Ciao a tutti! Di nuovo, una recensione. Dato che per colpa del Covid i viaggi sono stati limitati viaggeremo con i libri e oggi ci spostiamo nella Spagna del Nord, nei Paesi Baschi e in particolare a Guernica, la cittadina divenuta celebre per il dipinto di Picasso.
Qui un assassino semina il panico lasciando un tulipano rosso sui cadaveri delle vittime...
TITOLO: La danza dei tulipani
AUTORE: Ibon Martin
PREZZO
(CARTACEO): 19,90€
PREZZO
(EBOOK): 9,99€
TRAMA: Ci sono donne a cui regalare fiori. Altre a cui un fiore può fare molto male.
È un giorno come tanti altri per Santi, macchinista della linea Urdaibai, nel pieno della riserva naturale basca, un posto la cui straordinaria bellezza è un segreto che pochi conoscono. Mentre conduce il treno, però, si accorge che c'è qualcosa sui binari. Una sedia. E su quella sedia è seduta una persona. Una donna. Santi capisce, con indescrivibile orrore, che si tratta di sua moglie. Cerca disperatamente di frenare, ma è troppo tardi, lo schianto è inevitabile.
Natalia muore sul colpo. In una mano, stringeva un tulipano di colore rosso intenso, tanto bello quanto difficile da trovare in pieno autunno.
Nell'altra, un telefono da cui tutto l'evento è stato trasmesso in diretta su Facebook. L'agente di polizia Julia Lizardi e il suo partner Raúl accorrono sul posto, ma non sanno che presto un nuovo omicidio sconvolgerà la città.
Un'altra donna, e ancora un tulipano non lontano dal cadavere. Mano a mano che le morti si susseguono, una sola cosa sarà sempre più chiara: un serial killer è in azione. Un assassino intelligente e capace di competere con i ritmi della natura che hanno sempre governato la regione.
Cosa cerco di solito in un giallo? Un detective
accattivante, un caso coinvolgente e, perché no, un’ambientazione particolare.
Dopo questo libro non vedrete più i tulipani rossi allo stesso modo |
La danza dei tulipani di Ibon Martin unisce tutti
questi elementi: i detective sono una squadra di poliziotti guidati dalla
giovane e tosta Ane Cestero, il caso riguarda i delitti compiuti da un serial
killer che fa trovare sempre accanto alle vittime dei tulipani rossi, mentre
l’ambientazione sono i fascinosi Paesi Baschi, dal tempo uggioso e dalle
spiagge selvagge.
Il romanzo inizia subito con una scena forte,
fortissima: il macchinista di un treno si trova davanti una donna legata a una
sedia e non riesce a frenare in tempo, avvicinandosi si rende conto che quella
donna che sta per uccidere è sua moglie, Natalia Extero, una famosa giornalista
radiofonica di Radio Gernika. Quando la polizia analizza il corpo scopre che
qualcuno ha incollato alla mano della vittima un tulipano rosso, un fiore
decisamente insolito nell’autunno dei Paesi Baschi. Data l’identità della
vittima, viene organizzata una task force, ma quello che la Ertzaintza, la
polizia locale dei Paesi Baschi, non sa è che l’assassinio di Natalia non è
altro che l’inizio di una serie di assassini accumunati da un unico simbolo: un
tulipano, dai petali rossi come sangue…
La danza dei tulipani nel suo svolgimento risulta
essere un giallo moderno decisamente classico: ci sono le indagini dei
protagonisti, dei sospettati, anche piuttosto “insospettabili” (e perdonatemi
il gioco di parole), delle false piste e dei colpi di scena, alcuni prevedibili
(almeno per chi, come me, è cresciuto a pane e detective) e altri, invece, più
interessanti. È classico, sì, ma non nel senso di banale o stereotipato, quanto
piuttosto, di “collaudato”. Insomma, Ibon Martin sa che, con questo
svolgimento, non si sbaglia mai.
La protagonista mi è piaciuta parecchio: Ane Cestero è
bassa, tatuata e ha un carattere testardo e deciso ma il suo aspetto fuori dai
canoni non le impedisce di essere una poliziotta intuitiva e pronta a tutto per
arrestare l’omicidio e dare giustizia alle vittime. Anche il resto della
squadra non è da meno: da Julia, appassionata da surf, a Raul, che è anche
socio di uno studio di tatuatori, a Texma, il poliziotto borioso che in un
romanzo giallo non può mai mancare, mi sono affezionata a loro e ho apprezzato
il fatto che l’autore decida di non concentrarsi solo su Ane ma decida anche di
mostrarci le indagini degli altri, Julia in primis.
Lo stile è particolare: oltre alle indagini, a Martin
piacciono parecchio le descrizioni dei paesaggi dei Paesi baschi, in
particolare dell’estuario dell’Urdaibai, dove è ambientata la storia.
Nonostante non sia un’amante delle descrizioni, soprattutto quando non hanno a
che fare con la trama, devo dire che in questo caso non mi ha dato fastidio:
sarà stata per la bellezza dei luoghi, sarà stato perché l’autore ha iniziato
la propria carriera proprio nella letteratura di viaggio, fatto sta che mi è
sembrato di respirare l’aria di Gernika.
Una cosa insolita, che mi ha destabilizzato ma mi è
anche piaciuta parecchio, è che l’autore ha deciso di inserire parecchi
elementi della cultura basca, dai nomi ai luoghi alle usanze. Fatto sta, però,
che nei Paesi Baschi si parla Euskera, una lingua antichissima che non ha
nessuna somiglianza con gli idiomi che si parlano oggi in Europa. Dunque,
questi nominativi sono molto particolari e io tendevo non solo a confonderli,
ma anche a dimenticarmeli dopo due pagine nonostante abbia comunque apprezzato
il gesto dell’autore che ha reso omaggio alla sua cultura natia (Ibon Martin è
infatti nato a San Sebastian, nei Paesi Baschi).
Per questo motivo la mia valutazione è di quattro
stelline. La danza dei tulipani è un giallo che non aggiunge molto di nuovo al
genere, ma che può contare su una trama avvincente, personaggi ben
caratterizzati e ambientazioni da documentario. E quando c’è tutto questo, l’originalità
può passare in secondo piano…
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