Visualizzazione post con etichetta libri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libri. Mostra tutti i post

lunedì 23 febbraio 2015

The Great Book Tag #8: La notte degli Oscar

Ieri sera sono stati assegnati gli Oscars e visto che a fine anno non ho fatto i miei top ho pensato: perché non metterli in un tag a tema? Per quanto immagino esistano decine di tag a tema, questo l'ho fatto proprio io (e non mi sono data nemmeno la briga di cercarli in rete) perciò... spero vi piaccia! 


Oscar al miglior film - Il miglior libro 
È difficile da scegliere. Ci sono state tante buone letture nel 2014, basta contare le cinque stelline nella lista delle recensioni ma, siccome bisogna scegliere un solo romanzo, propendo per Il tuo meraviglioso silenzio di Katja Millay. Perché? È stata una lettura emozionante, che mi ha fatto riflettere, ed è stata la vera sopresa dell'anno scorso, forse penalizzata da una copertina che non dice molto sulla vera natura del romanzo.


Oscar al miglior film straniero - Il miglior libro italiano 
È quasi un controsenso, ma ho voluto includere in questa categoria i libri italiani, che, almeno nel mio blog, sono in netta minoranza rispetto agli inglesi/americani. Come migliori romanzi metterei le mie letture di Anna Premoli: saranno anche chick lit, ma quello che promettono, scene esilaranti, stile fluido, protagonisti affascinanti e divertiti, mantengono sempre.


Oscar al miglior regista - Il miglior autore
Come ho potuto scoprire così in ritardo Cassandra Clare? Non ho avuto neanche un secondo di dubbio. In generale, visto anche il numero di romanzi letti (NON fa fede il numero di recensioni pubblicate) direi che migliora di libro in libro ed è sempre un piacere leggere una delle sue opere.


Oscar al miglior attore - Il miglior protagonista maschile
C'è solo l'imbarazzo della scelta, ma visto che sono costretta a sceglierne solo uno... diamo il premio al mio amato Day di Legend di Marie Lu. Un protagonista maschile coraggioso, intelligente e pronto a sacrificarsi per la sua famiglia... che dite, se lo merita? 


Oscar alla miglior attrice - La miglior protagonista femminile
La categoria più ardua... Darei il premio ad Amy Elliot de L'amore bugiardo, perché sebbene non approvi ciò che fa, mi ha intrigato per tutta la lettura, con la sua psiche incomprensibile. Immagino che, se si fosse trattato di un personaggio diverso, non avrei amato L'amore Bugiardo come invece ho fatto. Capite perché per gli Oscar tifavo per Rosamund Pike? 


Oscar al miglior attore non protagonista - Il miglior comprimario al maschile
È stato difficile... ma alla fine credo che se esistesse questo Oscar lo darei a Drew de Il tuo meraviglioso silenzio della Millay. Perché? Perché alla prima apparizione diresti che è in tutto e per tutto un personaggio stereotipato e invece, pagina dopo pagina, impara a sorprenderti con una personalità sfaccettata e divertente,  e anzi si prende quasi gioco del ruolo che gli è stato affibiato all'interno della scuola e questo mi ha aiutato ad amarlo durante la lettura.


Oscar alla migliore attrice non protagonista - Il miglior comprimario al femminile
Questa volta il premio va a Baguette di Perfetto di Alessia Esse. L'ho adorata dalla prima pagina, e ritengo Lilac molto fortunata per avere un'amica come lei (ma ne esistono di Baguette nel mondo reale? Non ho mai avuto la possibilità di incontrarne una...)


Oscar alla migliore sceneggiatura non originale - Un libro giunto al cinema nel 2014
Considerato che al cinema ho visto pochissimi film L'Amore Bugiardo di Gillian Flynn si rivela quasi una scelta obbligata (considerato anche quanto mi ha ossessionato questo romanzo durante la mia vacanza in Thailandia)

Oscar alla migliore sceneggiatura originale - Un libro che meriterebbe un adattamento cinematografico
Ditemi che porteranno sul grande o sul piccolo o sul medio schermo il Trono di Ghiaccio di Sarah J Maas! Devono farlo! È una serie con moltissimo potenziale che più procede e più migliora.



 Quali sono invece i vostri personalissimi Oscar?
Fatemelo sapere! 

venerdì 10 ottobre 2014

Recensione: Mystic City - Theo Lawrence

Ciao a tutti! Come state? Che ci crediate o no qua fa più caldo che ad agosto... meno male che sono a casa così posso godermi queste giornate (l'università mi lascia dei giorni liberi) 
Oggi vi presento la recensione di un libro che ho scoperto grazie al Gruppo di lettura di Denise e che, nonostante non mi abbia convinto appieno, mi è piaciuto molto. Parliamo di Mystic City di Theo Lawrence. 

