martedì 19 agosto 2014

WWW Wednesday #1


Inauguriamo una nuova rubrica. Non molto nuova per carità, ma molto carina, sulle nostre letture, passate presenti e futuri. Ecco a voi WWW Wednesday, ideata dal blog Should be reading. 


1)Che cosa stai leggendo? (What are you currently reading?)

Sto leggendo Città di Vetro della Clare e la Clare, si sa, non si smentisce mai!

In inglese invece sono alle prese con "From Notting Hill with love... Actually" carino, ma niente di più. 
 

2)Che cosa hai appena letto? (What did you recently finish reading?)

Ho appena terminato "Città di Cenere" di Cassandra Clare, che ho parecchio apprezzato,  anche se durante la lettura non mi ha mai abbandonato la sensazione che si trattasse di un volume di passaggio. 

Inoltre durante questa settimana ho letto anche Prodigy di Marie Lu. Cosa ne penso? Voglio Champion. Qui. ORA.


3)Cosa pensi leggerai prossimamente? (What do you think you’ll read next?)

Dopo? Procederò con la Corona di Mezzanotte di Sarah J Maas. E poi? Non lo so... vedrò dove mi porta la libreria!  (E, soprattutto, la lunga, lunghissima lista di arretrati!) 






sabato 16 agosto 2014

Vanish. La traditrice - Sophie Jordan

Ciao lettori! Passato un buon ferragosto? Da noi il tempo è stato buono fino al tardo pomeriggio, ma poi per poco non beccavo una tempesta di sabbia...
Insomma, siamo letteralmente fuggiti dalla spiaggia!
Tornando alla recensiome, oggi ci occupiamo di Vanish, secondo volume della Firelight Series, di cui abbiamo già recensito il primo.
L'autrice avrà saputo fare meglio? 
Scopriamolo insieme...


TITOLO: Vanish. La traditrice
AUTORE: Sophie Jordan
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50 €
PREZZO (EBOOK): 6.99 €

TRAMA: Ho tradito il mio clan per amore di un cacciatore. Ho rivelato la mia natura draki trasformandomi proprio davanti agli avversari di sempre, uomini capaci di ogni malvagità, di ogni bassezza. Era l’unica cosa da fare per salvare la vita a Will, il mio amore, il mio nemico. Senza l’intervento di Cassian, il principe ereditario, sarei finita peggio che morta, e di fronte a un gesto simile, nessuna ragazza può restare indifferente, nemmeno io. Il compromesso è stato abbandonare Will e tornare a vivere con il clan, ma non più come futura regina. Nessuno parla a una traditrice, nessuno vuole avere a che fare con me, nessuno capisce quello che ho fatto e perché. Nemmeno mia sorella Tamra, la mia gemella, innamorata di Cassian da sempre. Tutto si complica quando Will supera le barriere protettive del clan per ritrovarmi e, senza saperlo, si porta dietro la sua famiglia. Tutti cacciatori, dal primo all’ultimo.

Secondo volume della saga Firelight di Sophie Jordan. Spoiler del primo libro, attenzione a chi non l'ha letto procedete a vostro rischio e pericolo (lo so, può scocciare, ma è assolutamente impossibile recensire il secondo libro di una storia senza fare riferimenti espliciti al primo. O meglio forse è possibile, ma non sono capace di farlo, soprattutto non in questo caso. Portate pazienza).

Vanish (alzi la mano chi sta pensando al detersivo) parte esattamente da dove era terminato Firelight, come un episodio di un telefilm interrotto proprio sul cliffhanger (grrr... Sono le cose che, effettivamente più mi fanno arrabbiare).
Le sorelle Tamra, finalmente manifestatasi draki con poteri straordinari, pari quasi a quelli della protagonista, e Jacinda vengono riaccompagnate da Cassian al clan insieme alla loro madre, Zara. in questo libro, infatti, si scopre finalmente il nome proprio della madre delle protagoniste... come se a qualcuno fosse mai importato, anche se, a dire il vero, mi pare incredibile che nessuno, per tutto il primo volume, non l'abbia mai chiamata per nome.

