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martedì 29 settembre 2020

Review Party: In viaggio con Nala - Dean Nicholson

Ciao di nuovo. Questo secondo post è relativo al libro scritto da una webstar a mio avviso più bello di sempre. Certo, la webstar in questione è Dean Nicholson, che prima di questo romanzo non conoscevo affatto e che è diventato famoso per aver intrapreso un viaggio intorno al mondo in bicicletta in compagnia di una gattina salvata dalla strada e In viaggio con Nala è il diario delle sue avventure, che potete seguire anche sul profilo @1bike1world. 

TITOLO: In viaggio con Nala

AUTORE: Dean Nicholson

COLLANA: Sperling & Kupfer

PREZZO (CARTACEO): 17,00€

PREZZO (EBOOK): 9,99€ 

TRAMA: Un ragazzo in bici, una gattina di strada, un'amicizia che cambia la vita.

Dean Nicholson non sapeva che direzione dare esattamente alla sua vita. Compiuti 30 anni, aveva solo una certezza: il desiderio di uscire dal suo piccolo angolo di mondo, in Scozia, e allargare i suoi orizzonti - in bicicletta. Dopo tre mesi, quel viaggio non poteva però definirsi epico: troppi contrattempi, troppe false partenze. Finché un giorno, su una strada deserta nelle montagne della Bosnia, si è imbattuto in una gattina abbandonata. Qualcosa in quei penetranti occhi verdi e in quel miagolio insistente lo ha convinto che non poteva lasciarla lì, ad affrontare la fame, la neve imminente e i rischi della strada, e così Dean ha deciso di portarla con sé, nascondendola in una delle sacche della bici per passare la frontiera. Ma Nala - questo il nome scelto per lei - non aveva intenzione di perdersi lo spettacolo del mondo: ben presto è uscita da quel rifugio e gli è salita in spalla. Ed è così che Dean e Nala hanno preso a viaggiare insieme: inseparabili, uniti dallo stesso carattere curioso, indipendente e tenace e dallo stesso amore per l'avventura. Questa è la storia del viaggio che ha cambiato la vita a entrambi, tra ostacoli da superare, cuccioli feriti salvati lungo la strada, inattesi atti di gentilezza da parte di perfetti sconosciuti. Ma è soprattutto la storia della loro straordinaria amicizia, che ha conquistato il cuore di migliaia di persone in tutto il mondo.

venerdì 18 settembre 2020

Review party: Il gioiello della corona - Paul Scott

Ciao a tutti! In questa settimana piuttosto impegnata, dopo un romanzo storico ambientato in Italia non poteva mancare un romanzo storico internazionale, e che romanzo! Il gioiello della corona di Paul Scott, primo volume del The Raj Quartet, è ambientato alla vigilia dell'indipendenza dell'India e indaga un momento storico generalmente poco studiato qui in Italia. 
Certo si è rivelato una lettura pesante, ma anche ricca di contenuto...


TITOLO: Il gioiello della corona
AUTORE: Paul Scott
COLLANA: Fazi Editori
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: India, 1942. La seconda guerra mondiale ha mostrato che l'Impero britannico non è invincibile: la frattura con l'India - il gioiello della corona imperiale - si sta facendo sempre più profonda e pericolosa, mentre gli indipendentisti ingrossano le loro fila. In questo clima carico di tensioni e contraddizioni vive la giovane inglese Daphne Manners, che si è da poco trasferita nella cittadina di Mayapore. Qui ha conosciuto il bellissimo Hari Kumar, ragazzo intelligente e colto che come lei è nato e cresciuto in Inghilterra, ma è indiano; per questo, i due sono costretti a tener segreto il loro amore. Una notte, dopo un incontro appassionato con Hari nei giardini di Bibighar, Daphne viene sorpresa da un gruppo di uomini e violentata: per la polizia, guidata dal sovrintendente Merrick, questa è l'occasione ideale per stringere il pugno di ferro sulla popolazione locale. A partire dalla missionaria Miss Crane, insegnante da sempre vicina alla causa indiana che si trova spiazzata e incapace di agire di fronte all'aggressività degli scontri, tutti i membri della comunità di Mayapore dovranno fare i conti con questo e altri crimini violenti. Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra, gioiello e corona, stretti nel soffocante abbraccio imperiale.

venerdì 24 gennaio 2020

Review Party: La campana in fondo al lago - Lars Mytting

Buongiorno. Ieri eravamo in Malesia e oggi invece, dopo aver percorso idealmente mezzo mondo, ci troviamo nella Norvegia di Lars Mytting, con La campana in fondo al lago, un tipico romanzo scandinavo che, nonostante i pregiudizi sul genere storico, è riuscito a prendermi come non avrei mai creduto.




