Buongiorno. Lo so, nel blog è in corso la Author Week, ma non potevo non parlarvi di uno dei miei autori preferiti, che torna dopo un silenzio di OTTO (e sottolineo OTTO) anni. Si parla di Christopher Paolini, che con il suo Ciclo dell'Eredità ha segnato la mia infanzia, e pure l'adolescenza, colui che mi ispirato l'amore per il fantasy e fatto scrivere le uniche fan fictions della mia vita (ebbene sì, lo confesso, scrivevo anche io fan faction romantiche sul Ciclo dell'Eredità).
Improvvisamente ha annunciato il suo ritorno con una raccolta di novelle: come sarà tornare dopo tanto tempo ad Alagaesia?
Improvvisamente ha annunciato il suo ritorno con una raccolta di novelle: come sarà tornare dopo tanto tempo ad Alagaesia?
Nota: la recensione sarà no-spoiler, ma lunghissima. Grazie a Rizzoli per la copia e a Silvia per avermi permesso di fare parte di questo review party (a cui tenevo davvero moltissimo)
TITOLO: La forchetta, la strega e il drago. Racconti da Alagaësia
AUTORE: Christopher Paolini
COLLANA: Rizzoli
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: È passato un anno da quando Eragon ha lasciato Alagaësia in cerca del luogo perfetto in cui addestrare una nuova generazione di Cavalieri dei Draghi. E' alle prese con una lista lunghissima di compiti e doveri: costruire una fortezza a misura di drago, discutere con i fornitori, vegliare le uova dei futuri draghi e tenere a bada i belligeranti Urgali e gli altezzosi elfi. Poi una visione degli Eldunarí, una visita inaspettata e un'appassionante leggenda degli Urgali gli offrono la distrazione di cui ha tanto bisogno e gli mostrano le cose sotto un'altra prospettiva tre storie inedite ambientate ad Alagaësia, un assaggio della nuova vita di Eragon e un estratto dalle memorie di Angela l'erborista – di cui è autrice Angela Paolini, che ha ispirato il personaggio della strega – per tornare a immergersi nell'affascinante e antico mondo del Ciclo dell'Eredità.
Nessun posto è come casa.
Avevo
undici anni quando trovai sotto l'albero il libro di Eragon, che avevo
assolutamente preteso dopo aver letto un articolo che parlava del film appena
uscito nei cinema.
La
settimana dopo avevo già Eldest sul comodino.
Da
allora ricordo ogni singola attesa: quella di due anni per Brisingr, quella di
tre anni per Inheritance, che concludeva il Ciclo con un finale che mi aveva
lasciata interdetta, se non delusa, e poi da allora il vuoto. Christopher aveva
annunciato un quinto libro e un romanzo di fantascienza, ma di nessuno dei due
si avevano notizie di un'eventuale data di pubblicazione: solo lunghe
discussioni su cosa ci sarebbe stato per il primo e foto di pile di pagine
bianche per il secondo.
Per
il resto, solo silenzio... fino a due mesi fa, quando, a sorpresa, è stata
annunciata la pubblicazione di La forchetta, la Strega e il Drago, una raccolta
di racconti su Alagaësia di cui nessuno aveva mai sentito parlare.
In
tutti questi anni ho letto molti libri, fantasy e non, ciascuno con i propri
pregi e difetti. Mi sono creata una lista di autori preferiti, che stimo e che
seguo assiduamente. I miei gusti sono cambiati, forse anche cresciuti, ma
nonostante ciò, credetemi se vi dico che leggere la prima frase di questo libro
mi ha provocato un tuffo al cuore. Tornare ad Alagaësia è sempre un piacere ma
questo non è un romanzo su Eragon, bensì una raccolta di tre storie separate
fra loro e dedicate a personaggi diversi dal Cavaliere dei Draghi. Sapranno
soddisfare le aspettative di una lettrice affezionata della saga?
LA
FORCHETTA
Eragon
is back. Il momento che tutti abbiamo aspettato è arrivato, ed è stato
bellissimo leggere di Eragon e della sua dragonessa Saphira alle prese con la
rinascita dell'Ordine dei Cavalieri e con un po' di lavori da sbrigare.
