martedì 17 novembre 2020

Review Party: Gideon la Nona - Tamsyn Muir

 Ciao a tutti! Oggi ho un colloquio di lavoro super-super-super importante perciò non sarò presente in giro e questi che leggete sono tutti post programmati. Il primo è la recensione di Gideon la Nona, libro incensato dai critici più severi ma che mi ha leggermente delusa. Vi lascio un parere piuttosto articolato nella recensione

TITOLO: Gideon la Nona
AUTORE: Tamsyn Muir   
COLLANA: OscarVault
PREZZO (CARTACEO): 22,00€
PREZZO (EBOOK): 10,99€
TRAMA: L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...


Gideon la Nona è un libro molto strano. Credo di essermi domandata più volte cosa si fosse fatta Tamsyn Muir, l'autrice, quando ha avuto l'idea alla base di questo libro e se, per caso, lo avesse scritto al ritmo di Acido dei Prozac+. 
Tuttavia, tutti hanno amato Gideon, tutti hanno amato la coprotagonista Harrow, tutti hanno amato questo romanzo, anche i criticoni più inflessibili, e così le mie aspettative sono salite alle stelle. 
Peccato che, mentre tendo ad adorare libri notoriamente brutti, ultimamente sto avendo problemi con i libri che vengono incensati a destra e a manca. 
Gideon la Nona è così: riesco a comprendere l'ottima qualità della caratterizzazione dei personaggi, l'originalità della storia, lo stile sopra alle righe... Quello che mi è mancato però era il piacere della lettura in sé. Non che questo libro sia noioso, tuttavia devo ammettere che, in certe parti sparse uniformemente per tutta la lunghezza del romanzo, ho avuto problemi di apatia, e non lo avrei mai immagino considerato anche l'esplosività della protagonista.
Gideon Nav è infatti il punto di forza del romanzo: sboccata, sopra alle righe, divertente, è una boccata d'aria fresca nel mondo dei romanzi di fantascienza. A un personaggio così esuberante, però, serve una spalla che sappia esaltarlo, e Harrowhark Nonagesimus è la migliore spalla che Gideon la Nona possa avere.
In realtà, le due non possono vedersi: Harrow infatti è l'erede della Nona Casa, uno dei nove pianeti in cui è diviso l'universo del romanzo (o almeno, così mi pare di avere capito, ma su questo punto torneremo dopo) e fin dall'infanzia odia Gideon, che insieme a lei è l'unica altra bambina della Nona Casa.
Tuttavia per Harrow Gideon si tramuta in una risorsa quando l'Imperatore richiede la presenza di tutti gli eredi delle case per scegliere un nuovo Littore: la Reverenda Figlia infatti, deve dotarsi di un nuovo paladino, dopo che quello precedente è fuggito su un altro pianeta, e Gideon sembra essere l'unica scelta possibile.  
Il rapporto tra le due ragazze è originale e realistico: sulla carta non si sopportano, ma, man mano che il romanzo procede, la loro relazione si evolve fino ad evolversi in qualcosa di profondo, più di un'amicizia ma non di certo una storia d'amore convenzionale, che sinceramente mi è piaciuto moltissimo. Anche gli personaggi, seppur meno caratterizzati, sono bene inseriti nel contesto al punto che direi che i loro unici difetti sono i nomi assurdamente complicati che hanno fatto fatica ad entrarmi in testa, menomale che la Muir, evidentemente consapevole di ciò, ha pensato bene di inserire un per me utilissimo indice dei personaggi in testa al libro. 
Come avrete capito Harrow e Gideon sono gli aspetti che ho preferito del romanzo, ma ora... Passiamo alle dolenti note.

Gideon e Harrow. Fanart su Tumblr

Innanzitutto la confusione. Non so se sia voluto o meno, ma il world-building è piuttosto confusionario: si parla di stelle e pianeti, ma l'elemento fantascientifico non viene più richiamato dopo i primi capitoli e, soprattutto, non è nemmeno necessario alla storia. Si potrebbero infatti spostare tutti gli eventi narrati sulla terra e il romanzo reggerebbe lo stesso. Ma forse, avrà pensato l'autrice, lo spazio rende tutto più figo anche se, in questo caso, ci sta proprio come i cavoli a merenda. 
Ok, Gideon la Nona è il primo volume di una serie e magari nel seguito, Harrow la Nona, lo spazio avrà un ruolo fondamentale ma per quanto riguarda questo libro, è stato un aspetto che non mi ha fatto né caldo né freddo.
Persino la scrittura è caotica. In certe parti Tamsyn Muir scrive come uno scaricatore di porto, ma credo che sia un effetto voluto: dopotutto Gideon non è una fanciulla comune e di certo non si esprime come una nobildonna, anzi, ho apprezzato che l'autrice abbia scelto di caratterizzarla anche tramite l'uso di un linguaggio colorito. Il fatto è che, al di là dei dialoghi scoppiettanti, il resto rimane abbastanza piatto e, oserei dire, anche confusionario. Da questo punto di vista devo dire che Gideon la Nona è riuscito in una missione pressoché impossibile: farmi annoiare in un libro che ruota attorno a degli omicidi e a un mistero da risolvere.
Tuttavia ci sono stati capitoli che ho trovato più vivaci di altri: è in questi paragrafi, divertenti e intriganti al tempo stesso, che ho percepito una scintilla delle potenzialità immense della Muir, che sembra che abbiano stregato tutto bookstragram tranne me (e pochi altri lettori). 
Dunque la mia valutazione è di tre stelline. Non ho bocciato Gideon la Nona perché ho amato le protagoniste e in ogni caso la Muir non scrive così male da meritarsi un'insufficienza. Tuttavia, sia l'ambientazione, che la trama, che la scrittura non mi hanno soddisfatta appieno e dire che mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa di "più" è riduttivo. 

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