TITOLO: La campana in fondo al lago
AUTORE: Lars Mytting
COLLANA: DeA Planeta 
PREZZO (CARTACEO): 18,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Norvegia, 1879. Nel piccolo villaggio di Butangen sorge una chiesa dalla bellezza austera e sublime. È un'antica stavkirke, interamente costruita in legno e intrisa di memoria, di leggende e di magia. È qui - tra i banchi spolverati di neve e un freddo capace di gelare il midollo - che un tempo si poteva ammirare l'ultimo arazzo tessuto dalle dita instancabili di Halfrid e Gunhild Hekne, gemelle siamesi unite "per la pelle" dalla vita in giù. Ed è sempre qui che le campane realizzate dal padre in loro onore rintoccano da sé, misteriosamente, ogni volta che una minaccia incombe sulla valle... Fino al giorno in cui il nuovo pastore decide di disfarsene nel nome del progresso e delle proprie ambizioni. Ma il reverendo non ha fatto i conti con Astrid Hekne, indomita discendente di Halfrid e Gunhild, disposta a tutto, anche all'inganno, pur di difendere le "sue" campane e sfuggire a un futuro che sembra già scritto. Intreccio di storie, epoche e destini, "La campana in fondo al lago è un omaggio vibrante allo "stupore dei tempi andati" e al fascino di una terra aspra e bellissima.

giovedì 23 gennaio 2020

Review Party: The ghost bride. La sposa fantasma - Yangsze Choo

Salve. Oggi e domani vi presento due recensioni che fanno sì parte di iniziative promozionali per due nuove uscite, ma rientrano anche nella vecchissima rubrica del blog "Il giro del mondo in 80 libri". E che giro!
Oggi infatti siamo in Malesia con The ghost bride. La sposa fantasma di Yangsze Choo, da cui è stata tratta una serie Netflix che potremo vedere anche in Italia. 
E domani? Preparate i cappotti pesanti: si va al freddo! 



TITOLO: The ghost bride. La sposa fantasma 
AUTORE: Yangsze Choo
COLLANA: HarperCollins Italia
PREZZO (CARTACEO): 19,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€ 
TRAMA: Malesia, 1893. È una serata afosa e la giovane Li Lan siede nello studio del padre nel tentativo di rallegrarlo. Spirali di fumo si innalzano lente dalla pipa da oppio dell'uomo che, seduto nella sua poltrona di vimini, si lascia andare al vizio che li ha condannati alla bancarotta. I Pan erano una famiglia benestante della ricca città portuale di Malacca, ma da quando il vaiolo si è portato via la madre e ha lasciato sfigurato il padre, Li Lan sa di avere poche prospettive per il futuro. Improvvisamente suo padre, risvegliatosi dal torpore, le fa una strana richiesta. La ricca e potente casata Lim l'ha scelta come sposa per il loro primogenito, Lim Tian Ching, morto in circostanze misteriose. Si tratterebbe dunque di un "matrimonio fantasma", di quelli che si celebravano quando una famiglia desiderava placare uno spirito inquieto. L'unione potrebbe garantire una casa e una posizione di privilegio a Li Lan per il resto della vita, ma il prezzo da pagare sarebbe terribile. Lei sa che da questa scelta dipende il futuro della sua famiglia, eppure nel profondo del cuore sente che non deve accettare. Dopo una semplice visita di cortesia nella nobile dimora dei Lim, Li Lan comincia a essere perseguitata nel sonno dallo spirito del promesso sposo. Notte dopo notte viene trascinata contro la sua volontà nel paese delle ombre, un mondo parallelo fatto di città fantasma e demoni assetati di vendetta, schiacciato da una mostruosa e ineluttabile burocrazia. È qui che il ricco e borioso Lim Tian Ching la aspetta e non intende lasciarla andare. Eppure è solo qui che Li Lan può liberarsi dal maleficio: deve scoprire i segreti più oscuri della famiglia Lim, ma anche di suo padre. E deve farlo in fretta, prima di rimanere intrappolata nell'Oltretomba per sempre...


venerdì 10 maggio 2019

Il giro del mondo in 80 libri: #11 Alaska

Buondì. Torna una vecchissima rubrica del blog (è stata la prima che ho ideato quasi cinque anni fa) dedicata ai libri ambientati in luoghi particolari. Oggi andiamo al freddo, in Alaska, grazie a L'odore delle case degli altri, romanzo d'esordio di Bonnie Sue Hitchcock, edito da Rizzoli che ringrazio per l'ebook.


TITOLO: L'odore delle case degli altri 
AUTORE: Bonnie-Sue Hitchcock 
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€
TRAMA: Alaska, anni Settanta. In una terra magnifica e ricca di risorse, ma difficile e spaccata da profondi contrasti sociali, le vite di quattro ragazzi stanno per incrociarsi. Ruth porta dentro di sé un segreto che non potrà nascondere per sempre; per lei l'amore è un ricordo lontanissimo ma non per questo meno vivo, e vorrebbe contare per qualcuno. Dora invece, per cui la famiglia è un fardello doloroso, vorrebbe solo essere invisibile, per poi scoprire che un dolce preparato con amore da una madre può essere il più prezioso dei regali. Alyce più di ogni altra cosa ama danzare, ma non ce la fa a deludere suo padre per inseguire i propri sogni, dividendosi tra la ballerina leggiadra che danza sulle punte e la ragazza lucida e fredda che pesca e sventra salmoni. Hank è ancora giovane ma deve prendersi cura dei suoi fratelli; con loro fugge di casa in cerca di un futuro migliore, e proprio quando tutto gli sembra perduto e inutile, torna a lottare grazie alle lacrime di una ragazza sconosciuta. Una storia di persone che cercano di salvarsi l'un l'altra e che, quando meno se l'aspettano, ci riescono.

martedì 11 ottobre 2016

Il Giro del mondo in 80 libri: #10 Repubblica Ceca

Ciao a tutti. Ritorna la rubrica più antica e casuale della storia del blog. Lo ammetto: avevo qualche dubbio a chiedermi se inserire un libro ambientato in un certo stato scritto però da un autore di un altro paese. Ma visto che certi stati che ho considerato non sono proprio i primi dove ti verrebbe voglia di ambientare una storia, e che a dire il vero avevo usato per la Corea del Sud un libro di Anna Premoli (che, fino a prova contraria, coreana non è), ho deciso di sorvolare. Ecco a voi dunque questo mix di traduzione italiana, autrice finlandese e ambientazione ceca.



