Buongiorno! Oggi post mattiniero... e dire che non sono nemmeno all'università (stamattina). In realtà avrei dovuto pubblicare ieri ma... mi è passato di mente! Dunque mi ritrovo a rimandare ad oggi la recensione dell'ultimo libro di una trilogia distopica che può essere descritta come "fantastica": ovvero Champion di Marie Lu. Nella pagina recensioni trovate i link per le recensioni di Legend e Prodigy i volumi che precedono questo ultimo capitolo!
TITOLO: Champion
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme
PREZZO
(EBOOK): 6,99€
TRAMA: Per il bene della Repubblica, June e Day hanno rinunciato
all’amore che provano. In cambio, June è tornata nelle grazie dell’élite,
mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Purtroppo è
esattamente per il bene della Repubblica che sono chiamati di nuovo a lavorare
fianco a fianco. Ma le richieste del nuovo governo non si limitano a questo.
June dovrà convincere l’unica persona che ama a sacrificare tutto quello a cui
tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Il che significa usare il
proprio fascino, non dire tutto, fingere una convinzione che non ha e, quel che
è peggio, sapere che Day non saprà rinunciare a fare la cosa giusta, costi quel
che costi. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in
un’America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.
Si potrà dire che
questa è una recensione divisa in tre parti, che parla quasi di tre libri
distinti tra loro: c'è il primo, che occupa la prima parte del romanzo, che mi
era piaciuto, ma senza lasciarmi niente in più, poi c'è il secondo, che arriva
quasi alla fine, e che mi ha riempito di adrenalina, coinvolgendomi
completamente nella lettura. E poi ci sono gli ultimi tre capitoli, che mi
hanno distrutta psicologicamente.
La prima parte non
mi ha colpito più di tanto. Ormai è passato un anno da quando avevo
freneticamente letto prima Legend e poi Prodigy e la storia aveva cominciato a
sbiadire nella mia testa, tanto che ho dato una riletta alle recensioni
pubblicate proprio qui, sul blog. Mi ci è voluto un attimo per immergermi di
nuovo nella storia, per rientrare in contatto con June e Day, e nei primi
capitoli ho proseguito la lettura senza troppe emozioni forti: per quanto la
storia fosse ricca di azione, già dalle prime pagine, fino a metà libro non si
è discostata troppo dai molto libri dello stesso genere che ho già letto.
A metà libro, però,
c'è stato lo scossone: non so come, ma sono passata da una storia che mi stava
un poco deludendo rispetto alle aspettative, al finale della trilogia che
desideravo. In primo luogo Day, che all'inizio del romanzo soffriva per ciò che
aveva scoperto nel finale di Prodigy, e giustamente si lamentava abbastanza, è
passato dalla lagna all'azione, e mi è proprio parso di ritrovare il ragazzo
che avevo conosciuto all'inizio di Legend, e ho apprezzato questo chiudersi del
cerchio. In secondo luogo ho amato June: è sempre stata il mio personaggio
preferito, la perfetta protagonista di una trilogia distopica; sebbene anche
lei all'inizio sembrasse quasi estranea alla ragazza d'azione dei primi due
volumi, forse per la sua carica prettamente politica, ha saputo ritrovarsi e
confermarsi, fino al finale. Anden è stato una sorpresa: il suo personaggio,
introdotto in Prodigy, viene ulteriormente approfondito, sia nelle difficoltà
legate al ruolo di Elector sia nel rapporto con il padre (una delle molte
chicche del romanzo), rivelando contraddizioni e dubbi tipici di una persona in
carne ed ossa, e questo me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Menzione speciale,
al piccolo Eden, comparsa nei primi due romanzi, qui presente nei protagonisti:
uno dei personaggi a mio avviso migliori, intelligente e responsabile,
nonostante la giovane età.
Inoltre, in
Champion si allarga il quadro geopolitico, sempre molto accurato, che era stato
solo parzialmente descritto in Prodigy: dalla Repubblica e dalle Colonie si
passa direttamente all'Antartide, che a causa dei cambiamenti climatici, si è
trasformato in uno stato non solo abitale, ma potente e tecnologicamente
sviluppato. Anche l'Africa assume un ruolo determinante nelle politiche
militari che sono uno dei perni della trilogia.
Lo stile
dell'autrice è come sempre ottimo ed equilibrato: infatti vi è, come già avevo
notato nei precedenti volumi, una perfetta alternanza tra parti riflessive e di
grande intensità emotiva, come molti dei dialoghi tra June e Day (direttamente
evidenziati e salvati nel mio Kindle), e parti dove l'azione e l'adrenalina la
fanno da padrone, lasciando il lettore costantemente con il fiato sospeso e
l'incertezza di ciò che accadrà.
Ero arrivata dunque
quasi alla fine, contentissima per la grande ripresa del romanzo, che non ero
pronta per ciò che mi aspettava... Mai dare per scontato un romanzo del genere,
se non si è giunti all'ultima pagina. Gli ultimi tre capitoli sono nettamente i
migliori del romanzo, inutile dire che ho pianto per tutte le loro pagine,
tanto li ho trovati commoventi ed emozionanti. Tra l'altro il finale riprende
un tema già presente in Legend e mi è sembrato la conclusione perfetta per
quella che, nel complesso, è la mia trilogia distopica preferita.
In conclusione
questo ultimo volume ha una valutazione di quattro stelline e mezzo, non gli do
il massimo solo per quella prima parte che mi aveva fatto dubitare dell'intero
volume. In ogni caso si tratta di un'ottima serie (tra l'altro tutta
disponibile in italiano, cosa non scontata) di cui consiglio a tutti la
lettura. Io invece sono proprio curiosa di mettere il naso negli altri lavori
di Marie Lu, e devo ammettere che la serie The Young Elites mi intriga
parecchio!