TITOLO: Per lanciarsi dalle stelle
COLLANA: Garzanti
PREZZO (CARTACEO): 16,90€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: "Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre". Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di ripartire per Parigi, subito dopo l'unico litigio della loro vita. Quel litigio di cui Sole si pentirà per sempre, perché non rivedrà mai più Stella, la persona più importante per lei. Sole non smette di guardare quel foglio perché, anche se ha solo venticinque anni, non c'è nulla di più difficile per lei che superare le proprie paure. Sa che, se le tiene strette a sé, non c'è nulla da rischiare: il lavoro sicuro per cui ha rinunciato al sogno di fare l'università; il primo bacio mai dato perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Ma ora Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una paura alla volta: dal lanciarsi con il paracadute al salire sulle montagne russe; dall'attraversare un bosco sotto il cielo stellato al fare un viaggio da sola a Parigi. Giorno dopo giorno, scopre il piacere dell'imprevisto e dell'adrenalina che le fa battere il cuore. A sostenerla c'è Samanta, un'adolescente in lotta con il mondo che ha paura persino della sua immagine riflessa. Rivedendosi in lei, Sole prova a smuovere la sua insicurezza e a insegnarle ciò che ha appena imparato: è normale avere paura, quello che serve è solo un unico, singolo, magnifico istante senza di essa. Ma c'è un unico istante che Sole non è ancora pronta a vivere. L'istante in cui deve confessare la verità al ragazzo di cui è da sempre innamorata. Una prova più difficile di tutte le altre. Perché anche l'amore può vestirsi d'abitudine e confondere. E per amare davvero bisogna essere pronti a mettersi in gioco. Perché persino i sogni possono cambiare quando sono solo una favola. Dopo il successo della Voce nascosta delle pietre, Chiara Parenti regala ai suoi lettori un nuovo romanzo che ci insegna a guardare dentro noi stessi. Una storia sull'importanza di assaporare ogni attimo, di non perdere le occasioni della vita. Una storia sull'amicizia che quando è sincera scava dentro anche se fa male. Una storia sul coraggio di guardare oltre la paura per toccare le stelle.
Lo confesso: sono una fifona. Ho
paura di diverse cose: di cose volanti come aerei e elicotteri, degli insetti come scarafaggi e cavallette,
delle altezze troppo elevate e chi più ne ha più ne metta. Per questo motivo,
sin dalla prima pagina, ho sentito di avere molto in comune con Sole, la
protagonista di questo romanzo.
Sole è cresciuta in una campana di
vetro, iperprotetta dai genitori, e ciò l'ha portata a sviluppare ogni tipo di
paura, dalle più normali, come quella di andare alle feste, alle più estreme,
come gettarsi da una scogliera.
La sua migliore amica, Stella, è
invece il suo opposto: sognatrice e sicura di sé si butta in ogni impresa senza timore, vivendo al massimo la sua
vita, al punto da lasciare il piccolo paesino del Molise in cui è cresciuta per
trasferirsi per amore di un trapezista a Parigi. Tuttavia, proprio dopo una
pesante litigata tra le due amiche, succede l'impensabile: Stella rimane
vittima di un attacco terroristico a Parigi, e Sole capisce non solo di aver
perso il proprio punto di riferimento ma che Stella aveva ragione: doveva
iniziare a vivere pienamente anche per lei. Per questo motivo la protagonista
inizia a sentire la necessità di
dare una svolta alla sua vita, svolta che si presenta sotto forma di un curioso
regalo di compleanno: un lancio con il paracadute. A questo lancio vero e
proprio ne seguiranno altri, in senso figurato, grazie alla presenza di
numerosi personaggi, da Samantha, figlia adolescente di una sua collega, a
Massimo, fratello di Stella, a Samuele, eclettico artista, Sole impara a
buttarsi e a vincere i suoi limiti.