TITOLO: Bianca la Neve
AUTORE: Salla Simukka
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (CARTACEO): 18,00
PREZZO (EBOOK): 8,99
TRAMA: Lumikki Andersson parte per Praga, dove intende godersi una vacanza in pace e solitudine, lontana dalle oscure vicende in cui è rimasta coinvolta in Finlandia, la sua madrepatria.
Il viaggio però si rivela tutt'altro che rilassante: infatti poco dopo il suo arrivo viene avvicinata da una ragazza, Lenka, che afferma di essere sua sorella. Pur sembrandole sincera, Lumikki percepisce che la giovane donna nasconde qualcosa: un segreto più grande di lei, radicato nella sua "sacra" famiglia adottiva. Nel tentativo di fare luce sul mistero, la protagonista entra in contatto con una strana setta religiosa che, a poco a poco, si rivela più pericolosa di quanto potesse immaginare... Ma per fortuna Lumikki non è l'unica a voler indagare, e presto la sua strada incrocia quella di Ji{i, giovane e brillante giornalista in cerca di scoop che si trova già da tempo sulle tracce della setta. Una immane tragedia incombe su di loro e qualcuno intende anche lucrarci una grossa somma. Lenka corre un pericolo mortale, e così Lumikki, che ormai sa molto più di quello che dovrebbe sapere. Nell'impietosa calura che imprigiona la capitale ceca, Lumikki sarà costretta, a ogni passo, a valutare di chi fidarsi, poiché nessuno è puro e bianco come la neve.

lunedì 9 maggio 2016

Il Giro del Mondo in Ottanta Libri #9: Cile

Ciao a tutti! Ripeschiamo oggi quella che è stata la prima rubrica pubblicata sul blog: Il giro del mondo in 80 libri. Si tratta delle recensioni di romanzi ambientati un po' in giro per il mondo, e di genere diversi da quelli che recensisco di solito. Non volevo dimenticarmela nel 2016... dato che è stata una delle prime rubriche pubblicate qui sul blog!
Nella puntata di oggi andremo in Sudamerica, in Cile più precisamente,  con la recensione di un libro molto, molto conosciuto,...




TITOLO: La Casa degli Spiriti
AUTORE: Isabel Allende
COLLANA: Universale Economica Feltrinelli
PREZZO (CARTACEO): 9,50
TRAMA: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di solitudine" di García Márquez.

giovedì 24 settembre 2015

Il Giro del Mondo in 80 Libri #8: Danimarca

Salve. Ritorna dal dimenticatoio la rubrica che ci porta in giro per il mondo! Lo confesso, il post è pronto da un bel po', ma dato che quest'estate ho postato recensioni a gogò, ho preferito aspettare prima di ricominciare. Inoltre volete mettere, almeno dalle mie parti, il tempo di oggi: la pioggia e il vento fanno proprio pensare all'Europa del Nord!


TITOLO: Il Senso di Smilla per la Neve
AUTORE: Peter Høeg
COLLANA: Mondadori 
PREZZO (CARTACEO): 10,00
TRAMA: Per la polizia non ci sono dubbi: è stato un incidente. Il piccolo Esajas correva sul tetto innevato quando è caduto, precipitando nel vuoto. Ma Smilla non è convinta: lei viene dalla Groenlandia, la neve la conosce bene, e ora quelle impronte le dicono chiaramente che non si è trattato di un incidente... Mentre Copenaghen si prepara a celebrare il Natale, Smilla inizia a indagare, trovandosi pericolosamente a confronto con una serie di inquietanti personaggi, coinvolta in un'indagine destinata a portarla lontano, in viaggio su una nave la cui meta misteriosa è un punto deserto della calotta polare. Perché là, fra quei ghiacci che conosce, teme e rispetta, è nascosta la verità che Smilla cerca. La verità che forse, inconsciamente, ha sempre saputo...

lunedì 4 maggio 2015

Il Giro del Mondo in 80 Libri #7: Florida (USA)

Salve! Questa è una recensione  molto vecchia che contiene riferimenti a una mia pausa con la lettura avvenuta durante il periodo invernale d'esami... ho deciso di non cancellare questi riferimenti perché:
1) la recensione ne avrebbe risentiro
2) sono una sorta di "ricordati di leggere"
Dunque vi lascio  alla recensione, tra l'altro  appartenente alla rubrica Il Giro del Mondo in 80 libri.



TITOLO: Cocktail letale
AUTORE: Donald Bain e Jessica Fletcher
COLLANA: Sperling & Kupfer
PREZZO (CARTACEO): 9,50 
TRAMA:  Portia Shelby ha mischiato troppe pillole dimagranti e farmaci per cardiopatici: un cocktail letale contro cui ogni medico o farmacista avrebbe dovuto metterla in guardia. Ma nessuno l'ha avvertita, e a Jessica Fletcher non resta che recarsi in Florida - insieme al dottor Seth Hazlitt, allo sceriffo Metzger e sua moglie Maureen - per partecipare al funerale dell'amica. Subito capisce, però, che si tratta di omicidio. Il costruttore al cui progetto edilizio Portia si opponeva fermamente, il misterioso ristoratore che forse è un mafioso sotto copertura... o persino l'affascinante marito della vittima: tutti avevano un buon movente per ucciderla, e la Signora in Giallo, una volta fiutata la preda, non se la lascia certo sfuggire...

