Essendo un secondo volume, sono presenti spoiler di Drow. Leggete a vostro rischio e pericolo.
TITOLO: Mior
AUTORE: Simon Rowd
COLLANA: Electa Young
PREZZO (CARTACEO): 17,90 €
PREZZO (EBOOK): 6,99€
TRAMA: Eric Arden è morto. Lo è per i suoi genitori adottivi, nei ricordi degli abitanti di Skittburg e agli occhi dei drowhunter, che hanno smesso di dargli la caccia. Per sopravvivere si nasconde nella solitudine degradante dei quartieri di Estrielle, dove il suo lato oscuro lo consuma ogni giorno, trascinandolo in un abisso di rancore e violenza. Neppure a Sophie, che conosce la verità e verso cui nutre ancora un amore profondo, è concesso avvicinarlo. Ma quando lei decide di rompere il muro alzato tra loro e di riconquistarlo, una verità tenuta nascosta a entrambi emerge a spezzare per sempre il loro legame: è lei l'assassina inconsapevole di Logan, il vero padre di Eric, strappatogli via subito dopo averlo ritrovato. Incapace di guardare Sophie ancora negli occhi, Eric fugge tra le braccia di Dana, l'affascinante drow con un passato da cacciatrice, riapparsa dal nulla nella sua vita. Nemmeno lei, però, può cancellare il dolore che lo corrode. Solo due occhi violacei, incrociati e persi una notte sulla tomba di Logan, riaccenderanno in lui la speranza. Una parte del suo passato, che credeva perduta per sempre, esiste ancora, avvolta nel mistero: sua madre, Arline, è viva. Costretto a chiedere l'aiuto di Sophie per ritrovarla, nella ricerca Eric scoprirà che la lotta tra elfi e drow nasconde ancora segreti profondi: fantasmi del passato si aggirano in luoghi sepolti da tempo ed efferate creature sembrano tornate per completare un cerchio di sangue che qualcuno ha voluto insabbiare. Ancora una volta, Eric si troverà a combattere per i drow, conteso dall'amore delle due ragazze al suo fianco, ma quando crederà di essere a un passo dalla verità, dovrà accettare che la vita, a volte, è in grado di riservare oscure sorprese.
Sapete una delle
cose che, in ambito letterario, mi danno più soddisfazione? Quando un autore
muove passi da gigante tra il primo e il secondo volume di una saga, mostrando
non solo di avere a cuore la propria storia, ma anche di impegnarsi nel proprio
lavoro.
È con grande
piacere che ho scoperto che Mior di Simon Rowd, secondo volume della saga Drow,
è un gradino sopra il suo predecessore. Drow mi era piaciuto, però aveva
diversi difetti, il più grave dei quali era sicuramente una prima parte statica
e un po' troppo nebulosa. Fortunatamente, da questo lato, ho notato un grande
miglioramento: Mior è un romanzo in cui l'azione si sviluppa fin dai primi
capitoli, e le rivelazioni non sono concentrate solo nella seconda metà del
romanzo, anzi, vengono addirittura anticipate, stuzzicando la curiosità del
lettore.
Certo, alcuni colpi
di scena non vengono gestiti al meglio: in particolare uno, che se lo dicessi
così com'è sarebbe sicuramente sorprendente e non previsto, viene reso ovvio almeno
un centinaio di pagine prima dell'effettiva rivelazione. Credo sia un effetto
voluto, più che altro, ma forse avrei preferito mantenere il segreto ancora per
qualche capitolo, visto che, in questo modo, si perde l'effetto sorpresa.
Per quanto riguarda
i personaggi, ritroviamo Eric, Jimmy, Sophie e Dana e ne conosciamo di nuovi,
tra cui Sibil, un drow misterioso, diverso tra tutti gli altri, e gli ogres,
una sottospecie malvagia di quelli che possiamo chiamare "orchi", a
cui fa capo una vecchia conoscenza. Mi è piaciuta l'introduzione degli ogres, e
il tocco ancora più fantasy che aggiungono alla vicenda, e anche la rivelazione
sui Mior che danno il titolo al romanzo, mi ha lasciato soddisfatta.
Cosa invece non mi
ha lasciato soddisfatta? Ebbene sì, ancora una volta, il lato rosa della
vicenda è quello che più penalizza il romanzo. Già in Drow la gestione della
storia tra Eric e Sophie non mi aveva convinto: troppo improvvisa, troppo
assolutistica, in altre parole, troppo "insta-love", quell'amore a
prima vista così istantaneo e perfetto da risultare quasi fastidioso; in Mior
mi sono rassegnata alla loro relazione, ma, ancora, alcuni aspetti non mi sono
piaciuti.
Il primo è la
costruzione dei dialoghi tra Eric e Sophie: più che una storia tra adolescenti,
sembrano appartenere a un film drammatico di quelli vecchio stile. Non è un
enorme difetto, ma in questo modo la loro storia sembra un po' troppo
costruita. Il secondo difetto, quello che proprio mi ha disturbato e che per
fortuna è presente solo nella prima metà del romanzo, è il triangolo con Dana.
Dana è uno dei miei
personaggi preferiti, una donna, in senso metaforico, con gli attributi: bella
sì, ma intelligente e decisa. Che motivo c'era di inserirla in un triangolo
senza senso con Sophie ed Eric? Ancora me lo sto chiedendo, per fortuna
l'autore ha deciso di non insistere troppo in questa direzione, utile più che
altro per scatenare le scenate di gelosia di Sophie...
Per quanto riguarda
lo stile, devo ammettere che i miglioramenti si notano. Ho apprezzato più in Mior
che nel suo predecessore la scelta del narratore onnisciente, che permette di
esaltare l'azione e il mistero, ovvero i punti cardine del romanzo. Ho trovato
anche interessante la scelta di utilizzare il punto di vista di uno degli
ogres: mi è piaciuto il modo in cui Rowd riesce a creare un modo di pensare di
queste creature, diverso da quello di elfi e umani (che, nei loro PoV sono
praticamente uguali), nonostante la grammatica usata, spezzata e frammentaria
(nonché praticamente priva di articoli) pittoresca all'inizio, finisca per
risultare pesante (fortunatamente ciò si nota a malapena, visto che i capitoli
degli ogres sono molto brevi).
Quindi? Sono
soddisfatta dalla lettura di Mior: ho notato più miglioramenti che difetti, e
il finale con colpo di scena nell'epilogo è stato la ciliegina sulla torta di
questa lettura che, in fin dei conti, si è rivelata davvero piacevole, più di
quanto pensassi.
Dunque la mia
valutazione è di quattro stelline piene. Visti i miglioramenti che ho
riscontrato da Drow a Mior sono proprio curiosa di leggere il finale della
trilogia, che, viste come si sono messe le cose, sembra proprio promettere
scintille!
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