TITOLO: Mystic City
AUTORE: Theo Lawrence
 COLLANA: Mondadori Chrysalide

PREZZO (RILEGATO): 17,00€
PREZZO (EBOOK): 4,99€
TRAMA: In una New York sommersa dall'acqua a causa del riscaldamento globale, i quartieri sono rigidamente divisi: Aire, la zona più elevata, è abitata dai ricchi, mentre la classe inferiore è costretta a vivere nel degrado del livello più basso, Abyss. La sopravvivenza della città è garantita dall'energia generata dai mystic, rappresentanti della classe inferiore dotati di poteri magici. Ma i mystic sono un potenziale pericolo, e per contenere la loro minaccia le due famiglie rivali che governano New York si alleano: Aria e Thomas, i rispettivi figli, dovranno sposarsi. Ma Aria si innamora di Hunter, un mystic ribelle e appassionato rivoluzionario, determinato a cambiare il destino del suo popolo. Un amore proibito è destinato a portare lutti e dolore, ma anche a travolgere per sempre la vita di Aria e del mondo stesso.


All'inizio credevo che Mystic City fosse solo un libro dalla splendida copertina. Su questo, non ci piove. Ma la trama non mi attirava molto: ero convinta che si trattasse dell'ennesimo rifacimento di Romeo e Giulietta, e non impazzivo all'idea di una storia che sapesse di già visto. Così, quando l'ho iniziato non ho nemmeno riletto la trama e le mie aspettative non erano poi così alte. Col senno di poi, ho capito di essermi fatta delle idee sbagliate: certo, Mystic City non sarà la migliore lettura dell'anno (e forse non e entrerà nemmeno nella top ten) ma è un romanzo molto carino che ha saputo, in un certo senso, sorprendermi. 
Innanzitutto ciò che colpisce fin dalle prime pagine è l'ambientazione. Devo fare i complimenti all'autore: è uno dei ritratti più belli, per lo meno a livello estetico, di una New York del futuro. Per colpa dei cambiamenti climatici, infatti, le inondazioni hanno sommerso buona parte della New York che conosciamo, e la città è stata ricostruita su due livelli: Aire, la zona più elevata, abitata dalle famiglie più ricche, e Abyss, parzialmente invasa dalle acque, più povera e malfamata. Per quanto la storia che hanno portato alla costruzione di questa città non venga ahimè descritta nella maniera che merita (ed ecco un primo difetto del romanzo) le descrizioni dipingono scorci paesaggistici molto efficaci di una città a metà tra Venezia (riferimento che tutti hanno colto, anche perché le barche usate per muoversi ad Abyss sono chiamate, guarda caso, proprio gondole) e la classica metropoli futuristica.

Oppure Tokyo. A me ha ricordato, non so perché, Tokyo. Boh. 

Per l'utilizzo dell'elemento Romeo e Giulietta Lawrence mi ha stupito. Infatti, fin dal primo capitolo, alla protagonista, Aria Rose, appartenente a una delle famiglie più importanti di Aire, viene concesso di sposare il suo grande amore, Thomas, appartenente alla famiglia rivale. Peccato che lei abbia un'amnesia, dovuta a un'overdose da stic, una droga diffusa in città, per cui non riesce a ricordarsi della sua storia con lui.
Questa ricerca della verità, quasi un tocco giallo all'interno della storia, è stato l'elemento che più mi è piaciuto del romanzo, soprattutto perché, sebbene alla fine risulti facile risolvere questo mistero (la soluzione è infatti presto intuibile) non me lo aspettavo e ha reso interessante la lettura. Altro elemento che ho amato del romanzo sono i mystic, in generale. Anche qui l'autore non si degna di chiarire l'origine di questi esseri, per lo meno in maniera dettagliata, ma descrive benissimo il loro potere e gli effetti della loro energia, nonché il loro ruolo nella società, tra purificati (coloro che vengono privati dai poteri) e ribelli, che vivono nell'illegalità.
La protagonista, Aria Rose, in generale mi è piaciuto. Sostanzialmente segue un bel percorso di crescita, coerente con la sua situazione famigliare e ciò che ha passato. Nel corso del libro cambia profondamente come persona, ma non ho avuto la sensazione che fosse una trasformazione forzata e questo è un elemento positivo.
Hunter, il protagonista maschile un giovane mystic ribelle, è... semplicemente adorabile. Anche se non brilla per originalità della caratterizzazione (a parte il fatto che sia un mystic dotato di superpoteri) è uno dei protagonisti maschili più squisitamente romantici di cui abbia mai letto e mi piace il modo in cui si preoccupa per Aria, specialmente dopo un certo evento.
Gli altri personaggi sono di solito ben descritti, e particolari, soprattutto Davida, la domestica di Aria, che nasconde molto più di quanto non voglia fare vedere, Turk, il migliore amico di Hunter, forse il personaggio più simpatico del romanzo e Thomas, il fidanzato della protagonista. Certo, ci sono una marea di personaggi minori, appartenenti sia al dorato mondo di Aire e alle famiglie rivali dei Rose e dei Foster, sia ad Abyss e al Blocco M, sede dei Mystic, dei quali ci si scorda praticamente subito, ma credo che l'autore abbia svolto un buon lavoro nel popolare la New York del futuro.
Un aspetto del romanzo che mi è piaciuto abbastanza è stata la continua presenza di colpi do scena e sorprese. Alcune mi sono piaciute molto, altre mi hanno colpito, altre ancora mi sembravano molto campate per aria ed inserite solo allo scopo di stupire il lettore a tutti i costi.
Per non parlare del finale: dal punto di vista dell'azione è stato frenetico, avvincente, a un ritmo narrativo molto elevato, ma al tempo stesso l'ho trovato quasi frettoloso e un po' tirato via rispetto al resto del romanzo.


