Anche questa è un'arretrata. Ho letto La verità sul caso Harry Quebert mesi fa, e dire che l'ho amato è un eufemismo. Così quest'estate ho recuperato anche l'altro libro di Dicker pubblicato in Italia, Gli ultimi giorni dei nostri padri, ma non c'è paragone tra i due. E così, eccomi a pubblicare la mia opinione su quello che è il mio preferito.
AUTORE: Joel Dicker
COLLANA: Bompiani
PREZZO (CARTACEO): 14,00€
PREZZO (EBOOK): 5,99€
TRAMA: Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.
Esiste, per me, una
categoria di libri a parte, a cui appartengono tutte le letture del mio cuore.
Li ho ribattezzati, con poca fantasia, "libri speciali". Non sono
necessariamente libri con il massimo della valutazione, ma sono quei romanzi
che hanno una calamita nella pagina, quelli per cui sei in preda al dilemma
"li finisco subito o rallento per godermi al meglio la storia?",
quelli per cui alla fine o ti fai mille domandi, o ti crei una sorta di
continuazione nella testa, e qualche volta su carta, per superare al meglio il
finale.
La Verità sul Caso
Harry Quebert di Joël Dicker è uno dei miei libri speciali. Per quanto ami il
genere giallo, all'uscita l'ho decisamente snobbato, e anche quando è stata
pubblicata l'edizione "economica" non gli ho rivolto la mia
attenzione, complice anche la mole che non mi invogliava, soprattutto in tempi
di lezioni universitarie, ad iniziare il romanzo. Ma è bastata l'opinione
entusiasta di un mio amico ad iniziare la lettura e, con mia grande sorpresa,
mi sono trovata catapultata in uno dei gialli più avvincenti che abbia mai
letto, tanto che, nonostante il numero delle pagine, superiore a seicento, l'ho
concluso in meno di una settimana.
La Verità sul Caso
Harry Quebert infatti non è un semplice giallo, ma molto di più.
I personaggi sono
quelli del tipico giallo: una cittadina americana, popolata da individui più o
meno catalogabili, ciascuno con la propria personalità definita e il proprio
scheletro nell'armadio. In questo vasto catalogo di umanità incontriamo un
marito depresso, l'arcigna proprietaria di un locale, il bibliotecario curioso,
il reverendo della comunità e molti altri.
E poi ci sono i
protagonisti: Marcus, il narratore della storia, uno scrittore che cerca
disperatamente di sbarazzarsi del blocco che lo ha colpito dopo il grande
successo del suo esordio letterario, Harry Quebert, anch'egli scrittore,
mentore di Marcus e autore del grande successo "Le Origini del Male"
e infine Nola Kellergan, ragazza scomparsa nel 1975 attorno a cui ruota tutta
la vicenda.
A differenza di
altri, questi tre personaggi sono tratteggiati minuziosamente e godono di un
buon approfondimento psicologico: hanno una personalità complessa e sfaccettata
e non li si impara mai a conoscere fino in fondo, se non proprio nelle ultime
pagine del romanzo.
Mi è piaciuto molto
come Dicker ha impostato il romanzo.
La prima cosa che
sicuramente salta all'occhio sono i capitoli ordinati al contrario: si parte
con il trentuno e si finisce con il primo capitolo. All'inizio questa scelta mi
ha incuriosito parecchio, perché è insolito dire "sono al capitolo
trenta" poco dopo aver iniziato il romanzo e "mi manca poco per
arrivare al secondo capitolo" dopo più di seicento pagine. Non credo di
aver compreso fino in fondo il motivo di questa decisione, tuttavia devo
ammettere che mi ha colpito parecchio!
I capitoli poi sono
composti di vari parti. Ho apprezzato i consigli di scrittura di Quebert che,
al di là del loro significato nel contesto dell'opera, ho trovato utili per
qualsiasi aspirante scrittore, mi sono piaciuti i continui salti temporali, ben
segnalati (e dunque non confondono il lettore, che sa sempre dove e quando si
svolge l'azione), e il cambiamento del narratore, dalla prima persona di Marcus
alla terza persona del flashback.
