TITOLO: Perfect. La perfezione di un attimo
COLLANA: DeAgostini Young Adult
PREZZO (CARTACEO): 14,90
PREZZO (EBOOK): 6,90
TRAMA: Può la vera felicità durare più di un attimo? È quello che si domanda Amanda, diciotto anni e una vita di insicurezze, quando decide di rifiutare con ostinazione l'amore di Noah. Noah che è il suo migliore amico, la sua anima gemella, il suo cavaliere dall'armatura scintillante. Amanda sa che Noah potrebbe renderla felice, immensamente felice, ma sa anche che tanta felicità potrebbe non durare. E perdere Noah le spezzerebbe il cuore. Ecco perché preferisce rinunciare a lui, e all'illusione di un momento, piuttosto che vivere con il rimpianto di averlo perso per sempre. Per molto tempo Amanda e Noah si rincorrono, soffocando la passione che li divora, gettandosi a capofitto in storie sbagliate e avventure di una notte. Ma quando un tragico evento sconvolge la vita di Amanda, le cose cambiano. Costretta a lottare con tutte le proprie forze per ricominciare, la ragazza capisce che al mondo non esiste dono più prezioso di ogni singolo istante in cui possiamo respirare, correre, ridere e... amare. E si rende conto di non avere più nemmeno un secondo da sprecare. Perché, a volte, un solo attimo di felicità vale più di una vita intera.
Prima di iniziare
con la recensione vera e propria, un appunto sulla copertina. Sono rari i casi
in cui la cover italiana batte di gran lunga quella originale, e in questo caso
non c'è lontanamente paragone: la cover italiana è molto più armoniosa e anche
romantica di quella made in USA. Lo so, in patria Present Perfect, questo il
titolo originale, è un successo del selfpublishing, mentre qui in Italia
abbiamo potuto contare su dei grafici professionisti, tuttavia... mi piaceva
esprimere per una volta un giudizio positivo sulla copertina di casa nostra,
anche perché, nel mio caso, è stata proprio lei ad attrarmi alla lettura del
romanzo.
Sinceramente, non
cosa pensare di Perfect nel suo insieme. Sono capace a dire "si, mi è piaciuto
perché..." o "no, non mi è piaciuto perché..." ma in questo caso
il mio giudizio sarà dolceamaro: ho apprezzato la prima e l'ultima parte del
romanzo, ma su quello che sta in mezzo, faccio fatica ad esprimermi.
Procediamo con
ordine.
Ho adorato l'inizio.
Mi piacciono le storie che percorrono la vita di due persone dall'infanzia alla
maturità, e Perfect rientra in questa categoria. Vedere Amanda e Noah, i
protagonisti, già da bambini così intimamente legati è stato tenero. Peccato
che questi capitoli non siano durati molto...
Perché, una volta
entrati al liceo, avrei preso a capocciate Amanda.
La nostra protagonista infatti
soffre di una rara forma di insicurezza cronica. Fin qui niente di male, tutti
siamo, chi più chi meno, insicuri, ma quello che mi ha dato fastidio di Amanda
è che questa sua ossessione nei confronti delle sue imperfezioni la porterà a
prendere scelte sbagliate e a comportarsi in maniera idiota, danneggiando non
solo le persone a lei più care, uno su tutti, Noah, ma soprattutto se stessa.
Non è piaciuto
infatti il modo in cui, in questi capitoli, Amanda è stata caratterizzata, e
ancora meno la maniera in cui tratta Noah, alternando gelosie al limite del
possibile a rifiuti ingiustificabili.
Anche sul ragazzo
ci sarebbe qualcosa di dire: sebbene in lui prevalgano i tratti dolci e
protettivi che me lo hanno fatto adorare, non ho compreso alcuni suoi
comportamenti, tra cui la sua indole a tenere costantemente il piede in due
scarpe.
