Ciao a tutti. La recensione di oggi è di La casa di sale e lacrime di Erin A. Craig, il romanzo che ha allietato il mio viaggio in treno di sabato scorso e che mi ha preso a tal punto che nelle cinque ore tra treni e attese in stazione che separano Ravenna e Torino l'ho praticamente terminato.
Giuro, non riuscivo a smettere di leggere!
Certo, aveva anche dei difetti, ma di questi ve ne parlo in maniera dettagliata nella recensione.
AUTORE: Erin A. Craig
COLLANA: Fanucci
PREZZO
(CARTACEO): 14,90€
PREZZO
(EBOOK): 7,99€
TRAMA: Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella residenza di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un'epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo scivoloso... Mentre nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta. Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando? Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità sulla serie di scomparse che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l'oscuro enigma che è caduto sulle sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.
Cover US |
Certo, complice la quarantena e la montagna
di libri che ho da leggere, mi sono dimenticata di questa uscita fino a che
Fanucci non ne ha annunciato la traduzione italiana. Allora, non ho avuto più
scuse per rimandarne la lettura.
Cosa ne penso?
La casa di sale e lacrime è romanzo abbastanza
buono ma che, con qualche accorgimento in più, avrebbe potuto rivelarsi una
vera e propria chicca. Le premesse infatti sono davvero intriganti: in un
arcipelago fittizio dove il mare è al contro della vita della comunità, il
signor Thaumas, vedovo risposatosi da poco, ha dodici figlie che muoiono una
dietro l'altra. Che ci sia una maledizione? O qualcosa di molto più oscuro?
La storia è narrata in prima persona da
Annaleigh, la figlia numero sei, e, nei primi capitoli, può sfruttare delle
atmosfere davvero molto cupe e intriganti: delle sorelle costrette a vivere una
morte dopo l'altra, e praticamente obbligate a rinunciare a una vita in società
per rispettare i vari lutti che si susseguono incessanti, una matrigna incinta
che afferma di aspettare un maschio, una casa in cui il sale impregna l'aria e
i fantasmi delle defunte sembrano camminare per corridoi oscuri.
Avrebbe potuto essere una storia mistery o di
fantasmi davvero ben scritta, peccato che l'autrice avesse altre idee per il
suo libro e che, a mio avviso, questo sviluppo abbia fatto perdere in parte
alla vicenda quell'atmosfera così particolare che ne caratterizzava la prima
parte.
Da un lato le sorelle stesse sono state un
problema: dodici figlie sono tante, e ricordarsi i nomi, chi fosse viva e chi
fosse morta, chi fosse la maggiore e chi la mi ore all'inizio non è stato
facile. Tuttavia, almeno per questo punto, mi è bastato qualche capitolo per
imparare ad orientarmi nell'intricata famiglia Thaumas e, alla fine della
lettura, sapevo i nomi delle dodici sorelle in ordine d'età.
Dall'altro lo svolgimento stesso della
storia, in alcuni suoi punti, mi ha lasciata perplessa: l'autrice a un certo
punto ha iniziato ad introdurre sempre più elementi, balli, feste e personaggi
strani, e a complicare così tanto la vicenda che più volte, durante la lettura,
ho dovuto rileggere cerri passaggi per capire cosa stesse succedendo alla
protagonista.
A dire il vero, credo che questo effetto di
confusione a metà tra realtà e illusione sia stato proprio voluto dall'autrice,
considerata anche l'evoluzione della storia e il finale, ma, nonostante questo
pensiero, la narrazione non mi ha convinta del tutto, come anche la storia
d'amore.
La casa di sangue e sale è uno di quei
romanzi che starebbe benissimo in piedi anche senza una storia d'amore
romantico: dopotutto quello fra Annaleigh e le sue sorelle, non anch'esso una
forma di amore?
Evidentemente, Erin A. Craig voleva inserire
il romance a tutti i costi, attraverso la figura di Cassius, un personaggio
che, al di là dell'aspetto fisico decisamente piacevole e del suo supporto, più
morale che altro, alla protagonista, non mi ha suscitato chissà quale simpatia.
E anche l'epilogo, l'ho trovato fuori luogo rispetto alla conclusione,
drammatica e ricca di tensione, del libro, che è la parte che, insieme
all'inizio, ho preferito e che più ha saputo tenermi sulle spine.
Dunque la mia valutazione è intermedia, tre
stelline e mezzo.
La casa di sale e lacrime è un libro che ha i
suoi difetti. Tuttavia, se cercate un fantasy al femminile, con una forte
venatura mistery ma, soprattutto, autoconclusivo, allora non posso che
consigliarvelo: dopotutto è vero che ho letto romanzi migliori ma ricordo anche
letture decisamente peggiori...
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