insana voglia di leggere solo le parti di Silas!


mercoledì 8 aprile 2015

Recensioni: Con un poco di zucchero - Chiara Parenti

Buongiorno! Oggi sono tornata all'università: ma perché non potevano farci stare a casa proprio il giorno più pesante? Io non capisco... In ogni caso oggi recensione, in tema con l'abbuffata dolce di Pasqua: il dolcissimo e divertentissimo romanzo di Chiara Parenti mi è rimasto proprio dentro!

TITOLO: Con un poco di zucchero
AUTORE: Chiara Parenti
COLLANA: Rizzoli Youfeel
PREZZO (EBOOK): 2,49€

TRAMA: A trent’anni suonati Matteo Gallo, aspirante scrittore senza soldi e senza speranze, è costretto a vivere con la sorella Beatrice e “loro”, Rachele e Gabriele, i due scatenatissimi nipotini. Nessuna delle tate finora ingaggiate è riuscita a domarli. Ma ecco che, come per magia, un pomeriggio di fine settembre, un forte vento che spazza le nubi dal cielo porta tata Katie.
Beatrice e i suoi bambini restano subito incantati da questa ragazza inglese un po’ stravagante e scombinata, che fa yoga, mangia verdure, va pazza per i dolci... e che con le sue storie fantastiche e i suoi giochi incredibili è in grado di cancellare l’amaro della vita. Matteo invece cercherà (o crederà) di sottrarsi al suo influsso: ma sarà tutto inutile, perché Katie compirà su di lui la magia più grande. Quella dell'amore.

"Con un poco di zucchero la pillola va giù... Tutto brillerà di più!" cantava allegramente Mary Poppins più di mezzo secolo fa. Con un poco di zucchero, il romanzo di Chiara Parenti, condivide un po' lo spirito molto colorato del film, dando vita a una storia frizzante e allegra, dove la presenza di momenti più riflessivi dona equilibrio alla trama.
Matteo Gallo, il protagonista (un ragazzo, cosa piuttosto insolita per i libri di questo genere) si trova da diversi mesi senza lavoro, ospite a casa della sorella, alle prese con un romanzo che non riesce nemmeno a iniziare e con due nipoti tanto adorabili quanto pestiferi.
Ed è proprio per badare ai due bimbi, Rachele e Gabriele, arriva a casa Gallo Tata Katie, la simpaticissima e bizzarra protagonista femminile del libro, destinata a sconvolgere le loro vite.
È impossibile non venire travolti da Tata Katie Baker, il personaggi più imprevedibile e pazzo di cui abbia letto nell'ultimo periodo. La prima domanda che il lettore si fa su questa strana ragazza dai giganteschi occhi a palla (vengono descritto così nel romanzo) è "ma ci è o ci fa?"
Tata Baker sembra vivere in un mondo a parte, tutto rosa e fatto di zucchero, è vegetariana e appassionata di yoga, padroncina di cincillà e blogger (il suo fantastico sito si chiama nuvoletta.com): la sua figura, così dolce e sopra alle righe fa subito breccia nel cuore di tutti... Ad eccezione di Matteo!
Sono proprio i battibecchi tra il protagonista e la deliziosa Katie ad animare il romanzo, regalando sorrisi e risate, oltre a divertenti e strampalate avventure.
Matteo infatti accusa la tata di aver portato scompiglio in famiglia, pur riconoscendo alcuni degli effetti positivi che la ragazza ha su Beatrice, sua sorella, e di aver manipolato tutti i suoi famigliari; la Baker, al contrario, gli rimprovera di non lasciarsi andare completamente di fronte alla vita. Ovviamente, di litigio in litigio, vi lascio immaginare come possa concludersi la vicenda...  
Ciò che ho apprezzato tanto del romanzo è il fatto che, a differenza di molte altre letture leggere, tutto, anche certi fatti più assurdi, abbia una spiegazione.
Per esempio, il personaggio di Katie ha un motivo per essere così ottimista e allegra: mentre all'inizio la trovavo troppo colorata e strana per essere credibile, scoprire quello che le era capitato ha contribuito a rendermela più simpatica, per quanto forse un po' troppo sopra le righe per essere realistica.
Invece Matteo mi è piaciuto fin da subito: seguire i suoi pensieri è divertente, il suo essere talvolta brontolone mi è piaciuto molto, così come il suo rapporto con l'amico Stefano, un mito per lui, ricco, che vive a Londra e pieno di donne, mi ha fatto sorridere ogni volta, oltre ovviamente ai tentativi di organizzare un appuntamento con la splendida modella Miranda.  
Lo stile è fluido e veloce: non risulta mai pesante ed è prevalentemente comico e romantico. Tuttavia, nel romanzo sono presenti parti anche più lente e riflessive, che sono state in grado anche di commuovermi. Anche in questo caso, lo stile dell'autrice è adatto al contesto,ed è riuscito a trasmettermi le emozioni dei protagonisti (anche se queste parti sono molto limitate rispetto alla lunghezza, già non eccessiva, del romanzo).
In conclusione la lettura è assolutamente consigliata. Non sarà forse un capolavoro, ma nel suo genere è un valido lavoro che diverte e non annoia il lettore. Inoltre, avendo letto anche il romanzo precedente dall'autrice, Tutta colpa del mare (e un po' di un mojito), mi sembra che Chiara Parenti sia addirittura migliorata da un lavoro all'altro.
Per questo mi sento di assegnare una valutazione estremamente positiva, quattro stelline e mezzo. 

