AUTORE: Anna Premoli
COLLANA: Anagramma Newton Compton
PREZZO (CARTACEO): 9,90
PREZZO (EBOOK): 0,99
TRAMA: Cinque anni fa Aidan Tyler ha lasciato New York sul carro dei vincitori, diretto verso il sole e il divertimento della California. Fresco di Premio Pulitzer grazie al suo primo libro, coccolato dalla critica e forte di un notevole numero di copie vendute, era certo che quello fosse solo l’inizio di una luminosa e duratura carriera. Peccato che le cose non stiano andando proprio così: il suo primo libro è rimasto l’unico, l’agente letterario e l’editore gli stanno con il fiato sul collo perché consegni il secondo, per il quale ha già incassato un lauto anticipo. Un romanzo che Aidan proprio non riesce a scrivere. Disperato e a corto di idee, in cerca di ispirazione prova a rientrare nella sua città natale, là dove tutto è iniziato. E sarà proprio a New York che conoscerà Laurel, scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Già, “rosa”: un genere che Aidan disprezza. Perché secondo lui quella è robaccia e non letteratura. E chiunque al giorno d’oggi è capace di scrivere una banale storia d’amore… O no?
Ho letto buona
parte dei romanzi di Anna Premoli, amandoli: nel loro piccolo sono divertenti,
leggeri e scritti bene, in pratica delle piccole perle del rosa italiano.
Quando approccio un nuovo romanzo di un autore di cui ho letto molto, oltre
alla solita preoccupazione "mi piacerà il romanzo?" se ne aggiunge
un'altra: "riuscirà a distinguersi dagli altri?". Perché, diciamolo,
soprattutto nel genere romantico, spesso le stesse sottotrame tendono a
ripetersi: ragazzo incontra ragazza, a
prima vista non si
sopportano, poi si conoscono e si innamorano. Segue nella maggior parte dei
casi l'happy ending, e se le prime volte la storia risulta intrigante,
continuando a leggere libri fotocopia, è inevitabile non stufarsi della solita
minestra riscaldata.
Dal titolo È solo
una storia d'amore sembra promettere ciò: solo una storia d'amore. E invece,
ogni tanto è bello essere smentiti.
Perché è solo una
storia d'amore è più che un semplice romanzetto rosa, ma una vera e propria
presa di condizione su questo genere letterario, spesso denigrato al punto che
la gente tende a vergognarsi di leggere questo tipo di libri, che magari, nel
profondo, apprezza veramente.
In questo caso, i
punti cardine della trama sono più o meno gli stessi dei romanzi di Anna
Premoli: un uomo e una donna si incontrano e, nonostante le scintille iniziali,
scoprono che un odio iniziale può nascondere un sentimento più profondo. La
differenza è che in questo caso Aidan Tyler e Laurel Miller, i protagonisti,
sono due scrittori: il primo vive un lungo periodo di blocco da quando ha vinto
con il suo romanzo d'esordio il premio Pulitzer, la seconda scrive sotto
pseudonimo ed è una delle più note scrittrici rosa d'America. Le loro idee
sulla scrittura non potrebbero essere più diverse, Aidan é incostante e vive
d'ispirazione, Laurel è professionale e prolifica, ma il loro rapporto, nato da
una scommessa, è sicuramente una delle colonne portanti che rendono quest'opera
molto più di una semplice storia d'amore.
I protagonisti sono
vividi e frizzanti: Aidan è uno di quegli uomini che vorresti strozzare per la
metà del tempo ma che alla fine, grazie a un carattere scoppiettante e a una
parlantina travolgente, oltre che a un romanticismo (quasi) insospettabile, riesce
ad entrare nel cuore del lettore. Laurel invece è una di quelle protagoniste
femminili che apprezzo molto in questo genere di romanzi: forte, ironica, ma
che non per questo rinnega il suo lato femminile.
Lo stile
dell'autrice poi, secondo me, da quel tocco in più a una storia che già da sé
si rivela promettente. La doppia voce narrante, sia quella di lei che quella di
lui, riesce a dare veramente una marcia in più alla narrazione, permettendoci
di vedere gli eventi da due punti di vista molto diversi da loro, e di rendere
il risultato finale ancora più spassoso. Infatti, ho letto diversi romanzi
della Premoli, ma a mio avviso questo è uno dei più divertenti. I dialoghi,
vero punto forte dell'opera sono serrati e coinvolgenti, oltre che ricchi di
umorismo. La scrittura è scorrevole e adatta al genere del romanzo, anche se
con descrizioni, specialmente dei dettagli fisici dei due protagonisti, ogni
tanto un po' troppo stucchevoli, ma su cui, per fortuna, l'autrice sa fare
tanta autoironia.
L'unica pecca sono
le ambientazioni, che non ho trovato molto incisive, a parte la piccola parte
che si svolge a Savannah, la quale mi ha colpito al punto che avrei quasi
preferito che l'intero romanzo fosse ambientato in quella città, che
sicuramente risulta più esotica e pittoresca rispetto alla pur sempre
splendida, ma più banale, New York.
In conclusione la
mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. Impossibile non consigliare agli
amanti della Premoli, e in generale del genere, questo romanzo, che ha
veramente tanti pregi ma, per una volta, mi sento di consigliarlo anche a chi a
tanti pregiudizi sul genere. Magari può non piacere, i gusti sono gusti, ma
chissà che non faccia cambiare idea sul rosa a qualche lettore.
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