TITOLO: Wolf. La ragazza che sfidò il destino
COLLANA: DeAgostini
PREZZO(CARTACEO): 14,90 €
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: È il 1956 e l’alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa gran parte del mondo. Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata e avvincente corsa motociclistica che attraversa i continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. Il premio in palio? Un incontro con il supersorvegliato Führer, al Ballo del Vincitore. Yael, una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, ha visto troppa sofferenza per rimanere ancora ferma a guardare, e i cinque
lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler… e ucciderlo davanti a milioni di spettatori. Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile…
lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler… e ucciderlo davanti a milioni di spettatori. Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile…
La prima volta che ho letto la trama di Wolf non ne ero rimasta troppo convinta., perché l'autrice si muoveva su un filo molto sottile e poco stabile: quello della Seconda Guerra Mondiale. Conciliare una storia basata su un triste capitolo del Novecento, cambiarne il finale, facendo in modo che i "cattivi", quelli veri, quelli reali, trionfassero e mettere come protagonista una ragazza ebrea mutaforma non era facile. E, soprattutto si rischiava di cadere in storie irrispettose, in pacchianate che non rendono giustizia a una faccenda così delicata.
Insomma, avevo un
po' paura ad approcciarmi a tale lavoro. Fortunatamente Ryan Graudin mi ha
smentita: Wolf è un romanzo degno di nota, in cui la parte reale è trattata nel
giusto modo, con rispetto e il giusto pathos, mentre la parte fantastica e
distopica è assolutamente avvincente.
La vicenda ruota attorno al personaggio di Yael, ragazzina ebrea sottoposta a crudeli esperimenti che le hanno tolto molto, ma che le hanno donato la capacità di assumere le sembianze di qualsiasi donna sulla terra, inclusa Adele Wolfe, vincitrice del Tour dell'Asse, idolo di Germania, scritto proprio così, senza articolo, dato che si tratta del nome della super città-stato, una sorta di nuova Berlino voluta da Hitler. Yael fa parte della Resistenza, un movimento che si oppone al potere del partito nazista, e i suoi capi vogliono da lei una cosa sola: che vinca il Tour dell'Asse e che uccida Hitler al ballo organizzato in onore del vincitore.
Questo romanzo può
essere diviso in due parti: il prima e il durante di Yael. Il prima non ha
niente da invidiare ai romanzi sulla seconda guerra mondiale: nonostante la
parentesi quasi fantasy, la sofferenza di Yael e delle sue compagne di baracca
al campo di concentramento è resa in maniera vivida e assolutamente verosimile.
Il dopo invece è un po' più simile ai vari distopici letti in giro: i punti
cardine? Un regime assolutista che vieta la libertà e una gara da vincere ad
ogni costo. Ciononostante questa è anche la parte più adrenalinica: i continui
colpi di scena, e ribaltamenti di situazione, alcuni anche un po' tirati per i
capelli, fanno in modo che il lettore non riesca più a staccare gli occhi dalla
pagina, chiedendosi, ad ogni capitolo, "ma qui, come va a finire?"
La Graudin, ho
capito, sa come intrattenere chi legge le sue storie.
Per quanto riguarda
i personaggi, solo con Yael sono entrata in sintonia. Non solo è la
protagonista, ma è anche il personaggio più approfondito dal punto di vista
caratteriale: la sua personalità, il suo carattere, tutto è rappresentato alla
perfezione; Yael è una persona tangibile, fatta di carne e inchiostro, e ho
amato il modo in cui l'autrice è riuscita a renderla reale. Purtroppo la
Graudin non è riuscita a fare lo stesso con gli altri personaggi: Felix e Luka,
i comprimari, rimangono due punti interrogativi ambulanti per buona parte del
romanzo, la loro personalità non viene approfondita e restano due personaggi
piuttosto confusi, non so se per scelta dell'autrice di mantenere il mistero su
di loro (Luka infatti è protagonista di una novella a lui dedicata) o se per
una pecca. Gli altri ragazzi partecipanti al Tour dell'Asse, manco a dirlo,
restano dei nomi su carta, con veramente poca caratterizzazione, e fanno fatica
a distinguersi fra di loro, tanto l'attenzione è concentrata su Yael e la sua
missione. Unico rammarico: non aver conosciuto meglio la vera Adele Wolfe,
presentata dalla Graudin in una sola scena, personaggio interessantissimo
dimenticato per il resto della storia...
