TITOLO: La Ragazza del Treno
AUTORE: Paula Hawkins
COLLANA: Edizioni Piemme
PREZZO (CARTACEO): 19,50 €
TRAMA: La vita di Rachel non è di quelle che vorresti
spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la
porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio
sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al
finestrino, può osservare, non vista, le
case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a
uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina
fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine,
si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un
nome: per lei, sono Jess e Jason, la
coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede
qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La
rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita
diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto
davvero Rachel?
Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore
viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti
della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente,
con un finale ineguagliabile. Decisamente il debutto dell’anno, ai vertici di
tutte le classifiche.
Uno dei
comandamenti che sento spesso ripetere ovunque si parli di libri è "non
dare troppa fiducia ai libri troppo pubblicizzati". Ecco, io lì ci casco
sempre. Insomma, tra "anche Harry Potter e Hunger Games sono (ottimi) casi
letterari" e "se hanno avuto tutto questo successo ci sarà un
perché" sono finita per leggere libri davvero "memorabili",
quali After e Cinquanta Sfumature di Grigio. Tuttavia, con La Ragazza del Treno
di Paula Hawkins mi sentivo abbastanza sul sicuro: è un giallo, è inglese, e
non ci sono strane storie di belloni psicopatici e sesso sfrenato. Insomma, era
tranquillo.
Perché, sebbene non sia stato male e la storia, nel complesso, mi è piaciuta, le mie aspettative sono comunque state deluse. Non si tratta di enormi difetti del libro, quanto forse di una questione di alchimia: avete presente la famosa scintilla che segna la differenza tra un bel libro e IL libro?
In questo caso, non
ho visto manco una minima fiammella, e se non fosse stato per una storia in un
certo senso tradizionale, e per il genere, che adoro, questo libro avrebbe una
valutazione molto più bassa.
Ciò che infatti mi
ha dato abbastanza fastidio sono i personaggi. Praticamente, non ne sopportavo
mezzo. L'unica che si salvava era la protagonista, Rachel, costruita in modo da
suscitare nel lettore un misto di pietà e commiserazione: il pensare
"povera Rachel" ad ogni capitolo era quasi inevitabile di fronte a
questa donna che si barcamenava tra la voglia di fare e l'autodistruzione
alcolica, tra l'indole da ficcanaso e le sue debolezze, tanto che tifare per
lei, visti anche gli altri protagonisti, sorgeva quasi spontaneo.
Non a caso, la sua rivale in amore Anna, era odiosa. Probabilmente il lavoro dell'autrice per renderla antipatica è riuscito anche troppo bene, visto che l'ha ridotta ad un personaggio monodimensionale, la cui unica preoccupazione, oltre la famiglia, è il pensare di essere meglio di Rachel.
Interessante la
coppietta che ogni mattina Rachel osserva dal treno: i perfetti Jess e Jason,
nella realtà i ben meno perfetti Megan e Scott. Per quanto neanche loro
brillino di simpatia, mi è piaciuto molto
come nel romanzo viene nettamente evidenziata la differenza tra le
illusioni di Rachel, che ogni mattina elabora quasi una storia su loro due, e
la realtà, che non gli assomiglia manco un poco e che nasconde numerosi lati
oscuri.
La trama invece mi
è piaciuta. Si tratta di un giallo piuttosto classico: sparizione con annesso
investigatore dilettante, nel nostro caso Rachel, che indaga ficcanasando qua e
là. Ho apprezzato anche il doppio piano narrativo, con il mistero di Megan da
una parte e la storia personale di Rachel, alcolista che non si è mai ripresa
dal divorzio dal marito, dall'altra; e il modo in cui queste due storie si
intersecano a partire dai luoghi in cui esse sono ambientate: le case dei
rispettivi personaggi si trovano a poca distanza l'una dall'altra.
I colpi di scena
non mancano, e trovare il colpevole, nonostante una cerchia ristretta di
personaggi, non risulta immediato (anche se non impossibile).
Lo stile
dell'autrice è il tipico "stile da giallista": tanto veloce e
avvincente, quanto distaccato e piuttosto freddo. Non mi sono mai sentita
veramente coinvolta nella vicenda, se non per sostenere una protagonista
continuamente bistrattata da quasi tutti gli altri personaggi, e i sentivo una spettatrice di fronte a un
telefilm giallo (non a caso, ai parla di adattare la Ragazza del Treno in film,
forse già a partire da quest'autunno).
In conclusione, la
mia valutazione è di tre stelline e mezzo: come thriller da leggere sotto
l'ombrellone il romanzo fa la sua figura, però non si tratta di un capolavoro
della letteratura gialla.
Ma è carina la tua grafica! ;)
RispondiEliminaDe La ragazza del treno ne ho sentito moltissimo parlare e visto un sacco di volte nelle vetrine delle librerie. Ciononostante non credo lo leggerò, ma solo perché io e i thriller non andiamo troppo d'accordo..! ahaha
Visto anche il prezzo ti conviene: credo ci siano romanzi migliori per prendere confidenza con i thriller!
EliminaSai che anche io con i libri troppo pubblicizzati sono scettica?
RispondiEliminaDi questo ne sto sentendo davvero molto parlare, ma ancora sono indecisa se leggerlo o no...
Magari per una lettura leggera non sarebbe male! Grazie mille per la recensione ^^
Per la questione grafica ti capisco, io per cambiare la mia (cambiata ben due giorni fa) ci ho lavorato due settimane perché volevo impostarla quando era tutto pronto. Non vedo l'ora di vedere il tuo lavoro grafico finito! ^^
Io ho deciso su due piedi di cambiarla: ormai è quasi finita mancano solo i nuovi rating che non so quando imposterò perché ho un problema con le mezze stelline... o meglio, i mezzi pesciolini. Mi sa che passerò alle stelle marine
Eliminacapisco benissimo quando dici che quando non scatta l'alchimia con il libro è difficile ancora di più quando poi i personaggi non ci piacciono diventa davvero complicato anche finire la lettura.
RispondiEliminaNon amo particolarmente questo genere anche se ne ho letti e come voi ne ho sentito molto parlare ma non sono ancora decisa se leggerlo o no
Io ho fatto un po' fatica e questo genere lo mo davvero tanto, quindi se lo trovi in biblioteca (e si trova... è il lato positivo lei libri ben pubblicizzati!) puoi prenderlo, altrimenti non vale il prezzo di copertina!
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