Dopo una pausa durata quasi un mese sono ritornata alla lettura. In un certo senso non avevo abbandonato i libri ma la mia prima sessione invernale di esami mi aveva costretto a passare dal New Adult alla fisica, dal fantasy alla matematica. Così, dopo molto studio e diversi (ma ahimè non tutti) esami superati ero stanca e non avevo voglia di impegnarmi con romanzi troppo lunghi e più che mai con romanzi in inglese (Fangirl della Rowell, che a dicembre non vedevo l'ora di iniziare, dovrà aspettare ancora un po'): così ho cercato per casa un romanzo che primo, fosse leggero e secondo,  fosse anche un giallo dato che avevo una gran voglia di storie del mistero, che ti tenessero attaccato alla pagina.
Qualche anno fa i miei genitori mi regalarono una collezione di tre romanzi della Signora in   giallo: novecento pagine (dunque trecento circa a romanzo) scritte in  quella che chiamo "carattere speciale per orbi", cioè molto in grande. L'ideale per chi, come me, rientrava alla lettura dopo molto tempo! 
La storia è un classico giallo alla Fletcher: Jessica va da qualche parte, in questo caso in Florida per un  funerale, e puntualmente, accade un omicidio. Meglio, in questo caso la morte della suddetta amica, dovuta ad un attacco di cuore, si rivela in realtà tutt'altro che naturale e la Fletcher, come al suo solito, si mette ad indagare ficcando il naso dove non dovrebbe.
Niente di nuovo sotto il sole.
Dunque cosa mi ha spinto a redigere la recensione di un romanzo che di certo non brilla per originalità, non ha grandi pregi, ma nemmeno enormi difetti?
Semplice: la rappresentazione della Florida. In questo romanzo infatti l'ambientazione ricopre un ruolo principale nella trama ed è proprio ciò che lo distingue dagli innumerevoli gialli della stessa serie, oltre al fatto che mi ha spinto a scriverne una recensione per includerlo proprio in questa rubrica.

Dove è ambientata la vicenda
Infatti l'unico aspetto del romanzo degno di nota è che ogni ambiente è talmente descritto alla perfezione che il lettore si sente partecipe dell'indagine di Jessica. Non a caso, il punto del libro che ho preferito è il viaggio dei protagonisti alle Keys Islands, un arcipelago situato a sud della Florida, che mi è capitato di vedere in un programma alla televisione qualche tempo fa e del quale mi sono innamorata.

Ribadisco il concetto
Per il resto la trama è passabile: niente che strappi il cuore in mille pezzettini e coinvolga il lettore al punto da fargli passare la notte in bianco, ma nemmeno così noiosa da interrompere la lettura.
I personaggi come al solito non sono caratterizzati: la Fletcher appare come la signora troppo curiosa (ma nel cartaceo non può godere della recitazione della brava Angela Lansbury) i suoi amici non sono altro che un pretesto per permettere alla protagonisti di fare domande, e i cattivi, o presunti tali, lasciano un poco a desiderare.
La mitica Key Lime Pie, citata fino allo sfinimento nel romanzo,
con cui concludere in dolcezza la recensione! 
Dunque la mia valutazione finale è di tre oneste stelline, per un libro che si è rivelato una lettura passabile, che mi ha regalato di bello un viaggio con la fantasia alle Florida Keys e poco altro. 

venerdì 6 marzo 2015

Il giro del mondo in 80 libri #6: Messico

Hola! Recensione lunga lunga di una lettura scolastica in lingua spagnola. Che devo dire? Non ho mai amato le letture assegnate... al contrario di questa, che mi è rimasta nel cuore! 





TITOLO: Dolce come il cioccolato
AUTORE: Laura Esquivel
COLLANA: Garzanti Elefanti Bestsellers
PREZZO (RILEGATO): 9,99€
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: Fin dal loro primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente. Una storia d'amore in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.