Lo stile
dell'autrice invece mi ha convinto, ben equilibrato com'è tra l'azione pura,
frasi brevi e scattanti, e la parte descrittiva, più lenta e riflessiva. Certo,
alcune scelte stilistiche mi hanno lasciato a dir poco perplessa (grassetti
inseriti un po' a caso, scritture grafiche decisamente troppo moderne rispetto
al contesto in cui è ambientata l'opera e così via), ma nel complesso posso
dire di aver letto distopici peggiori, sia dal punto di vista della trama, che
dello stile.
In conclusione? La
mia valutazione è di 4 stelline con un più. La storia mi ha coinvolto, il
finale mi ha letteralmente sconvolto, la protagonista mi è piaciuta.
Sicuramente porterò al termine questa saga, non vedo l'ora che il seguito esca
in Italia. Nel frattempo recupererò la novella Iron to Iron, per vedere se la
Graudin ha migliorato la caratterizzazione di Luka!
Ne sento parlare sempre bene e mi ispira molto!
RispondiEliminaSecondo me è un romanzo che una letta la merita!
EliminaLo voglio leggere e lo farò. Ho deciso. Poi dopo la tua recensione sono ancora più convinta ahah
RispondiEliminaAnche io all'inizio non ero affatto convinta di leggerlo, ma poi la curiosità ha prevalso su tutto
EliminaBella recensione! All'inizio avevo messo da parte pure io questo libro senza pensarci due volte proprio per lo stesso motivo per cui anche tu eri titubante ad iniziarlo. Questo è un periodo storico molto delicato da trattare e avevo paura che un fantasy su questo non sarebbe stato appropriato. Poi però ho letto un'altra recensione che come la tua mi ha tranquillizzata e rassicurata e da allora il libro è finito in wishlist! Non vedo l'ora di poterci mettere le mani sopra =D
RispondiEliminaAnche io avevo questi timori, ma mi sono detta che alla fine, mal che andava, scrivevo una recensione in cui esponevo i miei dubbi. Invece la Graudin mi ha stupita, perché ha fuso un romanzo di stampo fantasy con elementi seri, senza rovinarli, anzi esaltandoli. Insomma, mi ha convinto
EliminaCiao! Ho letto molte recensioni positive e la mia curiosità cresce, non vedo l'ora di leggerlo =)
RispondiEliminaFallo! Te lo consiglio vivamente
EliminaComplimenti per l'esame! :) E questo libro mi ispira sempre di più, spero di riuscire a leggerlo, prima o poi :)
RispondiEliminaGrazie! Si, mi auguro che trovi qualche ora da dedicare a Wolf.Le merita :)
EliminaMa che bella recensione ^^
RispondiEliminaDevo dire che questo libro è stata una bellissima lettura, ma ci sono alcuni particolari che non mi sono piaciuti (trovi la mia recensione qui ): il finale e la dipartita di Luka (comprensibile, ma triste), il sosia di Hitler di cui non ho capito la funzione nel libro (comprensibile anch’esso, ma un po’ fine a sé stesso a mio parere) e i pregiudizi sui ragazzi Giapponesi, tutti spietati, freddi, con un solo obiettivo. Sicuramente c’è un fondo di verità, ma sembrano veramente alieni in confronto ai ragazzi tedeschi o.o.
Per il resto un bellissimo libro e Yael è un personaggio favoloso *-*.
Un saluto,
Rainy