venerdì 3 aprile 2015

Recensione: Battle Royale - Koushun Takami

Buonasera! Nonostante le 13 recensioni già scritte, di cui diverse risalenti al 2014, oggi scelgo questa recensione scritta ieri di un romanzo che ho terminato... ieri. Perché? Perché non avrei potuto aspettare più di due giorni per scrivere di Battle Royale e non vedevo l'ora di pubblicare questa lunga recensione, che ho scritto praticamente di getto e di pancia, sull'onda delle "emozioni post-lettura"! Quindi vi lascio al post... 



TITOLO: 
Battle Royale
AUTORE: Koushun Takami
COLLANA:  Mondadori
 PREZZO (CARTACEO): 12,00€

TRAMA: Repubblica della Grande Asia dell'Est, 1997. Ogni anno una classe di quindicenni viene scelta per partecipare al Programma; e questa volta è toccato alla terza B della Scuola media Shiroiwa. Convinti di recarsi in una gita d'istruzione, i quarantadue ragazzi salgono su un pullman, dove vengono narcotizzati. Quando si risvegliano, lo scenario è molto diverso: intrappolati su un'isola deserta, controllati tramite collari radio, i ragazzi vengono costretti a partecipare a un "gioco" il cui scopo è uccidersi a vicenda. Finché non ne rimanga uno solo... Edito nel 1999, "Battle Royale" è un bestseller assoluto in Giappone, il libro più venduto di tutti i tempi; diventato fenomeno di culto, ha ispirato celebri film, manga sceneggiati dallo stesso Takami e videogiochi. Scritto con uno stile insieme freddo e violento, "Battle Royale" è un classico del pulp, un libro controverso e ricco di implicazioni, nel quale molti hanno visto una potente metafora di cosa significhi essere giovani in un mondo dominato dal più feroce darwinismo sociale.


Battle Royale mi ha sconvolto. Non ci sono altri aggettivi per descrivere questa agghiacciante, e al tempo stesso appassionante, esperienza di lettura: quello che so è che ho terminato il romanzo di Koushun Takami, quasi seicento pagine, in meno di tre giorni. Sono rare questo tipo di lettura e mai e poi mai avrei pensato che un libro del genere sarebbe arrivato a piacermi così tanto, a me che sto male se in un film vedo più di una goccia di sangue e che mi nascondo dietro al divano guardando un film particolarmente truculento. 
Infatti, mettiamo subito in chiaro una cosa: bisogna avere uno stomaco forte. Io non sono affatto in grado di guardare film horror splatter, ma quando si tratta di pagine stampate, il mio stomaco è d'acciaio. Tuttavia già nei primi capitoli, sconvolta da tanta violenza, descritta così esplicitamente, avevo un mezzo pensiero di cedere: sarebbe stato un grave errore, visto poi quanto mi abbia appassionato la lettura ma se avete intenzione di iniziare questo libro, preparatevi psicologicamente (un esempio, senza spoiler: l'autore ce l'ha particolarmente con i bulbi oculari delle persone. Non chiedetemi il perché.)

Una delle locandine del film
Ma di che cosa tratta di tanto terribile Battle Royale? Dubito che non lo conosciate, film e romanzo sono molto conosciuti (ma il film non lo guarderò mai, la lettura del romanzo mi è stata sufficiente) ma per quei pochi che ignorano di cosa parla, la trama è piuttosto semplice.
In una sorta di mondo parallelo, nella Repubblica della Grande Asia (un Giappone retto da una dittatura fascista), per ogni provincia, una classe di terza media (che in realtà sarebbe come la seconda superiore italiana) viene estratta a sorte e costretta a partecipare al Program, noto anche come BR Act. Le regole di questo "gioco" sono semplici: ogni studente ha a disposizione un borsone con cibo, acqua e un'arma a caso, il suo scopo è quello di uccidere tutti i suoi compagni di classe. Vince, ovviamente, chi sopravvive. Sono inoltre introdotti numerosi ostacoli, al fine di costringere gli studenti a partecipare: il più importante di tutti è sicuramente il collare esplosivo. Tutti i ragazzi hanno infatti addosso un collare, che esplode se lo studente entra in un'area vietata; inoltre se almeno ogni ventiquattro ore non ci sarà almeno un morto, tutti i collari saranno fatti esplodere, lasciando la partita senza vincitore.
Vi ricorda qualcosa? Di questo però parleremo dopo.
Intanto concentriamoci solo sul romanzo.
Battle Royale mi ha conquistata fin dall'inizio, nonostante sia un libro pieno di difetti e piuttosto complicato. I protagonisti sono infatti i 42 studenti della classe 3B della Scuola Media di Shiroiwa, un'immaginaria città della prefettura di Kagawa, nel sud del Giappone. E quando dico 42 intendo veramente 42! 