Gli altri
personaggi introdotti in questa parte del romanzo, tra cui Beth, una
pseudoamica della coppia, Brittani e Brad, la, passatemi il termine, zoccoletta
e il bad boy della scuola, immancabili in qualsiasi young adult che si
rispetti, non mi sono piaciuti per niente. Tutti vengono appena abbozzati e, la
loro caratterizzazione, filtrata dalla lente, non certo imparziale, di Amanda,
lascia molto a desiderare. In particolare mi ha deluso Brad, in quanto ciò che
accade tra lui e Amanda non solo non mi è piaciuto, ma mi ha ricordato per filo
e per segno quello che succede in un celebre romanzo dello stesso genere.
Allora, mi
chiederete voi, questo romanzo è un disastro? Assolutamente no. Oltre la metà
del romanzo, le cose cambiano drasticamente: i protagonisti si trasferiscono al
college, e l'autrice gioca il suo asso nella manica, i drammoni.
Solitamente
non sono una fan della deriva tragica in questo tipo di romanzi, ma in questo
caso mi sono chiesta perché l'autrice non ci abbia pensato prima. Grazie a
questo cambiamento la Bailey salva la baracca in extremis: Amanda vive un
percorso di crescita impressionante, che la porta a cambiare in positivo, e i
personaggi introdotti in questo contesto, Lisa e Dalton, sebbene presenti per
pochi capitoli, riescono a lasciare un segno della storia, e sicuramente sono
molto meglio dei vari Beth e Brad citati in precedenza.
Lo stile
dell'autrice in generale mi è piaciuto. La storia è narrata in prima persona da
Amanda, e questo può essere un po' limitativo, specialmente negli anni del
liceo, dove avrei dato qualsiasi cosa per non starla più a sentire con i suoi
deliri sulla sua presunta imperfezione, e cambiare punto di vista. Invece una
cosa che ho apprezzato parecchio sono state le riflessioni tratte dal diario di
Amanda che aprono ogni capitolo: mi
hanno colpito per il loro sarcasmo e ironia, doti che avrei voluto che la
protagonista sfruttasse meglio nella storia, e anche per le riflessioni
originali, sia su eventi importanti che su situazioni quotidiane.
Menzione d'onore ai
temi che emergono nell'ultima parte del romanzo: il resistere alle avversità e
la perfezione del presente, affrontati dall'autrice in maniera convincente ed emozionante.
In conclusione? La
mia valutazione è di tre stelline e mezzo: ho amato il finale, che mi ha
commosso fino al midollo, ma quei capitoli della prima parte, tra situazioni
già viste e comportamenti di Amanda privi di qualsiasi logica, li avrei
volentieri saltati.
Io non so davvero cosa pensare di questo libro: ho letto recensioni molto positive ma anche negative. A questo punto mi conviene leggerlo :)
RispondiEliminaAnch'io non so bene come esprimermi su questo libro, tutto perché ho apprezzato il finale e diciamo che l'autrice toccando certi argomenti sapeva di andare sul sicuro e colpire il lettore, ma non posso dire lo stesso del resto della storia che ho trovato poco approfondita e con salti temporali non descritti nel migliore dei modi...
RispondiEliminaA me sinceramente non ispira molto questo romanzo. Non so, mi sembra che non abbia nulla di originale alla fin fine.
RispondiEliminaCon tutte queste recensioni non tanto positive che leggo in giro devo dire che mi sta passando la voglia di leggere questo libro, sicuramente lo terrò in conto dopo aver smaltito letture più interessanti
RispondiEliminaOddio, sono quasi in imbarazzo.
RispondiEliminaIo ho letto questo libro consigliato da tutti, ma il mio parere è praticamente opposto al tuo, che comunque non è da lode ahah.
Trash, trash ovunque. Personaggi mal caratterizzati, una protagonista ODIOSA e idiota, clichè a iosa e il particolare del cancro aggiunto a casissimo alla fine... No, non mi è piaciuto per nulla!
Mah, sarò io che non sono riuscita ad apprezzarlo!
Nel frattempo se vuoi leggere maggiormente cosa non mi è piaciuto trovi la mia recensione qui.
Ciau!
Rainy