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martedì 22 gennaio 2019

Review Party: La forchetta, la strega e il drago - Christopher Paolini

Buongiorno. Lo so, nel blog è in corso la Author Week, ma non potevo non parlarvi di uno dei miei autori preferiti, che torna dopo un silenzio di OTTO (e sottolineo OTTO) anni. Si parla di Christopher Paolini, che con il suo Ciclo dell'Eredità ha segnato la mia infanzia, e pure l'adolescenza, colui che mi ispirato l'amore per il fantasy e fatto scrivere le uniche fan fictions della mia vita (ebbene sì, lo confesso, scrivevo anche io fan faction romantiche sul Ciclo dell'Eredità).
Improvvisamente ha annunciato il suo ritorno con una raccolta di novelle: come sarà tornare dopo tanto tempo ad Alagaesia?
Nota: la recensione sarà no-spoiler, ma lunghissima. Grazie a Rizzoli per la copia e a Silvia per avermi permesso di fare parte di questo review party (a cui tenevo davvero moltissimo)  



TITOLO: La forchetta, la strega e il drago. Racconti da Alagaësia 
AUTORE: Christopher Paolini
COLLANA: Rizzoli 
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 9,99€ 
TRAMA: È passato un anno da quando Eragon ha lasciato Alagaësia in cerca del luogo perfetto in cui addestrare una nuova generazione di Cavalieri dei Draghi. E' alle prese con una lista lunghissima di compiti e doveri: costruire una fortezza a misura di drago, discutere con i fornitori, vegliare le uova dei futuri draghi e tenere a bada i belligeranti Urgali e gli altezzosi elfi. Poi una visione degli Eldunarí, una visita inaspettata e un'appassionante leggenda degli Urgali gli offrono la distrazione di cui ha tanto bisogno e gli mostrano le cose sotto un'altra prospettiva tre storie inedite ambientate ad Alagaësia, un assaggio della nuova vita di Eragon e un estratto dalle memorie di Angela l'erborista – di cui è autrice Angela Paolini, che ha ispirato il personaggio della strega – per tornare a immergersi nell'affascinante e antico mondo del Ciclo dell'Eredità.


Nessun posto è come casa.
Avevo undici anni quando trovai sotto l'albero il libro di Eragon, che avevo assolutamente preteso dopo aver letto un articolo che parlava del film appena uscito nei cinema.
La settimana dopo avevo già Eldest sul comodino.
Da allora ricordo ogni singola attesa: quella di due anni per Brisingr, quella di tre anni per Inheritance, che concludeva il Ciclo con un finale che mi aveva lasciata interdetta, se non delusa, e poi da allora il vuoto. Christopher aveva annunciato un quinto libro e un romanzo di fantascienza, ma di nessuno dei due si avevano notizie di un'eventuale data di pubblicazione: solo lunghe discussioni su cosa ci sarebbe stato per il primo e foto di pile di pagine bianche per il secondo.
Per il resto, solo silenzio... fino a due mesi fa, quando, a sorpresa, è stata annunciata la pubblicazione di La forchetta, la Strega e il Drago, una raccolta di racconti su Alagaësia di cui nessuno aveva mai sentito parlare.
In tutti questi anni ho letto molti libri, fantasy e non, ciascuno con i propri pregi e difetti. Mi sono creata una lista di autori preferiti, che stimo e che seguo assiduamente. I miei gusti sono cambiati, forse anche cresciuti, ma nonostante ciò, credetemi se vi dico che leggere la prima frase di questo libro mi ha provocato un tuffo al cuore. Tornare ad Alagaësia è sempre un piacere ma questo non è un romanzo su Eragon, bensì una raccolta di tre storie separate fra loro e dedicate a personaggi diversi dal Cavaliere dei Draghi. Sapranno soddisfare le aspettative di una lettrice affezionata della saga?

