lunedì 26 ottobre 2020

Review Party: Dormire in un mare di stelle. Volume 2 - Christopher Paolini

Buongiorno e buon inizio settimana! Iniziamo bene questo lunedì con la mia opinione sul Volume 2 di Dormire in un mare di stelle, il nuovo romanzo fantascientifico di Christopher Paolini. Trovate la mia opinione sulla prima parte in data 1 ottobre. 

TITOLO: Dormire in un mare di stelle. Volume 2  
AUTORE: Christopher Paolini
COLLANA: Rizzoli 
PREZZO (CARTACEO): 19,00€ 
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.



To sleep in a sea of stars, in inglese, è un librone di quasi mille pagine e, dato che spesso, traducendoli in italiano, i libri tendono ad allungarsi, la casa editrice Rizzoli ha preferito spezzare questo tomo in due parti, di cui la seconda, contenente la conclusione della storia, è uscita il 22 ottobre.
Vi avevo già parlato a settembre della prima metà di Dormire in un mare di stelle e di come lo avessi trovato un'ottima metà di romanzo, seppur con alcuni difetti. Sono contenta dunque di poter affermare, dopo aver letto anche questo volume due, che, nel complesso, questo libro ha soddisfatto le iniziative. Christopher Paolini è tornato e lo ha fatto col botto!
Devo fare prima di tutto un complimenti a chi ha curato l'edizione italiana perché è riuscito a spezzare la storia nel punto giusto: la vicenda infatti riprende qualche mese dopo la conclusione del volume uno, con i protagonisti in arrivo nel sistema Sole dopo essere venuti a conoscenza della strana alleanza tra le Meduse, gli alieni che tutti credevano nemici degli umani, e il Maggiore Tschetter. Da qui la storia evolve in più sottotrame: da un lato l'equipaggio della Wallfish deve uccidere il capo delle meduse ed evitare che il rapporto tra gli alieni e la razza umana degeneri verso un punto di non ritorno, dall'altro Kira deve trovare un modo di fermare gli Incubi, i terribili ibridi che minacciano la galassia e di sciogliere la sua simbiosi con lo xeno. 



Si conclude dunque il percorso dei vari personaggi: non ci sono nuove entrate di spessore in questa seconda parte, ma impariamo a conoscere meglio i protagonisti e fra loro si sviluppano nuove dinamiche. 
Una menzione speciale spetta al personaggio di Gregorovich, il cervello di bordo che in questo romanzo ne passa di tutti i colori e che, a mio avviso, contende ad Aidan di Illuminae il ruolo di computer di bordo più iconico della letteratura fantascientifica degli ultimi cinque anni. 
Quello che continua a non farmi impazzire è il fatto che Christopher Paolini non sia riuscito a superare i difetti che avevo già notato nel Ciclo dell'Eredità. 
Il primo è la scrittura prolissa: già ve ne avevo parlato nella precedente recensione, ma anche in questo caso mi sento di confermare la mia opinione. Paolini non scrive male, anzi lo trovo un autore estremamente dotato, solo che tende a descrivere ogni passaggio, anche quelli non necessari, del viaggio dei protagonisti. E in una storia come Dormire in un mare di stelle, a cui a battaglie per il futuro dell'umanità e inseguimenti intergalattici si alternano momenti dialogici e di riflessione, il rischio di annoiare in alcuni passaggi il lettore c'è e, anzi, qualche volta avrei desiderato che l'editor avesse imposto all'autore qualche taglio in più, 
Il secondo aspetto che ho notato è che Christopher tende ad attingere parecchio per scrivere le sue storie a film e romanzi famosi. Se Eragon aveva molti aspetti in comune con Il signore degli anelli e Star Wars, Dormire in un mare di stelle è una sorta di Alien misto a Binti, il romanzo breve di Nnedi Okorafor, in cui gli alieni vengono chiamati anch'essi meduse (ma non so questa similitudine sia colpa della traduzione italiana) e condividono le stesse dinamiche con la specie umana. Se quello di Alien non è altro che un omaggio a un caposaldo del genere fantascientifico, devo dire invece che ho trovato le somiglianze con Binti piuttosto marcate, seppure devo sottolineare il fatto che sia difficile oggigiorno creare una storia estremamente originale, e che, in ogni caso, Dormire in un mare di stelle ha una trama avvincente e godibile. 
Anche il finale non mi ha fatto impazzire: da un lato l'ho trovato una degna conclusione, nonché forse l'unica possibile, per la storia di Kira ma, dall'altro, mi ha ricordato parecchio la fine del Ciclo dell'Eredità che, dovete sapere, non mi è piaciuta per niente. 
Una nota positiva invece riguarda le appendici finali del romanzo, che approfondiscono alcuni temi trattati e dimostrano l'enorme lavoro, sia creativo che di ricerca, che sta dietro a un romanzo come questo, e la lettera dell'autore che racconta il travagliato processo di stesura di Dormire un mare di stelle e spiega anche perché ci abbia messo nove anni per concluderlo (aspetto di leggere un analogo paragrafo anche al termine di The Sinds of Winter di Martin e di The Doors of Stone di Rothfuss!!!) 
Dunque la mia valutazione finale conferma quella del primo volume: quattro stelline. 
Ho davvero apprezzato questo ritorno di Christopher con una storia più adulta e più consapevole, ma in cui ho trovato tutte le caratteristiche che mi hanno portato ad amare questo autore ed anche i suoi difetti che, per fortuna, non pregiudicano la buona riuscita della storia. 
Spero di poter leggere prossimamente qualcos'altro di suo (magari quel fantomatico quinto libro del Ciclo dell'Eredità) ma posso comunque affermare che è valsa la pena di aspettare nove anni per Dormire in un mare di stelle! 


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