Ciao a tutti. Il review party di oggi riguarda il terzo volume di una serie insolita che vi consiglio moltissimo: ovvero Macchine Mortali di Philip Reeve.
Lo so che il primo volume potrebbe non ispirarvi, ma credetemi questa serie è come il vino: più si va avanti e più migliora.
AUTORE: Philip Reeve
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO
(CARTACEO): 18,00€
PREZZO
(EBOOK): 9,99€
TRAMA: I potenti motori di Anchorage sono fermi e ricoperti di ruggine ormai da anni. Da tempo, infatti, la città derelitta non solca più le lande del ghiaccio, ma si è stanziata sulla costa di quella che una volta era l'America. Tom Natsworthy ed Hester Shaw hanno abbandonato la loro vita avventurosa e finalmente hanno messo radici. Forse, per la prima volta nella vita, si sentono davvero felici. Peccato che alla loro primogenita Wren tutta questa tranquillità annoi da impazzire e che scalpiti per lanciarsi in qualche avventura memorabile. Così, quando si imbatte in Gargle, un pirata galante alla guida di un gruppo di ladruncoli, i Ragazzi Perduti, che le chiede di aiutarlo a rubare il misterioso e pericoloso Libro di latta, non può che accettare, attratta da un'avventura tanto intrigante. Ma il furto non va esattamente come previsto e Gargle e la sua banda fuggono portando via con loro Wren, e lasciando a Tom ed Hester un'unica possibilità: abbandonare la loro vita pacifica per ritrovare la figlia, e quindi metterla in salvo. Una ricerca che condurrà sulla loro strada nemici che pensavano di essersi lasciati oramai alle spalle e che li costringerà a compiere scelte radicali.
No,
Congegni Infernali (in inglese The Infernal Devices) non c'entra niente con
l'omonima serie degli Shadowhunters di Cassandra Clare: in questo caso, infatti
stiamo parlando del terzo volume della serie fantastica Macchine Mortali,
scritta da Philip Reeve nei primi anni duemila e tornata alla ribalta grazie al
film prodotto da Peter Jackson, e tratto dal primo libro della saga, uscito al
cinema lo scorso dicembre?
Congegni
infernali è ambientato sedici anni dopo il precedente volume, l'Oro dei
Predoni, e ha come protagonista Wren Natsworthy, la figlia di Tom ed Hester. Al
suo fianco, vecchie e nuove conoscenze: riabbracciamo infatti Hester e Tom, che
continuano ad essere protagonisti della serie, ma anche personaggi apparsi solo
nel secondo libro della serie come Freya e il Professor Pennyroyal, e nuovi
arrivati come Theo Ngoni, un disertore dello Stormo Verde, e la dottoressa
Oenone Zero.
La
trama è come sempre ricca di azione e povera di punti morti: una infatti delle
cose che più preferisco di questa serie è il suo essere sintetica e non
perdersi troppo in vagheggiamenti inutili ai fini della serie. Le pagine
infatti di ogni volume sembrano poche, a malapena raggiungono le trecento, ma è
il contenuto quello che conta, e, in questo caso, le storie sono ricchissime di
eventi, azione e colpi di scena.
Tom
ed Hester sono, seppur cresciuti, sposati e diventati genitori, gli stessi di
sempre, che abbiamo iniziato a conoscere, e ad amare, nel primo libro, quando
erano poco più che ragazzini.
In
particolare continuo ad apprezzare il personaggio di Hester, sempre lontana da
qualsiasi stereotipo o classificazione, anche al costo di apparire cattiva o
insopportabile. Ne è un esempio il suo rapporto con Wren, ben lontano dai
classici rapporti madre e figlia che si vedono nella letteratura young adult:
contrastato, velato da gelosie e incomprensioni e da quella cicatrice che
deturpa orribilmente il volto della donna, Hester nella maggior parte dei casi
vede Wren come un ostacolo che la allontana da Tom e le complica la vita.
Niente
da dire, mi sa proprio che Hester Shaw vince il premio "madre
dell'anno"!
Il più grande pregio della serie rimane però il fatto che, al contrario di molte altre saghe, riesce a migliorare volume dopo volume.
Macchine
Mortali era una storia young adult con un'ambientazione davvero particolare,
ma, al di quello, la trama era piuttosto semplice e la lettura scorrevole,
divertente ma niente più.
L'oro
dei predoni invece si basava su una storia più complessa, che presentava nuovi
personaggi e nuove ambientazioni, con vicende molto più avvincente, sempre
autoconclusive, ma che, per essere comprese al meglio, necessitavano della
lettura del primo volume.
Anche
Congegni Infernali è un romanzo con un inizio e una fine, e nuovi personaggi,
ma si basa molto sul precedente volume, anche più di quanto L'oro dei predoni
si basasse su Macchine Mortali. Il risultato è quello di leggere una storia
semplice e avvincente, con la freschezza dei primi volumi, con il plus di
un'ambientazione davvero ricca e dettagliata, di cui ogni volta si scoprono
nuovi particolari. La scelta di utilizzare diversi punti di vista, sebbene
usando la terza persona anziché la prima, riesce a dare al lettore
un'esperienza a 360 gradi, permettendogli di assistere a vicende che si svolgono
in contemporanea in luoghi diversi.
In
conclusione la mia valutazione è di quattro stelline con un più. Congegni
Infernali è forse il volume della serie che ho preferito, il più complesso ma
anche il più divertente.
Ora
attendo e confido nella pubblicazione dell'ultimo volume della saga, attesa, mi
pare, entro fine anno.
Si,
perché la vicenda di Wren e del suo rapimento si è conclusa nelle pagine finali
di questo libro, ma Philip Reeve è bravissimo a inserire scene finali che
lasciano porte aperte al prossimo romanzo...
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