Buongiorno a tutti! Oggi si parla di Natale e, soprattutto, di gialli di Natale: è giunto infatti al termine l'evento #DarkChristmas organizzato da Il confine dei libri e tutte le blogger partecipanti propongono la loro recensione dell'opera, insieme a un approfondimento su alcune sezioni della stessa. Io vi parlerò di Un piccolo Natale sconcertante e Un piccolo Natale spaventoso. Si inizia!
TITOLO: Il grande libro dei gialli di Natale AUTORE: AA.VV
COLLANA: Oscar Draghi
PREZZO (CARTACEO): 25,00€
PREZZO (EBOOK): 12,99€
TRAMA: Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.
Adoro il Natale e le opere, film o romanzi, ambientati in questo periodo dell'anno. Generalmente i libri natalizi includono romance o storie di narrativa contemporanea, ma in realtà il periodo natalizio si sposa particolarmente bene con il genere giallo.Il nuovo volume della collana Oscar Draghi Il grande libro dei gialli di Natale include parecchie variazioni sul tema "giallo a Natale". La raccolta è sempre curata da Otto Penzler, che si era già occupato de Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes, di cui vi ho parlato il mese scorso: i due volumi, non a caso, hanno parecchi aspetti in comune.Il primo, e sicuramente più evidente, è la struttura dell'opera: i racconti, infatti, sono divisi in sezioni sulla base di una tematica comune. Abbiamo così racconti dedicati a un Natale tradizionale, a un Natale spaventoso, classico o moderno, anche se, a dire il vero, la divisione tra un tema e l'altro non è poi così netta: per esempio, alcuni racconti "sconcertanti" dipingono un Natale piuttosto "tradizionale", mentre alcuni racconti "classici" possono essere scritti da autori "moderni". Gli autori presenti all'interno della raccolta sono moltissimi e diversi fra loro, anche se tutti appartenenti al mondo della letteratura anglosassone. Ci sono mostri sacri del genere come Agatha Christie e campioni di best-seller come Mary Higgins Clark, ci sono autori conosciuti solo nel mercato inglese come la neozelandese Ngaio Marsh e ci sono gli impensabili che mai ti aspetteresti in una raccolta di gialli natalizi, come Isaac Asimov e Robert Louis Stevenson. Un aspetto che ho apprezzato moltissimo, in questo volume così come in quello di Sherlock, sono le mini-biografie presenti all'inizio di ogni racconto: considerato che, sebbene sia un'appassionata del genere giallo, molti degli scrittori non li conoscevo questi brevi testi, che alla fine non appesantiscono nemmeno la raccolta, mi hanno permesso di scoprire nuovi autori e, perché no, di allungare la mia wishlist.Dopotutto, per chi ama i gialli e il Natale, questo libro è un po' il paradiso: nei racconti della raccolta vengono esplorate tutte le sfumature del genere, dai gialli all'inglese con l'investigatore e indagini di tipo classico, ai thriller all'americana, ai racconti che trattano di crimini e Natale in maniera assolutamente originale e al di fuori da ogni schema. Dunque la mia valutazione complessiva è di quattro stelline. È un po' difficile recensire un'opera come questa in quanto è un mosaico di diversi autori, stili e persino sottogeneri, ma se amate il Natale e non disdegnate un buon giallo questo potrebbe rivelarsi un bel regalo da trovare sotto l'albero!
UN PICCOLO NATALE SCONCERTANTE
La sezione dedicata a Un piccolo Natale sconcertante in realtà... non si è rivelata così sconcertante. O meglio, tutti racconti inclusi in questa parte contenevano un aspetto "sconcertante", insolito rispetto ai canoni del genere, che può essere più piccolo, come nei racconti di Asimov o di Marsh o più evidente come in quelli di Cyril Hare o della Higgins Clark. I generi però sono diversi tra loro: racconti con indagini più tradizionali come Morte in Onda di Ngaio Marsh e la Gattina di Natale di Ed Gorman, dove un personaggio indaga su un omicidio avvenuto con modalità "sconcertanti" convivono con racconti più arguti e originali, come quello di Asimov, che ha per protagonista un bambino e che inserisce nella storia le origini russe dell'autore, quello di Julian Symons perfettamente a tema con il suo Club dei Babbi Natale, e quello di Cyril Hare, un thriller natalizio dalle sfumature più angoscianti, che mi ha lasciato l'amaro in bocca nel finale. In mezzo a loro il racconto di Mary Higgins Clark che è quello che ho preferito: nella storia infatti il termine sconcertante è sinonimo di risvolti imprevisti che sfociano in quello che gli inglesi chiamano "dramedy", una storia drammatica che non può fare a meno di far sorridere il lettore. Dunque, in generale ho apprezzato i racconti contenuti in questa parte, dove quelli che mi hanno colpito di più, e che a mio avviso hanno meglio interpretato la tematica, sono sicuramente quelli di Cyril Hare, Isaac Asimov e, ovviamente, Mary Higgins Clark. Tuttavia ritengo che "sconcertante" sia un termine un po' troppo "forte" per i racconti contenuti in questa sezione nonostante l'unica valida alternativa, "sorprendente", fosse già stata adottata per un'altra parte del volume...
UN PICCOLO NATALE SPAVENTOSO
La sezione Un piccolo Natale spaventoso non tratta, come mi sarei potuta immaginare, solo horror. Anzi, per qualche racconto ho avuto qualche difficoltà a capire il nesso con cui sono stati collocati sotto questo tema. Alcuni infatti hanno un forte lato noir, quasi horror, effettivamente "spaventoso", ma certi racconti non sono altro che gialli un pochino (ma poco poco) più oscuri dello standard del genere, che non avrei mai definito con questo aggettivo. Una cosa però hanno in comune i racconti di questa sezione: non conoscevo nessuno degli autori delle storie. Non che abbia pregiudizi nei confronti di questi scrittori solo perché non sono così conosciuti in Italia, ma anzi, li ho approcciati con crescente curiosità.Anche qui, come nella sezione precedente, nonostante il tema comune, i racconti sono molto diversi fra loro: ci sono racconti dal taglio fortemente moderno e anticonvenzionale, come quello di Jonathan Sandford, e altri invece molto più tradizionali nel loro essere noir, come quello di Josephine Bell, racconti che meglio rispecchiano il tema trattato e che effettivamente mi hanno lasciato qualche brivido sulla pelle, come quello di Ethel Lina White, ambientato in un inquietante museo delle cere, e altri invece che mi sono piaciuti, ma che di "spaventoso" avevano poco o nulla. Un'altro aspetto che ho potuto riscontrare è che si è trattata di una sezione poco natalizia rispetto alle altre del volume: sebbene ciò non si applichi a tutti i racconti, in media le storie di questa parte di Natale hanno solo il giorno in cui sono ambientate. La cosa un po' mi è dispiaciuta: per me scrivere un racconto di Natale non vuol dire solo ambientarlo a dicembre, ma anche inserire nella trama gli elementi tipici del periodo, come Babbo Natale, le decorazioni, l'abete oppure i Cantori di Natale, come ha fatto Josephine Bell. Invece altri autori si sono degnati solo di indicare in qualche passaggio che era dicembre, era il periodo delle feste e basta: se la storia fosse ambientata a Ferragosto non sarebbe cambiato molto, se non forse l'abbigliamento dei protagonisti. Ciononostante non ho trovato male questa sezione, nonostante manchi un autore di peso come possono essere Mary Higgins Clark o Isaac Asimov presenti nella sezione precedenti.
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