sabato 8 febbraio 2020

Review Party: Inferno sulla terra - Jim Thompson

Buongiorno a tutti. Indovinate chi ha appena iniziato a lavorare per un'azienda aeronautica? Io.
E chi ha appena finito di leggere un romanzo angosciante su un tizio che lavora in un'azienda aeronautica? Sempre io.
Sto parlando di Inferno sulla terra, romanzo d'esordio di Jim Thompson, un gioiellino anni Quaranta sempre molto attuale.


TITOLO: Inferno sulla terra
AUTORE: Jim Thompson
COLLANA: HarperCollins Italia
PREZZO (CARTACEO): 15,00€
PREZZO (EBOOK): 6,99€ 
TRAMA: L'inferno può essere la paura dell'ignoto, ma, se ad attanagliarci quotidianamente è un turbine psicotico scatenato dall'incapacità patologica di sbarcare il lunario, dai sogni frustrati di una professione (quella dello scrittore) che non dà da vivere e che lascia il posto a un lavoro più remunerativo ma noioso, da colleghi insopportabili, da una madre ossessiva e da una moglie adorante e sempre sul filo del rasoio, affrontare una nuova giornata all'insegna del grigiore rischia di essere una condanna. Jimmie Dillon, uno scrittore fallito e in gravi difficoltà economiche, sulla graticola in famiglia e insoddisfatto sul luogo di lavoro, proverà a superare traversie proibitive e un terribile blocco creativo in un'America poco propensa alla solidarietà e sempre più ossessionata dalla ricerca del tornaconto personale. Autobiografico quanto può esserlo un esordio, "Inferno sulla terra", scritto nel 1942, lascia intendere, attraverso le vicissitudini di Jimmie Dillon, di che pasta sia fatto Jim Thompson. Romanzo di profonda introspezione psicologica, "Inferno sulla terra" è una lucida analisi della banalità della disperazione e una spietata critica del sogno americano, la cui entità chimerica viene magistralmente messa alla berlina: Jimmie Dillon è l'uomo comune che ogni americano potrebbe essere e che non vorrebbe mai diventare.


Per scrivere un thriller serve necessariamente un cadavere?
In realtà no: "thriller", infatti, deriva dalla parola inglese "thrill", cioè brivido. Se badiamo quindi all'etimologia della parola, potremo dire che tutti i romanzi che trasmettono un brivido al lettore (e, aggiungerei, che non ricadono nel genere horror) sono dei thriller.
Inferno sulla terra di Jim Thompson rientra proprio in questa categoria: non c'è un crimine al centro della trama, eppure le sensazioni che questa lettura trasmette al lettore sono di angoscia, timore, quasi di catastrofe imminente.
Anzi è proprio quest'ultima espressione che userei per descrivere il contenuto del romanzo: il protagonista, vero e proprio alter ego dell'autore, vive nella California del dopoguerra, con una famiglia disastrata, in una condizione economica al limite del tracollo, e con un desiderio di riscatto destinato a fallire di fronte alle difficoltà della sua esistenza.
Jim Thompson 
Jimmie è uno scrittore fallito costretto a lavorare in una fabbrica di aeromobili, con una moglie che lo ama, tre figli indisciplinati e una sorella alcolista: la realtà di questo individuo, che ai nostri occhi può apparire quasi ai limiti del tragico, è, almeno in parte, autobiografica.
L'autore infatti, oltre ad aver donato il proprio soprannome al protagonista, ha infatti trasferito i ricordi dei momenti più difficili sulla carta, imprimendo le pagine di un realismo sfacciato, a tratti difficile da leggere. Se infatti nella maggior parte delle storie di personaggi disagiati la volontà di cambiare vita e puntare al meglio è parte fondamentale della caratterizzazione dei protagonisti, in questo caso ciò che salta subito all'occhio è il conflitto tra i personaggi e una sorta di pessimismo di fondo, che contribuisce a quell' "effetto thriller" di cui ho accennato in precedenza.
Anche la scrittura riflette questo pensiero: lo stile di Thompson è diretto e crudo, e non risparmia al lettore né i pensieri più spinosi del protagonista, né le scene di quotidianità più esplicite, dove si accennano a piaghe, come alcolismo e depressione, che affliggono il mondo di allora come quello di oggi. .
Non è un caso che, al di là di questo suo debutto, Jim Thompson venga ricordato soprattutto per libri noir e pulp dove la violenza che in Inferno sulla terra
La scelta della prima persona narrante, inoltre, permette al lettore di entrare nella mente del protagonista e di conoscere senza filtri i suoi pensieri, anche quelli più oscuri e nascosti.
Non si tratta certo di una lettura adatta a tutti, anche perché, a conti fatti, di trama non ce n'è molta: gli appassionati di thriller hard, con tanto sangue ed azione, potrebbero rimanere delusi mentre coloro che cercano un crudo e cinico spaccato di vita americana, dove la terra delle possibilità appare per ciò che veramente è, rimarranno sicuramente soddisfatti.
Ed io? Io mi colloco esattamente nel mezzo: non sono un'amante di questo tipo di thriller, ma so (più o meno) riconoscere una buona storia quando ce l'ho davanti e Inferno sulla terra lo è (non è un caso che negli Stati Uniti sia considerato alla stregua di un classico moderno).
Per questo motivo la mia valutazione è di tre stelline e mezzo: non diventerà il mio nuovo libro preferito, ma Inferno sulla Terra rimane comunque una lettura particolare e che rimane impressa nella memoria del lettore.

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