domenica 2 febbraio 2020

Recensione: Wicked Saints - Emily A. Duncan

Ehi! Sono in pieno trasloco eppure ho avuto il tempo di ripescare una recensione di un libro letto nel dicembre 2019, che, nonostante le recensioni così così e il trash dilagante un po' ovunque nel racconto, mi ha sorpreso, prendendomi come pochi altri libri. 
Si tratta di Wicked Saints di Emly A. Duncan, per ora disponibile solo in lingua inglese. 


TITOLO: Wicked Saints 
AUTORE: Emily A. Duncan
COLLANA: Wednesday Books 
PREZZO (CARTACEO): 18,47€
PREZZO (EBOOK): 8,43€ 
TRAMA [ENG]: “Prepare for a snow-frosted, blood-drenched fairy tale where the monsters steal your heart and love ends up being the nightmare.” - Roshani Chokshi, New York Times bestselling author of The Gilded Wolves and The Star-Touched Queen
A girl who can speak to gods must save her people without destroying herself.
A prince in danger must decide who to trust.
A boy with a monstrous secret waits in the wings.
Together, they must assassinate the king and stop the war.
In a centuries-long war where beauty and brutality meet, their three paths entwine in a shadowy world of spilled blood and mysterious saints, where a forbidden romance threatens to tip the scales between dark and light. Wicked Saints is the thrilling start to Emily A. Duncan’s devastatingly Gothic Something Dark and Holy trilogy.
“This book destroyed me and I adored it.”- Stephanie Garber, New York Times bestselling author of Caraval


Ci sono libri talmente trash da risultare imperdibili e Wicked Saints di Emily A. Duncan è tra questi. Tra i lettori ho letto poche recensioni nella media: o si detesta questo libro, o lo si ama.
Non vi mento: io appartengo a questa seconda categoria. Avevo infatti aspettative molto basse e, contro ogni pronostico, mi sono trovata a non riuscire a smettere di leggere questa storia.
Forse è colpa della sintonia con l'autrice: Emily Duncan è, nel gergo tecnico delle fangirl, una shipper sfegatata delle coppie Alina/Darkling e Rey/Kylo Ren, insomma adora quando l'eroina si innamora del cattivo della storia. E io, non sempre, ma nella maggioranza dei casi, sono d'accordo con lei.
Wicked Saints parte con una premessa che, quando ho letto per la prima volta la trama del libro, ho trovato assurda: la protagonista, Nadya, parla con i santi della sua religione, che, a fronte di una sua preghiera, le concedono l'uso di poteri magici.
All'inizio mi chiedevo come l'autrice sarebbe riuscita a rendere la cosa senza risultare pacchiana, ma invece devo dire che la Duncan è riuscita a rendere naturale persino una ragazza che fa magie parlando con le voci nella sua testa.
Nadya è l'ultima dei clerici, questo tipo di stregoni che praticano la magia per grazia divina, e vive in un monastero lontano dalla guerra che vede contrapposto il suo paese, Kalyazin, con lo stato confinante, la Tranavia, dove la gente ha rinnegato gli dei ed è capace di invocare la magia sacrilega del sangue. Tuttavia quando la sua casa viene assaltata e distrutta dal nemico lei è costretta a fuggire e si imbatte così in Malachiasz, un ambiguo personaggio che ben presto coinvolge Nadya nei suoi piani...
C'è chi lo ha trovato noioso, ma io invece sono stata conquistata dalla trama di Wicked Saints che, sebbene sappia molto di già visto, nel complesso funziona e appassiona, tanto che, nonostante la mia esperienza da lettrice di fantasy young adult, sono caduta come una novellina in tutti i tranelli che la Duncan ha inserito per vivacizzare la lettura. 
Wicked Saints ha le atmosfere di altri romanzi, soprattutto della Grisha Trilogy, ma, a differenza di altre storie simili (come Nocturna con Magic di cui vi ho parlato qualche mese fa) credo che la Duncan fosse consapevole della storia che stava scrivendo e, infatti, questo senso di déjà vu mi ha dato meno fastidio rispetto ad altre volte.
Non è un caso, forse, che la Duncan citi Leigh Bardugo nei ringraziamenti...
Lo stile è semplice e scorrevole, ma al tempo stesso molto appariscente in certe scene un po' grafiche che forse nella mente dell'autrice avrebbero voluto essere epiche e cruente ma alla fine finiscono per essere trash. Ma in fondo è giusto così: nonostante le potenzialità di certi temi trattati, tra cui il rapporto tra l'umano e il divino, lo scopo di Wicked Saints è uno e uno soltanto, l'intrattenimento del lettore e cercare qualcosa di più profondo in un libro che non solo non lo è, ma non aspira nemmeno ad esserlo, vuol dire non aver compreso le intenzioni dell'autrice.
Uno dei pregi di Wicked Saints è che, per una volta, ho adorato il triangolo tra i tre protagonisti: sebbene mi abbiano ricordato, almeno all'inizio, Alina, Nikolai e il Darkling della Grisha Trilogy, sento che in futuro Nadya, Serafin e Malachiasz ci regaleranno dinamiche complesse e intrighi di ogni sorta.
Quindi la mia valutaIone finale è di quattro stelline. Wicked Saints è uno di quei libri da cui mi aspettavo poco, e che invece mi hanno regalato una storia accattivante e ore di divertimento. La mia speranza per il secondo volume della serie, Ruthless God, è che continui ad essere così deliziosamente trash ma che, al tempo stesso, riesca a trovare la propria identità nel mondo dei fantasy young adult, 

4 commenti:

  1. Le ship Alina/Darkling e Rey/Kylo Ren sembrano scaturite fuori dai miei peggiori incubi, quindi probabilmente questo non è assolutamente il libro che fa per me, ehehehe! ;D
    Nonostante questo, sono felice che ti sia piaciuto... Anche a me a volte capita di adorare libri così deliziosamente trash da non sembrare neanche veri! ^_____^

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Ciao, sono Antonella. Mi sono appena iscritta al tuo blog. :)
    Grazie per la recensione, "Wicked saints" mi incuriosiva ma ora ho capito che probabilmente non fa per me. XD O meglio, in realtà il trash mi piace ma solo in precisi momenti (tipo quando sono in blocco del lettore lol).

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  4. devo assolutamente prenderlo! Peccato però per il prezzo... per un libro di questo tipo, per i miei gusti, è troppo. Aspetterò qualche promozione (o magari qualche buono) per prenderlo :D

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