giovedì 27 novembre 2014

Recensione: Raven Boys - Maggie Stiefvater

Buongiorno! Ecco una recensione che avrei dovuto pubblicare già qualche giorno fa. Scusate il troppo breve cappello iniziale ma oggi è una giornata frenetica: guide, università,  palestra... in tutto devo prendere 6 autobus! Non ho un minuto libero... anzi ce l'ho e lo uso per farvi leggere questo! 

TITOLO: Raven Boys
AUTORE: Maggie Stiefvater
COLLANA:  Rizzoli
PREZZO (RILEGATO): 16,00€
PREZZO (EBOOK): 5,90€
TRAMA: È la vigilia di San Marco, la notte in cui le anime dei futuri morti si mostrano alle veggenti di Henrietta, Virginia. Blue, nata e cresciuta in una famiglia di sensitive, vede per la prima volta uno spirito e capisce che la profezia sta per compiersi: è lui il ragazzo di cui s'innamorerà e che è destinata a uccidere. Il suo nome è Gansey ed è uno dei ricchi studenti della Aglionby, prestigiosa scuola privata di Henrietta i cui studenti sono conosciuti come Raven Boys, i Ragazzi Corvo, per via dello stemma della scuola, e noti per essere portatori di guai. Blue si è sempre tenuta alla larga da loro, ma quando Gansey si presenta alla sua porta in cerca di aiuto, pur riconoscendolo come il ragazzo del destino non può voltargli le spalle. Insieme ad alcuni compagni, Gansey è da molto tempo sulle tracce della salma di Glendower, mitico re gallese il cui corpo è stato trafugato oltreoceano secoli prima e sepolto lungo la "linea di prateria" che attraversa Henrietta. La missione di Gansey non riguarda solo un'antica leggenda, ma è misteriosamente legata alla sua stessa vita. Blue decide di aiutare Gansey nella sua ricerca, lasciandosi coinvolgere in un'avventura che la porterà molto più lontano del previsto.


Con Raven Boys di Maggie Stiefvater ho avuto un rapporto abbastanza conflittuale. La recensioni, sempre positive, lette avevano creato in me delle aspettative veramente alte, ma, in seguito alla lettura dei primi capitoli, era come se avessi ricevuto una doccia fredda.
Non riuscivo ad interpretare le sensazioni che il libro suscitava in me. Spiegandomi meglio: ogni volta che leggo un romanzo, sono in grado di capire se questo mi sta piacendo o meno,se lo stile dell'autore è pesante o coinvolgente e così via. In questo caso, questo processo, che per me è stato sempre automatico, non è risultato naturale.
Per lo meno, non fino a metà romanzo, quando la situazione ha iniziato a prendere una piega decisa. 
Raven Boys è un romanzo decisamente particolare: non mi viene in mente aggettivo più adatto per descriverlo. La protagonista è una ragazza, Blue Sargent, cresciuta nella misteriosa cittadina di Henrietta, Virginia, in una famiglia tutta al femminile di veggenti, dotate quasi di veri poteri soprannaturali. Blue, che non condivide le doti della sua strana famiglia, è tuttavia parte integrale di questo mondo che farebbe invidia a qualsiasi programma televisivo sull'occulto. Alla ragazza è sempre stato predetto che ucciderà il suo amore con un bacio, ed è per questo che si è sempre tenuta a distanza dai ragazzi, in particolare da quelli che frequentano l'Agliomby, un'accademia prestigiosa situata in città...
In realtà la trama è molto complessa, e originale, di così, ma è inutile stare a raccontarla, anche perché la recensione si allungherebbe in maniera eccessiva e, soprattutto, diventerebbe un noioso riassunto.
Una cosa che mi è piaciuta molto del romanzo è stata l'atmosfera. È impossibile da descrivere se non si è letto almeno un capitolo di Raven Boys, ma il giusto equilibrio tra descrizioni, personaggi e trama ha reso il libro speciale: non è semplice apprezzarlo dalla prima pagina, per molti lettori è stato così, per me no, ma sono sicura che, se gli viene dato il giusto tempo, il romanzo saprà prendervi.
I personaggi sono ben descritti e dotati tutti di un certo spessore: non sono affatto perfetti, anzi ognuno è dotato dei propri pregi, quelli che lo fanno amare al lettore, e dei propri difetti, che, sebbene in certi casi rendano momentaneamente insopportabili, contribuiscono a rendere i protagonisti ancora più reali.
Personalmente ho la mia adorazione per Gansey, che, sebbene abbia cominciato a piacermi fin dalla prima pagina, mi ha conquistato definitivamente verso il finale del romanzo.
Anche Roran, Adam e Noah, gli altri Ragazzi Corvo hanno molto da dire, con i loro punti forti e le loro contraddizioni. Su Blue devo ancora decidermi: generalmente mi piace, ha un carattere ben delineato e l'apprezzo, ma in certi casi faccio davvero fatica a capire le sue scelte.
Lo stile dell'autrice mi ha convinto. Della Stiefvater avevo letto solo Shiver anni fa, nel periodo del boom del paranormal romance e avevo interrotto la serie non perché effettivamente non mi fosse piaciuta, ma perché mi ero stufata di leggere sempre di vampiri o, come in quel caso, di lupi mannari. Ebbene, il suo modo di scrivere mi piace: lo trovo molto "artistico", soprattutto nelle descrizioni, ed è stato semplice, almeno per me, vedere i luoghi e le scene del romanzo con grande chiarezza (ed è una bella sensazione durante la lettura). Inoltre, la storia non scende mai nel banale (o, ler lo meno, nel banale noioso) e, in certi passaggi del romanzo, si riesce ad avvertire la tensione, lo stupore, e tutto ciò che provano i protagonisti nei punti chiave della vicenda: questo è evidente soprattutto nella seconda metà del romanzo, e ha contribuito a conquistarmi definitivamente. Per di più i colpi di scena non mancano, anticipati spesso da indizi difficili da cogliere, e stupiscono il lettore, lasciandolo senza parole. 
La noia durante l'ora di geometria e algebra...
Mai leggere Raven Boys all'università...
)si, quella nel disegno sarebbe Blue!)