In conclusione la mia valutazione di Mystic City si aggira intorno alle quattro stelline, con un meno perché, per quanto debba ammettere che sì, forse partivo prevenuta nei confronti del romanzo e che a me questa lettura alla fine è piaciuta, alcuni difetti hanno influito sul mio giudizio e ne devo tenere conto.

Tuttavia, alla fin fine, mi sento quasi di consigliarlo per una lettura senza troppe pretese...    


lunedì 6 ottobre 2014

The Great Book Tag #6: Per ogni lettera un libro

Ecco un tag arretratissimo... Scusate, specialmente a chi mi ha taggato per nome! Non vi avevo dimenticato... era finito nelle bozze! 
Quindi procediamo:

Lettere di Frannie:
M: Madame Bovary - Gustave Flaubert
R: Rebecca - Daphne du Maurier
T: Ti prego lasciati odiare - Anna Premoli 
B: Brisingr - Christopher Paolini

Lettere di Gio:
G: Geno e il sigillo nero di Madame Crikken - Moony Witcher 
P: Prodigy - Marie Lu
S: Sotto il segno dei gemelli - Rosamunde Pilcher
A: Alera - Cayla Kluver 

Lettere di Giada: 
Q: Queste oscure materie - Philip Pullman 
M: Muses - Francesco Falconi 
K: Kane Chronicles (The). La piramide rossa - Rick Riordan 
O: Obsidian - Jennifer L. Armentrout
S: Silver. La trilogia dei sogni - Kirsten Gier 

Lettere di Daniela:
J: Jack Frusciante è uscito dal gruppo - Enrico Brizzi
W: Wonder - R.J. Palacio
K: Kafka sulla Spiaggia - Haruki Murakami
B: Black Ice- Becca Fitzpatrick


Per chiunque volesse effettuare il tag le mie lettere sono D S A P. Buon divertimento
Silbi Grace

domenica 24 agosto 2014

Recensione: Legend - Marie Lu

Buonasera lettori!!! Passata una bella giornata? Oggi da noi il tempo è stato un po' pazzerello, ma sono andata al mare lo stesso (beccando anche un po' di pioggia...)
Il post di oggi è una recensione di un gran bel distopico, Legend di Marie Lu, che ho veramente apprezzato. 
Quindi, buona lettura! 

TITOLO: Legend
AUTORE: Marie Lu
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50
PREZZO (EBOOK): 6,99


TRAMA: Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.

