AUTORE: Tiziana Triana
COLLANA: Sonzogno
PREZZO
(CARTACEO): 19,00€
PREZZO
(EBOOK): 9,99€
TRAMA: Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l'accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell'esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui - in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle - che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico - le streghe -, e un potente sostenitore - la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l'ha vista.
Io
non ho Netflix ma ho sentito comunque parlare, grazie ai giornali, di Luna
Nera, una nuova serie di produzione italiana che verrà rilasciata il prossimo
anno.
Qual
è la particolarità di Luna Nera?
Sicuramente
il genere fantasy, così insolito per una produzione Made in Italy, e poi i
riferimenti alla stregoneria: non a caso l'opera é ambientata nell'Italia del
Seicento, dove ignoranza e superstizione avevano portato al rogo moltissime
donne innocenti, accusate ingiustamente di essere streghe, magari solo perché
guaritrici o conducevano vite diverse da quella di madre e moglie ubbidiente.
Come
ho scoperto solo di recente, Luna Nera è stata tratta da un romanzo, dal titolo
Le città perdute, scritto da Tiziana Traina e pubblicato a fine novembre da
Sonzogno.
I
punti cardine di Le città perdute sono, a mio avviso, l'ambientazione,
seicentesca ed italiana, e la componente femminile, che domina il romanzo.
Protagonista
della storia è Adelaide, una ragazza che vive da sola col fratellino ed esercita
la professione di levatrice: quando una delle bambine che ha fatto nascere
muore improvvisamente a poche ore dal parto, la famiglia della neonata la
accusa di stregoneria, aizzandole contro l'intera comunità.
Scacciati
dalla propria casa, minacciati dai propri concittadini, ad Ade e a Valente non
rimane altro che unirsi alle Città Perdute, una comunità di sole donne, libere
ed emancipate, che vivono nascoste nel bosco e sembrano nascondere un segreto.
Solo abili studiose o vere e proprie streghe?
Sono
Le città perdute, a mio avviso, le vere e proprie protagoniste del romanzo: da
Tebe, la nobildonna che ha fondato il gruppo a Janara dal misterioso passato,
dall'indomita ladra Persepolis all'artista Aquileia, le Città sono donne dalla
personalità forte e ben determinata, ognuna con i propri pregi e difetti,
troppo moderne per l'epoca in cui vivono. Mi sono piaciute più loro che Ade che
ho trovato meno incisiva e quasi insignificante, anche se risulta forse più
realistica, rispetto alle altre, come donna del Seicento alle prese con eventi
più grandi di lei.
Nonostante
gli uomini siano, con la loro misoginia e ignoranza, i veri nemici del romanzo,
tra le figure maschili emergono anche degli esempi positivi, tra i quali i più
brillanti sono sicuramente Pietro, che svolge il ruolo di interesse amoroso di
Ade, intelligente, moderno e risoluto, e il giovane frate Filippo, poco più che
una comparsa ma che, con la sua compassione e la sua intelligenza mi ha colpito
a tal punto che spero nel seguito abbia un ruolo più ampio.
Un'immagine della serie tv |
Per
quanto riguarda la scrittura Tiziana Traina riesce a rendere assolutamente
verosimili le ambientazioni: credetemi quando vi dico che non c'è niente di più
agghiacciante dell'Italia del Seicento! Tra una caccia alle streghe continua in
cui una parola fuori posto poteva condannare la vita di un innocente, e un
paese che sembra accogliere come verità le menzogne più becere, questo romanzo
mi ha trasmesso più ansia e tensione di tanti altri libri di genere horror.
Tuttavia
la scrittura della Traina ha un limite: tutto è perfetto finché Le città
perdute si mantiene sul genere pseudo-storico, ma, da avida lettrice di
fantasy, devo dire che scrivere scene di genere fantastico non è proprio il
punto forte dell'autrice.
La
parte finale del libro, in cui l'elemento fantastico esce allo scoperto, è
frettolosa e confusa rispetto al resto del romanzo: avrei magari preferito che
il fantasy fosse introdotto prima e che gli fossero dedicati più capitoli. In
generale comunque la trama presenta alcune parti più oscure che spero vengano
chiarite nei volumi successivi.
Tuttavia
la mia valutazione è comunque buona: quattro stelline.
Il
franchise di Luna Nera mostra ottime potenzialità: spero che la saga cartacea e
la serie tv riescano a sfruttarle al meglio!
ti dirò, mi ispira più la serie tv del libro.
RispondiEliminaAnche se ho paura che la serie sarà molto "all'italiana"... vedremo ^^"
Alla fine il romanzo non era poi così male... come storico addirittura bello (ma si vede che l'autrice deve ancora leggerne di fantasy per saper scrivere scene fantastiche dotate di senso). Comunque ho visto le foto della serie tv e sto pensando di sfruttare il mio mese di prova Netflix quando uscirà perché mi ispira moltissimo
EliminaMi ispira molto, cercherò anche la serie tv.
RispondiEliminaPurtroppo non si sa ancora quando uscirà la serie (2020 si, ma che mese? Ancora mistero...)
EliminaCondivido come Giusy: mi ispira ma ho paura dello stile "fiction RAI" (e il trailer sembra darmi ragione)
RispondiEliminaNon lo so, non ho Netflix :(
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