Tornando alla storia, la vita nel clan cambia radicalmente per le due gemelle. Tamra ora è la vera stella, l'erede di Nidia, la draki che permetteva alla comunità di vivere nascosta nella nebbia e di essere protetta. È diventata talmente importante da guadagnarsi addirittura la copertina del romanzo, che, a dire il vero, è molto bella come tutte quelle di questa saga.
Jacinda invece ha perso il suo status: non è più quella speciale, ma è diventata una traditrice, da tollerare solo per colpa del suo rarissimo potere. 
Tutti voltano le spalle a Jacinda: la sua amica Azur non le rivolge più la parola, Corbin, il vicino di casa psicopatico e viscido la tormenta sempre più, sua madre cade nell'alcolismo e il suo lavoro viene assegnato a quell'odiosa di Miram, la figlia di Severin, il dittatore del clan, una mocciosetta che fa apparire Tamra in confronto Miss Simpatia. 
Solo Cassian sembra considerare Jacinda per quello che è... 

E qui comincia la parte peggiore del romanzo. Non è utile nasconderlo: Vanish è inferiore a Firelight. Non dico con questo che Vanish sia un brutto romanzo, al contrario, ma basta enunciare il problema per capire perché alcune parti le avrei saltate a priori.
Crisi amorosa. Due spasimanti.
Aiuto!

Dico sul serio. Esistono autori che trattano questo tema in maniera magistrale (esistono? Adesso non me ne viene in mente nessuno... Ma si accettano suggerimenti!) purtroppo in questo romanzo questa parte si riduce ai soliti dubbi "Ma perché farà così?", "Ma tanto c'è Will!", "Will mi manchi tanto", "Oh Cassian" e deliri vari.

Fosse il primo romanzo in cui incontriamo una situazione del genere, lo capirei, ma sono sempre di più i paranormal romance in cui la parte amorosa si riduce in deliri senza troppo senso, in cui stranamente, viene sempre favorito il pretendente meno convincente, quello che si fa vedere di meno. Praticamente anche l'elemento draki, che è la mia parte preferita della serie, viene sepolto da tonnellate di dubbi amorosi, che metterebbero a dura prova la pazienza di qualsiasi lettore.

Insomma... Capisco che esista, soprattutto in questo tipo di romanzi, l'ammmore vero(con tre M), però non ci sto che un bel ragazzo, secondo la mia modesta opinione di fungirl superiore a Will, venga utilizzato come uno zerbino (si Cassian, sto parlando proprio di te).
Ma se si supera indenni la metà del romanzo (vi assicuro che la cosa è fattibile, soprattutto se la serie piace), le cose si fanno subito più interessanti. Altrimenti... se il primo romanzo non aveva convinto lasciate pur perdere.
Tornando a Vanish, finita, o meglio diminuita la parte amorosa, l'intrigo riprende e l'azione ritorna!
Ricompaiono i cacciatori, con annessi e connessi, sputafuoco, draghi... Si, la faccenda si fa appassionante, e un rapimento improvviso scombussola le carte in tavola, portando a conseguenze, non dico gravi, ma decisamente... come potrei definirle?
Interessanti! (utilizziamo questo stra-abusato aggettivo!)
Così, la narrazione riprende di ritmo e ci porta a un finale attivo, che precede il terzo e ultimo volume della serie.

In conclusione Vanish è un romanzo che non so esattamente come giudicare. È il secondo di una serie, quindi la curiosità di sapere come continua una vicenda già iniziata ed apprezzata (se non fosse stata apprezzata non sarei qui a leggere il seguito) mi spinge a proseguire con la lettura: questo significa che sì, leggerò anche Hidden, sperando di non ritrovare i difetti di Vanish (anche se una vocina mi dice che sarà difficile... Comunque mai perdere la speranza, anche in materia di libri!).

