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martedì 2 febbraio 2021

Review Party: Il regno capovolto - Marie Lu

Ciao a tutti. Inauguriamo il mese di febbraio con un libro che attendevo fin dalla pubblicazione in lingua inglese: tra il fatto che la sua autrice è Marie Lu, di cui ho letto e apprezzato parecchi romanzi, fino alla trama che ruota attorno ai fratelli Mozart, Nannerl e Wolferl, Il regno capovolto si è guadagnato fin da subito un posto nella lista delle uscite 2021 più attese. Ma mi avrà soddisfatta appieno? 




TITOLO: Il regno capovolto   
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Oscar Vault 
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: NATA CON UNO STRAORDINARIO DONO musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell'Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l'età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro. Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un'offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo. Nel suo primo romanzo storico, l'autrice bestseller del "New York Times" Marie Lu intesse una storia rigogliosa e poetica che parla di musica, magia e dell'indissolubile legame tra un fratello e una sorella.

domenica 3 gennaio 2016

Recensione: The Young Elites - Marie Lu

Ciao a tutti! Pensavate che pubblicassi la classifica del 2015... e invece bo! Colpa della sindrome di George R.R. Martin di non terminare ciò che si è prefissato entro i termini stabiliti.
Dunque, riprendiamo le recensioni (prima recensione del 2016!) con un romanzo che verrà portato in Italia nel 2016 e che ho letto in lingua qualche mese fa (si tratta quindi di una sorta di recensione in anteprima! *lo scrivo solo perché fa figo dirlo, anche se in realtà non è affatto così...*)
L'autrice, Marie Lu, ha già pubblicato una trilogia distopica, Legend, che trovate recensita sul blog (basta guardare alla pagina recensioni), ma come se la sarà cavata con il fantasy?

TITOLO: The Young Elites
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Penguin Books
PREZZO (CARTACEO): 11,66
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA (TRADOTTA DA ME): Adelina Amouteru è una sopravvissuta all'epidemia del sangue, marchiata da una cicatrice frastagliata dove una volta stava il suo occhio sinistro. Etichettata come un malfetto -un abominio- è scacciata da tutti coloro che abbia conosciuto e amato. Adelina trova rifugio con altri malfetti e scopre che la malattia le ha lasciato molto più di una cicatrice- lei ha un dono potente e misterioso. Lei è una Giovane Elite.
ma l'abilità di Adelina è molto più forte di quelle di tutti i Giovani Elite prima di lei. E, a meno che non riesca a controllare la crescente oscurità nel suo cuore, Adelina potrebbe essere un pericolo per tutti loro.

giovedì 30 aprile 2015

Recensione: Champion - Marie Lu

Buongiorno! Oggi post mattiniero... e dire che non sono nemmeno all'università  (stamattina). In realtà  avrei dovuto pubblicare ieri ma... mi è  passato di mente! Dunque mi ritrovo a rimandare ad oggi la recensione dell'ultimo libro di una trilogia distopica che può  essere descritta come "fantastica": ovvero Champion di Marie Lu. Nella pagina recensioni trovate i link per le recensioni di Legend e Prodigy i volumi che precedono questo ultimo capitolo! 

TITOLO: Champion
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme
PREZZO (CARTACEO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA: Per il bene della Repubblica, June e Day hanno rinunciato all’amore che provano. In cambio, June è tornata nelle grazie dell’élite, mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Purtroppo è esattamente per il bene della Repubblica che sono chiamati di nuovo a lavorare fianco a fianco. Ma le richieste del nuovo governo non si limitano a questo. June dovrà convincere l’unica persona che ama a sacrificare tutto quello a cui tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Il che significa usare il proprio fascino, non dire tutto, fingere una convinzione che non ha e, quel che è peggio, sapere che Day non saprà rinunciare a fare la cosa giusta, costi quel che costi. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in un’America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.

