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giovedì 10 ottobre 2019

Recensione: Il ribelle - Emma Pomilio

Ciao a tutti. Detesto pubblicare recensioni negative, purtroppo però non posso, né voglio, mentire quando un libro non mi piace. Il ribelle di Emma Pomilio mi ha conquistato per la nuova copertina, meravigliosa e per la trama; tuttavia ciò che veniva promesso nella quarta di copertina non è stato mantenuto e ho fatto davvero tanta, ma tanta fatica a portare a termine la lettura.
Le mie opinioni nel dettaglio le trovate nella recensione. 
Come al solito quando posto una recensione negativa, ci tengo a specificare che questo è il mio parere personale e che, anzi, a molti lettori questo libro è piaciuto. 


TITOLO: Il ribelle
AUTORE: Emma Pomilio
COLLANA: Oscar Historica
PREZZO (CARTACEO): 12,50€
PREZZO (EBOOK): 7,99€
TRAMA: Il comandante della cavalleria di Tarquinia, un nobile etrusco giusto e coraggioso, uccide la moglie insieme all’ennesimo amante. Lei, però, è la nipote del re e quel sangue che reclama vendetta lo costringe all’esilio. Deve abbandonare la sua terra, le origini illustri e persino il suo nome: si chiamerà semplicemente Larth. Nei pressi del guado sul Tevere, stremato, si addormenta in un bosco sacro, dove sogna di fare parte della banda di pastori ribelli che popola l’Aventino. È un segno divino, e al risveglio Larth si unisce ai banditi. Fra quei pastori, rozzi ma valorosi, spicca la figura di Romolo, che al contrario del gemello Remo, prepotente e sanguinario, possiede tutte le caratteristiche per diventare un ottimo re. La zona è paludosa, malsana, ma all’occhio acuto di Larth non sfuggono le potenzialità del guado e dei territori circostanti, l’importanza di quello strategico crocevia di genti e merci di ogni provenienza. Qualità che solo un buon capo originario del luogo saprebbe esaltare. E quando si scopre che Romolo è di stirpe reale, l’esule etrusco può finalmente sperare di realizzare il suo sogno: mettere talento e valore al servizio di un giovanissimo re guerriero, aiutarlo a difendere la nuova patria. La patria che loro stessi dovranno fondare: Roma