Tuttavia... Vanish è anche un romanzo dalla doppia faccia. La primissima parte e la seconda metà della storia mi sono piaciuti, ma quello che sta in mezzo mi fa sospendere il giudizio.
Non intendo dire che il libro sia pessimo o scritto male, ma sa di già letto, come quando in tv guardi la replica di un programma che ti piace molto: continui ad assistere ma puoi predire le mosse del protagonista. In questo romanzo è così, e un po' mi dispiace, perché adoro quei libri in cui vi sono sorprese e colpi di scena ad ogni pagina. Ciononostante non merita certo una valutaIone insufficiente, perché non lo è: tuttavia le mie aspettative sono state parzialmente deluse e questo continua a dispiacermi.

Tre stelline e mezzo, un lieve calo rispetto alla valutazione del primo: questo è il mio parere, ovviamente, assolutamente personale. 


mercoledì 13 agosto 2014

Shadowhunters-Città di Ossa - Cassandra Clare

Ciao a tutti! Che dire? In questi giorni non faccio altro che leggere, tra
-saghe con le quali vorrei mettermi in pari
-libri che vorrei tanto leggere in lingua originale (non necessariamente inglese)
-libri (più o meno noiosetti) da leggere per dei test pre-universitari
Non si può dire che non abbia il naso sempre tra le pagine.
Oggi si parla di Shadowhunters, una delle saghe più famose sulla faccia della terra e che io *mi faccio piccola piccola* ho scoperto solamente il mese scorso. Come abbia fatto, non lo so, visto che il mio primo pensiero è stato: “come mai non l’ho scoperta prima?”

Bella domanda…

TITOLO: Shadowhunters - Città di Ossa
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori
PREZZO (RILEGATO): 16,40 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€

TRAMA: Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un affascinante ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada di cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia del sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunters, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli. Da quella notte il suo destino si lega sempre più a quello dei giovani Cacciatori, soprattutto al magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuto e ricordi sepolti nella memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino ad allora. Clary desidera solo ritrovare la madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più di quanto non creda...
  • .



La Mondadori di recente ha ristampato i primi volumi di Shadowhunters (solo però la serie principale, ovvero TMI) a 5 euro nel formato ultra-extra tascabile: no, non intendo il flipback, che non ho avuto ancora l'onore (o l'orrore, dipende dai punti di vista) di provare, e che credo non proverò per molto tempo, visto la mia riluttanza a investire dieci euro in un aggeggio minuscolo del genere. (per intenderci, io sono quella che sul kindle usa i caratteri grandi!)
In ogni caso, mi vergogno quasi ad ammetterlo, non avevo mai letto niente di questa serie: non so, sarà la presenza dei demoni, sarà che ho sempre preferito altre letture. 
Così, dopo aver letto recensioni che più positive non si può, questa provvidenziale ristampa è stato come un canto di una sirena per me. Diceva: "Comprami, comprami e non te ne pentirai..."
Visto l'entusiasmo dei lettori di fronte all'ultimo della serie, io ho ceduto. Così, la prima volta che sono passata da una libreria, ho comprato il primo, al quale, meno male, hanno rimesso la copertina italiana e non la locandina del film. (Aprendo una parentesi sulle copertine: quelle italiane alla fine non sono poi così orrende, nonostante la faccenda dei tre graffi, anzi diciamo che non mi dispiacciono! Le cover americane della prima trilogia non mi piacciono, mentre le ultime, quelle sì che sono dei capolavori, ma di questo ne parleremo in seguito)
Mi sono limitata solo al primo perché, a parte che non ero sicura che alla fine mi sarebbero piaciuti, appena l'ho aperto, i miei occhi si sono rivoltati di fronte alla dimensione minuscola dei caratteri (in fondo, i romanzi degli Shadowhunters non sono proprio quel che si dice dei piccoli libri e rimpicciolirli in quel formato comportava la riduzione dei caratteri)
Tuttavia... Vale davvero la pena perdere la vista per Cassandra Clare?   
La risposta è sì.
Gli occhiali necessari per
leggere questa edizione
Ho divorato Città di Ossa. Mi è piaciuto molto, non sono giunta al punto di adorare con tutto il cuore questa serie perché ancora non sono totalmente coinvolta nella storia, ma è solo questione di tempo. Perché The Mortal Instruments, il nome originale di questa saga, ha enormi potenzialità, e nei libri successivi la Clare ha tutto il tempo di svilupparle.
Comunque Città di Ossa è uno dei migliori esordi che abbia mai letto. Come si può iniziare una serie in maniera così... perfetta?