Si potrà dire che questa è una recensione divisa in tre parti, che parla quasi di tre libri distinti tra loro: c'è il primo, che occupa la prima parte del romanzo, che mi era piaciuto, ma senza lasciarmi niente in più, poi c'è il secondo, che arriva quasi alla fine, e che mi ha riempito di adrenalina, coinvolgendomi completamente nella lettura. E poi ci sono gli ultimi tre capitoli, che mi hanno distrutta psicologicamente.
La prima parte non mi ha colpito più di tanto. Ormai è passato un anno da quando avevo freneticamente letto prima Legend e poi Prodigy e la storia aveva cominciato a sbiadire nella mia testa, tanto che ho dato una riletta alle recensioni pubblicate proprio qui, sul blog. Mi ci è voluto un attimo per immergermi di nuovo nella storia, per rientrare in contatto con June e Day, e nei primi capitoli ho proseguito la lettura senza troppe emozioni forti: per quanto la storia fosse ricca di azione, già dalle prime pagine, fino a metà libro non si è discostata troppo dai molto libri dello stesso genere che ho già letto.
A metà libro, però, c'è stato lo scossone: non so come, ma sono passata da una storia che mi stava un poco deludendo rispetto alle aspettative, al finale della trilogia che desideravo. In primo luogo Day, che all'inizio del romanzo soffriva per ciò che aveva scoperto nel finale di Prodigy, e giustamente si lamentava abbastanza, è passato dalla lagna all'azione, e mi è proprio parso di ritrovare il ragazzo che avevo conosciuto all'inizio di Legend, e ho apprezzato questo chiudersi del cerchio. In secondo luogo ho amato June: è sempre stata il mio personaggio preferito, la perfetta protagonista di una trilogia distopica; sebbene anche lei all'inizio sembrasse quasi estranea alla ragazza d'azione dei primi due volumi, forse per la sua carica prettamente politica, ha saputo ritrovarsi e confermarsi, fino al finale. Anden è stato una sorpresa: il suo personaggio, introdotto in Prodigy, viene ulteriormente approfondito, sia nelle difficoltà legate al ruolo di Elector sia nel rapporto con il padre (una delle molte chicche del romanzo), rivelando contraddizioni e dubbi tipici di una persona in carne ed ossa, e questo me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Menzione speciale, al piccolo Eden, comparsa nei primi due romanzi, qui presente nei protagonisti: uno dei personaggi a mio avviso migliori, intelligente e responsabile, nonostante la giovane età.
Inoltre, in Champion si allarga il quadro geopolitico, sempre molto accurato, che era stato solo parzialmente descritto in Prodigy: dalla Repubblica e dalle Colonie si passa direttamente all'Antartide, che a causa dei cambiamenti climatici, si è trasformato in uno stato non solo abitale, ma potente e tecnologicamente sviluppato. Anche l'Africa assume un ruolo determinante nelle politiche militari che sono uno dei perni della trilogia.
Lo stile dell'autrice è come sempre ottimo ed equilibrato: infatti vi è, come già avevo notato nei precedenti volumi, una perfetta alternanza tra parti riflessive e di grande intensità emotiva, come molti dei dialoghi tra June e Day (direttamente evidenziati e salvati nel mio Kindle), e parti dove l'azione e l'adrenalina la fanno da padrone, lasciando il lettore costantemente con il fiato sospeso e l'incertezza di ciò che accadrà.
Ero arrivata dunque quasi alla fine, contentissima per la grande ripresa del romanzo, che non ero pronta per ciò che mi aspettava... Mai dare per scontato un romanzo del genere, se non si è giunti all'ultima pagina. Gli ultimi tre capitoli sono nettamente i migliori del romanzo, inutile dire che ho pianto per tutte le loro pagine, tanto li ho trovati commoventi ed emozionanti. Tra l'altro il finale riprende un tema già presente in Legend e mi è sembrato la conclusione perfetta per quella che, nel complesso, è la mia trilogia distopica preferita.