Nonostante la mole,
quasi settecento pagine, La Verità sul Caso Harry Quebert si lascia leggere
molto facilmente: lo stile è ricco di dialoghi, e il caso avvincente. Non
riuscivo a smettere di leggere, e più andavo avanti più volevo sapere come
terminava la faccenda, mentre le mie supposizioni venivano mano a mano spazzate
via da validi colpi di scena.
Il finale poi è
stato per me inaspettato ma, al tempo stesso, soddisfacente: per oltre un
giorno, terminato il romanzo, non sono stata in grado di iniziae un altro libro
in quanto ancora legata alla storia di Harry, Marcus e Nola. Sono pochi i libri
che provocano in me sensazioni simili e devo dire che, per quanto mi riguarda
La Verità sul Caso Harry Quebert ha fatto centro.
La mia valutazione
è dunque di cinque, meritate stelline. Ho visto sul sito (in francese!)
dell'autore che lo scorso settembre è uscito una sorta di seguito, Le Livre des
Baltimore, sempre con Marcus come protagonista. Da un lato non vedo l'ora di
leggerlo in italiano (quasi cinquecento pagine in francese sono molte...) ma
dall'altro ho un po' paura che abbia rovinato personaggi che con La Verità sul
Caso Harry Quebert hanno trovato la loro perfetta conclusione... Staremo a
vedere, pardon, a leggere!
Anche a me è piaciuto moltissimo questo libro: i consigli di scrittura ad inizio di ogni capitolo sono molto interessanti e l'intera costruzione del libro è particolare ed originale.
RispondiEliminaInfatti! Pensa che la più grande delusione quando ho letto l'altro romanzo di Dicker è stato non riscontrare la stessa originalità che tanto mi aveva colpito...
EliminaAnch'io ho adorato questo libro e pensa che di solito il genere giallo non mi piace molto! XD Pensavo che ci avrei messo un'eternità a finirlo e, invece, mi sono ritrovata a leggere l'ultima pagina in qualche giorno! Uno dei libri migliori che ho letto :D
RispondiEliminaConcordo! Poi, se non me lo avessero consigliato io non l'avrei nemmeno iniziato (solitamente non tempo le molte pagine, ma la sua stazza mi incuteva comunque terrore xD ) E invece... ora trepido per leggere qualsiasi cosa di Dicker, anche la lista della spesa
EliminaComplimenti per la recensione! :) Questo libro lo voglio leggere da quando è uscito (e mi sta pazientemente aspettando sugli scaffali della mia libreria). Spero davvero di riuscire a leggerlo prestissimo! Anche perché la tua recensione mi ha davvero incuriosita! :)
RispondiEliminaTiralo fuori allora alla prima voglia di leggere un giallo! Non è un libro da lasciare a prendere la polvere...
EliminaSpero di leggerlo presto anche io^_^
RispondiEliminadai, merita (e poi credo c'è già l'edizione economica, e penso lo si trovi ormai in tutte le librerie)
EliminaVedo sempre che questo libro la gente o lo odia o lo ama :D io ce l'ho che aspetta sugli scaffali, spero di amarlo v_v dovessi odiarlo ci rimarrei male!
RispondiEliminaSpero proprio di no (anche perché se odi questo l'altro romanzo di Dicker è meglio non leggerlo...). Comunque forse conviene leggerlo quando sei in vena di gialli: altrimenti tutte quelle pagine potrebbero risultare pesanti
EliminaCiao! Nuova lettrice del tuo blog!
RispondiEliminaQuesto è un romanzo a cui giro intorno da quando è uscito. Prima o poi lo acciufferò! Se ti va di passare a dare un'occhiata al mio blog www.theconnornation.com è tornato online da poco :)
Mi sono unita ai follower :) per quanto riguarda il libro anche io ho aspettato prima di leggerlo e alla fine mi sono chiesta perché non l'abbia fatto prima
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