Ciao a tutti. Il nostro viaggio nella serie The Infernal Devices (o come era nota in precedenza, Shasowhunters. Le origini) di Cassandra Clare si conclude con l'ultimo libro della trilogia, La principessa.
Nota: anche questa recensione si riferisce alla vecchia edizione. Pertanto non sono in grado di valutare le correzioni apportate alla traduzione della nuova edizione.
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: OscarVault
PREZZO (CARTACEO): 14,00€
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: Una rete d'ombra si stringe sempre di più intorno agli Shadowhunters dell'Istituto di Londra. Mortmain progetta di usare un esercito di automi spietati per distruggere una volta per tutte i Cacciatori. Gli manca un solo elemento per completare l'opera: Tessa Gray. Intanto, Charlotte Branwell, capo dell'Istituto, cerca disperatamente di trovarlo per impedirgli di scatenare l'attacco. E quando Mortmain rapisce Tessa, Will e Jem, i ragazzi che ambiscono alla conquista del suo cuore, fanno di tutto per salvarla. Perché anche se Tessa e Jem sono fidanzati ufficialmente, Will è ancora innamorato di lei, ora più che mai. Tuttavia, mentre chi le vuole bene unisce le forze per strapparla alla perfidia di Mortmain, Tessa si rende conto che l'unica persona in grado di salvarla dal male è lei stessa. Ma come può una sola ragazza, per quanto capace di comandare il potere degli angeli, affrontare un intero esercito? Pericoli e tradimenti, segreti e magia, oltre ai fili sempre più ingarbugliati dell'amore e dell'abbandono si legano e si confondono mentre gli Shadowhunters vengono spinti sull'orlo del precipizio, in un finale che lascia con il fiato mozzo.
Con The Infernal Devices. La principessa Cassandra Clare ha superato se stessa. Vi ricordate che nelle recensioni precedenti dicevo che questa trilogia mi risultava più apatica rispetto a The Mortal Instruments? Bene, Cassandra Clare deve aver ascoltato le mie critiche perché ho trovato in questo volume quello che cercavo nei primi due volumi della serie.
Tutti i nodi in questo terzo ed ultimo libro della trilogia vengono al pettine: dalla vera identità di Tessa, alla risoluzione del triangolo amoroso, da Mortmain e i suoi congegni meccanici alle varie sottotrame legate alla famiglia Lightwood e agli abitanti dell'istituto di Londra.
Tra i vari libri scritti da Cassandra Clare, La principessa è, per vari motivi, uno dei meglio riusciti. Per una volta, infatti, l'autrice è riuscita a dare un'equilibrio alla narrazione: il romance, presente in particolare nella relazione tra Will, Jem e Tessa non è l'elemento predominante della storia, come accaduto invece in altri libri della serie Shadowhunters, ma è bilanciato dall'azione, dalla caccia alle creature soprannaturali, e da un nemico formidabile, quell'Axel Mortmain che abbiamo già conosciuto nel primo volume e che svela, finalmente, tutti i suoi segreti.
Succedono tantissime cose e, a differenza di altri romanzi della Clare, tutte e cinquecento le pagine del romanzo sono piene di "ciccia", cioè di sostanza. Sarà infatti solo una mia impressione, ma nella seconda trilogia di The Mortal Instrument, mi è sembrato che l'autrice abbia voluto in certi casi allungare il brodo di proposito, non so se per scrivere un libro più corposo (che la paghino in base al numero di parole scritte?) o su richiesta della casa editrice. In La principessa non è così: ogni evento è funzionale alla trama e, nonostante lo stile dettagliato di Cassandra Clare e i capitoli lunghissimi che ormai sono diventati un suo marchio di fabbrica, si arriva all'epilogo in un battibaleno. E nel mezzo, che viaggio!
Pur non essendo la più grande delle fan di Will Herondale e Tessa Gray non ho potuto non emozionarmi per loro, per il loro percorso di crescita, per la loro relazione e, soprattutto, per lo struggimento del finale, che è, a mio avviso, uno dei capitoli più belli di tutto il mondo Shadowhunters.
Ma La principessa non è solo Will, Jem e Tessa: questo, più ancora degli altri libri della serie, è un romanzo corale. Da Charlotte a Jessamine, da Cecily a Henry anche i personaggi secondari ricoprono un ruolo importante all'interno delle vicende ed è impossibile non affezionarsi a loro, complici anche i loro cognomi che richiamano personaggi noti di The Mortal Instruments.
Anche lo stile della Clare, che spesso ho trovato pesante, soprattutto se confrontato con altre autrici del suo calibro, in questo caso mi ha stupito. Non l'ho trovato né troppo prolisso né troppo pretenzioso ma semplicemente adatto alla storia che andava narrando.
Per questo motivo la mia valutazione è di cinque stelline. È da Città di Vetro che non trovavo un libro di questa autrice capace di coinvolgermi così tanto, soprattutto a livello emotivo.
Credo che La principessa sia una dimostrazione che, nonostante tenda a scrivere più o meno le stesse cose e a riciclare le stesse sottotrame, Cassandra Clare abbia comunque stoffa. E spero che questa stoffa risalti fuori anche nei suoi prossimi libri, che appartengano o meno al mondo degli Shadowhunters.
Io sto leggendo il secondo, ma posso dire che la storia mi sta piacendo molto, forse anche di più della prima saga. Sono contenta che questo volume superi gli altri e che sia da 5 stelline^^
RispondiEliminaNon sapevo che avessero fatto una nuova traduzione, anche io ho le vecchie edizioni.
Buone letture!