Solitamente le letture scolastiche non sono un granché. Insomma, a volte i libri assegnati sono noiosi come non mai, talvolta invece è la lettura costretta in tempi determinati che toglie l'interesse del lettore, in altri casi ad impedire ai poveri studenti di godersi per intero il romanzo sono gli esercizi assegnati a fine lettura, o addirittura a fine capitolo. A me, per esempio, assegnavano sempre il riassunto di ogni singolo capitolo e la scheda di lettura una volta terminato il libro, in particolare i miei professori sembravano adorare i riassunti dei capitoli: ne ho un raccoglitore pieno...
In queste condizioni non è facile apprezzare completamente un romanzo, eppure con Dolce come il cioccolato, ovvero Como agua para chocolate nella versione originale, da me letta, è stato uno di quei romanzo del quale il lavoro in più era assolutamente irrilevante: sebbene dovetti scrivere un riassunto per ogni capitolo, fui interrogata sui contenuti  del libro, feci una verifica e lo inserii pure nella tesina, questo romanzo resta una delle più belle letture, scolastiche e non, che io ricordi.
Como agua para chocolate, scusate se utilizzo il titolo originale, ma avendolo letto in spagnolo preferisco usare questo per la recensione, è un romanzo particolare, può piacere e non piacere, ma, di certo, merita una lettura. I miei compagni lo definivano "una telenovela", invece, a mio parere, è una bella storia d'amore, con elementi culinari e magici, che ci immerge nelle atmosfere del Messico della Rivoluzione, all'inizio del secolo XX.
Tita de la Garza vive in un rancho, una sorta di fattoria (o di ranch, dipende dalla lingua che utilizzate) con la madre Elena e la due sorelle maggiori, Gertrudis (una persona moolto... libera! Il resto, lo scoprirete leggendo) e Rosaura.
Ella è nata prematuramente sul tavolo della cucina e, allevata dalla cuoca Nacha, sviluppa un incredibile sesto senso per l'arte culinaria, che viene evidenziato anche dalla particolarissima (e da me molto apprezzata) struttura del romanzo, che presenta dodici capitoli, ciascuno per ogni mese dell'anno, introdotti da una ricetta che viene preparata dalla protagonista. 
La storia inizia quando Tita si innamora, ricambiata, di Pedro, un giovane del suo villaggio. Dove sta il problema, direte voi? Tita è l'ultima figlia femmina della sua famiglia e, secondo le rigidissime usanze della sua famiglia, non può sposarsi, in quanto costretta a badare alla madre fino alla sua morte.
Chi ha deciso questa tradizione non è dato saperlo, anche se questa domanda è frequente tra gli interrogativi di Tita, ma ciò che è evidente è la forte difesa di queste usanze da parte di Mamma Elena, un personaggio che imparerete ad odiare con tutto il vostro cuore (o almeno questo è capitato a me). La storia va avanti, i personaggi vengono approfonditi e ne vengono introdotti di nuovi come l'adorabile, a detta delle mie compagne di classe (quindi potete consideralo un giudizio affidabile) Doctor Brown, la dolcezza fatta persona, che sì, vi farà tirare qualche accidente contro Pedro.
La narrazione infatti prosegue fra colpi di scena, che porteranno a continue rotture e conseguenti riavvicinamenti tra i vari protagonisti (tra gli innamorati, le sorelle, madre e figlia eccetera...) che vi terranno inchiodati alle pagine, e continui colpi di... magia.
Esatto!
Avete mai sentito parlare di realismo magico? Se ne parla soprattutto per le opere di Marquez e di Isabel Allende, ma l'utilizzo di questa tecnica può essere riscontrato anche in Dolce come il cioccolato (ed è proprio su questo punto che verteva una parte della mia tesina di maturità!)
Difatti, sebbene la narrazione sia piuttosto realistica, con tanto di descrizioni accurate di come viene gestita la vita in questo rancho di inizio '900, i cibi, preparati dalla protagonista, finiscono per avere degli "effetti collaterali" di natura inspiegabile, sovrannaturale, incomprensibili anche agli occhi degli stessi personaggi. Così, se la protagonista è particolarmente triste mentre prepara un piatto, questo, sugli assaggiatori ha degli effetti disastrosi, mentre se Tita risulta felice mentre cucina anche coloro che mangiano le sue pietanze mostreranno la loro contentezza! (Ah, se potessero succedere di queste cose anche durante Masterchef....)
Tuttavia Dolce come il cioccolato non è affatto un paranormal romance nel senso stretto del termine, anche perché, all'epoca della pubblicazione, più di vent'anni fa, il genere non era ancora definito come lo è ai giorni nostri. All'interno del libro la magia non la fa da padrona, con polverine fatate e bacchette magiche, al contrario essa appare di striscio, come un qualcosa in più che dona un carattere particolare alla storia senza stravolgerne in maniera eccessiva gli equilibri.
Inoltre questo elemento paranormale si lega in maniera inscindibile all'altro grande tema del romanzo, la cucina (ed, in particolare, la tradizione culinaria messicana): è infatti il cibo preparato da Tita il mezzo attraverso cui la straordinarietà della vicenda si manifesta sui personaggi, portando a situazioni insolite o comunque impreviste.
Insomma... Non c'è da stare tranquilli leggendo questo romanzo, tanto che, forse dovrei dare un pochino di ragione ai miei compagni, ma ha un po' della telenovela, certo in senso positivo (ovvero personaggi amabili e antagonisti odiosi, imprevedibilità degli eventi, colpi di scena) senza scadere però nel ripetitivo o banale (forse banale qualcosa c'era, non si può essere originali ad ogni pagina... Però il libro mi è piaciuto lo stesso moltissimo!).
Dolce come il cioccolato è stata una delle letture più coinvolgenti dell'anno scolastico, sicuramente! Ci ho lasciato un pezzettino di cuore nella lettura e, per questo, assegno al romanzo cinque stelline (parte il jingle celebrativo). Gliele avevo già assegnate nella recensione scolastica (in spagnolo) ma è inutile dire che, secondo me, non si merita niente di meno. Nonostante tutto ci tengo a ricordare che questa è una valutazione soggettiva: agli altri è piaciuto decisamente meno...




