giovedì 26 settembre 2019

Review Party: Sei di Corvi - Leigh Bardugo

Buongiorno. Oggi vi parlo di una delle migliori letture dell'anno: Sei di Corvi di Leigh Bardugo. Si tratta di un'uscita di cui si è parlato relativamente solo nella scorsa settimana (colpa del ciclone Nevernight che si è abbattuto nell'editoria ai primi di settembre) ma gli appassionati del genere ben sanno che questo è uno dei romanzi più interessanti degli ultimi anni nonché, a mio avviso, il migliore di Leigh Bardugo (aspettando Ninth House. Dio, quanto attendo quel libro!)



TITOLO: Sei di corvi
AUTORE: Leigh Bardugo
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO (CARTACEO):
PREZZO (EBOOK):  
TRAMA: A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. 
Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. 
Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.


Il Grishaverse è una grande saga fantasy scritta da Leigh Bardugo, composta a sua volta da duologie, trilogie e raccolte di novelle talvolta collegate fra loro, talvolta indipendenti che però condividono la stessa ambientazione, un'universo ispirato all'Europa e alla Russia
del XIX secolo composto da diversi stati, e i Grisha, personaggi dotati di straordinari poteri.
Tenebre e Ghiaccio, il primo romanzo del Grishaverse e inizio di una trilogia dedicata al personaggio di Alina Starkov è stato tradotto in italiano poco dopo l'uscita in inglese, ma la pubblicazione della serie si è interrotta, nonostante le richieste dei fan, solo al primo volume.
Ora, complice anche la realizzazione di una serie tv targata Netflix, i Grisha sono tornati in Italia, questa volta editi Mondadori: tuttavia la pubblicazione non è ripresa dal punto in cui è stata interrotta, cioè con la Grisha Alina Starkov, bensì è ricominciata con una nuova serie, la duologia di Sei di Corvi, con protagonisti Kaz Brekker, ladro e delinquente, e la sua scompigliata banda, alle prese con un'impresa impossibile.
In breve: Sei di Corvi è bellissimo. È un romanzo che sa come catturare l'attenzione del lettore, che sa coinvolgerlo e immergerlo in una vicenda che fonde le storie di ladri astuti, di amicizia, di rivalsa con un elemento magico curato nei minimi dettagli.
L'inizio del romanzo è un po' lento, e il fatto che vi siano alcuni richiami ai libri precedenti, usciti in lingua diversi anni fa e alcuni mai tradotti in italiano, non aiuta certo il lettore (anche se, fortunatamente, la vicenda raccontata in Sei di Corvi rimane autonoma rispetto alla trilogia originale).
Tuttavia una volta inquadrati i protagonisti e l'obiettivo finale, il recupero di un ostaggio da una fortezza inespugnabile, la storia si fa mano a mano sempre più interessante e coinvolgente, quasi al punto da creare dipendenza.
I sei protagonisti
Illustrazione di Charlie Bowater
L'aspetto che più ho adorato tra i tanti pregi di Sei di Corvi sono sicuramente i sei protagonisti: molte volte, infatti, trovo dei personaggi principali insopportabili o comunque con difetti evidenti, ma non in questo caso. Non saprei infatti, nemmeno a lettura conclusa, dire chi é il mio preferito tra Kaz Brekker, giovane ladro prodigio apparentemente freddo e calcolatore, Inej, spia ed acrobata, Jesper, una testa calda dal grande senso dell'umorismo, Wylan, figlio di un ricco mercante con un talento per il flauto e gli esplosivi, Nina, una Grisha lontana da casa con la passione per i dolci e Matthias, rinchiuso in carcere per un reato che non ha commesso.
L'autrice non solo riesce a caratterizzarli profondamente, ma dedica diversi paragrafi in ogni capitolo alle descrizioni delle dinamiche fra i vari componenti del gruppo, al punto che il lettore diventa quasi il settimo componente della banda, tanto gli sembra di conoscere i protagonisti.
Anche lo stile dell'autrice rientra tra gli aspetti positivi da segnalare in Sei di Corvi.
Leigh Bardugo infatti riesce a fondere uno stile fantasy, più lento e descrittivo, con una scrittura rapida ed incalzante, adatta alle scene di azione che abbondano nella seconda metà del libro. Ho apprezzato anche la scelta di usare i punti di vista di tutti i protagonisti: capisco che possa sembrare dispersivo cambiare sei PoV, ma l'autrice riesce a rendere il risultato coerente scegliendo di narrare la storia in terza persona anziché in prima.
Nota di merito per il finale in cui Leigh Bardugo ha saputo inserire un cliffhanger che tiene viva l'attenzione del lettore nei confronti del seguito ma che non risulta fastidioso, grazie comunque al fatto che la trama principale di Sei di Corvi giunge comunque a una conclusione soddisfacente.
Quindi? Quando ci vuole, ci vuole: per me Sei di Corvi vale le cinque stelline. O meglio, forse oggettivamente non è così perfetto, forse non è altro che un fantasy come tanti, solo più famoso di altre opere più meritevoli, però Sei di Corvi mi è piaciuto, mi è piaciuto tanto e se nelle sue quattrocento ed oltre pagine ho pensato a tutto fuorché ai suoi difetti forse è un libro che merita davvero una possibilità. 

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