martedì 20 settembre 2022

Recensione: River of Shadows - Karina Halle

Ciao a tutti. Oggi vi parlo di un libro che ho trovato nella Bookish Box di aprile e che ha subito scatenato la mia curiosità: sto parlando di River of Shadows, un dark (ma non poi così tanto) fantasy ancora inedito in Italia di Karina Halle, autrice più nota per i suoi romance spicy. 

TITOLO: River of Shadows 
AUTORE: Karina Halle 
COLLANA: Selfpublishing
PREZZO (CARTACEO): 17,30€ 
PREZZO (EBOOK): 4,60€ 
TRAMA [ENG]: When 24-year old Hanna Heikkinen's estranged father dies, she reluctantly makes the trip to Northern Finland for his funeral. Being in the enchanting land of ice and snow feels miles away from Hanna's busy life back in Los Angeles, especially under the complicated circumstances. But when Hanna discovers that her father's body is missing, that's when things really get weird. A mysterious man, Rasmus, tells Hanna the truth: her father was a powerful shaman who went into Tuonela, the Realm of the Dead, in order to barter for more life, and has been held captive by Tuoni, the God of Death. The only way her father can be freed is if she travels with Rasmus into the mythical underworld to rescue him. Willing to do anything to have a second-chance with her father, Hanna accompanies Rasmus into the dark and bloody realm, traveling via the River of Shadows, stalked by dangerous creatures, monsters, and the living dead, until they finally come into the haunted kingdom ruled by Death and his family. Only for her to be captured and held prisoner by the God of Death himself. Turns out Death is intrigued by Hanna's beauty and fierceness and makes a bargain with her. If she marries him, and spends an eternity in the Realm of the Dead as his wife, he'll set her father free. But even the most noble sacrifices come with hidden costs, and Hanna's might involve the most unexpected of all things: her heart.



Ci sono momenti in cui la sola cosa di cui si ha bisogno è una lettura leggera, divertente e magari anche un po' trash.
River of Shadows, un (più o meno) dark fantasy di Karina Halle è esattamente questo: un libro leggero, divertente e tanto trash, che non si prende troppo sul serio e che mi ha sicuramente intrattenuto, con scene che talvolta risultavano troppo assurde per essere vere. 
A dire il vero, le premesse di River of Shadows erano piuttosto serie e interessanti: la protagonista, Hanna Heikkinen, vive negli Stati Uniti, ma è profondamente legata al padre finlandese, così, quando le viene comunicata la morte dell'uomo, non ci pensa due volte e sale sul primo aereo per la Finlandia per essere presente al suo funerale. Peccato che, come presto scopre, suo padre non è veramente morto: il signor Heikkinen infatti è uno sciamano che, dopo aver scoperto di avere un male incurabile, è sceso nel Tuonela, l'aldilà della mitologia finlandese, per cercare una cura, ma è stato catturato e tenuto prigioniero da Tuoni, il dio della morte in persona. 
Hanna, insieme a uno sciamano di nome Rasmus, scende nel Tuonela per salvare suo padre ed è pronta a tutto per liberarlo… persino a offrirsi come merce di scambio per Tuoni in persona.
Premesse dark, interessanti ma la realizzazione di River of Shadow è piuttosto scanzonata nel suo insieme. Non che sia un libro "divertente" in senso proprio, anzi, credo che far sorridere fosse l'ultimo degli intenti di Karina Halle, ma alcuni dettagli sono così fuori luogo da sdrammatizzare l'atmosfera volutamente oscura del romanzo. 
Dalla protagonista che si ferma a fare pipì (a caso) nel Tuonela, al dio della morte col man bun come un hipster qualsiasi, l'autrice ha voluto rendere più moderna e alla moda la mitologia finlandese creando però situazioni ai limiti dell'assurdità. Situazioni che, bisogna dire, mi hanno intrigata: non riuscivo a staccare gli occhi dal libro, più andavo avanti e più volevo sapere cosa avrebbe combinato Hanna nel Tuonela e, soprattutto, fin dove si sarebbe spinta Karina Halle.
L'ultima parte del romanzo, inoltre, è decisamente spicy, con alcune scene hot che si sono dimostrati piacevoli da leggere, esplicite sì, senza eccedere nella volgarità e che hanno sicuramente aggiunto pepe a un libro già pepato di suo.   
I personaggi sono interessanti. Lasciamo perdere Hanna, la protagonista, il cui percorso di crescita è ancora agli inizi, e gli sciamani, in particolare Rasmus, che si è rivelato una vera delusione e che a un certo punto del romanzo viene dimenticato da tutti. Il vero punto forte di River of Shadows sono le divinità del Tuonela. L'aldilà finlandese è infatti gestito come un'azienda famigliare dove tutti hanno un ruolo. Così Tuoni, il nostro dio della morte hipster, si occupa della gestione della terra dei morti, mentre la figlia, Loviatar, come Caronte, traghetta le anime dei defunti fino ai cancelli del Tuonela. A completare il quadro c'è Sarvi, una sorta di unicorno zombie parlante figura tipica del folklore finlandese. Sì, è trash quanto sembra, sì vi piacerà lo stesso tantissimo.
Lo stile è molto semplice e lineare. L'inglese usato non è particolarmente complesso e si legge bene anche se non si ha confidenza con la lingua. Da questo punto di vista la lunghezza ridotta (nemmeno trecento pagine) aiuta: si possono dire molte cose di River of Shadows, ma non che sia un mattone. Inoltre, la trama, seppur priva di punti morti, non è troppo intricata e pone delle fondamenta interessanti per lo sviluppo dei volumi successivi… sempre che l'autrice non si perda in un bicchiere d'acqua e preferisca propinarci solo sesso e scene di contorno.
Dunque la mia valutazione è di quattro stelline molto generose. Il vero valore del libro sarebbe inferiore, ma a me River of Shadows ha divertito tantissimo e, a volte, anche i lettori più esigenti hanno bisogno anche di letture di evasione efficace.
Non che io mi reputi esigente, anzi…  

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