Da quando Hunger Games è uscito, sarà una mia impressione, ma sono aumentati sugli scaffali delle librerie i cosiddetti distopici destinati ad un pubblico giovane (chissà, magari ero io a non averli mai notati prima...)
In ogni caso non larlo di "cloni di Hunger Games" perchétutti trattano storie diverse tra loro. Tuttavia, come per ogni genere, esistono distopici fatti bene e distopici fatti male. Sono diversi gli elementi che distinguono gli uni dagli altri, anche se un background realizzato per il verso può già fare la differenza, insieme a un protagonista convincente.
In Legend, con somma soddisfazione, ho trovato tutti questi elementi e anche qualcosa in più... ed è sempre piacevole scrivere recensioni positive, come in questo caso, specialmente perché, nonostante le recensioni positive, nutrivo ancora qualche riserva su questa serie.
Al contrario, molti degli elementi che compongono questo libro mi hanno convinta in maniera particolare: innanzitutto lo Stato Distopico in cui la storia è ambientata, in questo caso chiamato semplicemente la Repubblica.
Questa Repubblica appare come uno stato vivido e realistico, molto forte militarmente e ben organizzato, in guerra perenne con le cosiddette Colonie. Però, nonostante tutto, l'autrice non rivela molto sulla storia e le origini del paese e sulle Colonie e questo un po' mi è dispiaciuto. Spero che sia perché questo è il primo volume di una serie... Infatti,  devo ancora iniziare a leggere Prodigy e mi aspetto qualche spiegazione in più.
Tuttavia, la Repubblica è una distopia completa, che assorbe le vite dei cittadini, cambiando profondamente il loro modo di pensare, in particolare di quelli che appartengono alle classi superiori e ricoprono ruoli di prestigio.
June, la protagonista, appartiene a questa categoria: è cresciuta nella Repubblica, è stata addestrata dalla Repubblica: in altre parole, la sua forma mentis è quella della Repubblica. Nonostante questo, tuttavia, June non è schiava dello stato in cui vive: è una ragazza dotata di una grande intelligenza, che le ha permesso di superare con il punteggio massimo la "Prova", una sorta di esame a cui tutti i bambini della Repubblica vengono sottoposti al compimento del decimo anno d'età.
Inoltre, June gode di capacità deduttive paragonabili a quelle di Sherlock Holmes (o di Hercule Poirot, perché sono una grandissima fan di Agatha Christie), ed è anche simpatica. Insomma, questa protagonista mi è piaciuta fin dalla prima pagina, e questo è importante perché molte volte più il personaggio principale è "sopportabile", più il romanzo risulta "godibile"; ovviamente non si tratta di una regola assoluta, ma di un giudizio personale.
Tuttavia, June non è l'unica protagonista. Difatti la particolarità di Legend (che lo distingue da diversi distopici che ho letto) è il fatto che i narratori siano due, che raccontano le vicende in prima persona, alternando il loro punto di vista.
Così, mentre June è la protagonista femminile, Day è il protagonista maschile.  
Mentre June lavora per la Repubblica, Day è uno dei criminali più ricercati. I suoi crimini non sono mai efferati, ma è il suo modo di umiliare lo stato che irrita i piani alti.
Così, dopo l'evento che si incontra nei primi capitoli, June viene messa sulle tracce di Day. L'autrice afferma di essersi ispirata alla "relazione" tra Jean Valjean e l'ispettore Javert nei Miserabili, ma in realtà il loro rapporto andrà ben oltre... Vi lascio immaginare!
In ogni caso, la caratterizzazione di entrambi i protagonisti mi ha colpito: era talmente ben fatta che mi è sembrato di conoscerli da sempre!
Accanto a loro si muovono diversi comprimari: dal Comandante Jameson, che per metà libro credevo fosse un uomo e invece era una donna, all'inquietante Thomas, che ancora non sono riuscita ad inquadrare, a Tess, grande amica ed aiutante di Day.
In particolare, è molto importante il ruolo che la famiglia svolge per entrambi i protagonisti, sia per June, il cui fratello, Metias, anche da morto, funge sempre da punto di riferimento, sia per Day che cerca in tutti i modi di proteggere la propria madre e i propri fratelli.
Se poi non bastassero una buona ambientazione e degli ottimi personaggi a convincere alla lettura... Non mancano certo i misteri, che intrigano il lettore e lo  inducono a comprare anche il volume successivo.
Chi sono i patrioti? Cosa sono le Colonie? Cos'è il misterioso morbo che colpisce il paese? Marie Lu è avara di risposte, nonostante già in questo volume riceviamo le prime rivelazioni. Tuttavia una volta innescata la miccia, la mia curiosità diventa insaziabile e, da questo punto di vista, Legend è stata una lettura molto intrigante!
In conclusione Legend è un'ottimo inizio per una serie che promette molto. Ci sono tutti gli elementi per una lettura coinvolgente e anche divertente (nonostante il libro non sia comico... Quello che voglio dire è che può essere un ottimo passatempo).

Non sarà ancora un libro perfetto in tutti i sensi, ma riconosco le sue ottime capacita e quindi le sue quattro stelline e mezza se le merita. Continuando così, spero di poter dare il massimo con Prodigy, che leggerò a breve (dopo aver terminato la pausa che di solito mi auto-impongo tra un libro e l'altro di una stessa serie).  


sabato 16 agosto 2014

Vanish. La traditrice - Sophie Jordan

Ciao lettori! Passato un buon ferragosto? Da noi il tempo è stato buono fino al tardo pomeriggio, ma poi per poco non beccavo una tempesta di sabbia...
Insomma, siamo letteralmente fuggiti dalla spiaggia!
Tornando alla recensiome, oggi ci occupiamo di Vanish, secondo volume della Firelight Series, di cui abbiamo già recensito il primo.
L'autrice avrà saputo fare meglio? 
Scopriamolo insieme...