Perché non saprei come definirla in altre parole. Nonostante sia un libro che deve introdurre alla storia non ha parti noiose, al contrario: è un romanzo molto equilibrato, tra parti descrittive, dettagliate come uno dei quadri di Jocelyn, azione e spiegazioni del passato che, nonostante creino numerosi misteri, finiscono comunque per risultare esaustive.
Il modo con cui l'autrice rappresenta il mondo degli Shadowhunters è incredibile: leggendo ho avuto l'impressione di avere a che fare con una società segreta reale, tanto è ben organizzata, nonostante siamo ancora al primo libro e si debbano ancora approfondire molte cose. Tuttavia ho apprezzato tantissimo la presenza di leggi, norme e associazioni che regolano i Cacciatori, e anche la creazione della loro patria, Idris (e Alicante, che io credevo fosse in Spagna). Non solo...

Anche la struttura della narrazione mi ha convinto parecchio: le parti più lente sono alternate a capitoli rapidi, dove l'azione ti porta a voltare pagina convulsamente, chiedendoti in continuazione "ma cosa accadrà ora?"

Per non parlare dei personaggi. Mi sono piaciuti praticamente tutti (quel praticamente è riferito ad Alec, che per mezzo libro non mi è andato proprio giù), in particolare la coppia di protagonisti, Clary e Jace. Clary è... lasciatemelo dire, finalmente una protagonista che non ciondola qua e là, ma che si dà da fare! (Beh, in realtà le eroine ultimamente spopolano, ma appartengono di solito ad un altro genere letterario)

Immagine presa dal film, uscito nel 2013
E Jace... Mi piace. Non che mi piaccia nel senso da fangirl "Jace ti amo, eccetera..." ma credo che sia un personaggio interessante, con i suoi pregi (come il sarcasmo e il senso dell'umorismo) e i suoi difetti (come la sua immensa vanità... Che finisce per renderlo ancora più divertente!).

Anche Simon mi è piaciuto, e persino Isabelle, nonostante all'inizio mi stesse un po' antipatica a pelle (forse risentivo del punto di vista di Clary, nonostante la storia sia narrata in terza persona e questo forse non è il massimo del coinvolgimento).

Insomma, la valutazione è alta, non c'è che dire, sicuramente, a mio avviso quattro stelle con un più. Perché non cinque stelline? Beh, è solo il primo libro e ci sono cose che possono essere migliorate, e sono praticamente certa che Cassie lo farà (si, sono passata da Clare a un più confidenziale Cassie... Anch'io ormai mi sento presa dai Shadowhunters!) 






sabato 9 agosto 2014

Il giro del mondo in 80 libri: #2 Corea del Sud

Buongiorno! Oggi è una gran bella giornata soleggiata... Quindi, dalle mie parti, questo significa solo una cosa: mare! Ed è proprio al mare che ho scoperto questo piacevolissimo romanzo di Anna Premoli, che rientra nella rubrica "Il Giro del Mondo" per la sua particolare ambientazione...
Essendo l'autrice appassionata di drama coreani ha deciso di ambientare la storia proprio in Corea del Sud, e alla fine, secondo me, questa si è rivelata proprio una scelta vincente! 
Vediamo la recensione...



TITOLO: Come inciampare nel principe azzurro
AUTORE: Anna Premoli
COLLANA: Anagramma Newton Compton
PREZZO (RILEGATO): 9,90€ - 5,90
PREZZO (EBOOK): 3,90

TRAMA: Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero?
È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende affatto facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!