Eccoli, tutti e 42: durante la lettura usavo talvolta questa immagine per orientarmi! 
Tutti vengono citati nel primo capitolo e l'insieme di nomi, tra l'altro molto simili fra loro, crea subito confusione nel lettore: per fortuna alcuni personaggi, i protagonisti, riescono a emergere all'interno del gruppo. L'autore non si dilunga troppo con le descrizioni dei personaggi: la caratterizzazione è piuttosto stereotipata e solo alcuni tra i protagonisti godono di una certa introspezione. Tuttavia Takami dedica almeno un capitoletto a molti dei ragazzi e questa è una cosa che ho apprezzato parecchio, in quanto mi ha resa partecipe alla vicenda, e mi ha fatta soffrire per quasi ogni decesso.
La coppia di protagonisti, Shuya Nanahara e Noriko Nakagawa, l'ho trovata un po' troppo buonista rispetto al contesto della vicenda (senza scendere troppo nei particolari) così come il  cattivo, Kazuo, mi è sembrato un po' piatto, per quanto l'autore cerchi di dare una pur debole motivazione alla sua violenza. 
Ho trovato invece migliori personaggi come Shogo, Shinji (decisamente il mio preferito) e anche la bella e terribile Mitsuko, dotati di una maggiore introspezione, e di motivazioni più salde. Gli altri ragazzi invece vengono caratterizzati solo da un aspetto predominante della loro personalità, o dalle loro passioni, e alla fine la loro utilità è quella di "carne da macello".
Lo stile dell'autore non mi è piaciuto granché. Ho apprezzato tantissimo la scelta della terza persona con l'alternanza dei vari punti di vista, che ha fatto la differenza e secondo me si è rivelata vincente per gestire un numero così elevato di personaggi, tuttavia il modo in cui Battle Royale è scritto, alternando parti quasi infantili, ad altre in cui i ragazzi si esprimono come adulti, non mi ha convinto. Ciò che invece è approfondito, anche troppo, sono le descrizioni delle morti degli studenti: molte sono esplicite, rappresentate nei minimi, raccapriccianti dettagli. Devo ammettere che alcune mi hanno dato anche particolare fastidio, nonostante fossi completamente presa dalla storia.
Uno dei pochi  pregi infatti dello stile dell'autore è che riesce in maniera ineccepibile a creare una tensione continua, che coinvolge totalmente il lettore nella storia. Non cercate spoiler e immergetevi nel gioco: non ve ne pentirete! Il non conoscere chi morirà, come morirà e quando mi aveva messo addosso un tale ansia che avevo preso a leggere il romanzo, persino in autobus, sfidando il mal d'auto che mi opprime, pur di concludere e vedere come finisce. Mi ha soddisfatto il finale? Direi di sì, ma ero anche dispiaciuta perché una delle lettura più belle di questo 2015 era finita... Ed era durata troppo poco (nonostante, ripeto, le seicento pagine).
Infatti, nonostante i difetti e certe scene decisamente esagerate, il mio giudizio è comunque di cinque stelline perché si è trattato veramente di un romanzo che è riuscito ad appassionarmi come pochi, e che rileggerei anche domani, sebbene le scene di violenza abbondino e non mi facciano impazzire. 


Ps: tornando alla trama, immagino che vi abbia ricordato un po' Hunger Games. Ed è vero: inutile negarlo, nonostante le molte differenze (soprattutto per quanto riguarda la scrittura) e il fatto che in confronto al Program gli Hunger Games sembrino una scampagnata in collina, ogni tanto, durante la lettura, pensavo a Katniss e all'arena e a quanto simile sembrasse la sua vicenda. 
Ma in tutto ciò l'autore non c'entra proprio nulla: quello che infatti non ho detto è che Battle Royale è stato pubblicato nel 1999. Dunque leggete senza pregiudizi! Anzi, quasi quasi vi scoprirete, alla fine, come me, a preferire proprio Battle Royale!