Sole è un personaggio che cresce
parecchio durante il romanzo. Se un lettore dovesse leggere solo i primi due
capitoli, e poi passare subito alla conclusione, stenterebbe a credere che si
tratti della stessa persona. Non l'ho amata completamente, il perché ve lo
spiego dopo, ma in ogni caso ho apprezzato il suo continuo bisogno di mettersi
alla prova e migliorarsi, pagina dopo pagina, paura dopo paura.
Gli altri personaggi invece sono
molti più statici e fungono da appoggio e sostegno per la protagonista. Per
quanto Samantha, ragazzina vivace bloccata da una madre troppo severa mi sia
piaciuta sono stata un po' delusa dai personaggi maschili, sia da Massimo, che
ho trovato un po' incostante e nemmeno troppo simpatico, a Samuele, che
rappresenta in pieno il cliché dell'artista fissato con colori e filosofia.
Lo stile dell'autrice invece mi è
piaciuto. Avevo letto diversi romanzi brevi pubblicati da Chiara Parenti anni
or sono per la collana Youfeel, e li avevo trovati divertenti, originali: in
una parola, fantastici. Per questo motivo ero curiosa di leggere uno dei suoi
romanzi "completi" ed autoconclusivi editi da Garzanti e, nonostante
qualche difetto, devo dire che non sono stata delusa. Chiara Parenti si è
dimostrata ancora una volta un'ottima autrice, capace di esprimersi al meglio
sia in capitoli drammatici che in parti più leggere e divertenti.
Allora, perché non do il massimo dei voti a Per
lanciarsi dalle stelle?
Perché, come è già accaduto in passato in altre recensioni,
il problema riguarda il mio gusto personale e, come tale, non è una critica
oggettiva al romanzo in sé, ma solo una mia opinione.
Il fatto è che verso metà romanzo ho iniziato a trovare le
vicende un po' ripetitive e un po' irrealistiche: la protagonista prima
individua la sua fobia invalicabile, poi si lamenta un po' che ha paura, e poi
di qualsiasi cosa si tratto, la fa. Il che vale per alcune cose che a me
sembrano normali, sia per prove assolutamente estreme, come fare free climbing
o fare un'immersione. Tuttavia mai una volta che Stella molli e capisco che sia
per questioni letterarie, o per il fatto che a un certo punto ho visto Sole più
un simbolo dell'affrontare le proprie paure che una persona vera e propria, però
avrei preferito, per amor di realismo, che qualche volta mollasse, o che ci
mettesse due volte per superare una propria paura, contando che alcune delle
prove che affronta, nella realtà, richiedono controlli medici o comunque un
allenamento.
Io sono dell'idea che in certi casi
la paura sia anche positiva e, nonostante qualche bel discorso nelle pagine
finali, l'ho trovata fin troppo stigmatizzata all'interno del romanzo, perché
un conto è il coraggio, un conto è l'incoscienza, e qualcuna delle prove affrontate
da Sole l'ho trovata più una sfida incosciente che coraggiosa.
Per questo motivo la mia valutazione, ripeto
ancora una volta, personale, è di tre stelline e mezzo. Per lanciarsi dalle
stelle non ha nulla che non va, è scritto bene e ha una storia che coinvolge,
solo, per i motivi sopra citati, non mi ha convinto appieno. Ciononostante
l'autrice dimostra ancora una volta di essere una scrittrice dotata, e non vedo
l'ora di leggere il suo prossimo romanzo (e, nell'attesa, di recuperare quello
precedente).
Ciao! Mi piace molto lo stile di Chiara Parenti, ho letto un solo libro, è vero, ma è stato divertente e scorrevole. Avevo in lista anche questo, ma ancora non l'ho comprato. Vedremo. Quello che hai scritto mi ha fatto mettere il piede sul freno, diciamo che forse non sarà una mia priorità. A presto!
RispondiEliminaConta che io sono un po' la pecora nera in questo caso. Tutte le altre recensioni che ho letto erano a cinque stelle, ma in ogni caso ti consiglio di leggerlo (magari in biblioteca o quando uscirà l'edizione economica) per fartene un'idea
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