martedì 15 settembre 2020

Review Party: Ucciderò il gatto di Schrödinger - Gabriella Greison

Buongiorno a tutti! Il libro di cui vi parlerò oggi è molto particolare: a dire il vero fa il paio con il post di domani perché questa è un po' la settimana della fisica sul blog! 
Oggi si parla di infinitesimamente piccolo, ovvero di particelle e meccanica quantistica con Ucciderò il gatto di Schrödinger di Gabriella Greison, mentre per domani vi do un indizio: si parlerà di infinitamente grande...  


TITOLO: Ucciderò il gatto di Schrödinger
AUTORE: Gabriella Greison
COLLANA: Mondadori
PREZZO (CARTACEO): 20,00€
PREZZO (EBOOK): 10,99€  
TRAMA: "Quando vidi per la prima volta il disegno del gatto nella scatola avevo appena compiuto 14 anni, facevo la terza media, era il 2006. Mai avrei pensato che questo disegno mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. È arrivato il momento per me di capire cosa c'è dietro. Gli enigmi non mi spaventano, basta mettere in fila i passaggi, uno dopo l'altro, facile." Gabriella Greison, fisica, scrittrice, divulgatrice, affronta con questo romanzo la grande sfida di rendere narrativa e comprensibile a tutti la fisica quantistica. "Ucciderò il gatto di Schrödinger" è la storia romanzata della vita di Erwin Schrödinger, lo scienziato per antonomasia della fisica quantistica, divenuto popolare grazie all'ideazione del suo famoso paradosso, che illustra in modo emblematico le insolite regole del mondo delle particelle: il gatto dentro la scatola da lui congegnata è vivo o morto? Oppure entrambe le cose? Protagonista del libro è Alice, una donna di 28 anni, in pieno tormento esistenziale per le scelte che deve compiere. Le viene in aiuto il suo amico immaginario, Erwin Schrödinger, prima semplicemente un poster in camera sua, poi presenza fissa nei suoi sogni. L'avvincente dialogo con il fisico austriaco genererà in lei la passione per la fisica quantistica, che l'accompagnerà nella crescita personale


Mi sono sempre piaciute fisica e matematica (tranne quando studiavo a ridosso degli esami universitari, ma quella è un'altra storia) e per questo quando ho letto la trama di Ucciderò il gatto di Schrödinger mi sono detta che doveva essere assolutamente mio!
Dopotutto nei miei studi ho avuto parecchio a che fare con la fisica, ma sempre con quella classica, mai con la fisica quantistica e quello che conosco del mondo dell'estremamente piccolo lo devo a qualche nozione sparsa tra un corso e l'altro.
Gabriella Greison è un fisico ma al tempo stesso anche uno scrittore e una divulgatrice scientifica: chi meglio di lei potrebbe abbracciare la sfida impossibile di spiegare la fisica quantistica con un'opera non di saggistica ma di narrativa?


Ucciderò il gatto di Schrödinger unisce la storia di Alice, professoressa che ha perso il lavoro e sta attraversando una crisi esistenziale, e di Schrödinger, il fisico austriaco ideatore del paradosso del gatto; è un romanzo che tratta di scienza, ma anche di viaggi,mdi sogni e anche un po' d'amore. L'amore di Schrödinger per la sua teoria ma soprattutto per le donne, che lo aveva portato a tradire innumerevoli volte la moglie, e quello di Alice per la fisica, per Schrödinger e quello che incontrerà durante le sue avventure.
Ucciderò il gatto di Schrödinger è un'opera che si sviluppa lungo due piani narrativi, anzi tre: da una parte c'è Alice, che racconta in prima persona la sua crisi e il suo viaggio per uscirne, e da una parte c'è l'autrice, che alla fine di ogni capitolo, nei cosiddetti "sipari", ne spiega il contenuto e racconta aneddoti sui personaggi rappresentati.
Infine ci sono altri capitoli, narrati in terza persona da una voce esterna, un'Entità, in cui sono raccontati i sogni di Alice e i suoi incontri immaginari con le personalità più influenti della fisica di tutti i tempi, da Einstein a Newton senza dimenticare, ovviamente, Schrödinger.
Per quanto mi riguarda ho davvero amato la parte dedicata alla fisica quantistica, quindi, principalmente i capitoli dedicati ai sogni di Alice e i sipari dell'autrice. Fortunatamente avevo delle conoscenze di base: avevo già sentito quasi tutti i nomi citati nel testo, ad eccezione forse dei più recenti, e alcuni argomenti trattati li avevo già studiati, dunque non ero completamente estranea alla materia, ma molte cose non le conoscevo e la voce dell'autrice è stata capace di spiegare con parole semplici argomenti che semplici non lo sono affatto.
Ho apprezzato anche come sia riuscita a trasportare nel romanzo i tic e le manie dei fisici più importanti, riuscendo a dipingerli come persone in carne ed ossa e non solo come dei geni: in particolare mi è piaciuto il racconto delle rivalità tra Einstein e Bohr, e tra Schrödinger e Heisenberg, tutti protagonisti della scena della fisica quantistica del Novecento, ma con idee diametralmente opposte fra loro, e la disponibilità che fisici contemporanei dimostrano nei confronti della protagonista, e che è modellata sulle vere esperienze dell'autrice.
Se fino a questo punto ho parlato dei fisici è perché con la protagonista ho avuto qualche problema. Capita a volte che il personaggio principale di un romanzo non piaccia, e in questo caso a me è successo con Alice. Capisco che si tratta di un personaggio molto particolare, estroso e bizzarro, ma con un passato difficile che si ripercuote ancora oggi nel suo presente, tuttavia l'ho trovata caratterizzata in maniera superficiale, e non mi sono sentita molto coinvolta dalla sua vicenda personale.
Trovo infatti che il punto debole del romanzo sia la congiunzione tra le vicende di Alice, i suoi sogni e la fisica: sono tutti elementi presenti nel romanzo ma non riescono ad amalgamarsi alla perfezione, nonostante debba ammettere che la situazione migliori verso la conclusione del romanzo.
Dunque la mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Ucciderò il gatto di Schrödinger è un romanzo completamente diverso da tutti gli altri che ho letto nel 2020 e questa sua particolarità, unita al mio interesse per il tema principale, me lo ha fatto apprezzare. Tuttavia non è esente di difetti, specialmente con una protagonista che non ho proprio amato, ma ciò alla fine non ha compromesso la mia opinione finale.
Anzi, sono proprio curiosa di vedere questo libro in futuro rappresentato come monologo teatrale...





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