 LA FORCHETTA

Eragon is back. Il momento che tutti abbiamo aspettato è arrivato, ed è stato bellissimo leggere di Eragon e della sua dragonessa Saphira alle prese con la rinascita dell'Ordine dei Cavalieri e con un po' di lavori da sbrigare.
Peccato che questo quadro idilliaco sia solo una cornice per il racconto in questione, che non riguarda Eragon, ma un certo Tornac (e il nome non è nuovo per chi ha letto il Ciclo dell'Eredità) alle prese con una ragazzina bullizzata da una coetanea, una banda di malviventi che sanno più cose di quante dovrebbero e una forchetta incantata.
Le premesse sono molto bizzarre, ma il racconto in sé è più serio e ricco d'azione di quanto inizialmente pensassi, e per di più ha un finale aperto che lascia margini di sviluppo nel fantomatico "Quinto Libro" di cui si parla da anni e anni.

LA STREGA

Il secondo racconto riguarda Angela l'Indovina ed è scritto da Angela Paolini, la sorella di Christopher a cui l'omonimo personaggio è ispirato, sotto forma di capitoli sparsi della biografia della strega.
Il mio primo pensiero riguardo a questa storia è stato: ma che diamine ho letto?
Invece che approfondire il personaggio di Angela, la sua autobiografia lo confonde sempre più, e solo l'unica parte, quella dedicata al suo prendere Elva sotto la sua ala protettrice, è riuscita a convincermi appieno. Tuttavia devo dire che Angela Paolini scrive bene, e il suo stile, particolare e un po' contorto, riesce ad incarnare alla perfezione lo spirito della misteriosa erborista e che lei, Solembum il gatto mannaro, ed Elva la bambina inquietante sono un pittoresco gruppetto di cui vorrei leggere altro in futuro... magari sempre dalla penna di Angela Paolini!

 IL DRAGO

Il Drago del Kulkaras è una storia che ha un grande pregio e un grande difetto.
Il pregio è che è veramente una novella ben fatta e ben scritta: essa infatti racconta una storia autoconclusiva e indipendente dalle vicende del Ciclo dell'Eredità, che riguarda una giovane Urgali di nome Ilgra la quale ha un unico scopo nella vita, quello di uccidere Vêrmund, il drago che ha ucciso suo padre. Nonostante non sia un romanzo la vicenda è comunque avventurosa, e tratta sia dell'addestramento della giovane, che dei suoi vari tentativi per raggiungere il suo obiettivo, fino al colpo di scena finale. Lo stile di Paolini, che è lento e quasi fiabesco, ben si addice a questo genere di racconto nonostante l'inizio risulti piuttosto lento, tuttavia dopo un po' di pagine, la storia si movimenta e, sebbene non nutrissi, almeno in principio, grande interesse per le vicende della giovane Urgali non vedevo l'ora di leggere la conclusione della sua storia.
Ed è proprio la questione dell'interesse del lettore l'unico grande difetto del Drago del Kulkaras: esso infatti non aggiunge niente di nuovo alla trama orizzontale, e per chi ha aspettato quasi otto anni per leggere qualcosa su Eragon e Saphira trovarsi ad avere a che fare con cento e più pagine su Urgali e le loro leggende, seppur suggestive, non è proprio il massimo. Fortunatamente il finale apre un grande spiraglio per il futuro del Ciclo dell'Eredità... peccato però che la storia si interrompa proprio sul più bello.

Quindi? La mia valutazione è di quattro stelline: ho aspettato tanto di tornare ad Alagaësia, e nutro pensieri un po' contrastanti su questa raccolta di novelle. I racconti mi sono piaciuti, ma nessuno dei tre mi ha entusiasmato come avrei voluto, eppure, al tempo stesso, mi ha emozionato leggere le parti riguardanti Eragon e la nuova Città dei Cavalieri e credo che, se almeno una novella fosse stata incentrata interamente su di lui, e su Saphira, il mio voto sulla raccolta sarebbe stato anche più alto.
Eppure se dobbiamo aspettare otto anni fra un romanzo e un altro... ben vengano le raccolte di novelle, anche perché, meglio leggere una leggenda Urgali di oltre cento pagine qui, in un libro pensato appositamente per quel tipo di storie, che magari nel fantomatico Libro Cinque, inserita a metà di una scena d'azione, quando il pathos è al massimo.




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