In conclusione Raven Boys è un bel romanzo. L'inizio tuttavia può risultare un po' lento e non è scontato appassionarsi subito alla vicenda, che può apparire in principio un po' complicata. Per questo la mia valutazione è di quattro stelline con un bel più, il potenziale c'è e i volumi in cui sviluppare la vicenda, anche. Raven Boys infatti e il primo volume di una quadrilogia di cui il secondo è stato appena pubblicato in Italia e il terzo in America. Che dite, vale la pena di leggerli? Secondo me, si. 



lunedì 24 novembre 2014

Il Giro del Mondo in 80 libri #5: Rwanda

Buongiorno! Oggi grande gioia: ho un'ora di pausa in più all'università. Come passarla se non pubblicando un bel post sul blog? 


Ritorna dopo un'eternità la rubrica che ci porta in giro per il mondo, e lo fa questa volta con il Rwanda, stato dell'Africa centrale (quindi non proprio il paese più scontato). Inoltre si tratta anche della prima recensione di un libro letto in lingua (e tra l'altro, introvabile in italiano) e troverete anche le mie osservazioni al riguardo. 


TITOLO: Gorillas in the mist
AUTORE: Dian Fossey
COLLANA:  Mariner Books
PREZZO (CARTACEO): 9,94€
PREZZO (EBOOK): /
TRAMA (tradotta da me): Lottatrice…Santa…Pioniera…Naturalista? Per tredici anni Dian Fossey ha vissuto e lavorato con Zio Bert, Flossie, Beethoven; Pansy e Digit nelle remote foreste delle montagne vulcaniche Virunga in Africa. In questo tempo ha stabilito una relazione senza precedenti con questi animali “amichevoli e dignitosi”, ora una specie in via di estinzione.
Nel 1985, dopo anni di difesa dei gorilla dalle brutali uccisioni ad opera dei bracconieri, Dian Fossey è stata lei stessa uccisa, probabilmente dagli stessi bracconieri. Questo magnifico e tragico risultato del suo lavoro con gli animali è una storia di avventura, successo umano e notevole resistenza. 


Quando ho iniziato il Blogger Love Project mi sono data degli obiettivi da rispettare. Quello a cui tenevo di più? Leggere in lingua. Non che non avessi mai letto in inglese prima, al contrario, ma erano state quasi tutte letture abbastanza faticose e non portate avanti con costanza. Così avevo intenzione di cambiare: vedendo recensioni di molti libri non tradotti avevo voglia di iniziarli e per di più, a gennaio avrò anche il test di idoneità di inglese B1 (niente di che in realtà, ma era proprio il modo di unire due piccioni con una fava). Casualmente avevo trovato al mercatino dell'usato un libro in lingua in buono stato, Gorillas in the Mist di Dian Fossey. Il parere di mia madre è stato "prendilo, ne hanno fatto un bel film!". Mi sono fidata di lei ma quello che pensavo essere un libro di avventura... beh, non lo era poi così tanto!
Infatti Gorillas in the Mist è un romanzo a metà tra autobiografia e ricerca scientifica, simile, per intenderci, al documentario che apre ogni puntata di Super Quark. L'autrice, la studiosa Dian Fossey, racconta in prima persona la sua esperienza di ricerca sui gorilla di montagna, una specie a serio rischio di estinzione (non ne rimangono che poche centinaia di esemplari), nel campo base del Parc des Volcans a Virunga, in Rwanda. La narrazione della vita nel campo è alternata con lunghi paragrafi prettamente scientifici, in cui viene descritto molto accuratamente l'ambiente e gli animali con cui i gorilla di montagna interagiscono. Forse in italiano quelle parti complesse avrebbero potuto essere più interessanti, ma in inglese sono risultate piuttosto difficili da digerire: l'uso, in particolare, di termini un po' più tecnici mi ha reso abbastanza complicata la comprensione. Al contrario le parti dedicate ai gorilla erano molto belle e affascinanti. È incredibile leggere di come il comportamento di questi primati in certi casi assomigli tanto a quello degli umani, ed è impossibile non emozionarsi di fronte alla nascita di un piccolo di gorilla, e non indignarsi di fronte alle numerose vittime dei bracconieri, spesso liberi di scorrazzare liberamente per il parco. Inoltre l'edizione che ho io (fortunatamente trovata all'usato) è corredata delle foto in bianco e nero scattate ai gorilla dalla stessa Fossey, oltre che della mappa del parco e degli alberi genealogici delle famiglie, o meglio gruppi (così vengono chiamati dall'autrice) di gorilla (e troverete questi ultimi particolarmente utili: troverete un labirinto di nomi e parentele talmente intricato da fare invidia al Trono di Spade di Martin!). Non è difficile affezionarsi a ciascuno degli animali di cui Dian Fossey parla: ciascuno infatti ha una propria personalità, molto simile a quella umana, difatti alla fine del romanzo ho sviluppato un certo interesse nei confronti di questa specie, di cui non ero a conoscenza. L'ambientazione è vivida e realistica e sembra di essere immersi nella foresta africana: una delle scene che ho preferito infatti è il volo dell'autrice sopra il parco di Virunga, dipinto attraverso le parole della Fossey quasi si trattasse di un quadro impressionista.