Quando si legge in pubblico capita di doversi trattenere nel caso la lettura risultasse particolarmente emotiva. Mi ricordo che quando terminai Colpa delle Stelle al mare dovetti indossare gli occhiali da sole più scuri che avevo per evitare che tutta la spiaggia notasse i miei occhioni lucidi di lacrime.
Questo invece è un caso decisamente più piacevole. Sì, ho dovuto di nuovo rimettere gli occhialoni scuri, amorevolmente soprannominati da un mio compagno di classe "occhiali a mosca" ma per nascondere le lacrime dovute alle risate, e poi mi sono anche dovuta contenere: gli schiamazzi non sono accettati in spiaggia.

Ebbene sì: Come inciampare sul principe azzurro è stata una delle letture più divertenti degli ultimi mesi. Era da un bel po' che non mi concedevo una grossa risata con un romanzo e questo libro, leggero come solo una sana lettura estiva può essere (consigliata anche durante il periodo invernale) me ne ha fatte fare tante.

Non che avessi molte aspettative: cercavo solo un libro che non fosse noioso. Venivo da una lettura che ho praticamente abbandonato a metà (da riprendere a data da destinarsi) e volevo qualcosa di totalmente diverso. soprattutto, cercavo qualcosa che non mi facesse sbadigliare dalla noia.
E Anna Premoli regala una storia che non è assolutamente noiosa, al contrario, la definirei "spumeggiante"!

Ho adorato Maddison, la protagonista, fin dal primo capitolo. Mi ricordava fin troppe persone di mia conoscenza, all'apparenza lavorative ma in realtà più propense a non muovere un dito per l'intera giornata.  Eppure il senso dell'umorismo della protagonista è impagabile, e contribuisce non poco alla buona riuscita della storia.
In due parole: lo adoro.
La skyline di Seoul
dove è ambientata buona parte del romanzo
Anzi, visto che parliamo della protagonista, la adoro, con tutti i suoi pregi, in particolare oltre all'umorismo cito l'aspetto fisico praticamente impeccabile, alta 1,80, bionda, occhi verdi... e pensare che se ne lamenta!) e i suoi difetti (meglio scoprirli durante la lettura... altrimenti dove sta il divertimento?)

La storia in sé non è il massimo dell'originalità, ricorda molti film romantici che trasmettono il pomeriggio in televisione: tuttavia la banalità non influisce particolarmente sul mio gradimento del romanzo grazie anche alla scelta dell'autrice, assai azzeccata, di ambientare parte della storia in Corea del Sud. Questa sì che è una decisione insolita!
Infatti mi sono piaciuti i riferimenti alle tradizioni locali e anche alla cucina tradizionale (i terribili kimchi vi perseguiteranno per tutta la lettura): da appassionata di cucine esotiche come faccio a non condividerli!

Lo stile dell'autrice non è elaborato o particolare, non è né eccessivamente discorsivo, né troppo "telegramma", ma si avvicina molto al modo di pensare che io ho, per esempio, e questo mi è piaciuto molto. Difatti, nonostante abbia un'etica differente da quella della protagonista mi sono potuta immedesimare facilmente in Maddison, nei suoi dubbi riguardo al trasferimento, al suo capo e... nella sua ostinazione nel voler dormire e mangiare italiano!

Vogliamo aprire una parentesi sul capo. Mark... È Mark! Coreano ma con passaporto americano, insopportabile ma adorabile al tempo stesso, mi ha colpita dalla sua prima apparizione in scena. I suoi battibecchi con Maddison, poi, sono fantastici.
Sì, perché esistono battibecchi e battibecchi: se sono scritti male sono pesanti e banali, ma quando sono fatti bene fanno la differenza tra una lettura piacevole e una divertente!

Così ho divorato questo romanzo in un baleno. Ho apprezzato praticamente tutti i personaggi, caratterizzati abbastanza da poter essere distinti l'uno dall'altro, dai giovani coreani, al fratello e alla nonna di Mark, e mi ha colpito in maniera positiva l'ambientazione varia: da Londra a Seul, passando per New York e  località coreane dai nomi impronunciabili.

