TITOLO: I fiori non hanno paura del temporale
AUTORE: Bianca Rita Cataldi
COLLANA: HarperCollins
PREZZO (CARTACEO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 8,99€


I fiori non hanno paura del temporale ha attirato subito la mia
attenzione non solo per la bella copertina, ma soprattutto per l'ambientazione.
Mi piace Bologna come città, è a poco più di un'ora di macchina da casa mia, e
ogni volta che trovo un romanzo ambientato a Bologna mi si illuminano gli occhi
e parte quella vocina che sussurra: "devi leggerlo", senza neanche
dare una mezza letta alla trama. L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero,
Non dirgli che ti manca di Alessandra Angelini: gli ultimi romance ambientati a
Bologna che avevo letto mi avevano lasciato ricordi bellissimi ed ora, insieme
a loro, posso citare anche I fiori non hanno paura del temporale di Bianca
Cataldi.
Ho capito che questo romanzo mi sarebbe piaciuto fin dal primo
capitolo. Nel momento esatto in cui ho letto della bizzarra famiglia
protagonista di questo romanzo, composta principalmente da donne, mi sono
tornati in mente quei romanzi sudamericani del realismo magico, dove, tra
tradizioni e abitudini pittoresche, sono le donne a essere il pilastro
fondamentale della famiglia. Anche I fiori non hanno paura del temporale ha un
che di magico, dovuto non alla presenza di un elemento paranormale vero e
proprio, ma a quell'elemento bizzarro, pittoresco che domina nella famiglia
delle protagoniste: due sorelle, anzi due sorellastre, perché Corinna, la più
grande, non ha mai conosciuto il suo padre naturale, volatilizzatosi poco dopo
la sua nascita.
Serena, la più piccola, è la narratrice: la sua voce ormai adulta
ripercorre l'estate del 1997, dove è diventata la piccola complice di sua
sorella in una sorta di percorso di ricerca delle proprie origini di Corinna,
ma che, in realtà, porterà a conseguenze su tutta la famiglia.
Non sono riuscita a capire in pieno Corinna a comprendere le sue scelte
ma, nonostante tutto, continuo a credere che si tratta di buon personaggio: la
sua personalità mi è sembrata all'inizio quella stereotipata del classico
adolescente tutto musica nelle orecchie e camera chiusa a chiave, ma alla fine
Corinna si rivela una sorta di diesel, più andava avanti il romanzo, e più la
sua personalità veniva approfondita in tutte le sue sfaccettature, pur
mantenendo una certa aura di mistero.
Invece mi sono rispecchiata parecchio in Serena, più allegra ed
estroversa, e nel suo essere una Cantastorie, ovvero l'unica in grado di
raccontare la storia di Corinna.
Lo stile dell'autrice mi ha stupito: non perché abbia una caratteristica
particolare, come l'essenzialità o un'eccessiva accuratezza, ma perché mi è
sembrato reale. Leggevo ed era come se Serena stesse parlando con me,
raccontandomi un suo ricordo, piuttosto che una narrazione fittizia. È strano
da spiegare, ma le letture così sono tanto coinvolgenti quanto rare.
L'unico difetto? In realtà di veri e propri non ne ho trovati, ma quel
finale così aperto, eppure così perfetto, in un primo momento mi aveva fatto
pensare di avere solo la prima metà del romanzo e che qualcuno avesse
cancellato la seconda parte (cosa largamente smentita dalla presenza dei
ringraziamenti subito dopo l'ultima parola). In fondo credo che questo libro
sia perfetto così com'è, autoconclusivo, ma, nonostante tutto, mi piacerebbe
leggere molto un seguito o una novella con tutti i personaggi.
In conclusione la mia valutazione è di quattro stelline e mezzo. I
fiori non hanno paura delle letture è una di quelle letture che sapevo che mi
sarebbe piaciuta, ma da cui non mi aspettavo che coinvolgesse a tal punto. Ho
terminato il romanzo in lacrime, non tanto perché il finale fosse triste o
cupo, ma perché ero talmente coinvolta nella lettura da immedesimarmi con le
emozioni dei personaggi e un po' restia a lasciarli andare.
Come si suol dire in questi casi: segnatevi il nome di questa autrice.





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