Ciao a tutti. Sono infognata di lavoro perciò non mi dilungo con la presentazione, ma vi lascio lo stesso un secondo post oggi, dedicato a un altro dei grandi gialli di Agatha Christie perché, se non lo si era ancora capito, nel 2020 cade il centesimo anniversario dalla pubblicazione del primo libro con protagonista Hercule Poirot.
AUTORE: Agatha Christie
COLLANA: Oscar Gialli
PREZZO
(CARTACEO): 12,00€
PREZZO
(EBOOK): 7,99€
TRAMA: King's Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove tutti si conoscono e dove non succede mai nulla di speciale. Un giorno però qualcosa accade: l'uomo più ricco del paese Roger Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. Il delitto getta nello sgomento la piccola comunità e in particolare gli amici e i parenti della vittima. Non tutti però hanno da dolersi dell'accaduto, almeno così sembra credere un buffo straniero trasferitosi da poco nel villaggio per coltivare zucche: in breve l'uomo, che è altri che l'ineguagliabile Poirot, riesce a scoprire che la realtà è ben diversa da quella che appariva e che tutti, anche le persone più insospettabili, hanno qualcosa da nascondere. Pubblicato per la prima volta nel 1926, L'assassinio di Roger Ackroyd, uno dei massimi successi della Christie, è un libro che ancora oggi riesce a sorprendere il lettore per il suo straordinario finale, uno dei più originali nella storia del romanzo poliziesco.
L’assassinio di Roger Ackroyd è uno dei classici più
conosciuti di Agatha Christie. In questo romanzo, infatti, sono presenti tutti
gli elementi che hanno reso celebri i gialli di questa autrice:
un’ambientazione british che più british non si può, un delitto, una cerchia di
sospettati ciascuno con qualcosa da nascondere, e soprattutto un investigatore
che nessun colpevole può ingannare: Hercule Poirot.
Cover Vintage |
Il romanzo è narrato in prima persona da un certo
Dottor Shepard che, come impariamo nel primo capitolo, è il medico di un
villaggio inglese in cui il passatempo preferito delle signore è la nobile arte
del pettegolezzo. Qui la signora Ferrars, una rispettabile gentildonna di
provincia, si suicida a un anno dalla morte del marito, lasciando uno strascico
di chiacchiere e pettegolezzi; tuttavia il decesso della donna non è altro che
un antipasto della tragedia che colpirà il paese di lì a poco.
Infatti, solo qualche giorno dopo, Roger Ackroyd, un
ricco signore del villaggio, viene trovato morto pugnalato. Come sempre nei
romanzi di Agatha Christie la cerchia di sospettati è ristretta e i moventi
sono i soliti: denaro, soprattutto. E di soldi il signor Ackroyd ne aveva a
palate, così come anche di eredi disposti a tutto per entrarne in possesso.
Fortunatamente, come spesso accade per caso,
nell’ameno e sperduto paesello di campagna è venuto a trascorrere le sue
vacanze un signore belga che tutti noi conosciamo: Hercule Poirot, con tutte le
sue piccole manie e le sue infallibili celluline grigie in grado di risolvere i
misteri più intricati. A questo proposito, ho adorato il fatto che, al
contrario del lettore, il narratore non conoscesse la sua identità e, almeno
all’inizio, credesse si trattasse di un eccentrico parrucchiere!
Riguardo alla soluzione del caso, devo dire che è
riuscita a sorprendermi. Non che, a un certo punto, non abbia pensato al vero
assassino, ma l’ipotesi mi sembrava talmente campata per aria da non dargli
troppo peso, sbagliando! Perché, come dice anche Sciascia nell’interessante
postfazione (che consiglio di leggere, così come la prefazione ad opera dello
stesso autore), l’autrice semina i dettagli lungo tutto il corso del romanzo e,
esaminandoli uno ad uno, si scopre che, fin dall’inizio, il colpevole era
sempre stato sotto il nostro naso. Geniale!
Per quanto riguarda lo stile, in questo caso la prima
persona è decisamente azzeccata. Non solo permette al lettore di immergersi
completamente nella storia, ma anche di competere con Hercule Poirot alla
soluzione del caso. Tuttavia, la prospettiva del dottor Shepard non è
imparziale e questo gioca a favore dell’autrice: il rischio, per il lettore
aspirante detective, di cadere in un abbaglio e seguire una pista sbagliata è
giusto dietro l’angolo.
In conclusione, la mia valutazione è di quattro
stelline e mezzo. Dubito che darò mai una valutazione negativa a un romanzo con
protagonista Hercule Poirot (ne ho già letti parecchi e, chi più, chi meno, mi
sono piaciuti tutti) ma devo dire che L’Assassinio di Roger Ackroyd se lo avevo
già letto, non lo ricordavo, e che la soluzione finale mi ha colpito al punto
da farmelo diventare uno dei miei preferiti, nonostante sì, anch’io faccia
parte del partito di quelli convinti che Agatha Christie bari. Ma, dopotutto,
sono di parte: contro Hercule Poirot, non ho mai vinto…
Nessun commento:
Posta un commento