Insomma, le sue quattro stelline e anche qualcosa di più le vale tutte. Cos'altro potevo desiderare da una lettura estiva? Promosso a pieni voti, con tanto di sorrisone soddisfatto stampato sulla faccia della lettrice! 


giovedì 31 luglio 2014

The great book tag #1

Ciao a tutti!
E' iniziato agosto... con un bel diluvio universale! Che tristezza! Io faccio parte del gruppo degli Amanti del mare, e quindi questa estate va un po' così e così. Tra l'altro dove abito io quando è nuvoloso nella metà dei casi è anche stra-afoso quindi non riesco proprio a liberarmi del tanto odiato caldo... 
Perciò passiamo a qualcosa di più allegro, va là. Parliamo di Book Tags.



Questa è una rubrica che intende (forse, se ce la farò mai) proporre tutte le tag che trovo sul web (ovviamente a cadenza mensile, bisettimanale... in conclusione assolutamente casuale!). Ce ne sono una marea! Oggi iniziamo da quella un po' più "classica", la meme book tag, trovata un po' dovunque, ma creata (correggetemi se sbaglio) da Cristina di Alla Scoperta di Libri. Adoro queste tag, quindi se volete lasciarmi i link per le vostre, io ne sarei molto felice! 



1. A quale libro stai pensando, con questa espressione? (è uscito finalmente un libro che aspettavi da tempo, cover reveal, ti sei impossessato del seguito di una serie che aspettavi....)

Magisterium, ti voglio. Cassandra Clare, Holly Black e una trama che potrebbe ricordare Harry Potter (anche se poi, conoscendo le autrici, in realtà non so proprio cosa aspettarmi): cosa posso volere di più? Solo stringere questo bel libricino in formato cartaceo tra le mie belle manine...

2. Not bad con tanto di Obama. Espressione della serie, pensavo peggio. Un libro che hai iniziato a leggere senza aspettative ma che poi ha saputo sorprenderti?


Firelight. La Ribelle di Sophie Jordan. Pensavo molto peggio, sinceramente. Poi saranno i miei gusti strani, sarà una lunga disintossicazione da paranormal romance, ma questo romanzo mi ha saputo sorprendere in positivo.

3. Non penso ci sia bisogno di spiegazioni. A che libro assocereste questo Meme piagnone? (Aka un libro che vi ha fatto piangere)


Posso associarci due libri:
-Mi ha fatto piangere Bianca come il latte, rossa come il sangue (e anche Colpa delle Stelle, ma credo di doverne scegliere solo uno, anche se, effettivamente, ne ho già scelti due...) per quell'evento che precede il finale. In quel momento ho odiato la prof per avercelo assegnato come lettura scolastica (in realtà questo libro l'ho amato... Leo ti voglio bene!)
-Mi ha fatto piangere... dal ridere, Come inciampare sul principe azzurro di Anna Premoli. Giuro, non ridevo così tanto durante la lettura da avere le lacrime agli occhi da... da molto tempo! 

 4. Why? Why? WHY? Perché? Un fatto, un avvenimento o una svolta di un libro che vi ha fatto rimanere di stucco.

George R puntato R puntato Martin. Fosse solo una volta... Te la passerei anche. Ma sei redivivo... Perché in ogni libro tuo che leggo devo fare quella faccia anche più si una volta? Perché? PERCHÉ??? (Scusate lo sfogo... Probabilmente è dal Trono di Spade che leggendo Martin non smetto di fare quella faccia)

5. I'm watching you. Guarda che ti tengo d'occhio!


La piccola antologia Orologi senza tempo. Mi ispira per diverse ragioni: 1) Racconti (mi piacciono i racconti brevi), 2) Autori italiani di cui ho letto qualcosa (e quindi non nomi sconosciuti), 3) Fine benefico (la ricostruzione della Città della Scienza).
Sì, se mi capiti sotto tiro, Orologi senza tempo, verrai subito rapito da me. Preparati a conoscere casa mia!

6. Un libro che sia un mattone, un classico o qualcosa che vi rifiutate di leggere ma che vi incuriosisce perché tutti ne parlano e prima o poi vi ripromettete di leggere.


