Buongiorno! Avete dormito questa notte? Io non molto. La partita di ieri sera è stata tosta: tanta ansia, certo, ma la conclusione è stata la migliore possibile. Ora però passiamo agli argomenti seri. Oggi vi parlo di un romanzo storico francese, Le donne della Gioconda di Josselin Guillois, edito Garzanti, che trattava di un argomento che mi stava molto a cuore: il salvataggio delle opere del Louvre. Le premesse erano ottime... Sarà così anche per la conclusione?
TITOLO: Le donne della Gioconda AUTORE: Josselin Guillois
COLLANA: Garzanti
PREZZO (CARTACEO): 16,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Parigi, agosto 1939. Mancano pochi giorni allo scoppio della guerra e i nazisti hanno un piano per attaccare la Francia e occupare la capitale. La Gioconda e con essa molti altri capolavori sono in pericolo. Ma c’è un uomo pronto a rischiare la vita per salvare il Louvre: si chiama Jacques Jaujard, è il direttore dei Musei nazionali e sta per dare inizio alla più grande evacuazione di opere d’arte della storia. Un’impresa mai tentata prima che non può compiere da solo. Tre donne partecipano al trasferimento di un patrimonio di inestimabile valore per mettere al sicuro le collezioni al castello di Chambord, nella Loira, lontano da avidi predatori. Sono loro la sua più grande risorsa: la moglie Marcelle, la figlioccia Carmen e l’attrice Jeanne offrono il loro aiuto. Tre donne che esplorano i propri desideri e le proprie fragilità, lasciando che sia l’istinto a guidarle e cercando ispirazione nei dipinti che stanno contribuendo a salvare. Non esiste altro modo per offrire alla Monna Lisa, alle tele di Rubens, alle maestose opere del Veronese la possibilità di mostrarsi allo sguardo stupito e meravigliato delle generazioni che verranno. Anche se si tratta di una corsa contro il tempo. Perché i più stretti collaboratori del Führer non si fermano di fronte a niente pur di ottenere quello che vogliono.
Cosa mi aspettavo da Le donne della Gioconda? Un romanzo storico che raccontasse il salvataggio delle opere d'arte dal Louvre durante la Seconda Guerra Mondiale dando importanza alle donne che hanno reso possibile all'impresa.Cosa ho trovato? Metà libro occupato dai diari di una donna ossessionata dalla mancanza di un figlio e da quelli di una ragazzina con il punto fisso delle prime mestruazioni, in cui i drammi personali finiscono per oscurare l'argomento principale del libro.Solo la seconda metà della storia, dedicata a una ex attrice diventata una spia per il direttore del Louvre mi ha restituito quelle sensazioni che mi aspettavo leggendo la trama e che invece i primi due punti di vista non mi avevano regalato.Ma scendiamo nel dettaglio. Le donne della Gioconda non è un romanzo storico tradizionale: esso infatti è narrato sotto forma di diario e presenta le testimonianze di tre donne, tutte diverse tra loro per età, professione, esperienze, ma tutte coinvolte nella grande evacuazione delle opere dal Louvre, in una Francia sempre più minacciata dall'avanzata dell'oppressore nazista, quella Germania che, nelle prime fasi della guerra, sembra invincibile.Marcelle è sposata con il direttore del Louvre e ne è innamoratissima, anzi ossessionata. Così come un'ossessione per lei è quella di rimanere incinta: mentre salva le opere dalle sale del Louvre per mandarle prima nella Loira, poi nel selvaggio Aveyron, la donna non può fare a meno di riflettere su tutti quei dipinti che vedono per protagonista la donna come madre. Dalle Madonne rinascimentali ai quadri ottocenteschi tutte quelle donne, con i loro bebè, porteranno la psiche di Marcelle al collasso e tutto ciò risulta drammaticamente evidente dalle pagine del suo diario.Carmen invece è un'adolescente e se Marcelle era ossessionata dalla gravidanza, lei invece non pensa altro che alle sue prime mestruazioni, che tardano a venire. Figlia di una coppia di curatori del Louvre, Carmen viene trasferita qua e là per la Francia insieme alle opere d'arte del museo, anche lei cerca nei quadri un riflesso dei cambiamenti che stanno coinvolgendo il suo corpo, fino ad elaborare una pazza teoria: "se avesse avuto le mestruazioni prima del suo compleanno, allora la Francia avrebbe vinto la guerra". Jeanne invece è una ex attrice appassionata di arte che viene reclutata come traduttrice per i tedeschi: il suo compito sarà quello di fare il doppio gioco ed aiutare i francesi a salvare quante più opere possibili. Anche Jeanne ha un'ossessione: quella per il marito di Marcelle, che sembra condividere l'infatuazione per la donna, ma, per fortuna, i toni del suo diario sono molto meno deliranti rispetto a quelli di Marcelle stessa e Carmen.Non so cosa pensare de Le donne della Gioconda. Da un lato la storia mi è piaciuta e anche l'idea di raccontarla tramite diario mi ha convinto perché riesce a svecchiare il genere romanzo storico che, in genere, viene associato a una narrazione complessa e pesante. Dall'altro però non mi hanno convinto le protagoniste e le loro ossessioni. A volte le ho trovate fuori contesto, io ho scelto di leggere questo libro per godermi una storia sull'arte e la seconda guerra mondiale, non per avere a che fare nella maggior parte dei casi con donne ossessionate dal sesso e dal mestruo, a volte eccessive nella loro ripetitività, e la cosa non mi ha sorpreso visto che, al termine del libro, ho scoperto che l'autore... è un uomo! Ciò risulta evidente soprattutto per Carmen e Marcelle, troppo sopra le righe per risultare credibili, mentre ho trovato Jeanne l'unica realistica del trio di protagoniste, una donna complessa, con le sue ossessioni, certo, ma non così esagerate e soprattutto, piacevole da leggere. L'epilogo è l'unica parte del libro raccontata da un punto di vista maschile e mi ha leggermente deluso: mi aspettavo di più, e invece mi è sembrato tirato via, come se l'autore avesse fretta di concludere il romanzo entro un certo numero di pagine, cosa di cui sinceramente dubito, considerato che Le donne della Gioconda non arriva nemmeno a 200 pagine.Dunque la mia valutazione è di tre stelline. Le donne della Gioconda è un romanzo con tanti spunti interessanti, con ottime premesse, e una realizzazione che però lascia un po' a desiderare, con alcuni difetti e un finale non all'altezza. L'autore è al debutto e già ha dimostrato buone qualità ma secondo me, in futuro, dovrà rivedere alcuni elementi, soprattutto riguardanti la caratterizzazione dei personaggi: solo così non potrà fare altro che migliorare.
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