Ciao a tutti. La scorsa settimana vi ho presentato la tappa del blogtour dedicato a Morgana, un approfondimento del ciclo arturiano che mi è piaciuto molto scrivere. Oggi invece vi presento la recensione di questa graphic novel, che si è dimostrata essere molto più dark ed estrema di quanto immaginassi.
AUTORE: Stéphane Fert e Simon Kansara
COLLANA: Tunué
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): /
TRAMA: Privata del suo destino di regina, la sorellastra di Re Artù diventa la sulfurea fata Morgana che si erge contro la tirannia della Tavola Rotonda e le manipolazioni di Merlino il pazzo.
Una moderna rilettura del ciclo arturiano, che porta al centro della narrazione la libertà e la fierezza delle donne di corte, il loro desiderio di riscatto dall'egoismo e dalla brama di potere degli uomini
Tra
tutte le graphic novels che ho letto e recensito quest'anno, Morgana di Stéphan
Fert e Simon Kansara è sicuramente quella che mi ha colpito di più.
La
storia, infatti, non è altro che un retelling (a dire il vero anche piuttosto
fedele rispetto ad altre rielaborazioni del Ciclo Arturiano) che ha come
protagonista Morgana e ne racconta la figura sotto una nuova luce.
Tavola 1 |
Quello
che cambia però, rispetto alle storie che tutti conosciamo, è il focus che
viene posto su Morgana, sulle sue motivazioni che l'hanno resa nemica di Artù e
che l'hanno portata ad essere ricordata come la strega cattiva, anziché come
un'eroina.
Perché
Morgana ce l'ha a morte con Artù e Merlino? Cosa l'ha spinta ad abbracciare la
magia oscura? Chi le ha insegnato ad usare i suoi poteri?
Gli
autori hanno saputo costruire una storia avvincente, fondendo elementi della
tradizione con eventi inventati di sana pianta (di cui uno, relativo alla
regina Ginevra, mi ha lasciato a bocca aperta), ma, che ci crediate o no, non è
la trama l'elemento che più mi è rimasto impresso di questa graphic novel,
bensì le idee moderne e la morale più nera che bianca che muovono la
protagonista.
Non
a caso, devo ammettere che la storia è molto più oscura e dark di quanto mi aspettassi
vedendo dalla copertina lo stile del disegno.
Tavola 2 |
Gli
autori, infatti, portano nell'opera anche gli aspetti più bui del Ciclo
Arturiano (quelli che, per intenderci, non vedremo mai in un adattamento
targato Walt Disney): se volete iniziare a leggere questa graphic novel, tenete
conto che vi sono presenti anche scene di nudo, sesso e violenza. Niente di
troppo grafico o esplicito, e lo stile delle tavole contribuisce a smorzare la
pesantezza di certe tematiche, ma, in ogni caso, si tratta comunque di un'opera
che non mi sentirei di consigliare a lettori giovanissimi.
Tornando
al disegno, mi ha colpito parecchio l'uso del colore: in tutta la graphic novel
dominano infatti i toni del blu e del viola, associati alla magia oscura e alla
figura di Morgana, la cui caratteristica peculiare sono i grandissimi occhi
blu, che rimangono impressi nella memoria di chi legge quest'opera. Fanno
eccezione le pagine invece in cui è Artù al centro della scena, che, con i loro
caldi sui toni del giallo e del marrone, cozzano con il resto dell'opera.
Una
cosa che ho apprezzato particolarmente di questa graphic novel è che,
nonostante sia stata scritta da uomini, il messaggio che traspare dalle sue
pagine è profondamente femminista.
Certo,
le azioni di Morgana sono spesso estreme e ingiustificabili, ma il fatto che in
realtà i veri cavalieri medioevali non erano certo eroi e che la storia viene
scritta dagli uomini, che decidono cosa debba entrare nella leggenda e cosa
merita invece di venire dimenticato, corrisponde a una verità che ancora oggi
viene spesso taciuta.
Il
finale è piuttosto intenso e, a tratti anche un po' confuso: tuttavia un
aspetto apprezzabile di questa graphic novel è il fatto che sia autoconclusiva
e che dunque inizia e si conclude nello stesso volume. Certo, mi ero
affezionata allo stile degli autori e spero che magari, in futuro, decidano di
raccontarci le gesta di altre eroine dark al femminile.
Quindi?
La mia valutazione è di quattro stelline con un più. Morgana è una graphic
novel particolarissima, ma le sue qualità possono essere condensate in un unico,
grande pregio: non lascia indifferenti.
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