Signor Tolkien accetto la sua sfida. Chiunque legga fantasy dovrebbe leggere almeno una volta nella vita Il Signore degli Anelli, ma non ho ancora trovato la voglia di comprarlo (figurarsi di iniziarlo). Ma un giorno (spero non troppo lontano, ma non posso esserne sicura) lo farò, lo giuro!

7. Oh God Why. Eppure dicevano di te... che fossi imperdibile, un bestseller addirittura!


L'estate dei segreti perduti. Eppure io amo i thriller. Ma questo aveva un piccolo grande problema che mi ha impedito di apprezzarlo (anzi, a dirla tutta, di leggerlo): Cadence Sinclair Eastman, la protagonista. Odio lei e la sua avversione verso i connettivi. 

8. Questa è la mia faccia da "sono andata a letto tardi per finire quel libro". Quale libro?

È raro che faccia tardi per finire un libro. Però questo è un caso ancora più bizzarro: con I regni di Nashira - Le spade dei ribelli ho fatto quella faccia... Perché mi sono alzata alle sei! Nel senso: mi ero alzata troppo presto, ho iniziato a leggerlo... E cavoli, sono stata tre ore incollata alle pagine! Quindi alla fine la mia faccia era più o meno quella del meme... Solo al contrario!

9. Mother of God. Toglietevi gli occhiali, affinate la vista. E' comparso QUEL protagonista. IL protagonista!
C'è la storia infinita e c'è la lista infinita... Diciamo che, per scegliere un solo libro, punto sul Trono di Ghiaccio. Però non chiedetemi di scegliere tra Chaol e Dorian, vi prego...

Al prossimo tag,
Silbi















Uno splendido disastro - Jamie McGuire

Buongiorno! Oggi vi presento un libro del quale avevo sentito parlare in tutti i modi: c'era chi lo adorava, chi lo odiava e chi non gli faceva né caldo né freddo. A che categoria apparterrò io? Per scoprirlo bisogna leggere la recensione... 


TITOLO: Uno splendido disastro
AUTORE: Jamie McGuire
COLLANA: Garzanti – Narratori Moderni
PREZZO (RILEGATO): 16,40 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€

TRAMA: Camicetta immacolata e coda di cavallo. Abby Abernathy sembra la classica ragazza timida e studiosa. Ma in realtà è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University per il primo anno di università, ha tutta l’intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una compagna diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C’è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Ma lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un’inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all’anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto….


Si possono dire molte cose di questo romanzo, ma certamente non che si tratti di un disastro. Difatti, prima di leggerlo, mi ero imbattuta in recensioni contrastanti: c'era chi lo amava, chi lo odiava, e chi semplicemente lo trovava datato nei confronti dell'evoluzione del genere new adult.
Cosa aspettarsi quindi?
Lo dirò subito: non si tratta di un capolavoro, ma è stata una lettura molto piacevole. Dunque consigliata.

Infatti la storia mi è piaciuta, nonostante per buona parte del romanzo segua i canoni tradizionali delle più classiche storie d'amore (non mi inoltro nei dettagli per paura di spoiler, ma questa è stata la mia personalissima impressione) e dunque possa risultare talvolta prevedibile. Tuttavia (e c'è un tuttavia, e anche bello grosso!) l'autrice riesce a sorprendere con certi colpi di scena che proprio non mi aspettavo: uno in particolare ha catturato a tal punto la mia attenzione da impedirmi di smettere di leggere fino alla fine, ed oltre, del capitolo. Inutile dirlo: non me lo aspettavo proprio! Ero incollata alle pagine, con il cuore che faceva tum tum. Pollice in alto per Jamie McGuire!

Sui personaggi c'è molto da dire partendo dai protagonisti: l'adorabile (tranne in certi momenti in cui lo avrei strozzato) Travis Maddox e la praticamente insopportabile (tranne... c'è un tranne?) Abby Abernathy.
In realtà sto esemplificando in maniera eccessiva: la caratterizzazione dei protagonisti è complessa (ma non troppo) e mi sono trovata istintivamente a condividere alcune loro decisioni e a trovarmi in completo disaccordo con altre.


