Considerato anche che questo tipo di opera è ammessa per la Empire of Fantasy and Sci-fi Reading Challenge ne approfitto anche per soddisfare uno degli obiettivi per me più difficili:
- Un romanzo (graphic novel) apocalittico o post-apocalittico
AUTORE: Simon Stålenhag
COLLANA: Oscar Ink
PREZZO (CARTACEO): 25,00€
PREZZO (EBOOK): 12,99€
TRAMA: 1997. Una ragazza fuggita di casa e il suo piccolo robot
giallo sono in viaggio verso Occidente attraverso un insolito paesaggio
statunitense. Le rovine di giganteschi droni da battaglia sono disseminate per
le campagne, ammucchiate insieme ai resti abbandonati di una civiltà
ipertecnologica e consumistica, ormai in declino. A mano a mano che la loro
auto si avvicina all’estremità del continente, il mondo fuori dai finestrini
sembra disfarsi sempre più velocemente, come se, da qualche parte oltre
l’orizzonte, il cuore vuoto della civiltà stesse infine per collassare.
Electric
State è una graphic novel di Simon Stålenhag, un artista svedese di cui si è
sentito recentemente parlare per Tales of the Loop, un'altra sua opera che ha
ispirato la trasposizione omonima su Amazon Prime Video.
Non
ho mai letto nulla di Stålenhag, nemmeno la sua opera più famosa, per cui sono
rimasta sorpresa di fronte a Electric State, perché non assomiglia alla
classica graphic novel a metà tra libro e fumetto. Anzi, direi che Electric
State è un vero e proprio libro illustrato, perché l'accento è posto più sulle
illustrazioni, che sono grandi, dettagliate e di altissima qualità, che sulla
storia vera e propria.
La
prima cosa che colpisce di questa graphic novel è infatti la mancanza dei
dialoghi: non ho una grandissima esperienza nei confronti di questo genere, in
quanto ho iniziato a leggerlo seriamente solo nel 2020, ma tutte le opere che
ho letto (di cui ho già pubblicato le recensioni o le pubblicherò a breve)
erano caratterizzate da un impianto narrativo basato su didascalie e battute,
più simile a un fumetto che a un romanzo.
Un tavola della graphic novel |
In
Electric State invece la parte narrativa è più simile a un romanzo breve: c'è
una protagonista, una ragazza di diciannove anni di nome Michelle, che
racconta, anche attraverso l'uso dei flashback, il suo viaggio attraverso gli
Stati Uniti in un 1997 completamente diverso da quello che conosciamo, in
compagnia di un robottino dalla testa gialla di nome Skip, per un motivo che ci
verrà rivelato solo verso la conclusione del libro.
Nel
1997 in cui vive Michelle, infatti, il mondo è appena uscito da un devastante
conflitto e gli umani sono assuefatti al neurocaster, una sorta di casco per la
realtà virtuale che è diventato una vera e propria droga per la popolazione,
causandone la morte: la storia quindi assume toni distopici e quasi
post-apocalittici mentre, insieme alla protagonista, ci muoviamo in un mondo
ostile e disturbante, in cui strane strutture e rovine abbandonate si ergono in
mezzo ai deserti della California.
La
parte scritta è abbastanza sintetica e ovviamente si concentra sulla narrazione
dei fatti e sul vissuto della protagonista. Le descrizioni, invece, non sono
lasciate alle parole, ma alle illustrazioni.
A
livello di disegno, Electric State è una delle più belle, seppur fortemente
inquietanti, graphic novels che abbia mai letto.
Un'altra tavola della graphic novel |
L'arte
di Simon Stålenhag è estremamente realistica pur nel suo rappresentare panorami
che realistici, almeno in questo mondo, non lo sono: le immagini sono vivide
come fotografie, e proprio per questo mi hanno impressionata. Non è caso,
infatti, che in Electric Sate siano più le illustrazioni che le parole a
permettere al lettore di immergersi nella storia.
Infatti
devo dire che, rispetto ad altre graphic novel la trama è molto meno
consistente e anzi, forse non è altro che un pretesto, per l'artista, di legare
fra loro le sue rappresentazioni di suoi bizzarri panorami post-apocalittici.
Ciò
può essere un limite se in Electric State cerchiamo, oltre alla bellezza delle
illustrazioni, anche una storia che sia avvincente come quella di un romanzo,
ma se ci concentriamo sui pregi di questo libro (la bravura di Stålenhag come
illustratore in primis) allora questa mancanza di sostanza non è più un difetto
così insopportabile.
Quindi?
In conclusione la mia valutazione è di tre stelline, con un più.
Se
cerchiamo un libro illustrato Electric State è una meraviglia per gli occhi, ma
se vogliamo una graphic novel che sia completa non solo dal punto di vista
visivo che da quello della narrazione allora devo ammettere che manca qualcosa
rispetto ad altre opere dello stesso genere.
In
ogni caso Simon Stålenhag è un autore da tenere sott'occhio e prima o poi
recupererò anche il più famoso Tales from the Loop.
I disegni sono stupendi :O
RispondiEliminaLa parte migliore dell'opera, sicuro
Elimina