In conclusione questo ultimo volume ha una valutazione di quattro stelline e mezzo, non gli do il massimo solo per quella prima parte che mi aveva fatto dubitare dell'intero volume. In ogni caso si tratta di un'ottima serie (tra l'altro tutta disponibile in italiano, cosa non scontata) di cui consiglio a tutti la lettura. Io invece sono proprio curiosa di mettere il naso negli altri lavori di Marie Lu, e devo ammettere che la serie The Young Elites mi intriga parecchio!

sabato 20 settembre 2014

Recensione: Prodigy - Marie Lu

Buongiorno lettori! Quella di oggi è una recensione che mi sta particolarmente a cuore. E' stata la migliore lettura dell'estate 2014. Ho amato fino all'ultima pagina questo libro, e ho paura di quando Champion arriverà in Italia (e ho ancora più paura del se arriverà in Italia) perché questo romanzo è praticamente perfetto. 

TITOLO: Prodigy
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA:  "Le preoccupazioni di Day sulla mia incolumità adesso sono calzanti. Il piano sembra buono, ma qualcosa potrebbe sempre andare storto. E se invece di condurmi dall'Elector, del quale dovrei conquistarmi la fiducia prima di ucciderlo, mi sparassero nell'istante in cui mi trovano? Oppure potrebbero legarmi a testa in giù in una stanza per gli interrogatori e picchiarmi fino a farmi perdere i sensi. L'ho visto succedere un milione di volte. Potrei essere morta prima della fine della giornata, molto prima che l'Elector venga a sapere del mio ritrovamento. Ci sono un sacco di cose che potrebbero andare storte.
Per questo devo concentrarmi, ripeto a me stessa. E se guardo Day negli occhi non ci riesco."
Niente è quello che appare e la violenza regna sovrana: che senso ha credere ancora nell'amore?
June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'Elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai Patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i Patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo Elector. Peccato che Ander non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.

Questo libro è un prodigio.
Va bene, forse sto esagerando, ma nulla toglie che Prodigy sia un libro veramente bello, un sequel degno, anzi superiore, del primo della serie, Legend, già ottimo inizio di una delle migliori serie distopiche young adults.
Sì, praticamente sto adorando questa serie dalla prima all'ultima riga (e sono già in crisi di astinenza da June, Day &co)
Comunque, stop ai deliri. Torniamo al libro.
Prodigy inizia dalla fine di Legend, nel mezzo del disordine generale seguito agli eventi che avevano concluso il primo libro. Ritroviamo entrambi i protagonisti,  Day e June, e la narrazione a punti di vista alternati, che tanto avevo apprezzato in Legend. Devo ammettere che questa scelta narrativa continua ancora a giovare alla serie: vivere gli eventi dagli occhi di vista di entrambi i protagonisti non solo, secondo me, aiuta il lettore a comprendere ed apprezzare i personaggi, ma gli consente di meglio immedesimarsi nella storia.
