Ciao a tutti. Oggi riprende la programmazione estiva del blog con alcuni post relativi alle prime uscite autunnali, come questa di Grady Hendrix che ha attirato subito la mia attenzione per titolo e copertina.
AUTORE: Grady Hendrix
COLLANA: Mondadori Strade Blu
PREZZO
(CARTACEO): 19,95€
PREZZO
(EBOOK): 10,99€
TRAMA: Difficile la vita di Patricia Campbell: il marito è troppo impegnato col lavoro, i figli con le loro vicende, l'anziana suocera ha bisogno di cure costanti per cui Patricia è sempre in ritardo nel suo infinito elenco di faccende domestiche. La sua unica oasi felice è un gruppo di lettura, formato da donne unite dal comune amore per il true crime. Nei loro incontri, invece che di matrimoni, maternità e pettegolezzi, si parla della famiglia Manson. Ma un giorno James Harris, bello e misterioso, viene a vivere nello stesso quartiere di Charleston e si unisce al gruppo. James è un uomo sensibile, colto e fa sentire a Patricia cose che non provava da anni. Eppure c'è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando i bambini di colore cominciano a scomparire senza che la polizia faccia nulla, in Patricia e nelle amiche si fa strada il sospetto che James sia un serial killer, ma nessuno al di fuori del gruppo ci crede. Sono loro ad aver letto troppi libri di true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero? Insomma Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe è un horror che ci racconta l'America di oggi: la condizione delle donne, dei neri, la violenza maschile e il fascino per il crimine, e molto molto altro…
Onestamente, credevo che Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe di Grady Hendrix fosse una commedia horror, più commedia che horror a dire il vero. Invece, ancora una volta, il titolo buffo (non una traduzione letterale dell'originale inglese, che, seppur anch'esso sufficientemente biffo, invece suona come "la guida del club del libro del Sud per ammazzare i vampiri) e una copertina piuttosto minimal mi hanno tratta in inganno: questo romanzo ė uno degli horror più intensi di questo 2020, e non solo per la sequenza finale molto, molto sanguinolenta.
Al
di là del
titolo volutamente ironico, sia in inglese che in italiano, l'autore inserisce
in una cornice piuttosto tradizionale, quella di una cittadina degli Stati
Uniti del Sud dove tutti si conoscono, una figura anch'essa classica del genere
horror: un vampiro.
Vampiro
che assume le gradevoli sembianze di James Harris, presunto nipote di
un'anziana del luogo, che, con i suoi modi affabili e il suo fascino, conquista
in breve tempo tutta la comunità, a cominciare dalla protagonista, Patricia
Campbell, prototipo della "casalinga disperata" con un marito che la
trascura, due figli adolescenti problematici e una passione per i gialli true
crime che condivide con le amiche del club del libro (proprio quel club citato
nel titolo inglese).
Patricia
è la prima ad accogliere James in città ed è anche la prima ad accorgersi che
qualcosa non va quando iniziano in un quartiere vicino, malfamato e a
maggioranza nera, iniziano a morire dei bambini in circostanze misteriose…
Questa
Guida è profondamente inquietante, e non solo per un vampiro degno di questo
nome. Quello che mi ha colpito è infatti il realismo usato dall'autore
per descrivere le reazioni di amici e parenti alle affermazioni della
protagonista riguardanti una creatura soprannaturale in città. Effettivamente
in molti young adult e paranormal romance tutti sembrano accettare la presenza
di vampiri, lupi mannari e affini nel contesto cittadino, ma questa Guida non è
così: tutti, almeno inizialmente, sembrano prendersi gioco della povera
Patricia e solo il lettore sa che la donna ha ragione. Fortunatamente la
protagonista può contare su un nutrito gruppo di comprimarie al femminile che
rappresentano il punto forte del romanzo, in quanto incarnano con tutti i suoi
pregi, difetti e contraddizioni, il complicato mondo dell'amicizia al
femminile.
Lo
stile dell'autore è buono, ma senza troppi guizzi creativi. Come ho detto
prima, dal titolo mi sarei aspettata più ironia in una storia che, in realtà,
di ironico ha ben poco. Certo, i pregi in realtà non mancano: l'autore infatti
è riuscito a farmi entrare in empatia con la protagonista e il suo gruppo di
amiche, e anche il pathos e il terrore in generale vengono descritti con
maestria, soprattutto nelle scene ricche di tensione del finale.
Tuttavia,
in alcune parti del romanzo, ho trovato la narrazione un po' pesante, quasi al
limite del noioso: capisco che la vita media di una casalinga americana non sia
eccitante, a parte quando decide di mettersi contro il vampiro del quartiere,
però nelle parti non horror e non fondamentali per la trama mi sarei aspettata
quel tocco di commedia che titolo e cover promettevano e che invece non ho
trovato.
Una
piccolezza invece che col senno di poi ho davvero amato è stata la scelta
dell'autore di ambientare la storia negli anni Novanta. Sembra una sciocchezza
ma non lo è: più volte, durante la lettura, mi sono trovata a riflettere su
come la nostra vita sia cambiata negli ultimi trent'anni, al punto che una
delle scene clou del romanzo, con uno smartphone in mano alla protagonista
avrebbe potuto essere risolta in tre minuti (e avrebbe avuto conseguenze meno
importanti per la trama).
In
conclusione la mia valutazione è di tre stelline e mezzo. Guida al trattamento
dei vampiri per casalinghe si è rivelato un buon horror americano e un romanzo
molto più serio di quanto il suo bislacco titolo potesse far pensare. Tuttavia
che questa mancanza di eccentricità sia un pregio o un difetto... dipende dal
lettore!
Ciao! Innanzitutto, complimenti per il blog dai contenuti davvero molto interessanti e ben presentati! Noi siamo Mary e Vale dal blog #lavaligiadicarta, anche noi parliamo di libri, e ci chiedevamo... ti va di scambiarci un follow? Grazie! 😊
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