TITOLO: Vanish. La traditrice
AUTORE: Sophie Jordan
COLLANA: Piemme Freeway
PREZZO (RILEGATO): 16,50 €
PREZZO (EBOOK): 6.99 €

TRAMA: Ho tradito il mio clan per amore di un cacciatore. Ho rivelato la mia natura draki trasformandomi proprio davanti agli avversari di sempre, uomini capaci di ogni malvagità, di ogni bassezza. Era l’unica cosa da fare per salvare la vita a Will, il mio amore, il mio nemico. Senza l’intervento di Cassian, il principe ereditario, sarei finita peggio che morta, e di fronte a un gesto simile, nessuna ragazza può restare indifferente, nemmeno io. Il compromesso è stato abbandonare Will e tornare a vivere con il clan, ma non più come futura regina. Nessuno parla a una traditrice, nessuno vuole avere a che fare con me, nessuno capisce quello che ho fatto e perché. Nemmeno mia sorella Tamra, la mia gemella, innamorata di Cassian da sempre. Tutto si complica quando Will supera le barriere protettive del clan per ritrovarmi e, senza saperlo, si porta dietro la sua famiglia. Tutti cacciatori, dal primo all’ultimo.

Secondo volume della saga Firelight di Sophie Jordan. Spoiler del primo libro, attenzione a chi non l'ha letto procedete a vostro rischio e pericolo (lo so, può scocciare, ma è assolutamente impossibile recensire il secondo libro di una storia senza fare riferimenti espliciti al primo. O meglio forse è possibile, ma non sono capace di farlo, soprattutto non in questo caso. Portate pazienza).

Vanish (alzi la mano chi sta pensando al detersivo) parte esattamente da dove era terminato Firelight, come un episodio di un telefilm interrotto proprio sul cliffhanger (grrr... Sono le cose che, effettivamente più mi fanno arrabbiare).
Le sorelle Tamra, finalmente manifestatasi draki con poteri straordinari, pari quasi a quelli della protagonista, e Jacinda vengono riaccompagnate da Cassian al clan insieme alla loro madre, Zara. in questo libro, infatti, si scopre finalmente il nome proprio della madre delle protagoniste... come se a qualcuno fosse mai importato, anche se, a dire il vero, mi pare incredibile che nessuno, per tutto il primo volume, non l'abbia mai chiamata per nome.

Tornando alla storia, la vita nel clan cambia radicalmente per le due gemelle. Tamra ora è la vera stella, l'erede di Nidia, la draki che permetteva alla comunità di vivere nascosta nella nebbia e di essere protetta. È diventata talmente importante da guadagnarsi addirittura la copertina del romanzo, che, a dire il vero, è molto bella come tutte quelle di questa saga.
Jacinda invece ha perso il suo status: non è più quella speciale, ma è diventata una traditrice, da tollerare solo per colpa del suo rarissimo potere. 
Tutti voltano le spalle a Jacinda: la sua amica Azur non le rivolge più la parola, Corbin, il vicino di casa psicopatico e viscido la tormenta sempre più, sua madre cade nell'alcolismo e il suo lavoro viene assegnato a quell'odiosa di Miram, la figlia di Severin, il dittatore del clan, una mocciosetta che fa apparire Tamra in confronto Miss Simpatia. 
Solo Cassian sembra considerare Jacinda per quello che è... 

E qui comincia la parte peggiore del romanzo. Non è utile nasconderlo: Vanish è inferiore a Firelight. Non dico con questo che Vanish sia un brutto romanzo, al contrario, ma basta enunciare il problema per capire perché alcune parti le avrei saltate a priori.
Crisi amorosa. Due spasimanti.
Aiuto!

Dico sul serio. Esistono autori che trattano questo tema in maniera magistrale (esistono? Adesso non me ne viene in mente nessuno... Ma si accettano suggerimenti!) purtroppo in questo romanzo questa parte si riduce ai soliti dubbi "Ma perché farà così?", "Ma tanto c'è Will!", "Will mi manchi tanto", "Oh Cassian" e deliri vari.

Fosse il primo romanzo in cui incontriamo una situazione del genere, lo capirei, ma sono sempre di più i paranormal romance in cui la parte amorosa si riduce in deliri senza troppo senso, in cui stranamente, viene sempre favorito il pretendente meno convincente, quello che si fa vedere di meno. Praticamente anche l'elemento draki, che è la mia parte preferita della serie, viene sepolto da tonnellate di dubbi amorosi, che metterebbero a dura prova la pazienza di qualsiasi lettore.

Insomma... Capisco che esista, soprattutto in questo tipo di romanzi, l'ammmore vero(con tre M), però non ci sto che un bel ragazzo, secondo la mia modesta opinione di fungirl superiore a Will, venga utilizzato come uno zerbino (si Cassian, sto parlando proprio di te).
Ma se si supera indenni la metà del romanzo (vi assicuro che la cosa è fattibile, soprattutto se la serie piace), le cose si fanno subito più interessanti. Altrimenti... se il primo romanzo non aveva convinto lasciate pur perdere.
Tornando a Vanish, finita, o meglio diminuita la parte amorosa, l'intrigo riprende e l'azione ritorna!
Ricompaiono i cacciatori, con annessi e connessi, sputafuoco, draghi... Si, la faccenda si fa appassionante, e un rapimento improvviso scombussola le carte in tavola, portando a conseguenze, non dico gravi, ma decisamente... come potrei definirle?
Interessanti! (utilizziamo questo stra-abusato aggettivo!)
Così, la narrazione riprende di ritmo e ci porta a un finale attivo, che precede il terzo e ultimo volume della serie.