Prendiamo Abby: alcune delle sue scelte sono coerenti, lo devo ammettere (mentre leggevo annuivo con la testa... Ah, la partecipazione emotiva!) mentre in altri capitoli... tutto il contrario! È stato duro trattenere l'irritazione. Molte decisioni di Abby, infatti, che per lei sono sempre "sofferte ma necessarie" in realtà sembrano avere come unico scopo giocare a ping pong con i sentimenti di Travis. E il nostro Pigeon (il soprannome che Travis ha dato ad Abby) più che Piccione finisce per essere una vera e propria Picciona (ovvero come nella mia famiglia vengono definite le persone ingenue e irresponsabili. Si, anch'io sono stata talvolta definita una picciona). Tuttavia, nel complesso, Abby è risultata una discreta protagonista e quindi... 
Quindi chi se ne frega, passiamo alla vera star del romanzo.

Travis "Mad Dog" Maddox.
Imprevedibile, lunatico, prepotente, ma in fondo romantico e sensibile. Non so che pensare di questo ragazzo: prima appare violento, geloso e la pagina dopo diventa più dolce di un orsacchiotto. Prima viene dipinto come uno sciupafemmine convinto, poi incontra Abby e cambia completamente, mantenendo anche nei momenti difficili, una certa gelosia eccessiva verso di lei che mi ha fatto scuotere il capo.
Tuttavia mentre leggevo, più mi interrogavo sul suo comportamento, più mi innamoravo del suo personaggio (magie dell'immedesimazione). Difatti, nonostante il libro sia narrato in prima persona dalla voce della protagonista (talvolta può anche risultare una sofferenza, tanto da pensare: "Fate tacere Abby, vi prego!") , la sofferenza di Travis è sottolineata, anche troppo evidente e noi, poveri lettori, non possiamo far altro che assistere ad Abby che calpesta i suoi sentimenti come se fossero margherite in un parco (seriamente, non so da dove sia uscita questa similitudine).  

Fate lo stesso con i
sentimenti di Travis!
Per fortuna che esistono i migliori amici. America e Shepley: averceli di amici così! In particolare ho amato America: è veramente un'ottima amica per Abby, divertente e simpatica, anche se ogni tanto sembra soffrire della sindrome dell'amica, ovvero "prendo le decisioni sbagliate e me ne frego di ciò che tu provi". Per fortuna, a lei questo periodo passa prima che a Abby. Non lo nascondo: mi sarebbe piaciuto leggere anche il punto di vista di America, mi sono letteralmente innamorata di questo personaggio, che, in quanto ad affetto, compete anche con Travis. Anche il suo ragazzo, Shepley, cugino di Travis, è decisamente accettabile, nonostante a volte venga rilegato a semplice spalla del protagonista maschile. Piacevole anche la numerosa e caotica famiglia, completamente al maschile, di Travis. Compaiono troppo poco nel romanzo, evidenzio troppo poco! Li ho particolarmente apprezzati, sì, in particolare il padre di Travis che è semplicemente adorabile (come il figlio... Quando è girato bene!)

Per questo sono curiosa di leggere l'altro libro della serie, il mio disastro sei tu, narrato completamente dalla voce di Travis. Difatti, nonostante non mi ispiri un massimo comprare un altro libro per rileggere una storia già letta, la prospettiva di conoscere nuovi dettagli, di ascoltare una voce decisamente più sopportabile di quella di Pigeon (che poi alla fine non era neanche malaccio) e di conoscere in maniera più approfondita la famiglia Maddox possono valere anche questa spesa. Forse.

In ogni caso Uno splendido disastro si merita le sue belle quattro stelline. Perché ero convinta che non mi sarebbe piaciuto un granché e ha smentito completamente i miei pregiudizi, perché, anche nel boom dei libri young adult romantici Abby e (soprattutto) Travis sono dei bei personaggi e poi... perché sì. Perché quando un libro ti piace a pelle non c'è bisogno i spiegare più di tanto!
Ps: però le cinque stelline non ce la faccio proprio a dargliele. Maledetta Abby: è solo colpa tua!