Peccato
che questo quadro idilliaco sia solo una cornice per il racconto in questione,
che non riguarda Eragon, ma un certo Tornac (e il nome non è nuovo per chi ha
letto il Ciclo dell'Eredità) alle prese con una ragazzina bullizzata da una
coetanea, una banda di malviventi che sanno più cose di quante dovrebbero e una
forchetta incantata.
Le
premesse sono molto bizzarre, ma il racconto in sé è più serio e ricco d'azione
di quanto inizialmente pensassi, e per di più ha un finale aperto che lascia
margini di sviluppo nel fantomatico "Quinto Libro" di cui si parla da
anni e anni.
LA
STREGA
Il
secondo racconto riguarda Angela l'Indovina ed è scritto da Angela Paolini, la
sorella di Christopher a cui l'omonimo personaggio è ispirato, sotto forma di
capitoli sparsi della biografia della strega.
Il
mio primo pensiero riguardo a questa storia è stato: ma che diamine ho letto?
Invece
che approfondire il personaggio di Angela, la sua autobiografia lo confonde
sempre più, e solo l'unica parte, quella dedicata al suo prendere Elva sotto la
sua ala protettrice, è riuscita a convincermi appieno. Tuttavia devo dire che
Angela Paolini scrive bene, e il suo stile, particolare e un po' contorto,
riesce ad incarnare alla perfezione lo spirito della misteriosa erborista e che
lei, Solembum il gatto mannaro, ed Elva la bambina inquietante sono un
pittoresco gruppetto di cui vorrei leggere altro in futuro... magari sempre
dalla penna di Angela Paolini!
IL
DRAGO
Il
Drago del Kulkaras è una storia che ha un grande pregio e un grande difetto.
Il
pregio è che è veramente una novella ben fatta e ben scritta: essa infatti
racconta una storia autoconclusiva e indipendente dalle vicende del Ciclo
dell'Eredità, che riguarda una giovane Urgali di nome Ilgra la quale ha un
unico scopo nella vita, quello di uccidere Vêrmund, il drago che ha ucciso suo
padre. Nonostante non sia un romanzo la vicenda è comunque avventurosa, e
tratta sia dell'addestramento della giovane, che dei suoi vari tentativi per
raggiungere il suo obiettivo, fino al colpo di scena finale. Lo stile di
Paolini, che è lento e quasi fiabesco, ben si addice a questo genere di
racconto nonostante l'inizio risulti piuttosto lento, tuttavia dopo un po' di
pagine, la storia si movimenta e, sebbene non nutrissi, almeno in principio,
grande interesse per le vicende della giovane Urgali non vedevo l'ora di
leggere la conclusione della sua storia.
Ed
è proprio la questione dell'interesse del lettore l'unico grande difetto del
Drago del Kulkaras: esso infatti non aggiunge niente di nuovo alla trama
orizzontale, e per chi ha aspettato quasi otto anni per leggere qualcosa su
Eragon e Saphira trovarsi ad avere a che fare con cento e più pagine su Urgali
e le loro leggende, seppur suggestive, non è proprio il massimo. Fortunatamente
il finale apre un grande spiraglio per il futuro del Ciclo dell'Eredità...
peccato però che la storia si interrompa proprio sul più bello.
Quindi?
La mia valutazione è di quattro stelline: ho aspettato tanto di tornare ad
Alagaësia, e nutro pensieri un po' contrastanti su questa raccolta di novelle.
I racconti mi sono piaciuti, ma nessuno dei tre mi ha entusiasmato come avrei
voluto, eppure, al tempo stesso, mi ha emozionato leggere le parti riguardanti
Eragon e la nuova Città dei Cavalieri e credo che, se almeno una novella fosse
stata incentrata interamente su di lui, e su Saphira, il mio voto sulla raccolta sarebbe stato
anche più alto.
Eppure
se dobbiamo aspettare otto anni fra un romanzo e un altro... ben vengano le
raccolte di novelle, anche perché, meglio leggere una leggenda Urgali di oltre
cento pagine qui, in un libro pensato appositamente per quel tipo di storie,
che magari nel fantomatico Libro Cinque, inserita a metà di una scena d'azione, quando il pathos è al massimo.
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