TITOLO: Le cesoie di Busan
AUTORE: Karen Waves
PREZZO (CARTACEO): 9,98 €
PREZZO (EBOOK): 0,99€
TRAMA: Quando Valentina conosce Won-ho capisce subito tre cose: la prima, che è la persona più antipatica che abbia incontrato in Corea; la seconda, che le sue labbra bellissime non possono cambiare questo fatto; e la terza, che se le chiederà di uscire gli dirà sicuramente di no.
Dopotutto, non hanno niente in comune: solo un pessimo carattere, un umorismo tagliente, la profonda insofferenza per tutto ciò che non si possa fare in tuta e la passione che li consuma ogni volta che si incontrano. Ma Won-ho è tanto abile nel convincere Valentina quanto lo è a potare gli alberi di Busan e così, tra picnic al chiaro di lampione e caldi pomeriggi nei frutteti, la loro relazione cresce e l’attrazione si fa sempre più intensa.
Anche se la coinquilina di Valentina insiste che si stanno innamorando e che sono fatti l’uno per l’altra, la famiglia di Won-ho si oppone e Valentina si trova di fronte a una scelta difficile.
La storia d’amore con Won-ho sopravviverà, o lei e il suo appassionato potatore hanno i baci contati?
Se c'è una cosa che
amo di alcuni romanzi, soprattutto di genere rosa, è l'ambientazione esotica.
Essa da un lato costituisce un pregio, regalando alla storia elementi, tanto
ambientali quanto culturali, che diversamente non potrebbe avere, ma d'altro canto
ciò può diventare anche una difficoltà per l'autore, costretto a muoversi su un
territorio non suo. Sin da quando ho letto la trama de Le cesoie di Busan, mi
ha interessato moltissimo l'ambientazione coreana unita a una protagonista
italiana: ero curiosa di leggere una storia ambientata in questo lontano paese,
di cui non conosco quasi niente.
Nel complesso ho
trovato Le cesoie di Busan un romanzo carino e gradevole.
Riguardo
all'ambientazione l'ho trovata azzeccata, dà quella marcia in più alla storia
che altrimenti non avrebbe se fosse ambientata in Italia o negli Stati Uniti.
Purtroppo non posso giudicare quanto ciò che è scritto sui coreani sia vero, e
quanto sia invece riferito agli stereotipi sul loro paese, la mia conoscenza
sulla Corea si limita alle basi, tanto che ho dovuto addirittura cercare Busan
sull'atlante per capire dove si trovasse, ma in generale ho apprezzato alcuni
dettagli che so per certo essere reali, come il fatto che il nome della
protagonista venga storpiato dalla pronuncia asiatica.
Ecco qui, Busan! |
I personaggi, in
generale mi sono piaciuti. La protagonista, Valentina, mi ha convinto, è una
studentessa italiana, ironica ed estroversa che si trova in un paese totalmente
diverso dal suo, oltre che dall'altra parte del mondo. Forse alcuni aspetti
della sua caratterizzazione potevano essere approfonditi, ma in un romanzo di
questo tipo, non se ne sente certo la mancanza. Won-ho, il potatore, è il
classico ragazzo asiatico, ricco di fascino e con un umorismo tutto suo. Ecco
di lui avrei voluto conoscere tutto, non mi è bastare sapere quei quattro
elementi sulla sua famiglia, la tipica asiatica che spinge i figli verso una
determinata strada, sui suoi studi, la letteratura italiana, e sul suo
lavoretto part time da potatore, ma, in ogni caso, si tratta comunque di un
protagonista maschile di un certo spessore. E poi c'è il mio personaggio
preferito, la coinquilina della protagonista, Yae-rim. È anche lei un
personaggio asiatico abbastanza negli schemi, ragazza per bene, di ricca
famiglia, con la mania per tutto ciò che elegante e raffinato, e un fidanzato
proveniente della capitale, ma è riuscita a divertirmi come poche. Il suo senso
dell'umorismo, il suo continuo provocare e pizzicare Valentina sulla relazione
con Won-ho, ma anche il suo sincero affetto per lei, sono state sicuramente le
cose che più mi hanno allettato la lettura.
La relazione tra
Valentina e Won-ho l'ho trovata un tantino frettolosa, ma posso comprendere che
ciò che sia dovuto sia alla permanenza limitata della protagonista in Corea,
sia alla lunghezza non eccessiva del romanzo (sul mio kindle sono indicate
neanche duecento pagine). Forse avrei preferito un po' più di approfondimento
tra i due all'inizio e un finale meno frettoloso, ma comunque sono soddisfatta
del risultato. Sullo stile non ho niente da dire, in generale è buono, molto
comico e leggero, adatto al genere (non aspettatevi chissà quali periodi lunghi
e complessi). L'unico appunto che ho da fare, perché mi ha colpito parecchio, è
il fatto che, mentre la storia è narrata in terza persona, i pensieri di
Valentina sono riportati in prima, ma senza alcuna distinzione grafica, né
virgolette, né corsivo. Ciò all'inizio mi ha confuso abbastanza, poi con il
procedere della lettura mi sono abituata, ma, di solito, preferisco che non
solo le parole, ma anche i pensieri di un personaggio vengano segnalati, in
quanto altrimenti il passaggio improvviso da una terza persona a una prima può
risultare troppo brusco per il lettore.
Il finale mi ha
lasciato un po' di sasso, perché mi è sembrato un tantino frettoloso rispetto
al resto della storia. Fortunatamente nei ringraziamenti ho letto che si tratta
solo del primo di una serie, dunque sono contenta di poter riprendere la storia
di questi due ragazzi, che mi sembrava lasciata un po' troppo in sospeso.
In conclusione, la
mia valutazione è di tre stelline con un più. Si tratta comunque di un romanzo
che si legge volentieri, e che vi consiglio, soprattutto se, come me, siete
appassionati delle ambientazioni asiatiche.
A me è piaciuto molto ^^ anche io ho apprezzato tanto Yaerim!
RispondiEliminaTi consiglio di leggere anche la novella "Bad Girl", lì ti innamorerai sicuramente di Won-ho *-*
Grazie per avermi informato dell'esistenza della novella... io non ne avevo sentito parlare! (ovviamente mi sono subito fiondata su Amazon)
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