Terminata la Buchmesse di Francoforte, piano piano recupero alcune mie letture degli ultimi mesi. Questo libro, per esempio, all'uscita era rimasta quasi inosservato: si tratta di Manuale per signorine in fuga dagli scandali, secondo libro della serie Manuale per signorine di Sophie Irwin
Qualche anno fa, ancor prima della sua pubblicazione in Italia, nel periodo d'oro dei romance regency seguito all'uscita della prima stagione di Bridgerton, avevo letto Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco), esordio letterario di Sophie Irwin. Non ve l'ho recensito nel dettaglio sul blog, ma, nonostante ciò, lo ricordo come un romance regency valido, divertente e con una protagonista brillante.
Per questo motivo ho deciso di leggere il secondo romanzo dell'autrice, Manuale per signorine in fuga dagli scandali. Al di là del titolo e dell'ambientazione (oltre alle cover per chi come me ha acquistato l'edizione inglese) non ci sono legami tra questo e il precedente libro della Irwin: dunque non dovete aver concluso la lettura del primo per iniziare il secondo, che non è né un seguito, né uno spin off.
In generale, ho trovato Manuale per signorine in fuga dagli scandali un libro senza infamia né lode, con una premessa sulla carta interessante, ma che poteva essere sviluppata in maniera diversa.
La protagonista, Eliza Balfour, è una ragazza obbediente succube della famiglia, che le ha imposto a diciassette anni il matrimonio con il conte di Somerset, più vecchio di lei ma anche più ricco. Dieci anni dopo, Eliza, che non è stata in grado di generare un erede, rimane vedova: il marito, come premio per la sua obbedienza, le lascia una ricca eredità, a condizione che mantenga il buon nome della famiglia.
Nonostante il disappunto dei parenti del marito, e le ingerenze della madre, che vorrebbe che con i suoi nuovi averi mantenesse l'intera famiglia, Eliza, per la prima volta nella sua vita, si ritrova ad essere libera di fare ciò che vuole. Così, in compagnia della cugina Margaret, si trasferisce a Bath, dove inizia a integrarsi nella comunità cittadina e a condurre una vita mondana. Proprio qui incontra Lord Melville, noto libertino che sembra affascinato dalla ricca vedova appena giunta in città.
Se all'inizio Eliza cerca in tutti i modi di non avere a che fare con lo scandaloso nobiluomo, più i mesi passano più si rende conto che la compagnia di Lord Melville non è poi così male, complice anche la comune passione dei due per l'arte. Tuttavia Lord Melville è, per la società del tempo, un individuo poco raccomandabile: Eliza sa che frequentarlo significa rischiare di perdere la sua indipendenza così tanto agognata.
A differenza del primo libro, ho trovato la trama di questo secondo volume più scialba. Forse è colpa della protagonista, che, nei primi capitoli, ci viene presentata come una nobildonna obbediente e quasi insignificante. Certo, é anche vero che questo libro racconta il suo percorso di emancipazione ma, per tutto il romanzo, mi è sembrato che a Eliza mancasse un po´ di pepe, e nemmeno il soggiorno a Bath è riuscito a renderla più spumeggiante.
Per quanto riguarda Lord Melville, il protagonista maschile, in generale mi è piaciuto, ma ho trovato che avesse poca chimica con la protagonista. L'autrice non é riuscita a farmi piacere la loro relazione e ho trovato che Eliza avesse molta più sintonia con il nuovo conte di Somerset, che ci viene presentato come l'altro vertice del triangolo amoroso, che con il love interest vero e proprio.
Anche la scrittura l'ho trovata meno convincente rispetto a Manuale per signorine in cerca di un marito (ricco). Se quel libro infatti lo avevo divorato in pochi giorni, con questo romanzo ho fatto molta più fatica e, ad eccezione dei primi e degli ultimi capitoli, ho trovato il soggiorno di Eliza e Margaret a Bath piuttosto soporifero. La trama non ha veri e propri scossoni e anche il finale è abbastanza prevedibile: insomma, bene ma non benissimo.
Dunque la mia valutazione è di tre stelline. Mi aspettavo molto di più da Manuale per signorine in fuga dagli scandali, purtroppo però l'ho trovato un romanzo piatto, perso nella marea di romance regency che ormai intasano le librerie dopo il successo di Bridgerton e affini. Un vero peccato, perché secondo me Sophie Irwin ha le doti necessarie per pubblicare romanzi arguti e brillanti. Spero dunque che si rifaccia con il prossimo libro, previsto al momento per il 2025!
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