In conclusione Vanish è un romanzo che non so esattamente come giudicare. È il secondo di una serie, quindi la curiosità di sapere come continua una vicenda già iniziata ed apprezzata (se non fosse stata apprezzata non sarei qui a leggere il seguito) mi spinge a proseguire con la lettura: questo significa che sì, leggerò anche Hidden, sperando di non ritrovare i difetti di Vanish (anche se una vocina mi dice che sarà difficile... Comunque mai perdere la speranza, anche in materia di libri!).

Tuttavia... Vanish è anche un romanzo dalla doppia faccia. La primissima parte e la seconda metà della storia mi sono piaciuti, ma quello che sta in mezzo mi fa sospendere il giudizio.
Non intendo dire che il libro sia pessimo o scritto male, ma sa di già letto, come quando in tv guardi la replica di un programma che ti piace molto: continui ad assistere ma puoi predire le mosse del protagonista. In questo romanzo è così, e un po' mi dispiace, perché adoro quei libri in cui vi sono sorprese e colpi di scena ad ogni pagina. Ciononostante non merita certo una valutaIone insufficiente, perché non lo è: tuttavia le mie aspettative sono state parzialmente deluse e questo continua a dispiacermi.

Tre stelline e mezzo, un lieve calo rispetto alla valutazione del primo: questo è il mio parere, ovviamente, assolutamente personale. 


mercoledì 13 agosto 2014

Shadowhunters-Città di Ossa - Cassandra Clare

Ciao a tutti! Che dire? In questi giorni non faccio altro che leggere, tra
-saghe con le quali vorrei mettermi in pari
-libri che vorrei tanto leggere in lingua originale (non necessariamente inglese)
-libri (più o meno noiosetti) da leggere per dei test pre-universitari
Non si può dire che non abbia il naso sempre tra le pagine.
Oggi si parla di Shadowhunters, una delle saghe più famose sulla faccia della terra e che io *mi faccio piccola piccola* ho scoperto solamente il mese scorso. Come abbia fatto, non lo so, visto che il mio primo pensiero è stato: “come mai non l’ho scoperta prima?”

Bella domanda…

TITOLO: Shadowhunters - Città di Ossa
AUTORE: Cassandra Clare
COLLANA: Mondadori
PREZZO (RILEGATO): 16,40 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€

TRAMA: Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un affascinante ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada di cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia del sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunters, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli. Da quella notte il suo destino si lega sempre più a quello dei giovani Cacciatori, soprattutto al magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuto e ricordi sepolti nella memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino ad allora. Clary desidera solo ritrovare la madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più di quanto non creda...
  • .



La Mondadori di recente ha ristampato i primi volumi di Shadowhunters (solo però la serie principale, ovvero TMI) a 5 euro nel formato ultra-extra tascabile: no, non intendo il flipback, che non ho avuto ancora l'onore (o l'orrore, dipende dai punti di vista) di provare, e che credo non proverò per molto tempo, visto la mia riluttanza a investire dieci euro in un aggeggio minuscolo del genere. (per intenderci, io sono quella che sul kindle usa i caratteri grandi!)
In ogni caso, mi vergogno quasi ad ammetterlo, non avevo mai letto niente di questa serie: non so, sarà la presenza dei demoni, sarà che ho sempre preferito altre letture. 
Così, dopo aver letto recensioni che più positive non si può, questa provvidenziale ristampa è stato come un canto di una sirena per me. Diceva: "Comprami, comprami e non te ne pentirai..."
Visto l'entusiasmo dei lettori di fronte all'ultimo della serie, io ho ceduto. Così, la prima volta che sono passata da una libreria, ho comprato il primo, al quale, meno male, hanno rimesso la copertina italiana e non la locandina del film. (Aprendo una parentesi sulle copertine: quelle italiane alla fine non sono poi così orrende, nonostante la faccenda dei tre graffi, anzi diciamo che non mi dispiacciono! Le cover americane della prima trilogia non mi piacciono, mentre le ultime, quelle sì che sono dei capolavori, ma di questo ne parleremo in seguito)
Mi sono limitata solo al primo perché, a parte che non ero sicura che alla fine mi sarebbero piaciuti, appena l'ho aperto, i miei occhi si sono rivoltati di fronte alla dimensione minuscola dei caratteri (in fondo, i romanzi degli Shadowhunters non sono proprio quel che si dice dei piccoli libri e rimpicciolirli in quel formato comportava la riduzione dei caratteri)
Tuttavia... Vale davvero la pena perdere la vista per Cassandra Clare?   
La risposta è sì.
Gli occhiali necessari per
leggere questa edizione
Ho divorato Città di Ossa. Mi è piaciuto molto, non sono giunta al punto di adorare con tutto il cuore questa serie perché ancora non sono totalmente coinvolta nella storia, ma è solo questione di tempo. Perché The Mortal Instruments, il nome originale di questa saga, ha enormi potenzialità, e nei libri successivi la Clare ha tutto il tempo di svilupparle.
Comunque Città di Ossa è uno dei migliori esordi che abbia mai letto. Come si può iniziare una serie in maniera così... perfetta?