In conclusione la lettura è consigliata, ma se non siete pratici con l'inglese consiglio vivamente l'edizione italiana. Infatti non solo la lingua usata è complicata, ma i capitoli tendono anche ad essere molto lunghi e, se siete come me che preferite interrompere la lettura sempre alla fine di un capitolo e di un paragrafo potreste trovare faticoso arrivare ad un punto in cui smettere la lettura. Tuttavia Gorillas in the Mist è un romanzo molto interessante, soprattutto per chi è appassionato di scienze e natura, ed è a questi lettori in particolare che mi sento di consigliarlo. In generale gli darei tra le 3 e mezzo e le 4 stelline, ma la valutazione può cambiare anche in base agli interessi del singolo lettore (è chiaro che se non ve ne può importare di meno di queste cose non è la lettura adatta a voi!)


venerdì 21 novembre 2014

Recensione: Hidden. La prigioniera - Sophie Jordan

Buongiorno! Oggi è una giornata a dir poco polare: alla fermata dell'autobus mi stavo trasformando in Olaf di Frozen (io sono una che il freddo non lo sopporta proprio). Oggi è tempo di recensioni: ho concluso finalmente la serie Firelight della Jordan letta quest'estate (la recensione stava marcendo sul tablet). È stata una serie veramente leggera: la valutazione è forse troppo alta: diciamo che mi sono evoluta da quando l'ho letto. Tuttavia avendo dato 4 stelle + nella recensione del primo della serie (la prima recensione del blog!!!) non potevo dargli meno: non sarebbe stato coerente.
E ora, buona lettura! 


TITOLO: Hidden. La prigioniera
AUTORE: Sophie Jordan
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99

TRAMA: La lotta spietata fra draki e cacciatori non ha tregua e non risparmia nemmeno l'amore più appassionato. Jacinda e Will continuano a sfidare le leggi, incapaci di assoggettarsi alle regole che hanno protetto le loro famiglie. Amarsi li espone a pericoli mortali, perché i draki ucciderebbero un cacciatore senza esitare, se si rendesse necessario per proteggere il proprio clan, ma i cacciatori farebbero anche peggio: farebbero mercato con la pelle e il sangue dei draki, vendendoli agli enkros, saccheggiatori di esseri viventi, coloro che mandano i cacciatori a catturare quelli come Jacinda. La sorellina di Cassian è nelle loro mani. Quindi, per evitare che venga uccisa, o peggio, Jacinda si offre di penetrare nella fortezza degli enkros, considerata inespugnabile. Per liberarla, Jacinda riesce a convincere il principe dei draki a seguire lei e Will, pur sapendo che sottovalutare la gelosia fra i due potrebbe rivelarsi un clamoroso errore. Potrebbe essere la fine del loro sogno, oltre che l'inizio di una feroce, sanguinosa e definitiva resa dei conti.