Ps: non so se avete riconosciuto il nome dell'autrice. Quando la nostra prof ce lo ha assegnato, la reazione mia e della classe intera è stata: "Ma non è quella del Mondo di Patty?!"  Invece no, non era lei. Si trattava solo di un curioso caso di omonimia. Quindi tranquilli, se avevate dei dubbi: è una vera scrittrice! (E pedagoga, scenografa, eccetera, eccetera... Si, ci è toccato studiare anche la vita!)

lunedì 24 novembre 2014

Il Giro del Mondo in 80 libri #5: Rwanda

Buongiorno! Oggi grande gioia: ho un'ora di pausa in più all'università. Come passarla se non pubblicando un bel post sul blog? 


Ritorna dopo un'eternità la rubrica che ci porta in giro per il mondo, e lo fa questa volta con il Rwanda, stato dell'Africa centrale (quindi non proprio il paese più scontato). Inoltre si tratta anche della prima recensione di un libro letto in lingua (e tra l'altro, introvabile in italiano) e troverete anche le mie osservazioni al riguardo. 


TITOLO: Gorillas in the mist
AUTORE: Dian Fossey
COLLANA:  Mariner Books
PREZZO (CARTACEO): 9,94€
PREZZO (EBOOK): /
TRAMA (tradotta da me): Lottatrice…Santa…Pioniera…Naturalista? Per tredici anni Dian Fossey ha vissuto e lavorato con Zio Bert, Flossie, Beethoven; Pansy e Digit nelle remote foreste delle montagne vulcaniche Virunga in Africa. In questo tempo ha stabilito una relazione senza precedenti con questi animali “amichevoli e dignitosi”, ora una specie in via di estinzione.
Nel 1985, dopo anni di difesa dei gorilla dalle brutali uccisioni ad opera dei bracconieri, Dian Fossey è stata lei stessa uccisa, probabilmente dagli stessi bracconieri. Questo magnifico e tragico risultato del suo lavoro con gli animali è una storia di avventura, successo umano e notevole resistenza. 


Quando ho iniziato il Blogger Love Project mi sono data degli obiettivi da rispettare. Quello a cui tenevo di più? Leggere in lingua. Non che non avessi mai letto in inglese prima, al contrario, ma erano state quasi tutte letture abbastanza faticose e non portate avanti con costanza. Così avevo intenzione di cambiare: vedendo recensioni di molti libri non tradotti avevo voglia di iniziarli e per di più, a gennaio avrò anche il test di idoneità di inglese B1 (niente di che in realtà, ma era proprio il modo di unire due piccioni con una fava). Casualmente avevo trovato al mercatino dell'usato un libro in lingua in buono stato, Gorillas in the Mist di Dian Fossey. Il parere di mia madre è stato "prendilo, ne hanno fatto un bel film!". Mi sono fidata di lei ma quello che pensavo essere un libro di avventura... beh, non lo era poi così tanto!
Infatti Gorillas in the Mist è un romanzo a metà tra autobiografia e ricerca scientifica, simile, per intenderci, al documentario che apre ogni puntata di Super Quark. L'autrice, la studiosa Dian Fossey, racconta in prima persona la sua esperienza di ricerca sui gorilla di montagna, una specie a serio rischio di estinzione (non ne rimangono che poche centinaia di esemplari), nel campo base del Parc des Volcans a Virunga, in Rwanda. La narrazione della vita nel campo è alternata con lunghi paragrafi prettamente scientifici, in cui viene descritto molto accuratamente l'ambiente e gli animali con cui i gorilla di montagna interagiscono. Forse in italiano quelle parti complesse avrebbero potuto essere più interessanti, ma in inglese sono risultate piuttosto difficili da digerire: l'uso, in particolare, di termini un po' più tecnici mi ha reso abbastanza complicata la comprensione. Al contrario le parti dedicate ai gorilla erano molto belle e affascinanti. È incredibile leggere di come il comportamento di questi primati in certi casi assomigli tanto a quello degli umani, ed è impossibile non emozionarsi di fronte alla nascita di un piccolo di gorilla, e non indignarsi di fronte alle numerose vittime dei bracconieri, spesso liberi di scorrazzare liberamente per il parco. Inoltre l'edizione che ho io (fortunatamente trovata all'usato) è corredata delle foto in bianco e nero scattate ai gorilla dalla stessa Fossey, oltre che della mappa del parco e degli alberi genealogici delle famiglie, o meglio gruppi (così vengono chiamati dall'autrice) di gorilla (e troverete questi ultimi particolarmente utili: troverete un labirinto di nomi e parentele talmente intricato da fare invidia al Trono di Spade di Martin!). Non è difficile affezionarsi a ciascuno degli animali di cui Dian Fossey parla: ciascuno infatti ha una propria personalità, molto simile a quella umana, difatti alla fine del romanzo ho sviluppato un certo interesse nei confronti di questa specie, di cui non ero a conoscenza. L'ambientazione è vivida e realistica e sembra di essere immersi nella foresta africana: una delle scene che ho preferito infatti è il volo dell'autrice sopra il parco di Virunga, dipinto attraverso le parole della Fossey quasi si trattasse di un quadro impressionista.