Perché non saprei come definirla in altre parole. Nonostante sia un libro che deve introdurre alla storia non ha parti noiose, al contrario: è un romanzo molto equilibrato, tra parti descrittive, dettagliate come uno dei quadri di Jocelyn, azione e spiegazioni del passato che, nonostante creino numerosi misteri, finiscono comunque per risultare esaustive.
Il modo con cui l'autrice rappresenta il mondo degli Shadowhunters è incredibile: leggendo ho avuto l'impressione di avere a che fare con una società segreta reale, tanto è ben organizzata, nonostante siamo ancora al primo libro e si debbano ancora approfondire molte cose. Tuttavia ho apprezzato tantissimo la presenza di leggi, norme e associazioni che regolano i Cacciatori, e anche la creazione della loro patria, Idris (e Alicante, che io credevo fosse in Spagna). Non solo...

Anche la struttura della narrazione mi ha convinto parecchio: le parti più lente sono alternate a capitoli rapidi, dove l'azione ti porta a voltare pagina convulsamente, chiedendoti in continuazione "ma cosa accadrà ora?"

Per non parlare dei personaggi. Mi sono piaciuti praticamente tutti (quel praticamente è riferito ad Alec, che per mezzo libro non mi è andato proprio giù), in particolare la coppia di protagonisti, Clary e Jace. Clary è... lasciatemelo dire, finalmente una protagonista che non ciondola qua e là, ma che si dà da fare! (Beh, in realtà le eroine ultimamente spopolano, ma appartengono di solito ad un altro genere letterario)

Immagine presa dal film, uscito nel 2013
E Jace... Mi piace. Non che mi piaccia nel senso da fangirl "Jace ti amo, eccetera..." ma credo che sia un personaggio interessante, con i suoi pregi (come il sarcasmo e il senso dell'umorismo) e i suoi difetti (come la sua immensa vanità... Che finisce per renderlo ancora più divertente!).

Anche Simon mi è piaciuto, e persino Isabelle, nonostante all'inizio mi stesse un po' antipatica a pelle (forse risentivo del punto di vista di Clary, nonostante la storia sia narrata in terza persona e questo forse non è il massimo del coinvolgimento).

Insomma, la valutazione è alta, non c'è che dire, sicuramente, a mio avviso quattro stelle con un più. Perché non cinque stelline? Beh, è solo il primo libro e ci sono cose che possono essere migliorate, e sono praticamente certa che Cassie lo farà (si, sono passata da Clare a un più confidenziale Cassie... Anch'io ormai mi sento presa dai Shadowhunters!) 






giovedì 31 luglio 2014

Uno splendido disastro - Jamie McGuire

Buongiorno! Oggi vi presento un libro del quale avevo sentito parlare in tutti i modi: c'era chi lo adorava, chi lo odiava e chi non gli faceva né caldo né freddo. A che categoria apparterrò io? Per scoprirlo bisogna leggere la recensione... 


TITOLO: Uno splendido disastro
AUTORE: Jamie McGuire
COLLANA: Garzanti – Narratori Moderni
PREZZO (RILEGATO): 16,40 €
PREZZO (EBOOK): 4,99€

TRAMA: Camicetta immacolata e coda di cavallo. Abby Abernathy sembra la classica ragazza timida e studiosa. Ma in realtà è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University per il primo anno di università, ha tutta l’intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una compagna diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C’è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Ma lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un’inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all’anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto….


Si possono dire molte cose di questo romanzo, ma certamente non che si tratti di un disastro. Difatti, prima di leggerlo, mi ero imbattuta in recensioni contrastanti: c'era chi lo amava, chi lo odiava, e chi semplicemente lo trovava datato nei confronti dell'evoluzione del genere new adult.
Cosa aspettarsi quindi?
Lo dirò subito: non si tratta di un capolavoro, ma è stata una lettura molto piacevole. Dunque consigliata.

Infatti la storia mi è piaciuta, nonostante per buona parte del romanzo segua i canoni tradizionali delle più classiche storie d'amore (non mi inoltro nei dettagli per paura di spoiler, ma questa è stata la mia personalissima impressione) e dunque possa risultare talvolta prevedibile. Tuttavia (e c'è un tuttavia, e anche bello grosso!) l'autrice riesce a sorprendere con certi colpi di scena che proprio non mi aspettavo: uno in particolare ha catturato a tal punto la mia attenzione da impedirmi di smettere di leggere fino alla fine, ed oltre, del capitolo. Inutile dirlo: non me lo aspettavo proprio! Ero incollata alle pagine, con il cuore che faceva tum tum. Pollice in alto per Jamie McGuire!