Quando si termina una saga si provano (specialmente se la serie è piaciuta molto) sentimenti contrastanti. Da un lato la gioia di aver concluso una storia, di conoscere un finale desiderato da tempo, di aver finalmente svelato ogni mistero, ma dall'altro si sente la tristezza di aver terminato un viaggio insieme a personaggi che abbiamo lentamente imparato a conoscere, ad amare o ad odiare.
Dopo aver terminato Vanish ero pensierosa: la storia, come ho già detto nell'altra recensione, cominciava a perdere qualche colpo e, nonostante una seconda parte ben scritta, l'inizio non mi aveva particolarmente convinta, tra qualche cliché di troppo e una situazione statica. Ciononostante, dopo la metà la narrazione tornava a migliorare e il finale del secondo libro, che era abbastanza aperto, poteva essere un ottimo punto d'inizio per la conclusione della saga.
Sarà stato veramente così?
Sophie Jordan sfrutta la palla al balzo, e rimedia agli errori, se si possono definire tali, di Vanish. Da lettrice devo infatti ammettere che la prima metà di Hidden la prigioniera è letteralmente volata. Ho amato come lo stile dell'autrice rendesse avvincente la particolare situazione che apre il romanzo, tenendomi continuamente sulle spine e spingendomi a non interrompere a nessun costo la lettura.
Difatti, mentre Vanish, almeno per la prima metà, è stata una lettura abbastanza lenta,  senza troppi scossoni, quasi noiosa, Hidden è stato, al contrario, un libro molto veloce, che ho concluso tranquillamente in un pomeriggio.
Già dalle prime pagine la faccenda si fa interessante: il lettore, infatti, può finalmente conoscere qualcosa di più sugli enkros, gli "sfruttatori di draki", che fin dal primo libro incarnano gli incubi più oscuri della protagonista, Jacinda, e dell'intero clan. In realtà, le spiegazioni dell'autrice su questi individui sono piuttosto vaghe, e mi sarei aspettata qualcosa di più, come posso dire... soddisfacente? Tuttavia, questa piccola mancanza non pregiudica per niente la lettura (nonostante, personalmente, sopporti poco le cose lasciate in sospeso).
In più, ritroviamo tutti i protagonisti della saga, a partire dalla già citata Jacinda, che in questo libro non solo cerca di rimediare a una situazione complessa, ma è anche chiamata a una scelta: Will o Cassian (chissà perché, parlando in questo modo, mi sembra di parlare di Uomini e Donne). In realtà, nonostante la componente romantica svolga un ruolo di primo piano nella narrazione, e i dilemmi amorosi di Jacinda tornino a tormentare il lettore una scena sì e una no, Hidden è soprattutto un libro d'azione, in cui finalmente, la nostra eroina tira fuori gli artigli da draki (era ora!).
Inoltre sembra quasi che tutti i coprotagonisti, da Will a Cassian a Tamra che, per la prima volta, mi pare addirittura simpatica, si diano da fare per dare una degna conclusione alla saga. Per di più, allo storico gruppetto di protagonisti si aggiungono nuovi personaggi come l'amabile, a mio avviso, Deghan (che, quasi quasi, avrei preferito fosse entrato in scena prima) e la piccola ... Che permettono l'evoluzione della storia.
Verso il finale, infatti, la storia si tinge di giallo e i colpi di scena aumentano sempre più, fino ad arrivare, molto (forse anche troppo) velocemente alle battute finali. Lo ammetto: ero un po' triste che Hidden fosse terminato così in fretta, ma, presa com'ero dalla storia, non sono stata in grado, e non ho nemmeno voluto, rallentare il ritmo di lettura.
Un altro punto in favore per Hidden!
Tuttavia, questo volume conclusivo soffre un po' degli stessi problemi degli altri libri, che poi fanno parte della caratterizzazione dei personaggi (Jacinda è sempre un'eterna indecisa, Tamra non mi ha mai convinto troppo, eccetera...).
Ciononostante lo trovo sicuramente migliore del secondo, e forse addirittura un po' meglio del primo, in quanto più vivace e più ricco di colpi di scena, uno dei quali mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta. Per questo Hidden si merita una valutazione di quattro stelline e mezzo: forse può apparire un po' più alta del dovuto, soprattutto rispetto ad altri romanzi ma è calibrata rispetto ai giudizi dati agli altri volumi della serie.
E con questo abbiamo terminato le recensioni della Firelight Series. Voi che ne pensate? 


mercoledì 19 novembre 2014

WWW Wednesday #5


Buondì! Sto seriamente rischiando di addormentarmi causa formule incomprensibili... aiuto! Almeno c'è la pausa... in cui posso postare il mio www Wednesday! 



1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)


Maybe Someday di Colleen Hoover. Finalmente. Non vedevo l'ora, da quando è arrivato insieme al libro di Analisi A (bella coppia, vero?) Che devo dire? Solo tre parole (che non sono, ma potrebbero essere sole, cuore, amore): Adoro quest'autrice.

2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)


Ho finito, finalmente, Perfetto di Alessia esse, su cui arriverà, spero a breve, un'entusiastica recensione. Ho terminato anche il sempre divertente Percy Jackson, stavolta Il mare di Mostri letto tutto d'un fiato. Il mio parere: avrei voluto pensarci io ad una storia così, cavoli!

