giovedì 17 novembre 2016

Recensione: Non è la fine del mondo - Alessia Gazzola

Ciao a tutti! Qui in facoltà c'è il riscaldamento rotto: tragedia! Non a caso sono stata ammalata negli scorsi giorni, raffreddore e mal di testa, maledetto freddo che a momenti anche gli orsi polari vengono a laurearsi in ingegneria!
Comunque l'antidoto al freddo è una tazza di té (o caffè, o meglio cioccolata) bollente e un bel libro. Questo, Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola, è molto carino e divertente anche se ha un po' deluso le mie aspettative (mai fidarsi delle copertine troppo belle).

TITOLO: Non è la fine del mondo
AUTORE: Alessia Gazzola
COLLANA: Feltrinelli
PREZZO (CARTACEO): 15,00
PREZZO (EBOOK): 9,99
TRAMA: Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre).
Residenza: Roma. Per il momento – ma solo per il momento – insieme alla madre, rea di aver chiamato le figlie (Emma e Arabella) come le protagoniste di un romanzo Regency nella convinzione che avere nomi romantici sarebbe stato un punto di forza per loro (per essere sfottute, senz’altro).
Cosa non le piace: il chiasso. Le diete. La mondanità. Il rumore dell’aspirapolvere. La maleducazione.
La sua idea di felicità: bufera con folate di vento ululanti. Una candela, un divano e un plaid. Un romanzo rosa un po’ spinto, rigorosamente ambientato in epoca Regency. Un pacco di biscotti – vanno tutti bene, purché basti guardarli per dichiarare guerra alle coronarie. 
Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia sempre quando si sente giù. Un uomo che non può (non deve!) avere. Un contratto a tempo indeterminato.
A salvarla dallo stereotipo della zitella, solo l’allergia ai gatti. 
Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo.
Avvilita e depressa, dopo molti colloqui fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove finisce per essere presa come assistente. E così tutto cambia.
Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. 
Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov’è, in quel piccolo paradiso di tulle e colori pastello? E perché il famoso scrittore che aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica per il suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell’affascinante produttore che per qualche ragione continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?



Molto spesso, nei periodi più impegnati dell'anno, mi rifugio nelle letture leggere. Amo l'effetto terapeutico di queste storie simpatiche, divertenti, senza impegno che, in poche centinaia di pagine, hanno la miracolosa capacità di farti evadere, almeno per poco, dalla realtà.
Non è la fine del mondo di Alessia Gazzola è il classico esempio di romanzo del genere: una nuvola rosa di parole, una storia positiva anche se un poco inconsistente.
È il primo romanzo di Alessia Gazzola che leggo, dato che si tratta di una scrittrice che ho conosciuto grazie alla trasposizione in tv della serie L'Allieva: la mia prima impressione è stata positiva, nonostante Non è la fine del mondo, da me scelto per il suo essere autoconclusivo, non mi abbia convinto appieno.
La protagonista, Emma de Tessent è il prototipo della tenace stagista: nonostante un brillante curriculum accademico non riesce a migliorare la sua posizione lavorativa alla Fairmont, casa cinematografica in perenne crisi, ma cerca comunque di rimanere ancorata al suo posto di lavoro con le unghie e con i denti. Tuttavia quando per un'ingiustizia, vera o presunta, viene licenziata, si ritrova a fare i conti non solo con la sua vita lavorativa e con un nuovo impiego da cercare, ma anche quella personale, da troppo tempo piatta: chissà perché l'incontro con lo scorbuto ma fascinoso produttore di una casa rivale non la lascia indifferente.
Il personaggio di Emma in generale mi è piaciuto e mi ha divertito. Mi sono ritrovata nel suo essere l'incarnazione della "zitella moderna", amante dei plaid e dei romanzi rosa dell'epoca regency, anche se non sempre è risultato facile immedesimarsi nei suoi panni, vuoi per le peculiarità, sia di famiglia che di lavoro, sia per il suo carattere altalenante che la porta a comportamenti un po' incostanti: ma questo non mi ha impedito, durante la lettura, di affezionarmi a lei e alla sua voce narrante.


Il villino con i glicini gioca un ruolo fondamentale nel romanzo
Ciononostante, la mia reazione a questo romanzo è stata tiepida: diciamo che l'aggettivo adatto per descriverlo è "carino". Non ha enormi problemi, la protagonista in generale risulta simpatica, i personaggi secondari bizzarri ed estrosi quanto basta (c'è chi risulta apprezzabile e chi invece si meriterebbe solo uno schiaffo in faccia, ma questo è normale) lo stile è fresco, ironico e divertente. Allora, cosa manca?
Secondo me questa storia manca un po' di incisività. Non rimane impressa: ho letto il libro, in fondo mi è anche piaciuto, ma sento che non c'è niente che me lo faccia ricordare o distinguere dalla massa di romanzi dello stesso genere che leggo per hobby. Forse sarà un po' colpa del fatto che in generale tutto mi sembrasse un po' superficiale, con risoluzioni in tal caso un po' frettolose, o forse del finale che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca perché l'ho trovato eccessivamente sfumato, ma sta di fatto che, viste le grandi potenzialità della storia, sia sul lato rosa che sul lato comico, sono rimasta un po' delusa.
In conclusione la mia valutazione è di tre stelline. L'autrice ha grandi capacità, e mi sono innamorata del suo modo di scrivere: sicuramente, prima o poi, leggerò anche la serie de L'Allieva che non solo è un giallo, genere che adoro, ma dove magari, grazie anche a una lunghezza maggiore della storia complessiva, alcuni difetti che ho notato in Non è la fine del mondo potranno essere limati ed eliminati. 



5 commenti:

  1. Questo libro è il suo peggior lavoro. Leggi la serie che è molto più bella :)

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    1. Ho infatti intenzione di leggere presto L'Allieva. Tra l'altro è anche del mio genere preferito!

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  2. Lo ho comprato a Settembre per il mio compleanno, ma devo ancora leggerlo!

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    1. Dai non è malaccio alla fine :) te lo consiglio di leggere in un periodo in cui non hai voglia di libri particolarmente pesanti o impegnati

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  3. Ciao Silbi,
    ho appena scoperto il tuo blog e mi piace molto!
    Mi sono unita ai tuoi lettori fissi!
    Se ti fa piacere passare per un saluto mi trovi qui: Lettrice di Libri

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