Sui personaggi c'è molto da dire partendo dai protagonisti: l'adorabile (tranne in certi momenti in cui lo avrei strozzato) Travis Maddox e la praticamente insopportabile (tranne... c'è un tranne?) Abby Abernathy.
In realtà sto esemplificando in maniera eccessiva: la caratterizzazione dei protagonisti è complessa (ma non troppo) e mi sono trovata istintivamente a condividere alcune loro decisioni e a trovarmi in completo disaccordo con altre.


Prendiamo Abby: alcune delle sue scelte sono coerenti, lo devo ammettere (mentre leggevo annuivo con la testa... Ah, la partecipazione emotiva!) mentre in altri capitoli... tutto il contrario! È stato duro trattenere l'irritazione. Molte decisioni di Abby, infatti, che per lei sono sempre "sofferte ma necessarie" in realtà sembrano avere come unico scopo giocare a ping pong con i sentimenti di Travis. E il nostro Pigeon (il soprannome che Travis ha dato ad Abby) più che Piccione finisce per essere una vera e propria Picciona (ovvero come nella mia famiglia vengono definite le persone ingenue e irresponsabili. Si, anch'io sono stata talvolta definita una picciona). Tuttavia, nel complesso, Abby è risultata una discreta protagonista e quindi... 
Quindi chi se ne frega, passiamo alla vera star del romanzo.

Travis "Mad Dog" Maddox.
Imprevedibile, lunatico, prepotente, ma in fondo romantico e sensibile. Non so che pensare di questo ragazzo: prima appare violento, geloso e la pagina dopo diventa più dolce di un orsacchiotto. Prima viene dipinto come uno sciupafemmine convinto, poi incontra Abby e cambia completamente, mantenendo anche nei momenti difficili, una certa gelosia eccessiva verso di lei che mi ha fatto scuotere il capo.
Tuttavia mentre leggevo, più mi interrogavo sul suo comportamento, più mi innamoravo del suo personaggio (magie dell'immedesimazione). Difatti, nonostante il libro sia narrato in prima persona dalla voce della protagonista (talvolta può anche risultare una sofferenza, tanto da pensare: "Fate tacere Abby, vi prego!") , la sofferenza di Travis è sottolineata, anche troppo evidente e noi, poveri lettori, non possiamo far altro che assistere ad Abby che calpesta i suoi sentimenti come se fossero margherite in un parco (seriamente, non so da dove sia uscita questa similitudine).  

Fate lo stesso con i
sentimenti di Travis!
Per fortuna che esistono i migliori amici. America e Shepley: averceli di amici così! In particolare ho amato America: è veramente un'ottima amica per Abby, divertente e simpatica, anche se ogni tanto sembra soffrire della sindrome dell'amica, ovvero "prendo le decisioni sbagliate e me ne frego di ciò che tu provi". Per fortuna, a lei questo periodo passa prima che a Abby. Non lo nascondo: mi sarebbe piaciuto leggere anche il punto di vista di America, mi sono letteralmente innamorata di questo personaggio, che, in quanto ad affetto, compete anche con Travis. Anche il suo ragazzo, Shepley, cugino di Travis, è decisamente accettabile, nonostante a volte venga rilegato a semplice spalla del protagonista maschile. Piacevole anche la numerosa e caotica famiglia, completamente al maschile, di Travis. Compaiono troppo poco nel romanzo, evidenzio troppo poco! Li ho particolarmente apprezzati, sì, in particolare il padre di Travis che è semplicemente adorabile (come il figlio... Quando è girato bene!)

Per questo sono curiosa di leggere l'altro libro della serie, il mio disastro sei tu, narrato completamente dalla voce di Travis. Difatti, nonostante non mi ispiri un massimo comprare un altro libro per rileggere una storia già letta, la prospettiva di conoscere nuovi dettagli, di ascoltare una voce decisamente più sopportabile di quella di Pigeon (che poi alla fine non era neanche malaccio) e di conoscere in maniera più approfondita la famiglia Maddox possono valere anche questa spesa. Forse.

In ogni caso Uno splendido disastro si merita le sue belle quattro stelline. Perché ero convinta che non mi sarebbe piaciuto un granché e ha smentito completamente i miei pregiudizi, perché, anche nel boom dei libri young adult romantici Abby e (soprattutto) Travis sono dei bei personaggi e poi... perché sì. Perché quando un libro ti piace a pelle non c'è bisogno i spiegare più di tanto!
Ps: però le cinque stelline non ce la faccio proprio a dargliele. Maledetta Abby: è solo colpa tua!