3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)



Stavolta è giunto il suo momento: parlo di Shadowhunters. Città degli Angeli Caduti, citato fin dal Www Wednesday di Settembre e non ancora iniziato!| 

E voi? Quali sono le vostre letture? 

lunedì 17 novembre 2014

Liebster Blog Award


Eccomi qui: ebbene si, sono stata nominata per il Liebster Blog Award. Ringrazio tantissimo Cerrie M. di drops of colors, Licia di La lepre Marzolina, Nicky di Passione per le righe  e Valentina di Reading Out Louder per aver pensato al mio angolino (siete tantissime :O) 


Le regole:
-Postare sul proprio blog l’immagine del premio
-Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog
-Raccontare 11 cose di sé.
-Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio
-Rispondere alle domande di chi ti ha nominato
-Creare delle domande da porre ai blog nominati

11 fatti su di me:

1) Non amo solo lo shopping libresco: adoro anche le borse e gli occhiali da sole. Al contrario comprare scarpe, non so perché, per me è quasi una tortura: che noia! 
2) Ho il sogno di scrivere un libro da quando ho 11 anni: tuttavia non ho mai scritto niente (a parte fan fiction) che superasse le 5000 parole.
3) Sono una fan sfegatata di Bake Off. Non è venerdì sera senza Bake Off Italia. I concorrenti mi stanno (quasi) tutti simpatici, adoro Benedetta Parodi e sogno un giorno di cucinare le bellissime torte che preparano (soprattutto quelle del Maestro Knam). 
4) Per questo (vedi punto 3) sto cercando di imparare a cucinare. Servirebbe una rubrica solo per raccontare i miei disastri ai fornelli. 
5) Ho praticato una marea di sport: nuoto, pallavolo, danza, atletica,  ginnastica artistica, ritmica, kung fu prima di rassegnarmi a fare palestra (nessuno era adatto a me). 
6) Ho i capelli biondi e ricci naturali: praticamente ingestibili. 
7) A scuola odiavo l'ora di ginnastica e (soprattutto) la professoressa di ginnastica. Pensate che quando sono tornata a scuola per salutare i miei ex prof non l'ho voluta nemmeno incrociare in corridoio. 
8) Mi piacciono i libri autografati. Tanto. Purtroppo ne ho solo due perché non ho tante possibilità di andare agli eventi letterari (e qui degli autori,  anche italiani, che mi piacciono non ne fanno molti) e le spese di spedizioni per quelli di autori americani sono ingestibili!
9) Adoro il make up, la mattina praticamente non esco se non ho un filo di trucco e Clio Make Up è il mio idolo (è grazie a lei e alle sue trasmissioni che ho imparato a truccarmi!)
10) Vorrei imparare a disegnare in maniera più seria, ma non ho tempo per dedicarmi completamente a migliorare i miei "rudimenti artistici". 
11) Mi piace postare sul blog mentre sono all'università, da cellulare, nelle pause tra una lezione e l'altra! 

Le domande:

-Domande di Cerrie:
Cosa pensi di Amazon? Credi che tra qualche anno sostituirà definitivamente le librerie?
Non credo. Generalmente penso positivamente di Amazon: ho risparmiato tanto grazie a lui comprando, per esempio, i libri dell'università e spero che riesca a diffondere libri laddove è difficile reperirli. Ma le librerie non moriranno mai: forse quelle indipendenti si, ma le grandi catene sopravvivranno a tutto, anche ad Amazon,
Quali sono i libri che ti sei pentita di aver comprato?
Un volume dell’Alpha Test sulle università italiane: venti euro buttati nel cestino perché alla fine ho scelto tutt’altro rispetto alle mie prime idee di università
Leggi mai libri di scrittori italiani?
Perché non dovrei :) certo che leggo di scrittori italiani: non tutti sono pessimi e alcuni potrebbero avere anche maggior risalto a livello internazionale. 
-Domande di Licia:
Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog?
Il  desiderio di non limitarmi solo a leggere il libro, di non abbandonarlo a prendere la polvere su uno scaffale dopo la lettura, ma il volerne ricavare qualcosa di più. 
Qual è quel romanzo/autore/saga che pensi tutti dovrebbero leggere almeno una volta? E perché lo hai scelto?
Sarò banale ma dico Harry Potter. Perché? Per me è la perfezione: mai un calo nella narrazione, nessun difetto enorme e soprattutto è leggibile (almeno il primo volume) dagli 8 ai 99 anni.
Cosa pensi dei libri autopubblicati?  E' come si dice in giro che Amazon distruggerà i libri?
Non penso assolutamente male dei libri pubblicati, anzi penso il meglio, perché: 1) danno la possibilità di pubblicare a tutti (anche a chi lo fa solo per esaudire il desiderio di una vita) 2) esistono libri autopubblicati che sono di gran lunga meglio di altri pubblicati da case editrici (un nome a caso, la Trilogia di Lilac di Alessia Esse)
-Domande di Nicky:
Hai mai letto un libro in lingua straniera? Se si, quanto ci hai messo? E' stato faticoso?
Ne ho letti diversi. Il più difficile è stato Gorillas in the Mist di Dian Fossey: ci ho messo quasi un mese. La lingua era molto tecnica e le parti eccessivamente scientifiche non incoraggiavano proprio la lettura! Ma alla fine, terminato quello, ho avuto la prova di poter affrontare qualsiasi tipo di lettura in lingua.
Un tuo scrittore preferito che ti è entrato dentro?
Forse Muriel Barbery. La scrittrice che ho portato alla maturità (quindi per questo la ricorderò tutta la vita). Amo l’Eleganza del Riccio: anch’io, in fondo, mi sento molto come Renée e leggere di lei era un po’ come se leggessi di me stessa…
Oltre a leggere, ti dedichi anche alla scrittura? 
Se avessi tempo… prima lo facevo di più, ora il tempo della scrittura lo dedico solo al blog. Mi piacerebbe però riprendere, ma spesso mi trovo a corto di idee…
Cosa pensi della poesia?
Dipende da quando me lo chiedi. Quando sono di un certo umore la amo, in altri la detesto decisamente. In generale però non mi dispiace, soprattutto quella del Novecento. 
Una scena di un libro che ti è rimasta particolarmente impressa?
Una scena molto forte di Uomini che odiano le donne: chi l'ha letto può immaginare quale. Non sono mai più riuscita a rileggerla. 
-Domande di Valentina:
1.       Nomina 3 OTP (possono riferirsi a libri, film, serie tv, come preferite)
Eragon: Murtagh e Nasuada
Castle: Castle e Beckett
Elementary: Sherlock Holmes e Joan Watson (e Clyde)
2.       Preferite ordinare i libri online oppure andare in libreria?
In realtà adoro il mercatino dell’usato, ma in sua assenza… direi 50 e 50. Dipende dalla presenza di buoni/carte regalo et similia che mi spingono a preferire le librerie ad internet.
C'è un libro di cui conservate un ricordo speciale?

