Buongiorno a tutti. Falce di Neal Shusterman era una delle uscite che attendevo di più per questo 2020 (insieme a quelle di Kerri Maniscalco, che sto ancora aspettando) e c'ero rimasta male quando è stata rinviata a causa Coronavirus.
Ora, finalmente, Falce ha raggiunto gli scaffali delle librerie italiane: ne varrà la pena (considerato anche che il costo dell'ebook ha fatto discutere tutto il Bookstagram).
AUTORE: Neal Shusterman
COLLANA: Oscar Fantastica
PREZZO
(CARTACEO): 19,00€
PREZZO
(EBOOK): 10,99€
TRAMA: Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori. A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
In
questo primo volume, invece, sono le Falci a calamitare l'attenzione del
lettore: Maestro Faraday, Madame Curie, Maestro Goddard, sono loro i veri
protagonisti di questo libro, nonché, nel bene o nel male, i personaggi che ho
preferito.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare. Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso. Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.
Falce
di Neal Shusterman è una delle uscite di fantascienza distopica che più
aspettavo.
Ho
sentito solo cose positive riguardo a questo romanzo, primo volume di una
trilogia che si è conclusa in America proprio lo scorso anno, e, per fortuna,
una volta terminata la lettura, posso dire che le mie aspettative sono state
confermate.
Questo
romanzo infatti può piacere o non piacere, ma non si può negare che Falce parta
da un world-building se non originale quantomeno estremamente interessante.
Nel
mondo in cui vivono Citra e Rowan, i due protagonisti del libro, la morte è
stata sconfitta: non ci sono malattie né incidenti, e gli esseri umani sono
diventati sostanzialmente immortali, al punto che si è resa necessaria
l'istituzione di una nuova professione, la Falce, incaricata di uccidere
persone in modo da contenere la crescita della popolazione mondiale.
Le
Falci sono individui temuti e rispettati, che vivono al di sopra delle regole
della società, assumono il nome di un uomo o una donna di scienza e sono
costretti a seguire la loro versione dei Dieci Comandamenti, nonché ad
eliminare un certo numero di persone in un anno.
Citra
e Rowan si sentono due esseri umani, non due assassini, ma quando viene
proposto loro di diventare apprendisti di una Falce non rifiutano l'offerta e
si trovano loro malgrado a competere per diventare, di fatto, assassini di
professione.
Devo
dire che Citra e Rowan, i due protagonisti, mi sono piaciuti ma, per un certo
punto di vista, li ho trovati piuttosto limitati: all'inizio del romanzo sono i
soliti liceali, forse con una personalità più sviluppata rispetto ai loro
coetanei presenti nel libro, ed incentrata sulla loro "umanità", ma
pur sempre due amebe in confronto ad altri personaggi che rubano loro la scena
in continuazione.
Con
il passare dei capitoli è vero che si assiste a una repentina crescita di Citra
e di Rowan, influenzata dagli eventi del romanzo, ma suppongo che i due ragazzi
assumano un ruolo determinante più avanti nella saga.
Fan Art di Anne Eriksen |
Colpa
forse degli estratti dal diario delle Falci che aprono ciascun capitolo, le
uniche parti narrate in prima persona, che permettono di venire a contatto con
i timori di Madame Curie, la saggezza di Maestro Faraday, la megalomania di
Maestro Goddard e di impararli a conoscere in modo più diretto rispetto a Citra
e Rowan, di cui osserviamo le azioni dall'esterno ma di cui non conosciamo
direttamente i pensieri più intimi.
Lo
stile è molto fluido e scorrevole: la lettura è avvincente anche nelle parti in
cui accadono meno eventi e l'autore è riuscito a dipingere un mondo del futuro
terribilmente credibile senza eccedere in descrizioni o dettagli inutili e, al
tempo stesso, senza destare troppa confusione nel lettore.
Il
world-building è impressionante: la società del futuro, un'utopia regolata da
un supercomputer di nome Thunderhead, appare estremamente realistica e
fortemente inquietante.
L'autore,
in questo primo romanzo della serie, si sofferma spesso a descrivere i
comportamenti degli esseri umani del futuro, mostrando ossessioni e ipocrisie
che, a ben guardare, sono le stesse dell'uomo moderno, ma amplificate, come se
fossero osservate da sotto una lente di ingrandimento.
Da
questo punto di vista Falce è più di un semplice young adult: è un'analisi
cinica, ma anche un po' ottimista, della società. Sì, perché nonostante il
declino delle relazioni, nonostante l'ossessione per l'eterna giovinezza e il
vuoto di una vita eterna senza possibilità di miglioramento, Falce mostra anche
aspetti positivi dell'umanità, come l'amicizia che lega i due protagonisti, la
compassione di Maestro Faraday, la famiglia tradizionale di Citra, che
resistono nonostante l'utopia costruita attorno a loro non è altro che un mondo
in declino.
Quindi,
la mia valutazione è di quattro stelline e mezzo.
Falce
è un romanzo consigliato a tutti i lettori di tutte le età, che si presta sia
come lettura di intrattenimento che come oggetto di un'analisi più profonda.
In
ogni caso, le mie aspettative per il seguito, Thunderhead, sono altissime:
fortunatamente la presenza del primo capitolo, già tradotto al termine del
romanzo, dimostra che la casa editrice ha intenzione di portarlo presti in
Italia.
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