Ciao a tutti! Ultimamente sto leggendo moltissimi fantasy: che sia un modo per staccare dalla matematica e dalla rigidezza della mia tesi di laurea?
Non lo so, però oggi vi parlo lo stesso di Fiore di sangue, romanzo di Crystal Smith edito da Mondadori: è il primo libro di una nuova fantasy young adult.
Avrà saputo conquistarmi o rimarrà solo l'ennesimo fantasy?
AUTORE: Crystal Smith
COLLANA: Oscar Fantastica
PREZZO
(CARTACEO): 17,90€
PREZZO
(EBOOK): 8,99€
TRAMA: I lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare. Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona.
Ricordo
una volta in televisione un lungo monologo sulla parola "carino".
Carino...
una parola dal suono dolce, che indica un qualcosa di non bellissimo, ma
nemmeno brutto, di piacevole, ma che non lascia troppo il segno.
Indovinate
allora con quale aggettivo descriverei Fiore di sangue, il nuovo romanzo di
Crystal Smith edito da Mondadori?
Esatto:
carino.
Fiore
di sangue è in tutto e per tutto una lettura carina: mi è piaciuto, l'ho letto
volentieri, probabilmente se mai verranno tradotti anche i seguiti continuerò
la serie, ma, al netto di tutto questo, non mi ha colpita più di tanto.
La
colpa non è né della trama, né dei personaggi e nemmeno della scrittura
dell'autrice: è l'insieme di tutti questi elementi che funziona, certo, ma non
"non spacca".
Ad
eccezione della sanguifoglia, il fiore di sangue che da il titolo al romanzo e
che, con le sue proprietà e la leggenda che racconta le sue origini rappresenta
l'unico barlume di novità del libro, la storia non ha elementi di grande
originalità.
Il
world-building, infatti, è abbastanza dettagliato, ma non troppo particolare, i
luoghi sono descritti bene ma non si discostano tanto da quelli del fantasy
tradizionale, il sistema magico regge ma sa di già visto.
Anche
i personaggi suscitano sensazioni simili: dalla protagonista Amelia, alla
guardia del corpo Kellan, dall'interesse amoroso di turno Zan, al malvagio
Toris, nel complesso sono personaggi che funzionano per la storia ma che non
brillano né per la profondità della caratterizzazione né per l'originalità nei
confronti degli stereotipi del genere.
Anzi,
proprio questo aspetto è critico: tutti i personaggi rispecchiano uno
stereotipo del fantasy young adult. La protagonista è la classica principessa
dotata di poteri magici contro cui tutti complottano, poi c'è il parente
malvagio che vuole prendere il potere, l'amico di infanzia segretamente
innamorato della protagonista e il misterioso principe del regno rivale.
Persino
i colpi di scena sono tutti già visti e facilmente prevedibili, ad eccezione, devo
ammettere, di quello finale, che mi ha lasciato stupita (certo, nonostante la
mia sorpresa, ho trovato la parte finale un po' tirata via... diciamo che mi
sono proprio cadute le braccia di fronte a certe scelte dell'autrice).
Eppure,
nonostante tutto, Fiore di sangue rimane carino perché alla fine la
protagonista suscita simpatia, così come alcuni dei comprimari, la trama,
seppur prevedibile, cattura l'attenzione del lettore ed è avvincente, e la
scrittura dell'autrice, nonostante la semplicità, rimane scorrevole e lineare.
Quindi?
La mia valutazione è di tre stelline e mezzo, perfettamente in linea con quello
che penso del romanzo: il mio voto infatti è buono, perché, bene o male, ho
apprezzato Fiore di Sangue, ma non altissimo, perché è mancato quell'elemento,
quel qualcosa in più, che distingue un libro discreto da un romanzo di
successo.
Comunque
Fiore di Sangue è solo il primo romanzo di una trilogia: ho letto la trama del
seguito, Greythorne, tra l'altro ricca di spoiler (sono sorpresa da come l'editore
abbia permesso che venisse pubblicata una sinossi simile, dato che brucia
subito uno dei possibile colpi di scena di quel romanzo) e sono curiosa di
scoprire se l'autrice riuscirà a staccarsi dei binari e a migliorare in corsa.
Questa uscita non mi ispira più di tanto e la tua recensione conferma la mia idea.
RispondiEliminaNo, in realtà si tratta di un libro... carino (mi ripeto sempre). Però se cerchi qualcosa, nel bene o nel male, di diverso dal solito, non è il libro adatto. Tutto qui
Eliminal'avevo snobbato, ma tutto sommato mi sembra una lettura abbastanza carina (tanto per restare in tema), quindi ci farò un pensierino!
RispondiEliminaSi, non è male ma, come ce ne sono di peggio, ce ne sono anche di meglio!
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