Cacciatori di Vampiri di Colleen Gleason. L’autrice è venuta nella mia città, era la mia prima presentazione e il mio primo libro autografato (tra l’altro ha una bellissima firma…) Inoltre hanno fatto le foto sul giornale e indovinate chi c’era? Esatto: io! 

Le mie domande:
Quale è la tua cover preferita?
Quale libro vorresti vedere trasformato in film?
Quale è il tuo genere preferito?
Ti piacciono i libri di cucina? (Ebbene sì, sono libri anche loro...)

I blog nominati (solo 5, perché molti di quelli che avrei nominato lo hanno già ricevuto): 

giovedì 13 novembre 2014

Recensione: Tutta colpa di New York - Cassandra Rocca

Salve a tutti! Perdonatemi questa settimana è stata pesantissima e non ho preparato niente, questo era l'ultimo post della mia riserva :( *ma sto rimediando. Per la prossima settimana preparerò un po' di rubriche e posterò il Liebster Blog Award, che avevo in arretrato. E soprattutto rimpilzerò la mia riserva di recensioni, visto che ho concluso tre letture in tre giorni (anche se una me la trascinavo da quasi un mese)*. Ma ora vi lascio con la recensione di un romanzo carino carino, che compensa in divertimento la non troppa originalità. 

TITOLO: Tutta colpa di New York
AUTORE: Cassandra Rocca
COLLANA: Newton Compton Anagramma
PREZZO (RILEGATO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 4,99

TRAMA: Fare un regalo non è sempre facile. Lo sa bene la giovane Clover O'Brian, che per mestiere aiuta le persone nell'ardua impresa di scovare doni speciali. Natale è alle porte, New York è in fermento, e Clover, da sempre innamorata del periodo delle feste, si gode appieno l'atmosfera. Cade Harrison ha già tutto nella vita. È un attore di Hollywood bello, ricco, famoso e amato. Il successo, però, ha i suoi lati negativi tanto che appena uscito da una relazione disastrosa con una collega sente il bisogno di rifugiarsi in un posto poco frequentato dalle star, nella casa che gli presta un amico, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai paparazzi. Ma il caso vuole che la casa in questione si trovi proprio di fronte a quella dove vive Clover, che gli attori di Hollywood li ha visti solo sul grande schermo fino a quel momento. E così due vite, apparentemente inconciliabili, inciamperanno l'una nell'altra nel periodo più romantico dell'anno. Basterà la magia del Natale a far scoccare la scintilla?


Che cosa ci fa piacere il libro che stiamo leggendo? Cosa distingue una lettura piatta da una divertente? È con questa domanda, rivolta ovviamente anche a voi lettori, che inizia la recensione di Tutta colpa di New York. Perché, leggendo dalla quarta di copertina, questo libro non sembra avere molto di speciale: è un romanzo rosa, con una storia d'amore tra una ragazza qualsiasi e un divo di Hollywood ambientata tra l'altro, non in una cittadina semi-sconosciuta, ma nella bellissima e, quando vuole, romantica New York. Al contrario, la prima impressione è di storia già letta: per questo le mie aspettative, prima di iniziare, non erano elevate.
Allora, mi chiedo, perché l'ho letto di fila per un intero pomeriggio, senza neanche avere la forza di staccare la testa dalle pagine tanto la vicenda mi stava appassionando?
Il bello di Tutta Colpa di New York è che si tratta di una storia d'amore divertente e mai sdolcinata. Mi sono innamorata di entrambi i protagonisti, e mi sono ritrovata a tifare per loro fin dal primo capitolo.
Clover O'Brian è una giovane personal shopper con un grande talento nell'azzeccare i regali che i suoi clienti le chiedono per i loro cari; la ragazza è simpatica, ottimista e tende a nascondere la sua vena romantica dietro un certo sarcasmo che qualche volta risulta eccessivo. Infatti, nonostante molte volte mi venisse da strozzarla (la sua vena caustica finisce molto spesso a rovinare scene dolcissime e romantiche) non potevo non supportarla, tanto, per una volta, ci tenevo che la sua storia finisse in maniera positiva.

