Ciao again! Secondo post di oggi e un gradito ritorno qui sul blog: è stato infatti tradotto in italiano l'ultimo romanzo di Veronica Roth: The Ones. La profezia dei prescelti.
Come spesso mi accade con la Roth, da un lato ne apprezzo l'originalità e la voglia di differenziarsi dalle coleghe, ma dall'altro c'è sempre qualcosa che non mi garba.
Cosa? Leggete la recensione!
AUTORE: Veronica Roth
COLLANA: Libri Mondadori
PREZZO
(CARTACEO): 19,90€
PREZZO
(EBOOK): 9,99€
TRAMA: Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare...
Sono
tantissimi, soprattutto a cavallo tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, i
romanzi che parlano dei cosiddetti Prescelti, ragazzini all'apparenza come
tutti gli altri ma in realtà designati, da maghi o da profezie, a combattere
un'epica guerra a colpi di spada, o magia, contro il cattivo di turno.
Harry
Potter è un prescelto. Eragon è un prescelto. Anche Anakin Skywalker lo è, in
un certo senso e tanti altri lo sono, la letteratura e il mondo del cinema sono
pieni di questi personaggi.
Tuttavia
il 99% delle storie si concentra sulla formazione del Prescelto e sulla sua
battaglia contro il male: raramente ci si concentra sul dopo, a meno di
stucchevoli epiloghi ambientati anni dopo in cui ci viene mostrato un
protagonista felice e contento che ripensa al suo passato.
Il
nuovo romanzo di Veronica Roth, The Ones, parte proprio da questo presupposto:
cosa accade a un gruppo di ragazzi prescelti a dieci anni dalla sconfitta del
cattivo?
Risposta:
quello che non ti aspetti.
I
protagonisti di The Ones non sono i classici prescelti ormai adulti con
famiglia e figli che sorridono ripensando alle battaglie del passato, anzi,
niente di più diverso. L'autrice è realista in modo crudele quando ci descrive
come se la passano Sloane, Matt, Esther, Ines e Albie, giovani adulti
sopravvissuti che tentano, ciascuno a suo modo, di andare avanti, oltre ciò che
è successo loro dieci anni prima
C'è
chi sfrutta la fama speculando sulle proprie esperienze e chi invece la usa per
qualche follower in più sui social, c'è chi sembra riuscire bene o male a
cavarsela e chi, come Sloane, la protagonista del libro, fa fatica a liberarsi
dai fantasmi che la perseguitano.
Sloane
è affetta da disturbo post traumatico da stress, ha una personalità schiva e
cinica e, per di più, si trova a dover vivere alcuni sconvolgimenti nella sua
vita privata: insomma è una bomba o orologeria pronta ad esplodere.
E
la miccia che fa saltare l'ordigno sembra essere un salto in un universo
parallelo in cui il cattivo è ancora in vita e il Prescelto di turno sembra
essere stato sconfitto prima del tempo...
Cover edizione Fairyloot |
Secondo me Veronica Roth è un paradosso vivente. Da un lato, a mio avviso, è una delle autrici fantasy americane più interessanti degli ultimi tempi: dopo il successo di Divergent e seguiti ha tentato di reinventarsi, passando alla fantascienza e all'urban fantasy, cercando idee originali, spunti di riflessione e di dare vita a qualcosa di più profondo del solito romanzo fantastico trash.
In
parte, c'è anche riuscita.
Tuttavia,
trovo che alla prosa della Roth manchi sempre qualcosa. Può essere un qualcosa
legato allo sviluppo della trama, come nella sua duologia fantascientifica.
Alla conclusione di una serie. O ancora alla scrittura. Fatto sta che non sono
ancora riuscita a leggere una serie di questa autrice che sia riuscita a
convincermi se non al 100%, quantomeno al 80%.
Anche
questo The Ones non fa eccezione. Ci sono cose che mi sono piaciute moltissimo:
la descrizione del disagio di Sloane e la scelta di raccontare la battaglia dei
Prescelti con il cattivo non tramite flashback, bensì tramite articoli di
giornale, ritagli di stampa e estratti di libri fittizi che permettono non solo
al lettore di mettere insieme i pezzi del puzzle, ma anche di dare più realismo
all'intera vicenda permettendoci di osservarla da un'occhio esterno, talvolta
imparziale, talvolta più influenzato.
Poi
però ci sono cose che non mi hanno entusiasmato più di tanto. La deriva
fantascientifica della trama con l'introduzione degli universi paralleli, per
esempio. Non che non mi sia piaciuta, ma a mio avviso la storia avrebbe
funzionato meglio se si fosse svolta nel nostro mondo. Anche l'uso della magia
da parte dei personaggi nei vari universi mi lasciato un po' perplessa,
nonostante riconosca alla Roth una certa originalità nel creare il suo sistema
magico.
Quindi?
La mia valutazione è di tre stelline e mezzo. The Ones parte da premesse ottime
ma, nello svolgimento, ogni tanto finisce per perdersi in un bicchiere d'acqua,
nel complesso, però, non mi è dispiaciuto e spero che il seguito riesca a
regalare alla duologia una conclusione all'altezza.
Quando
lessi la seria Carve the Mark trovai il primo volume molto buono e il seguito
non eccezionale: confido che, in questo caso, la situazione venga ribaltata!
Sinceramente non ho mai trovato la ROTH tutto questo granché
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