In conclusione la lettura è consigliata, ma se non siete pratici con l'inglese consiglio vivamente l'edizione italiana. Infatti non solo la lingua usata è complicata, ma i capitoli tendono anche ad essere molto lunghi e, se siete come me che preferite interrompere la lettura sempre alla fine di un capitolo e di un paragrafo potreste trovare faticoso arrivare ad un punto in cui smettere la lettura. Tuttavia Gorillas in the Mist è un romanzo molto interessante, soprattutto per chi è appassionato di scienze e natura, ed è a questi lettori in particolare che mi sento di consigliarlo. In generale gli darei tra le 3 e mezzo e le 4 stelline, ma la valutazione può cambiare anche in base agli interessi del singolo lettore (è chiaro che se non ve ne può importare di meno di queste cose non è la lettura adatta a voi!)


mercoledì 8 ottobre 2014

Il giro del mondo in 80 libri #4: Inghilterra

Ciao a tutti lettori! Sono durante la pausa di fisica A che sta parlando di cose assurde... (non troppo comprensibili)! Vi lascio quindi con questo quarto appuntamento del Giro del Mondo. A chi potevo lasciare l'Inghilterra se non a J.K Rowling e a un romanzo che mi è piaciuto moltissimo! (Chi mi conosce lo sa che ho una passione per i gialli, appunto, all'inglese). 


TITOLO: Il Richiamo del Cuculo
AUTORE: Robert Galbraith (J.K. Rowling) 
COLLANA: Salani
PREZZO (RILEGATO): 16,90
PREZZO (EBOOK): 2,99
TRAMA: Il primo caso per Cormoran Strike in questo romanzo di esordio di Robert Galbraith, pseudonimo di J.K. Rowling, autrice della serie di Harry Potter e de "Il seggio vacante". Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.

I romanzi post-Harry Potter della Rowling sono sempre stati molto discussi. Ricordo le recensioni parecchio discordanti sul suo primo romanzo per un pubblico adulto, il seggio vacante: alcuni lo avevano amato proprio per i suoi temi più difficili, altri lo avevano aspramente criticato. Non avendolo letto, non posso esprimermi, invece posso raccontarvi della mia esperienza positiva con il Richiamo del cuculo, pubblicato sotto il falso nome di Robert Galbraith.
Credo abbia destato scalpore, all'inizio, la scelta dell'autrice di pubblicare sotto pseudonimo senza rivelare la propria identità. Difatti, nel primo mese di pubblicazione, il Richiamo del cuculo non era altro che l'esordio di un tale Robert Galbraith, autore dotato di buone recensioni della critica e scarso successo di pubblico.
Tuttavia, dopo "la grande rivelazione" il giallo è diventato un buon successo, capace di vendere in poche ore migliaia di copie.
Ma, al di là della celebrità dell'autore, vale la pena di leggere questo romanzo? A mio parere, la risposta è sì, anche se l'autore fosse stato davvero un esordiente chiamato Robert Galbraith.
Il richiamo del cuculo è un classico giallo all'inglese. E io, lo confesso subito, vado pazza per questo genere (soprattutto per i gialli di Agatha Christie... ma questa è tutta un'altra storia!) Avrei voluto arraffarlo subito dopo l'uscita, ma, per un motivo o per l'altro, mi sono sempre vista costretta a rimandare il suo acquisto. Inoltre, le recensioni altalenanti sul suo conto non sono state proprio il miglior biglietto da visita... Tuttavia, vedendo anche la nuova edizione rilegata (nonostante avessi preferito la copertina nei toni più chiari della prima edizione) ad un prezzo ribassato mi sono detta: forse è ora.
E così è stato.
La struttura non contiene molte innovazioni: è quella tradizionale del genere giallo, omicidio più indagini, con tanto di detective privato.
Il protagonista è Cormoran Strike, pittoresco come la maggior parte degli investigatori privati dai tempi di Sherlock Holmes in poi, aiutato dell'assistente Robin, sveglia e simpatica, un personaggio veramente adorabile (forse la mia preferita dell'intero romanzo).
La vittima? Una famosissima modella, la cui vita è meno scintillante di quello che si crede... circondata da amici, veri e presunti, e nemici, ciascuno con la propria personalità, e con i propri segreti. Ogni personaggio è vivido e reale, e questo contribuisce a rendere il mistero sempre più fitto (ed avvincente).
Lo stile della Rowling è una garanzia: passaggi più lenti, composti per lo più da lunghe descrizioni (a tratti anche poetiche) si alternano a parti più rapide, dove l'azione è protagonista. Inutile dire che la lettura è stata veramente piacevole, e che mentre leggevo mi focalizzavo nella testa il possibile film tratto dal romanzo, tanto l'ambientazione era vivida e realistica... (e ora sono arrivata al punto da desiderare almeno un adattamento televisivo del romanzo, che so già renderebbe benissimo!)
La Londra in cui è ambientato il romanzo è molto ben resa, città solare (sempre che questo aggettivo possa essere riferito alla capitale inglese) e sfavillante in apparenza, ma sotto sotto scura e ombrosa, da nascondere le verità più terribili.
Mi è piaciuta soprattutto la descrizione del luogo del delitto, la casa di Lula, tanto ben descritta (in lungo e in largo nel libro) che, a fine lettura, quasi mi sembrava di esserci stata!
Tuttavia, se c'è qualcosa che mi ha fatto storcere un po' il naso, beh... quello è stato il finale! Non vi dico nient'altro, il piacere della scoperta dell'assassino è stata una delle cose che più ho apprezzato del romanzo!
La valutazione complessiva è quindi di 4 stelline e mezzo: sarebbe stata di 5, se non fosse stato per quel finale...
Ad ottobre arriverà in Italia il sequel, intitolato il Baco da Seta e già uscito in GranBretagna a giugno.
Lo comprerò? Certo! Già non vedo l'ora di seguire Cormoran anche in questo caso...



sabato 9 agosto 2014

Il giro del mondo in 80 libri: #2 Corea del Sud

Buongiorno! Oggi è una gran bella giornata soleggiata... Quindi, dalle mie parti, questo significa solo una cosa: mare! Ed è proprio al mare che ho scoperto questo piacevolissimo romanzo di Anna Premoli, che rientra nella rubrica "Il Giro del Mondo" per la sua particolare ambientazione...
Essendo l'autrice appassionata di drama coreani ha deciso di ambientare la storia proprio in Corea del Sud, e alla fine, secondo me, questa si è rivelata proprio una scelta vincente! 
Vediamo la recensione...