Per non parlare di Cade Harrison. Con lui non ho mai sentito la voglia di strozzarlo, al contrario! Cade rientra tra i miei protagonisti di romanzi rosa preferiti: è una stella di Hollywood ma non se la tira affatto, è bellissimo e per di più è dolce e romantico. So che, ad una prima lettura, questa è una descrizione piuttosto stereotipata, ma neanche lui è esente da sbagli, che, tuttavia, sembra compiere sempre in buona fede. 
Anche gli amici di Clover (che saranno i protagonisti dei successivi romanzi della Rocca) e la famiglia di Harrison, in particolare sue madre sono adorabili, mentre la famiglia della protagonista è decisamente, terribile: una madre che punta solo alle apparenze e un fratello dalla personalità simile a quella di un'ameba, succube della moglie (che, tra l'altro, non entra mai in scena).
Evidentemente, non tutto in questo romanzo può essere descritto come dolce, romantico e scintillante! Si, perché Tutta colpa di New York può essere benissimo riassunto utilizzando questi tre termini: dolce come la storia d'amore che vi è raccontata,  romantico come il tratto della personalità predominante nei protagonisti e scintillante come l'atmosfera della New York natalizia.

La New York che appare dalle pagine del libro è da cartolina: natalizia, scintillante per gli addobbi e ricoperta da una soffice coltre bianca. Non poteva esserci cornice migliore per una favola romantica come questa e, anzi, la città, certe volte, ricopre un ruolo da protagonista, tra accensioni di grandi alberi da Natale e le classiche piste da pattinaggio.
L'unico difetto che ho trovato nel romanzo è il fatto che l'originalità non sia proprio il suo forte: nonostante la narrazione sia talmente coinvolgente da non farne un problema, ogni tanto una fastidiosa sensazione di déjà vu ti porta a chiedere: "ma questa scena, dov'è che l'ho già vista?"

Tuttavia ho apprezzato moltissimo la lettura e la valutazione si aggira attorno alle quattro stelline, punto più, punto meno. Ora, ho scoperto che la Rocca ha pubblicato una novella breve, disponibile solo in ebook, in cui viene raccontato cosa è successo a Clover e Cade dopo la fine del romanzo.
Non vedo l'ora di procurarmela.  


domenica 9 novembre 2014

Recensione: Il tuo meraviglioso silenzio - Katja Millay

Ciao a tutti! Si va in collina a mangiare i funghi! Sono al settimo cielo! Quindi vi lascio con un ppst in tema, non di funghi ma di "settimo cielo": sicuramente una delle letture più belle dell'anno! 

TITOLO: Il Tuo Meraviglioso Silenzio
AUTORE: Katja Millay
COLLANA: Mondadori Chrysalide
PREZZO (RILEGATO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 6,99
TRAMA: Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.