E poi continuo ad adorare June... credo sia il mio personale "Oscar per la migliore protagonista femminile di un dispotico" (se mai decidessero di assegnare questo tipo di premi). Almeno non desidero uscire dalla sua testa un capitolo si e l'altro anche, come è invece capitato con altre ragazze protagoniste dello stesso genere! Invece ho amato alla follia il punto di vista di June, forse anche perché bilanciato da quello di Day.
Anche lui infatti è un ottimo personaggio, a mio avviso, ben caratterizzato, con un background credibile nel contesto della serie, e che, tra l'altro, sa anche ammettere le proprie debolezze (e questo è un bene!)
In questo libro affronta un percorso di crescita: già alla fine di Legend da criminale era diventato qualcosa di più, un simbolo, un'icona, e ora viene costretto a scegliere da che parte schierarsi (e, fidatevi, non è affatto una scelta ovvia...)
Ritroviamo anche gli altri personaggi già conosciuti, come Kaede, che in questo libro ho addirittura preferito rispetto al primo, Tess, che dimostra quello che credo tutti avevamo pensato in Legend (e diventa, man mano che il romanzo va avanti, sempre più insopportabile)  e (il mio amato) Anden, il quale da semplice comparsa diventa un personaggio di tutto spessore, e del quale vengono approfonditi molti aspetti, riguardo la storia personale e la psicologia.
Inoltre Marie Lu rimedia a quello che mi era sembrato il difetto più grave del primo libro: la mancanza di informazioni riguardo allo stato e, più in generale, il mondo distopico in cui so svolge la storia.
In Prodigy finalmente ne sappiamo di più: sulla Repubblica, sulle Colonie, sul mondo in generale. Visitiamo nuove città, nuovi territori, scopriamo qualcosa di più anche sul morbo che ha colpito Eden.
Ovviamente non si tratta di notizie prevedibili... In particolare alcune informazioni risultano completamente inaspettate: Prodigy è, infatti, un libro ricchissimo di colpi di scena. È quasi impossibile contare i numerosi rovesciamenti di situazione: ad un certo punto risulta quasi impossibile distinguere i buoni dai cattivi, il giusto dal sbagliato, e veniamo letteralmente inghiottiti dalla confusione che regna nella testa dei protagonisti. 
In particolare un evento molto importante è destinato a cambiare le carte in tavola, sconvolgendo entrambi i protagonisti.
Prodigy risulta una lettura avvincente, a tratti inaspettata e ricca di azione. È facile divorarlo in un pomeriggio, trascinati dalle parti più veloci e dalle numerose sorprese.
Le cinque stelle sono meritate, sperando che la serie riesca a confermarle anche nel finale.
Da un lato vorrei avere Champion (in italiano) qui, subito, dall'altro ho quasi timore di leggere la conclusione di questa splendida serie (e ho paura che non mi piaccia. Capita quando mi affeziono troppo al secondo volume di una serie...)
Tuttavia so per certo che, prima o poi, lo leggerò.

