TITOLO: La ragazza nel parco
COLLANA: Piemme
PREZZO (CARTACEO): 18,50€
PREZZO (EBOOK): 9,99€
TRAMA: Quando Olivia Randall, avvocato
newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la
ragazzina che, dall'altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta
un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina,
accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un
nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un
vecchio amore finito male vent'anni prima. Un amore di cui lei porta ancora
dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come
sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non
ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una
vendetta tenuta a bada per tutti questi anni. Jack non ha un alibi, non ha
testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov'era quando qualcuno ha
fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà
costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia manipolando...
Non si sa perché,
ma nei romanzi gialli va di moda avere nel titolo "La ragazza". Sarà che
La ragazza del treno ha venduto fantamiliardi di copie, ma da un giorno
all'altro, tutti i romanzi gialli sugli scaffali della libreria hanno titoli
che vanno da La ragazza che sapeva troppo, La ragazza perfetta, imperfetta,
aggettivo a caso, eccetera...
La ragazza nel parco non fa eccezione, nonostante
il titolo italiano con quello originale, ovvero The Ex, non ci azzecchi nemmeno
un pochino: tuttavia, a differenza del capofila di questa moda (La ragazza del
treno, già recensito sul blog) questo è riuscito a conquistarmi, al punto tale
da completare la lettura in soli tre giorni. Innanzitutto non si tratta del
classico giallo, ma di un legal thriller: preparatevi quindi ad avvocati
agguerriti, accuse spietate, giudici inflessibili e tribunali.
Protagonista è
infatti un avvocato difensore, Olivia Randall, che, turbata dalla chiamata di
una ragazzina, assume l'incarico di difendere Jack Harris, celebre scrittore
nonché suo ex fidanzato, dall'accusa di aver ucciso tre passanti in una
sparatoria. La vicenda si intreccia con altre storie, come quella personale di
Olivia e della sua vita sentimentale, alquanto tormentata, fatta di relazioni
non proprio idilliache, compresa quella con il suo assistito, e quella della
terribile sparatoria alla Penn Station in cui ha perso la vita la moglie di
Jack.
Il personaggio di
Olivia nel complesso mi è piaciuto. Nonostante alcuni lati del suo spigoloso
carattere non la rendano il massimo della simpatia, è uno di quegli avvocati
che lottano ad ogni costo per arrivare alla verità e soprattutto è umana: mi
hanno colpito infatti i suoi dubbi e le sue incertezze che, soprattutto nel
finale, mi sono sembrate davvero realistici.
Jack, il maggiore
sospettato, è un mistero: ho l'impressione che l'autrice abbia giocato molto
sulla sua caratterizzazione per creare una persona dalle molte facce, e dai
molti interrogativi. Non so dire se l'ho apprezzato o meno, anche lui, come
Olivia, è facilmente detestabile, ma il lavoro fatto da Alafair Burke nel
creare i personaggi principale, dotandoli sia di pregi che di difetti, quello
sì che è ammirevole.
Lo stile
dell'autrice è molto buono: la scelta della prima persona permette di limitare
la freddezza e il distacco della narrazione che talvolta infliggono i romanzi
di questo genere. La Burke, nella vita reale, è un'esperta nel campo della
legge, autrice anche di saggi sul tema, e ciò si nota nei suoi romanzi: un pregio,
certo, anche perché riesce, con il suo tocco a dare quel qualcosa in più che
rende realistico il tutto, nonostante alcuni elementi siano all'apparenza
surreali, senza però scendere nel troppo specifico o nel troppo pesante,
La vicenda, invece,
è intrigante e appassionante: indovinare il nome dell'assassino non è
difficilissimo, io l'avevo intuito, ma sua identità resta incerta fino
all'ultimo, lasciandomi con il fiato sospeso fino alla rivelazione finale... L'epilogo
invece l'ho trovato da un lato suggestivo, ma dall'altro un po' frettoloso:
avrei preferito che o l'autrice spiegasse meglio certi dettagli, che ho trovato
campati in aria, o che non inserisse proprio questo capitolo supplementare, ma
ciò certo non rovina una storia decisamente valida.
Dunque la mia
valutazione è di quattro stelline con un più: meno male che non ho avuto
pregiudizi verso questa storia della "Ragazza nel titolo", altrimenti
mi sarei persa un ottimo giallo. Ho visto che, sulla scia di questo romanzo,
sono arrivati in Italia altri romanzi di Alafair Burke: sicuramente un giorno darò loro una letta!
Ciao, anche a me è piaciuto questo libro.
RispondiEliminaSono rimasta di sasso sul finale.
Io non tanto di sasso perché lo sospettavo già, ma l'autrice era quasi riuscita a convincermi che la mia era solo un'ipotesi senza senso... che soddisfazione averci preso!
EliminaSono contentissima! Grazie grazie grazie😂😂😂. È la prima volta che vinco qualcosa su un blog! Mail ricevuta!
RispondiEliminaGrazie a te di aver partecipato
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