domenica 20 gennaio 2019

Recensione: Pancake ai mirtilli - Rachel Sandman

Ciao. Oggi è domenica e vi lascio con l'ultima delle tre novelle che ho letto di Frammenti (l'antologia ne conta molte di più, ma a dire il vero non ho ancora letto i romanzi a cui riferiscono le altre storie): si tratta di Pancake ai mirtilli di Rachel Sandman, continuazione di Echo, romanzo d'esordio di questa autrice, nonché blogger che seguo da parecchio.

TITOLO: Frammenti 
AUTORE: AA.VV.
COLLANA: Delrai Edizioni
PREZZO (CARTACEO): /
PREZZO (EBOOK): 2,99€
TRAMA: Una raccolta di novelle, scritte dagli autori Delrai Edizioni; nove scrittrici, generi diversi, penne di talento: Frammenti nasce da un’idea, quella che anche il racconto abbia valore e possa comunicare emozioni.
Stefania Da Forno con "Fammi stare bene" 
Alessandra Paoloni con "Merry Haunted Christmas"
Rachel Sandman con "Pancake ai mirtilli"
Natascia Luchetti con "Il battesimo della vita"
Eveline Durand con "Emergency call. Chiamata d'emergenza" e "Un carillon senza cuore"
Margherita Fray con "Sometimes"
Barbara Bolzan con "Niente di che"
Elle Eloise con "Nel blu dell'universo profondo"
Jane Harvey Berrick con "Segatura e polvere di stelle"


Immediatamente, la mia bocca è invasa da una bomba di dolcezza appiccicosa che subito però va a mischiarsi con una nota più aspra che rende il tutto assolutamente meraviglioso
Pancakes ai mirtilli è la novella che segue le vicende di Echo, il romanzo d'esordio di Rachel Sandman di cui vi ho parlato lo scorso anno, ma, soprattutto, è una storia rispecchia tutto ciò che avrei voluto trovare da un racconto pubblicato in Frammenti.

Infatti Pancakes ai Mirtilli è, a mio avviso, un racconto perfettamente impostato.
Esso infatti è ambientato dopo la conclusione di Echo e vede i due protagonisti della storia, Tom e Sam, finalmente insieme, affrontare una nuova, esperienza: passare il Giorno del Ringraziamento a casa dei genitori di lui.
Oltre all'immancabile tacchino fanno la loro comparsa una ex sparita dai radar, gli adorabili genitori di un già adorabile protagonista, ma soprattutto un bel piatto di pancake e mirtilli, che danno il titolo alla storia.
Cover di Echo 
Mi ha fatto piacere ritrovare Echo e Tom. La loro storia era iniziata a piccoli passi e in maniera un po' altalenante, ma sono contenta di averli ritrovati felici come li avevo lasciati al termine del primo volume. Echo in realtà non si smentisce mai: la sua personalità è sempre sfuggente, ritrosa, quasi avesse ancora paura di essere felice dopo tutto quello che ha passato, ma, nonostante ciò, continua a crescere e ad aprirsi verso gli altri. Tom invece è il suo complementare, solare e positivo, ed è proprio per questo motivo che i due mi piacciono molto come coppia.
Per quanto riguarda invece i personaggi secondari, impossibile non menzionare i genitori di Tom, che si sono rivelati una piacevole sorpresa: simpatici, alla mano, spero di vederli anche nei futuri volumi della serie!
Un'altra cosa che ho apprezzato è come la novella sia stata organizzata come un romanzo in miniatura, con tanto di capitoli ed epilogo. Anche la narrazione col doppio punto di vista, che riprende quella di Echo, si è rivelata una scelta vincente, che permette al lettore di vivere la vicenda dalla prospettiva di entrambi i protagonisti e immergersi al meglio nell'atmosfera famigliare della casa di Tom.
Le ambientazioni, nonostante la lunghezza del racconto, sono state ben descritte e hanno contribuito sicuramente alla riuscita della storia.
In conclusione la mia valutaIone è di quattro stelline e mezzo. Pancakes ai mirtilli rispecchia tutto ciò che avrei voluto da una novella di questo genere: ha due protagonisti che ho già conosciuto, racconta una storia inedita, ha un proprio inizio e un proprio finale... con tanto di cliffhanger!
Cosa succederà dopo la scena che chiude questo racconto? Spero che Rachel non ci faccia tanto aspettare per avere il secondo volume della serie...


Ps: dulcis in fundo (nel vero senso della parola) la novella si conclude con la famosa ricetta dei pancake della madre di Tom. Una sorpresa, certo, ma soprattutto una vera chicca, che spero, prima o poi, di poter replicare in cucina (auspicando che vengano buoni come quelli della storia).

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