L'avete letto anche voi? Ditemi cosa ne pensate...
Silbi

domenica 24 agosto 2014

Recensione: Legend - Marie Lu

Buonasera lettori!!! Passata una bella giornata? Oggi da noi il tempo è stato un po' pazzerello, ma sono andata al mare lo stesso (beccando anche un po' di pioggia...)
Il post di oggi è una recensione di un gran bel distopico, Legend di Marie Lu, che ho veramente apprezzato. 
Quindi, buona lettura! 

TITOLO: Legend
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99


TRAMA: Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Da quando Hunger Games è uscito, sarà una mia impressione, ma sono aumentati sugli scaffali delle librerie i cosiddetti distopici destinati ad un pubblico giovane (chissà, magari ero io a non averli mai notati prima...)
In ogni caso non larlo di "cloni di Hunger Games" perchétutti trattano storie diverse tra loro. Tuttavia, come per ogni genere, esistono distopici fatti bene e distopici fatti male. Sono diversi gli elementi che distinguono gli uni dagli altri, anche se un background realizzato per il verso può già fare la differenza, insieme a un protagonista convincente.
In Legend, con somma soddisfazione, ho trovato tutti questi elementi e anche qualcosa in più... ed è sempre piacevole scrivere recensioni positive, come in questo caso, specialmente perché, nonostante le recensioni positive, nutrivo ancora qualche riserva su questa serie.
Al contrario, molti degli elementi che compongono questo libro mi hanno convinta in maniera particolare: innanzitutto lo Stato Distopico in cui la storia è ambientata, in questo caso chiamato semplicemente la Repubblica.
Questa Repubblica appare come uno stato vivido e realistico, molto forte militarmente e ben organizzato, in guerra perenne con le cosiddette Colonie. Però, nonostante tutto, l'autrice non rivela molto sulla storia e le origini del paese e sulle Colonie e questo un po' mi è dispiaciuto. Spero che sia perché questo è il primo volume di una serie... Infatti,  devo ancora iniziare a leggere Prodigy e mi aspetto qualche spiegazione in più.
Tuttavia, la Repubblica è una distopia completa, che assorbe le vite dei cittadini, cambiando profondamente il loro modo di pensare, in particolare di quelli che appartengono alle classi superiori e ricoprono ruoli di prestigio.
June, la protagonista, appartiene a questa categoria: è cresciuta nella Repubblica, è stata addestrata dalla Repubblica: in altre parole, la sua forma mentis è quella della Repubblica. Nonostante questo, tuttavia, June non è schiava dello stato in cui vive: è una ragazza dotata di una grande intelligenza, che le ha permesso di superare con il punteggio massimo la "Prova", una sorta di esame a cui tutti i bambini della Repubblica vengono sottoposti al compimento del decimo anno d'età.
Inoltre, June gode di capacità deduttive paragonabili a quelle di Sherlock Holmes (o di Hercule Poirot, perché sono una grandissima fan di Agatha Christie), ed è anche simpatica. Insomma, questa protagonista mi è piaciuta fin dalla prima pagina, e questo è importante perché molte volte più il personaggio principale è "sopportabile", più il romanzo risulta "godibile"; ovviamente non si tratta di una regola assoluta, ma di un giudizio personale.
Tuttavia, June non è l'unica protagonista. Difatti la particolarità di Legend (che lo distingue da diversi distopici che ho letto) è il fatto che i narratori siano due, che raccontano le vicende in prima persona, alternando il loro punto di vista.
Così, mentre June è la protagonista femminile, Day è il protagonista maschile.  
Mentre June lavora per la Repubblica, Day è uno dei criminali più ricercati. I suoi crimini non sono mai efferati, ma è il suo modo di umiliare lo stato che irrita i piani alti.
Così, dopo l'evento che si incontra nei primi capitoli, June viene messa sulle tracce di Day. L'autrice afferma di essersi ispirata alla "relazione" tra Jean Valjean e l'ispettore Javert nei Miserabili, ma in realtà il loro rapporto andrà ben oltre... Vi lascio immaginare!
In ogni caso, la caratterizzazione di entrambi i protagonisti mi ha colpito: era talmente ben fatta che mi è sembrato di conoscerli da sempre!
Accanto a loro si muovono diversi comprimari: dal Comandante Jameson, che per metà libro credevo fosse un uomo e invece era una donna, all'inquietante Thomas, che ancora non sono riuscita ad inquadrare, a Tess, grande amica ed aiutante di Day.
In particolare, è molto importante il ruolo che la famiglia svolge per entrambi i protagonisti, sia per June, il cui fratello, Metias, anche da morto, funge sempre da punto di riferimento, sia per Day che cerca in tutti i modi di proteggere la propria madre e i propri fratelli.
Se poi non bastassero una buona ambientazione e degli ottimi personaggi a convincere alla lettura... Non mancano certo i misteri, che intrigano il lettore e lo  inducono a comprare anche il volume successivo.
Chi sono i patrioti? Cosa sono le Colonie? Cos'è il misterioso morbo che colpisce il paese? Marie Lu è avara di risposte, nonostante già in questo volume riceviamo le prime rivelazioni. Tuttavia una volta innescata la miccia, la mia curiosità diventa insaziabile e, da questo punto di vista, Legend è stata una lettura molto intrigante!
In conclusione Legend è un'ottimo inizio per una serie che promette molto. Ci sono tutti gli elementi per una lettura coinvolgente e anche divertente (nonostante il libro non sia comico... Quello che voglio dire è che può essere un ottimo passatempo).

Non sarà ancora un libro perfetto in tutti i sensi, ma riconosco le sue ottime capacita e quindi le sue quattro stelline e mezza se le merita. Continuando così, spero di poter dare il massimo con Prodigy, che leggerò a breve (dopo aver terminato la pausa che di solito mi auto-impongo tra un libro e l'altro di una stessa serie).