Ciao a tutti. Finalmente è stato pubblicato!
Sto parlando di uno dei sequel più attesi per chi segue le pubblicazioni in italiano (in quanto in inglese la serie è già completa da un po'): Il portale degli obelischi di N.K. Jemisin, secondo volume della trilogia della Terra Spezzata edito Oscar Fantastica.
Sarà all'altezza del primo, splendido volume?
AUTORE: N. K. Jemisin
COLLANA: Oscar Fantastica
PREZZO (CARTACEO): 15,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.
Il
portale degli obelischi è il seguito de La quinta stagione, uno dei romanzi
fantascientifici di cui si è più parlato in Italia nel 2019.
C'è
da dire che ogni volume della trilogia di N.K. Jemisin, pubblicata negli Stati
Uniti tra il 2016 e il 2018 ha vinto praticamente tutti i premi letterari
dedicati alla fantascienza, alzando notevolmente le mie aspettative nei
confronti della serie e che la lettura del primo libro della serie mi ha fatto
capire perché.
Infatti,
se avete letto la mia recensione, sapete che ho amato La quinta stagione e che
attendevo con trepidazione la pubblicazione de Il portale degli obelischi.
Purtroppo, la crisi dell'editoria seguita alla pandemia da Coronavirus ha
modificato le carte in tavola e, tra le uscite rimandate, c'è stata anche
quella della Jemisin, che era una delle più attese non solo da me, ma da tutti
gli amanti della fantascienza.
Cover primo volume |
Per
fortuna l'attesa non è stata lunghissima e finalmente sono riuscita ad avere
fra le mani una copia di questo romanzo, che fa parte di una serie di
fantascienza che forse non piacerà a tutti, ma che definire originale è
riduttivo.
Devo
dire, tuttavia, che il primo impatto con Il portale degli obelischi non è stato
quello desiderato. Infatti, ci ho messo
un bel po' a entrare dentro la vicenda a causa del fatto che, a differenza di
altri romanzi facenti parte di serie, non vi è una sinossi del volume
precedente, e nemmeno un capitolo iniziale che riassuma un po' dove si era
rimasti.
La
Jemisin riprende esattamente dove si era fermata, riempiendo i primi
capitoli... di nulla.
Lo
ammetto: l'inizio del romanzo è un po' lento e pesante. Essun si trova in una
situazione piuttosto precaria, ma di azione non ce n'è molta: i suoi capitoli
sono più che altro lunghi scambi e dialoghi tra lei, Alabaster i Mangiapietra e
gli abitanti della com di Castrima dove si era chiuso il libro precedente, con
tanta carne al fuoco ma niente di concreto.
Fortunatamente
l'introduzione di un nuovo punto di vista, quello di Nassun, la figlia di
Essun, ravviva un po' la vicenda: la bambina, infatti, al contrario degli altri
personaggi, è stata un po' dimenticata nel primo volume e, ne Il portale degli
obelischi, il suo personaggio viene ripreso e caratterizzato a dovere, rendendolo
non solo uno dei miei preferiti, ma anche uno dei più importanti della storia,
anche alla luce del terzo volume della serie.
Non
solo: dopo circa un terzo del romanzo la situazione cambia e finalmente
l'azione inizia a coinvolgere anche Essun e i suoi alleati.
Da
quel punto in poi ho riconosciuto anche ne Il portale degli Obelischi quelle
caratteristiche che mi avevano fatto innamorare de La Quinta Stagione:
equilibrio tra dialoghi, descrizioni e azioni, un'ambientazione curata nei
minimi particolari e gli effetti speciali, ovvero i poteri degli orogeni, che
prima Alabastar, poi Essun e infine Nassun iniziano a sfruttare in modi
sorprendenti, se non inquietanti.
La
Jemisin poi, a mio avviso, scrive molto bene. È una delle poche autrici che
riesce a rendere sopportabile l'uso della seconda persona singolare per un
capitolo intero e, inoltre, è capace di dipingere il ritratto incredibilmente
realistico un pianeta ostile (e i dubbi che si tratti di una versione
futuristica e quasi post-apocalittica del nostro pianeta Terra aumenta sempre
più di volume in volume).
In
conclusione la mia valutazione è di quattro stelline. Ho dato una mezza
stellina in meno rispetto a La quinta stagione perché la prima parte del libro
non mi ha entusiasmato ma, per fortuna, la storia si riprende, capitolo dopo
capitolo, fino a un finale che mi ha lasciata con il fiato sospeso.
Peccato
che, molto probabilmente, dovremo aspettare ancora un altro anno prima di
vedere pubblicato il terzo e ultimo volume della serie, Il cielo di terra, il
cui primo capitolo è presente come extra al termine di questo libro.
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