Guardate bene la copertina italiana. Fatto?
Bene, dimenticatela.
Non che sia brutta, ma, se devo essere sincera, con Il tuo meraviglioso Silenzio non ci azzecca molto. O forse qualcosa ci azzecca, ma non incarna l'essenza della storia. Anzi, oserei dire che quasi la danneggia, perché questo romanzo meriterebbe una cover splendida, che lascia senza fiato, così come la storia di Nastya e Josh ha lasciato senza fiato me (ok, ora forse sto un po' esagerando...).
Tuttavia, se non avessi letto le recensioni più che positive di altre blogger non avrei probabilmente mai iniziato questo libro, (forse lo avrei addirittura scambiato per un erotico) e me ne sarei pentita perché ne vale veramente la pena.
La storia è realistica e toccante, i personaggi sono vivi e indimenticabili, lo stile è limpido, a tratti poetico, a tratti più crudo: in pratica Il tuo meraviglioso silenzio rientra nelle migliori letture di questo 2014.
Il romanzo alterna le voci dei due protagonisti, Nastya e Josh, fornendoci entrambi i punti di vista sulla loro storia, raccontandoci di loro in una maniera talmente vivida, talmente realistica, che sembra quasi che prendano vita tra le pagine, permettendoci di conoscere entrambi i protagonisti come se fossero persone in carne ed ossa.
All'inizio Nastya non la capivo: sapevo che nascondeva qualcosa, era evidente e anche lei ne parlava nei suoi capitoli, lasciando sempre un alone di mistero su ciò che le era successo, ma non riuscivo a spiegarmi il perché di alcuni suoi atteggiamenti. Infatti diciamo che la ragazza ha passatempi decisamente strani: ricerca tutto sul significato dei nomi e quando corre lo fa fino a sfiancarsi, fino a che il suo corpo non  si ribella alle gambe. inoltre, cosa in più importante: non parla, non perché nonne sia capace, ma per una sua scelta dovuta a qualcosa di doloroso che le è capitato.
A fine romanzo invece non potevo fare a meno di sentirmi in empatia con lei: lo stile della Millay è così particolare, poetico e realistico al tempo stesso, da rappresentare i complessi moti della mente umana, ed in particolare, di una persona che ha dolorosamente sofferto come la protagonista.
Con Josh invece è stato amore a primo capitolo: credo che entri di diritto nella lista delle mie cotte letterarie. È un personaggio particolare, con alle spalle una storia famigliare tragica, e con una passione insolita per la falegnameria, che alla fine ha coinvolto anche me. Ho apprezzato, in generale, il suo atteggiamento, e solo poche volte mi ha fatto storcere il naso: diciamo che leggere i capitoli dal suo punto di vista, o da quello di Nastya, è in ogni caso piacevole.
Mi è inoltre piaciuta come è stata strutturata la relazione tra i due protagonisti, senza troppe forzature a partire dal primo incontro fino all'ultima pagina, e la sua evoluzione, che mi è sembrata molto naturale. Alla fine, è  risultato inevitabile tifare per loro.
Inoltre ho amato anche Drew, un personaggio che mi ha veramente stupita. In questo caso, infatti, la Millay ha saputo giocare in maniera perfetta con i cliché letterari, tirando fuori da uno degli stereotipi più frequenti un ragazzo che, con le sue contraddizioni e la sua caratterizzazione, è veramente un personaggio a tutto tondo.
L'ambientazione de Il tuo meraviglioso silenzio non è particolarmente originale, la classica scuola americana popolata da artisti emarginati, ragazzi popolari e meno e con quei bellissimi corsi facoltativi (che tanto invidio): tuttavia l'abilità dell'autrice si nota anche nel fatto che, leggendo il libro, non si prova nessun fastidio di fronte a certi luoghi comuni della letteratura young adults americana. 
Credo che la Millay abbia saputo dare il suo tocco personale ad un'ambientazione spesso dominata dai cliché, ed è una cosa che, personalmente, apprezzo moltissimo (inoltre, credo che basterebbero due protagonisti come Nastya e Josh per rendere unica qualsiasi storia).
Dal punto di vista emotivo, Il tuo meraviglioso silenzio mi ha commossa fino al midollo. Forse non avrò pianto come ho fatto con altri romanzi commoventi, ma mi ha fatto riflettere  ed è una lettura che consiglio fortemente a chiunque: non rimarrete delusi!
Le cinque stelline, in questo caso, sono addirittura poche: forse ci vorrebbe addirittura una lode!

  

mercoledì 5 novembre 2014

WWW Wednesday #4

Buon mercoledì a tutti!  Era da un secolo che non postavo un www wednesday: purtroppo devo preparare questo post la domenica (con l'università è l'unica alternativa possibile) e spesso... me lo dimentico. Ma questa settimana ce l'ho fatta ed eccolo qui! 

lunedì 3 novembre 2014

Cover Change #3

Ciao a tutti! Oggi è lunedì: giornata più pesante, sia per nome che per lezioni. Inoltre è anche il mio onomastico (e mia mamma finalmente se l'è ricorsato!) Oggi riprendiamo con una rubrica finita nel dimenticatoio per un po', ma noi la ritiriamo fuori, per un'occasione che, come ho visto su Facebook, sta facendo discutere. Parliamo di Teardrop e Waterfall, di Lauren Kate.


Confesso: di Lauren Kate avevo letto solo Fallen, trovato al mercatino dell'usato, e basta. Non mi aveva convinto più di tanto e ha stazionato per un po' nella mia libreria in attesa di auto-convincermi a riportarlo dove lo avevo trovato (lo so, non mi piace vendere i libri, ma anche vederlo solo soletto sullo scaffale mi metteva tristezza). 
Quando l'autrice ha così iniziato una nuova serie io non mi sono interessata più di tanto: le recensioni che ho letto erano sul ni: né un capolavoro, né una schifezza



La cover però mi aveva colpita: adorando il blu e il viola non potevo non adorare la splendida combinazione di colori e il vestito acquatico della ragazza era un bell'effetto. Ovviamente vista la bellissima copertina...


...non potevano non cambiarla! All'inizio le nuove copertine non mi convincevano molto, ma avendo acquistato il primo in questa nuova versione (devo ancora leggerlo, non posso ancora darvi un'opinione) devo dire che dal vero sono più belle. La nuova linea è stata così adottata per il sequel, Waterfall, sperando che non venga nuovamente cambiata per il terzo (se effettivamente ci sarà un terzo volume!)


Per una volta la colpa non è della casa editrice italiana (per una volta): infatti il cambiamento è stato prima operato dalla casa editrice americana (anche sul sito dell'autrice infatti le copertine cambiano) e la casa editrice italiana si è dovuta adattare (credo, però le copertine usate per questo cover change sono quelle americane e anche su Goodreads è evidente questo cambiamento).
Ora, per questa volta io ho acquistato (in offerta) la seconda edizione, molto bella e tutto, però, potevano mantenerla la linea iniziale...