TITOLO: Come inciampare nel principe azzurro
AUTORE: Anna Premoli
COLLANA: Anagramma Newton Compton
PREZZO (RILEGATO): 9,90€ - 5,90
PREZZO (EBOOK): 3,90

TRAMA: Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero?
È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende affatto facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!


Quando si legge in pubblico capita di doversi trattenere nel caso la lettura risultasse particolarmente emotiva. Mi ricordo che quando terminai Colpa delle Stelle al mare dovetti indossare gli occhiali da sole più scuri che avevo per evitare che tutta la spiaggia notasse i miei occhioni lucidi di lacrime.
Questo invece è un caso decisamente più piacevole. Sì, ho dovuto di nuovo rimettere gli occhialoni scuri, amorevolmente soprannominati da un mio compagno di classe "occhiali a mosca" ma per nascondere le lacrime dovute alle risate, e poi mi sono anche dovuta contenere: gli schiamazzi non sono accettati in spiaggia.

Ebbene sì: Come inciampare sul principe azzurro è stata una delle letture più divertenti degli ultimi mesi. Era da un bel po' che non mi concedevo una grossa risata con un romanzo e questo libro, leggero come solo una sana lettura estiva può essere (consigliata anche durante il periodo invernale) me ne ha fatte fare tante.

Non che avessi molte aspettative: cercavo solo un libro che non fosse noioso. Venivo da una lettura che ho praticamente abbandonato a metà (da riprendere a data da destinarsi) e volevo qualcosa di totalmente diverso. soprattutto, cercavo qualcosa che non mi facesse sbadigliare dalla noia.
E Anna Premoli regala una storia che non è assolutamente noiosa, al contrario, la definirei "spumeggiante"!

Ho adorato Maddison, la protagonista, fin dal primo capitolo. Mi ricordava fin troppe persone di mia conoscenza, all'apparenza lavorative ma in realtà più propense a non muovere un dito per l'intera giornata.  Eppure il senso dell'umorismo della protagonista è impagabile, e contribuisce non poco alla buona riuscita della storia.
In due parole: lo adoro.
La skyline di Seoul
dove è ambientata buona parte del romanzo
Anzi, visto che parliamo della protagonista, la adoro, con tutti i suoi pregi, in particolare oltre all'umorismo cito l'aspetto fisico praticamente impeccabile, alta 1,80, bionda, occhi verdi... e pensare che se ne lamenta!) e i suoi difetti (meglio scoprirli durante la lettura... altrimenti dove sta il divertimento?)

La storia in sé non è il massimo dell'originalità, ricorda molti film romantici che trasmettono il pomeriggio in televisione: tuttavia la banalità non influisce particolarmente sul mio gradimento del romanzo grazie anche alla scelta dell'autrice, assai azzeccata, di ambientare parte della storia in Corea del Sud. Questa sì che è una decisione insolita!
Infatti mi sono piaciuti i riferimenti alle tradizioni locali e anche alla cucina tradizionale (i terribili kimchi vi perseguiteranno per tutta la lettura): da appassionata di cucine esotiche come faccio a non condividerli!

Lo stile dell'autrice non è elaborato o particolare, non è né eccessivamente discorsivo, né troppo "telegramma", ma si avvicina molto al modo di pensare che io ho, per esempio, e questo mi è piaciuto molto. Difatti, nonostante abbia un'etica differente da quella della protagonista mi sono potuta immedesimare facilmente in Maddison, nei suoi dubbi riguardo al trasferimento, al suo capo e... nella sua ostinazione nel voler dormire e mangiare italiano!

Vogliamo aprire una parentesi sul capo. Mark... È Mark! Coreano ma con passaporto americano, insopportabile ma adorabile al tempo stesso, mi ha colpita dalla sua prima apparizione in scena. I suoi battibecchi con Maddison, poi, sono fantastici.
Sì, perché esistono battibecchi e battibecchi: se sono scritti male sono pesanti e banali, ma quando sono fatti bene fanno la differenza tra una lettura piacevole e una divertente!

Così ho divorato questo romanzo in un baleno. Ho apprezzato praticamente tutti i personaggi, caratterizzati abbastanza da poter essere distinti l'uno dall'altro, dai giovani coreani, al fratello e alla nonna di Mark, e mi ha colpito in maniera positiva l'ambientazione varia: da Londra a Seul, passando per New York e  località coreane dai nomi impronunciabili.

Insomma, le sue quattro stelline e anche qualcosa di più le vale tutte. Cos'altro potevo desiderare da una lettura estiva? Promosso a pieni voti, con tanto di sorrisone soddisfatto stampato sulla faccia della lettrice!